zefiro Inviato Ottobre 7, 2006 Segnala Condividi Inviato Ottobre 7, 2006 Gli italiani al timone sono particolarmente indisciplinati, posti di blocco e ritiro dei punti della patente dovrebbero essere applicati prima di tutto ai diportisti. Il duro giudizio emerge da uno studio di Eta Meta Research in collaborazione con l'Area marina protetta del Plemmirio, istituita a Siracusa. L'indagine, realizzata in occasione del 46/o Salone Nautico di Genova, è stata condotta su un campione di 120 esperti di nautica e ambiente, selezionati tra direttori di testate specializzate, responsabili di settore ed esperti provenienti dal mondo delle associazioni di tutela ambientale. In buona sostanza i diportisti del Bel Paese sono considerati tra i più indisciplinati al mondo. In una ipotetica classifica tra le principali nazioni di naviganti si collocherebbero alle spalle di inglesi, francesi, danesi e americani, che sono generalmente più corretti, e appena prima dei russi che invece sono ritenuti peggiori degli italiani. Sugli americani c'è però da dire che vengono considerati un "vero disastro" per quanto riguarda l'abitudine di mettersi al timone con troppo alcool in corpo. In particolare gran parte degli oltre 3 milioni dei navigatori italiani spesso sono indisciplinati (71%), impreparati sulle regole basilari della navigazione (63%) e arroganti (55%). A essere del tutto disattese, oltre alle norme del codice di navigazione (come sostiene l'86% degli interpellati), sono anche le comuni regole del rispetto dell'ambiente (67%). Il tutto per non parlare della prudenza, che secondo il 54%, molti non sanno nemmeno cosa sia. Gli italiani allora sono ancora un popolo di santi, poeti e navigatori? Il 38% degli intervistati sull'ultimo punto non si trova molto d'accordo, convinto che in molti "dovrebbero tornare sui banchi di scuola" e che sia "assolutamente necessario proseguire con le azioni di educazione al mare". In particolare rispetto al fatto che il 67% dice che anche le più comuni e semplici regole di tutela dell'ecosistema marino vengono puntualmente accantonate si scopre che questo comportamento non è tanto dovuto a ignoranza (come sottolinea il 19%), ma perchè gli inquinatori ritengono che siano solo gli altri a doverle rispettare (37%), o che una piccola infrazione in questo senso non sia poi così dannosa per la salvaguardia di flora e fauna (22%). Eppure, per il 46%, sono proprio i diportisti ad arrabbiarsi maggiormente quando si trovano in un tratto di mare 'invasò da sporco e rifiuti. Riguardo alle regole troppo spesso disattese, il 54% dice che spesso ad essere completamente accantonata è anche la più basilare prudenza, tanto che, ad esempio, i bollettini meteo sono considerati dei veri 'optional', così come le dotazioni di sicurezza. E le tanto decantate regole del fair play? "Rispettate tanto quanto accade normalmente in uno stadio di calcio tra tifoserie avverse o da Zidane durante la finale dei mondiali con l'Italia", dice ironicamente il 48%. Insomma, gli italiani, quando si mettono al timone diventano degli emuli dei corsari. Infine a cosa è dovuto il non rispetto delle norme in tema di navigazione? Pesa molto, secondo il 68% degli intervistati, il fatto che ci siano pochi controlli, cosa che sicuramente offre un senso di impunità, mentre per il 63% complice di questa leggerezza nel compiere le infrazioni è la certezza di pene poco severe. In molti, dice il 51%, considerano il mare come una zona franca, dove scaricare la tensione legata alle mille proibizioni che ci sono sulla terra ferma, oltre al fatto che talvolta può influire un pò di distrazione, ammette il 49%. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
blackeel Inviato Ottobre 18, 2006 Segnala Condividi Inviato Ottobre 18, 2006 Te pareva...... Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
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