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La Trasparenza Dell'acqua Inganna


Ospite Mariano Satta

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Ospite Mariano Satta

ARRIVA L'ESTATE...E (PURTROPPO) ANCHE I PERICOLI:

 

abc della prudenza

 

1> Tra alcune settimane inizierà il termoclino, l'acqua perderà la torbidità e il fumo di fondo. Il Fondale si presenterà (finalmente) alla portata di occhi e la sensazione di trasparenza dell'acqua illuderà tanti....la profondità sembrerà ridursi.

 

ATTENZIONE: la trasparenza dell'acqua porterà tanti a superare i propri limiti, è un inganno ottico dove anche i più esperti ci cadono.

 

CONSIGLI UTILI:

 

1>Pescate sempre in coppia

 

2> Ognuno il proprio pallone.

 

3>Un tuffo ciascuno e vigili sempre durante l'azione del compagno.

 

VALUTATE LE VOSTRE POTENZIALITA' E LE VOSTRE CAPACITA':

 

Per evitare di essere ingannati dalla trasparenza dell'acqua che potrebbe portarvi a superare i vostri limiti seguite questi consigli:

 

Registrate la sagola galleggiante della vostra boasegnasub su una misura fissa che verrà indicata dalle vostre stesse capacità. Ognuno di voi con un paio di tuffi è in grado di stabilire quale deve essere la profondità massima in sicurezza.

 

Quando verrete ingannati dalla trasparenza dell'acqua sarà il sagolone della boa a farvi da freno obbligandovi a stare dentro i limiti che vi siete "autoimpostati".

 

Un altro consiglio utile:

Non vincolate la sagola della boa segnasub al fucile ma ad un singolo piombo:

 

1> La sagola va vincolata ad un piombo (es: da mezzo chilo o 1 chilo) e se avete la cintura elastica mettetelo in sede tra "fibbia cintura e addome". Quando raggiungete la profondità massima il più delle volte si sfilerà da solo dalla sede tra cintura e addome. Sarete liberi dal sagolone che, pedagnando, vi indicherà la verticale di risalita. In caso di ingroviglio della sagola sul fondo vi troverete direttamente liberi.

 

Anche se liberi dalla sagola sarete sempre nel raggio di segnalazione della boa stessa.

 

Serve un minimo di allenamento e prove. Avrete anche la possibilià di sganciare la cintura in caso di pericolo. (basta un colpo di tosse sul fondo che "è pericolo".

 

2> Una volta stabilita la lunghezza della sagola in base alle quote che si vuole operare potete legarla alla cintura nella zona della schiena ma:

un ottimo consiglio è quello di interporre tra il terminale della sagola e cintura un "laccetto in gomma recuperato da una piletta subacquea o un pezzo di monofilo (comune lenza da pesca) a 0,50 e non più grosso".

 

Sebbene la sagola sia stata vincolata alla cintura, in caso che la stessa sagola s'incastri sul fondo, avete la possibilità di "strappare la giunzione in gomma o monofilo da 0,50" direttamente e senza perdere tempo a cercare il pugnaletto per recidere.

 

Tutti i monofili e lenze da pesca dichiarano sulla confezione il carico di rottura, valutate ed eseguite qualche prova...godrete di sicurezza.

 

Non tirate MAI l'apnea, una tana che presenta più entrate si può controllare in sicurezza in più immersioni anzichè ispezionare più buchi nello stesso tuffo.

 

Malgrado i consigli elencati sopra PRUDENZA SEMPRE, MAI DA SOLI e se avvertite sul fondo la prima contrazione " siete liberi di abbandonare la cintura sul fondo"...la recuperete in un secondo tuffo grazie all'assistenza del vostro compagno.

 

Anche se superimpegnato : Se avete domande trovo il tempo di postare quanto prima le relative risposte.

 

Ciao

Mariano Satta

Modificato da Mariano Satta
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un altra cosa a cui bisogna stare attenti è la presunzione di pensare di essere visti malgrado il pallone segna sub, capita spesso che con mare formato o con sole in faccia( sopratutto all alba quando è basso) che anche un comandante accorto ed attento nn riesca a scorgere il nostro pallone.

Per farvi un esempio l'estate scorsa stavo pescando sulle secche di capoceraso,capo molto trafficato perchè sulla rotta di uscita e rientro dal porto di Olbia, era mattina, le 6,5 circa e la pilotina della polizia stava uscendo dal porto di olbia in direzione tavolara, sicuramente per dei controlli, l'imbarcazione benchè il mare fosse piatto aveva il sole basso all' orizzonte in faccia e passò a meno di 3 metri dal mio pallone pedagnato.......mi videro solo dopo aver oltrepassato il pallone....quando nn ero + tra loro ed il sole.......io guardavo la scena a decine di metri perchè nel frattempo avevo visto il tutto e mi ero allontanato prima che la barca arivasse.

ecco quà l'importanza del pescare in coppia,chi è in superficie controlla il compagno ed anche le barche.

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Ospite Mariano Satta
Ma quanto ci vuoi bene!!!!! :P

 

 

SI Smilzo Vi voglio bene.

 

Ho la fortuna di poter dialogare con Voi e NON PIU' con alcuni amici di pesca meno fortunati di Me.

 

Per esempio il Tuo Nick "SMILZO" è anche il mio nella vita...mi fu affibbiato da Andrea Berardirone alcuni anni prima del suo incidente. Con Te posso dialogare con Lui...purtroppo NO anche se so che mi accompagna sempre in ogni entrata in mare.

 

Ciao

Mariano Satta

Modificato da Mariano Satta
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Mariano ha ragione,l'acqua chiara inganna.

 

Dalle parti dove pesco di solito l'acqua è abbastanza chiara ma la prima volta che sono stato in Sardegna la cosa ha ingannato anche me.

 

Avevo trovato una secca dove vedevo ogni giorno dei dentici su un gradino che io credevo fosse a non più di 10 metri,una profondità del tutto rilassante anche per la mia scarsa esperienza di allora. Il primo giorno che trovai il posto restai stupito dal fatto che discesa e risalita erano troppo lunghe rispetto a quanto avevo preventivato. Il gradino in realtà cominciava a 16 metri e finiva molto più in basso :eek:

 

Non vi dico poi le padelle sui dentici che ho fatto! Ogni giorno ne sparavo uno o due e li padellavo tutti clamorosamente.

Erano i primi dentici che vedevo per cui non sapevo bene come sparare ma le padelle erano davvero clamorose.L'ultimo giorno,finalmente,ne catturai uno.Mi venne vicinissimo,ma davvero in faccia,e tirai sicuro di insagolarlo (non era un pesce grosso).L'asta lo passò ma il pesce rimase a metà :eek::eek: :era un pesce molto più lontano di quanto sembrava.

 

Oltre all'acqua chiara anche un altro aspetto può ingannare:la mancanza del taglio freddo.Scendere nell'acqua chiara e calda è molto più facile che farlo in condizioni di acqua sporca e fredda. Sembra tutto semplice fino a quando una risalita troppo lunga può diventare un pericolo.

 

Ancora un altro aspetto da valutare bene nel periodo estivo è la zavorra. Sembra banale ma non lo è!

Veniamo dall'inverno,da un periodo in cui ci si zavorra come matti e si scende (in pochi metri) senza fatica. Le prime volte che si riduce la zavorra si ha sempre la sensazione di essere troppo positivi e di faticare troppo in discesa. La risposta a questo è di mettere qualche chilo di troppo. In risalita i piombi in più non sempre si avvertono chiaramente e sembra di non faticare a risalire. In realtà il pericolo è in agguato perchè,anche se non sentiamo subito la fatica,la risalita risulta troppo lenta e,dopo diverse pinnate e diversi tuffi,le gambe ne risentono.

Questo è un tranello secondo me insidioso.Conviene ridurre al minimo possibile la zavorra in modo da essere neutri almeno a metà del percorso (se si scende 20 metri è bene essere neutri non prima dei 10) e cercare di sopportare la fatica della discesa per le prime uscite;dopo qualche giorno di allenamento la fatica non si sentirà più e la risalita sarà agevole

 

Stiamo sempre in guardia :thumbup:

Modificato da Uccio
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Grazie Mariano :thumbup: io mi sono già accorto di questo fatto, una bella tana pensavo sui 8/10mt max e invece era parecchio piu' giu'....parlarne fa sempre bene a chi deve ancora trovarsi in queste situazioni. :clapping::bye::bye:

 

Dimenticavo che SEMPRE, per tuffi impegnativi (ognuno di noi ha il suo limite), siamo sempre in coppia, un tuffo a testa, e, importante, noi e il compagno dobbiamo avere le stesse quote e limiti. Mi sembra ovvio che sia inutile vegliare sapendo che là in fondo non riusciamo ad andare..e il fondo, magari agitati col batticuore puo' diventare irraggiungibile anche a 10mt.. <_ src="%7B___base_url___%7D/uploads/emoticons/default_bye1.gif" alt=":bye:">:bye:

Modificato da vecio68
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e proprio vero la trasparenza inganna, pero in un certo senso secondo me aiuta ,infatti il fatto di vedere meglio e piu in profondita ti fa sentire piu tranquillo e sicuro , e dal lato psicologico ne guadagnamo parecchio , quindi a parita di prestazione fisica bruciamo meno ossigeno ,quello che ci aiuta a fare quei metri in

piu , ditemi se non siete d, accordo. poi x la sagola non la lego mai a me ma la tengo in mano con un piombo da 750 gr. mi trovo meglio, ne svolgo 12 mt e arrivato a quella profondita la mollo e continuo senza, cosi o un riferimento, poi uso anche il profondimetro per le mie quote limite. ciao ciao

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e proprio vero la trasparenza inganna, pero in un certo senso secondo me aiuta ,infatti il fatto di vedere meglio e piu in profondita ti fa sentire piu tranquillo e sicuro ,  e dal lato psicologico ne guadagnamo parecchio , quindi a parita di prestazione fisica bruciamo meno ossigeno ,quello che ci aiuta a fare quei metri in

piu...

 

In linea di max è corretto, ma il fatto è che la trasparenza dà quella sicurezza che può far rischiare più del dovuto senza essere realmente coscienti di quanto lo si fà...

 

La trasparenza inganna dall'alto verso il basso, ma guardando dal fondo verso la superficie ci si rende realmente conto della colonna d'acqua che ci sovrasta e a quel punto un pò di inquietudine fa bruciare molto più ossigeno...

 

Per cui è sempre meglio limitarsi in discesa, il profondimetro è un ottimo riferimento, purchè non diventi una sorta di "certificatore" delle proprie performance delle quali poi vantarsi... :nono:

 

Ciao Dave! :bye::bye:

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Ciao a tutti benchè mi alleno in piscina in inverno sono abituato a pescare tra i 5-8 metri sono le mie quote abituali poi con la bella stagione mi sposto un pò più in là e pescare intorno ai 10metri non è un grosso problema. Due anni fa a Porto badisco in puglia,mare piatto e acqua cristallina faccio una bella discesa estremamente rilassato lungo la costa che degrada verso il blu si vede benissimo il fondo,a un certo punto guardo in su e vedo il muro d'acqua sono tranquillo non c'è ragione di preouccuparsi risalgo lentamente esco dall'acqua rilassato e senza fame d'aria do un'occhiata al profondimetro -19,5 la mia prima volta oltre i 12 metri senza accorgemene....... :sub::sub::sub:

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Ma quanto ci vuoi bene!!!!! :P

 

 

SI Smilzo Vi voglio bene.

 

Ho la fortuna di poter dialogare con Voi e NON PIU' con alcuni amici di pesca meno fortunati di Me.

 

Per esempio il Tuo Nick "SMILZO" è anche il mio nella vita...mi fu affibbiato da Andrea Berardirone alcuni anni prima del suo incidente. Con Te posso dialogare con Lui...purtroppo NO anche se so che mi accompagna sempre in ogni entrata in mare.

 

Ciao

Mariano Satta

 

Mariano, scusa la domanda poco delicata: ma è successo un incidente a Berardirone? (lo conosco di nome, tramite amici in comune).

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Mariano, scusa la domanda poco delicata: ma è successo un incidente a Berardirone? (lo conosco di nome, tramite amici in comune).

 

Purtroppo è scomparso, credo a Salina, in un incidente in mare. Non so bene le circostanze ma so che Mariano era particolarmente legato al grande campione del quale era un vero amico. Se vuoi qualche info in più fatti una ricerca sul forum, non credo sia il caso di riaprire delle vecchie ferite...nulla di personale sia chiaro...

 

Ciao Dave! :bye::bye:

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A proposito di sicurezza, non sarebbe più logico attaccare la sagola della boa al fucile invece che alla cintura?

Una domandsa per i più esperti: quando pescate nella fascia dei 15 metri pedagnate il pallone ad ogni discesa, spostandolo di volta in volta o lo tenete legato in cintura?

Mi è piaciuta l'idea scritta da qualcuno, non ricordo il nome adesso, di legare il pedagno ad una lunghezzza stabilita di filo, tenere il pedagno in mano lasciandolo andare una volta superata la profondità stabilita. mi domando però se il piombo a penzoloni non possa disturbare l'azione di aspetto .

Che ne dite a riguardo?

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