Fedex Inviato Novembre 1, 2002 Segnala Condividi Inviato Novembre 1, 2002 La domanda è x tutti gli sportivi che si allenano con constanza facendo corsa e quant'altro. Io mi alleno settimanalmente facendo della corsa da quasi 2 mesi ormai, ultimamente subito dopo l'allenamento conto i battiti del cuore, e arrivo a contarne anche 150 al minuto! non sono un pò tanti? Tenete conto che normalente ne ho dai 58 ai 61. Una curiosità, ma i profondisti quanti battiti arrivano ad avere durante un immersione? Grazie, un saluto Federico Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite Roberto Roy Inviato Novembre 1, 2002 Segnala Condividi Inviato Novembre 1, 2002 Ciao Fedex!! Il discorso che fai te è impostato male!! Prima di tutto i battiti cardiaci variano a seconda del tipo di corsa che fai! Se fai una prova dei cento metri è chiaro che il battito sarà alto, se invece fai una maratona ovviamente il battito sarà più basso. Poi se ti controlli i battiti per vedere il tipo di allenamento che hai acquisito lo devi fare controllando il recupero in un intervallo di tempo!! Tipo dopo 30 secondi i miei battiti erano 120 dopo 60 secondi erano 80 e via dicendo.... Così vedi il tuo progressivo miglioramento!!! Questo è quello che ho capito io!! Però non sono ne un dottore ne un insegnante di fisica quindi posso benissimo sbagliare anche io!! Ciao di nuovo!! Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite bobwhite Inviato Novembre 3, 2002 Segnala Condividi Inviato Novembre 3, 2002 ciao, quello che so di frequenza cardiaca mi viene da 5 anni di triathlon. ci sono diversi parametri che definiscono la frequenza cardiaca di lavoro. frequenza max --- dipende dall'eta' e puo' essere stimata come: 220 - eta' (nei maschi, mentre come 226-eta' nelle femmine). l'errore e' di piu' o meno 10 bpm per questa stima. ad esempio, io ho 41 anni e la mia f_max e' di 184 bpm (battiti per minuto). la f_max non varia con l'allenamento e diminuisce con l'aumentare dell'eta'. frequenza min --- e' di circa 70-80 bpm nei soggetti normali, puo' scendere a 40-60 bpm nei soggetti ben allenati. la mia e' di 48 bpm. la f_min va misurata la mattina a letto, prima di alzarsi oppure in altra situazione di totale rilassamento. se ti alleni per un'intera stagione, la diminuzione della f_min e' segno che l'allenamento sta avendo gli effetti sperati. un'altra frequenza molto importante e' quella corrispondente alla soglia di lavoro aerobico/anaerobico, f_anaer, dove la quantita' di acido lattico prodotto e' uguale quella di acido lattico riciclato. con allenamenti ad intensita' abbastanza elevate dopo una dose abbondante di allenamenti di resistenza dall'inizio di stagione, la f_anaer aumenta, permettendo cosi' una frequenza cardiaca piu' alta, e quindi una potenza maggiore, pur rimanendo in regime aerobico. di particolare rilevanza per l'apnea, l'anno scorso sono andato giu' in piscina a 4m con il mio frequenzimetro cardiaco per testare la bradicardia indotta dall'immersione: dopo 30 secondi, stando in piedi sul fondo (quindi con la testa a circa 3m), ho misurato 30 bpm. All'inizio dell'immersione la frequenza era invece salita a circa 100 bpm. quanto alle frequenze cardiache opportune per attivita' aerobica (es. corsa lenta) o anaerobica (corsa veloce o di resistenza alla velocita' come i 1500m), il discorso e' un po' piu' complesso, comunque le zone di lavoro (ce ne sono 5) si possono ricavare da f_min ed f_max. ho una sezione su "heart rate monitoring" sul mio sito ( http://spot.colorado.edu/~bianco ) che ti potrebbe tornare utile. oppure scrivimi per ulteriori dettagli. in gamba Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
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