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Ecosistema Isole Minori


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PORTOFERRAIO (Livorno). “Ecosistema isole minori” è il primo tentativo di fornire una valutazione della sostenibilità e delle prestazioni ambientali delle 28 piccole isole italiane stabilmente abitate, una classifica stilata da Legambiente in collaborazione con l´istituto di ricerche Ambiente Italia e il reparto ambientale marino delle Capitanerie di porto.

 

«La graduatoria finale – spiega Giuseppe Dodaro, responsabile del progetto per Ambiente Italia – è basata sui valori attribuiti ad 11 indicatori aggregati, per esigenze di comunicazione, in quattro aree tematiche: gestione del territorio, ambiente marino, innovazione e politiche ambientali, gestione delle spiagge e del diporto».

 

Nella classifica gioca naturalmente un ruolo di rilievo l’Arcipelago toscano, con le sue 7 isole, tra le quali la maggiore delle isole minori italiane: l’Elba.

 

Nella classifica generale prima è Linosa (Ag) con un punteggio di 60%, seguono la regina quelle che Legambiente definisce “le 4 principesse”: Caprera (Ss) con un punteggio di 59,7%, Marettimo (Tp) 56%, Ustica (Me) al 54,6% e poi la toscana Capraia (Li) con un ottimo 54,3%.

 

Ma le altre isole dell’Arcipelago vanno abbastanza bene: Giannutri è sesta e precede di poco il suo capoluogo Giglio che è al nono posto, poco prima dell’Elba che è la numero 10 e che in questa classifica generale paga un po´ la complessità e gli 8 comuni, che però la premia in altre classifiche. Chiudono la classifica Procida (Na), Ponza (Lt) ed Ischia (Na), dove l’abusivismo mette a rischio territori fragilissimi.

 

Per la gestione del territorio (territorio tutelato, territorio urbanizzato e qualità dell’edificato), prima è Caprera, seguita da Marettimo e Filicudi (Me), ultime La Maddalena (Ss), Lampedusa (Ag) ed Ischia. L’Arcipelago toscano non brilla: bisogna scorrere fino all’ottavo posto per trovare Capraia, undicesima Giglio, dodicesima Giannutri e l’Elba è solo al numero 16, trascinata in basso dagli scandali edilizi e dalle preoccupanti previsioni dei piani strutturali.

 

L’ambiente marino (qualità delle acque di balneazione, qualità dei fondali e misure di protezione a mare) è ottimo o buono praticamente in tutte le isole, ma in questa classifica pagano pegno le isole prive di protezione a mare. E’ il sud a vincere: prima è Lampedusa, segue Marettimo e poi San Domino e San Nicola (Fg), ma anche ad occupare gli ultimi tre posti con Vulcano (Me), Procida e Sant’Antioco (Ci).

 

Capraia è al seato posto con un giudizio ottimo, Giannutri è ottava, Giglio e l’Elba scontano la mancata istituzione dell’area marina protetta e l’isola grossetana occupa il quindicesimo posto, la livornese il diciannovesimo.

 

Non va bene per l’innovazione e le politiche ambientali (capacità di depurazione, politiche ambientali e gestione ambientale degli alberghi). Spesso le isole si affidano più alle correnti marine che alla depurazione per smaltire i liquami, con 20 isole dotate di impianti sottodimensionati, inefficienti o del tutto assenti: nessuna che raggiunge il 100% del depurato, e la raccolta differenziata stenta ad affermarsi.

 

Così è l’isola più grande, l’Elba, a guidare la classifica grazie alle sue buone pratiche diffuse a macchia di leopardo negli otto comuni, i 29 ecolberghi di Legambiente turismo, le iniziative di turismo ambientale, i progetti per le energie rinnovabili, e la depurazione che copre il 60% circa della popolazione. Sul secondo gradino del podio Lipari con il 20% degli alberghi certificati Iso 14001, terza la Maddalena. In fondo alla classifica tre isole delle Eolie: Filicudi, Vulcano e Stromboli. In questa classifica Giglio è ottava, seguita da Giannutri (che in questo come in altri settori si avvale delle iniziative del capoluogo) Capraia ventiquattresima.

 

L’indicatore gestione delle spiagge e diporto misura la pressione sul territori e sul mare del diporto e le politiche amministrative nel settore.

Nessuna isola raggiunge il massimo punteggio e prima è Capri (Na) grazie alle azioni per il contenimento dell’impatto del diporto, segue la sarda Sant’Antioco e poi Ustica con la sua riserva marina. La prima delle toscane è il Giglio, che viene premiata per la scelta di non approvare un progetto di mega-porto, Giannutri è solo decima e paga l’assalto selvaggio estivo alle coste e la mancanza di regolamentazione degli ancoraggi, Capraia è dodicesima, nella parte bassa della classifica, al numero 19, l’Elba per la scarsa qualità dei servizi offerti e per le proposte invasive di campi boe e nuovi porti ma anche per il diffuso abusivismo marino. Chiudono la classifica due isole delle Egadi: Levanzo e Favignana (Tp) e Ventotene (Lt).

 

http://www.greenreport.it/contenuti/leggi.php?id_cont=2788

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