Cosa Fare Se ...

[Luca S]

Premessa : bisogna andare a pesca in coppia, non bisogna iperventilare,non bisogna scendere oltre i propri limiti del momento, bisogna essere sani etc...

 

Visto l'assurdo numero di incidenti , le tante parole sulla sicurezza si sprecano cosi' come quelle sulla prudenza , sull'andarci piano, sull'allenamento etc... ma visto che in fin dei conti sti incidenti colpiscono gente non esattamente neofita , il gridare ha i 4 venti queste cose serve , ma fino ad un certo punto , mi chiedevo se qualche "esperto" o qualche miracolato puo' dare consigli sul cosa fare in "quel" bruttissimo momento,un gesto un movimento che puo' fare la differenza :

 

Tipico esempio in terza persona: pesco da solo , conosco i miei limiti blablabla,a me non capitera' mai , ma guarda un po' in quel determinato tuffo risalgo e mi sto' accorgendo che sono alla canna del gas.

 

Cosa succede da li' in avanti , c'e' qualche cosa da fare che puo' rivelarsi fondamentale.

 

Pinneggiare + forte e' bene?

Mollare la cintura , quello e ' sicuro!

Togliersi la maschera?

Ribaltarsi il cappuccio

Non guardare in alto?

 

Ripeto , e' chiaro che arrivare a "quel" punto e' da incoscescenti totale , ma purtroppo puo' capitare e avere qualche dritta x salvarsi la pelle non sarebbe male.

[Branzino76]

io aggiungerei....pregare

[rodolfi]

D'accordo su sganciare e non guardare in alto. Ma perchè togliere la maschera e ribaltare il cappuccio? Credo che queste azioni consumerebbero ossigeno, forze e concentrazione. Anche sul pinneggiare più forte avrei le stesse obiezioni: una volta che hai dato un bel colpo di pinna per staccare, e sganciato la cintura, dovresti tornare positivo senza sforzo (a meno che non stiamo parlando di una risalita da quote profonde).

Prendi le mie osservazioni come un semplice contributo al dibattito. Sentiamo gli altri....

PS- parliamo anche dello snorkel: se lo tieni in bocca e arrivi in superficie sveglio, ti impedirà di respirare subito. Ma se arrivi sincopato (svenuto), ti proteggerà dall'ingoiare acqua. E allora, che fare?

Sentiamo gli altri...

[antony89]

nn sono un esperto e nn mi è mai successo niente di simile ma istintivamente nn guarderei mai il fondo ma guarderei in alto perchè se dovessi svenire guardando il fondo mi ritroverei a galla con la faccia in acqua mentre se guardo un alto arrivato a galla la faccia sarebbe rivolta in su(almeno penso) permettendomi di respirare..O sbaglio???

[Luca S]

Quelle cose le ho scritte un po a caso ... il cappuccio ribaltato mi fa' pensare che se emergi svenuto ti fa' da cuscino e ti fa mantenere la posizione all'insu'.

Non so' , ho aperto apposta la discussione ... forza vediamo se emerge qualcosa di utile!

[Pegaso]

Presumo il cercare di consumare il meno ossigeno possibile, quindi niente movimenti bruschi o inutili, assetto idrodinamico per fare meno resistenza possibile... e Per quanto possibile, cercare di mantenere lucidità, calma e freddezza.

 

Per quanto riguarda il cappuccio penso che sfilarselo in acqua, oltre a bruciare ossigeno inutile influisca molto nella risalita, riempiendo la muta d'acqua, e gravando con un pericoloso effetto frenante.

[root]

Una buona regola potrebbe essere quella di fregarsene se il pesce non viene a tiro, o non viene fuori dalla tana, o si è strappato o si sta per stappare dall'asta, ecc.....tutte cose che ci fanno stare sott'acqua più tempo facendoci perdere secondi preziosi. Io mai e poi mai mi vorrei trovare in quella situazione e ogni tuffo che faccio penso sempre di starci il più lontano possibile. Se per caso dovesse capitare la prima cosa è stare calmi. Se uno comincia a pensare sono troppo a corto d'aria, non ce la faccio, sono troppo distante dalla superficie, in un momento in cui invece DEVE stare calmo, è deleterio. Calma, svuotare la mente da ogni pensiero negativo, sganciare la cintura e riguadagnare la superficie.....

[Davide Serra]

Cominciamo con lo specificare che un conto è sapere cosa fare e un altro è mantenere la necessaria freddezza senza farsi prendere dal panico.

 

Per prima cosa, anche se forse è superfluo ribadirlo, bisogna mettere in atto tutti quei comportamenti che servono a prevenire gli incidenti, quindi: mai tirare l'apnea (cioè arrivare alle contrazioni, nemmeno alla prima), rinunciare se non si è in perfetta salute, recuperare adeguatamente in termini di ossigeno, di energia e di liquidi, non fare per forza quello che fanno i nostri compagni più bravi, imparare a valutare la propria condizione fisica con il perdurare della battuta di pesca, non aspettare che un pesce giunga a tiro se siamo già fuori tempo massimo.

 

So bene che sono tutte cose facili a dirsi e difficili a farsi ma bisogna imparare a rispettare delle regole molto rigide; tra l'altro l'argomento recupero (per intenderci quello del post ancora da terminare di Gianfranco) credo che sia il punto debole di molti professionisti, e secondo me è alla base della scomparsa di tanti esperti pescatori.

 

Aggiungo solo una ulteriore premessa ricordando che non sempre la sincope da il necessario preavviso; a causa del diffondersi di pratiche sbagliate come la respirazione diaframmatica (regola del terzo con doppia espirazione), l'iperventilazione è ancora oggi diffusissima, tantissimi la praticano senza saperlo e la sincope dopo iperventilazione funziona come un interruttore, acceso\spento, niente contrazioni, niente debolezza o fomicolii, solo il buio da un attimo all'altro...

 

Quel poco che si può fare è sganciare senza esitare la zavorra, abbandonare il fucile e qualsiasi altra cosa faccia attrito, pinneggiare in maniera costante senza movimenti bruschi e strappi, rallentare la pinneggiata fino a sospenderla non appena l'effetto ascensore della muta tenderà a spingerci verso la superficie, rimettere o tenere il boccaglio vista la posizione che si assume in superficie (a faccia in giù), questa ultima raccomandazione non è accettata da tutti...

 

Più tardi aggiungo qualcosa su come espirare...

 

Ora scappo, Davide!