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Dentice Di 8 Kg


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Ancora un’avventura,strappata con non poca fatica ai vari impegni. Ancora un giorno per sognare e,per una volta,per vivere il sogno.

Parto alla volta del mare un po’ prima del solito,voglio fare una pescata bella lunga. Scelgo un posto un po’ snobbato da molti,un posto dove la tradizione vuole che si peschi in tana col fucile corto e la fiocina,un posto dove la pesca all’aspetto non vale la pena farla.

In questo luogo,però,in maniera inaspettata,tempo fa il mare mi regalò un dentice…

Ho fatto strani calcoli oggi,calcoli su cui faccio comunque poco affidamento ma che mi dicono che proprio in quel posto i pesci potrebbero farsi vivi,in anticipo rispetto ai posti canonici,che ho battuto invano nei giorni passati.

Arrivo e mi butto. L’acqua non è chiara ma me lo aspettavo. Comincio a pescare alla mia solita maniera,facendo aspetti su aspetti. Mi sento alla grande. In questi giorni sono andato a mare con costanza e ho ritrovato la forma migliore così posso spingere un po’ di più rispetto al solito.

Ogni tuffo è una goduria,è fantastico quando senti di stare bene in acqua. Non hai la fretta data dal fiato corto o dall’ansia e te la prendi con calma,trovando l’armonia che poi è quella che ti garantisce i tuffi più belli. E’ un circolo virtuoso,più stai bene e più sei tranquillo,più sei tranquillo e più stai bene.

Gira e rigira per il fondale,ritrovo il sasso dietro sui mi ero appostato all’epoca della precedente cattura e decido di riprovarci.

Il fondo dalla superficie non si vede ma so che,seppur impegnativa,la quota è tranquillamente alla mia portata. Non faccio una ventilazione particolare,come non ne faccio da tanto ormai:un singolo respirone e giu. Ho scoperto che così sono più tranquillo e rendo meglio. Inizio la discesa faticando un po’ nei primi metri per la zavorra leggera rispetto alla muta pesante e poi mi lascio cadere,immobile. Arrivo in planata e mi apposto dietro il mio roccione con le castagnole davanti. VRRRROOOOOOMMM VRRRROOOOOOOMMMM, sento due scodate nette che mi fanno sobbalzare. Non vedo nulla comunque,le castagnole davanti a me sono rimaste ferme e nel torbido non ho individuato nulla. Risalgo,mi rilasso un po’ e ripeto il tuffo. Solita scena di calma apparente ma nulla succede. Riprovo altre volte e finalmente il sogno ricorrente di tante notti si avvera. Solita discesa calma e arrivo sul fondo in planata. Mi sento bene e sto proprio comodo sul fondo,con tutto il corpo rilassato e il battito lento del cuore perfettamente udibile. Le castagnole mi stanno davanti,intente nelle loro faccende,ma poi….. VRRRROOOOOOOMMM,si schiacciano sul fondo compattandosi e poi si squarciano nel mezzo improvvisamente. Nella varco solo mare vuoto. So che sta arrivando qualcosa e so che mi sta arrivando dritto in faccia ma,stranamente,riesco a mantenere la calma. Infine lo vedo!

Una testa azzurro-blu,un po’ confusa nella poca luce del fondo appare e si avvicina a gran velocità. Mamma che bel dentice!!!! Mi viene a tiro!!!!!

Arriva abbastanza vicino e poi si gira mostrandomi il fianco. In questo momento non ho ancora realizzato quelle che sono le reali dimensioni del pesce ma già mi sembra molto grosso e per un attimo ho quasi il timore di tirare il grilletto. Non so se vi è mai capitato ma la mole di un grosso pesce incute rispetto e,diciamolo,timore di quello che succederà dopo il tiro. E’ solo un attimo e poi trovo la sfrontatezza di tirare.

ZAC,colpito un po’ basso e passato in sagola. Il pesce parte come un treno ed è assolutamente impossibile trattenerlo. E’ una sensazione mai provata prima,sembra che l’asta sia stata presa da una barca in corsa. In genere cerco sempre di staccare il pesce dal fondo durante la risalita ma questa volta sento una trazione talmente violenta che il mio timido tentativo si esaurisce subito.

Ritorno in superficie col cuore a 3000 e cerco di fare il punto della situazione. Il pesce è insagolato (bene) ma è grosso,colpito un po’ basso e ho perso il controllo della sua reazione (male).

Dopo un po’ di pseudotraing scendo col secondo fucile per doppiarlo. La discesa sembra non finire mai. Sul fondo,all’inizio ho un tuffo al cuore:il filo termina girando attorno ad una roccia e l’asta è vuota. Poi fortunatamente vedo il nylon che entra ed esce da uno spacco e dentro c’è lui. Appena ho a tiro il troncone di coda sparo. Lo prendo ma non lo passo da parte a parte e la seconda asta si strappa dopo poco. Fortunatamente valuto che è preso meglio di quanto pensassi e che la ferita non è slabbrata per cui lo tiro su lo stesso. Arrivo di nuovo in superficie e lo vedo di piatto a mezz’acqua. Solo in questo momento mi rendo conto della mole del pesce. Mollo tutto e scendo. Provo a prenderlo dalle branchie ma una testata bestiale e la sua forza a tenerle serrate me lo impediscono così lo abbraccio e me lo stringo al petto. Il pesce sbatte e mi da una musata in faccia,inoltre sento le sue grosse spine che mi pungono sul braccio e sul petto ma non mollo. Non mollerei per nulla al mondo. Solo in superficie riesco ad immobilizzarlo e a terminare la battaglia. Che bello!Che spettacolo! E’ un pesce fantastico,assolutamente fantastico. Cerco di appenderlo alla boa ma l’ago non arriva dalla branchia alla bocca,lo infilo tutto nella branchia e poi devo mettere una mano quasi tutta in bocca al pesce per afferrarlo. Quando guardo il dentice ormai vinto sotto al pallone provo una gioia difficile da descrivere,veramente,non trovo le parole per renderla.

Faccio qualche altro tuffo col fucile in mano ma non sto più pescando. Mi godo le discese e le planate con una gioia senza confini nel cuore e sorrido alle perchie e agli altri pesciolini del fondale che di tanto in tanto si fanno vedere tra le pietre del fondo. Poi smetto,basta così.

Salto in macchina e volo alla volta della casa di un mio caro amico. Gli mostro il pesce e insieme andiamo alla ricerca di un posto dove pesarlo. Troviamo una bottegaia che ci fa usare la bilancia del magazzino. 8 Kg spaccati. Un sogno diventato realtà.

 

Purtroppo,come spesso accade,le foto non rendono bene il pesce.Credetemi,dal vivo era incredibile,un sogno veramente.

 

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Magari,se vi va,più tardi metto qualche altra foto

 

:bye::bye::bye:

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Piccolo retroscena. Vedete che nella seconda foto il pesce poggia sul mio braccio e la mano invece non lo tiene? Il dentice si è vendicato. Facendo le altre foto(tra cui quella che ho messo come prima) infatti una delle sue spine anali mi si è conficcata nel palmo della mano facendomi un taglio abbastanza profondo per cui poi non riuscivo più a tenerlo con la mano. per fortuna avevo già fatto la maggior parte delle foto...

 

:bye::bye:

Modificato da Uccio
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Ospite verbulex
Ancora un’avventura,strappata con non poca fatica ai vari impegni. Ancora un giorno per sognare e,per una volta,per vivere il sogno.

Parto alla volta del mare un po’ prima del solito,voglio fare una pescata bella lunga. Scelgo un posto un po’ snobbato da molti,un posto dove la tradizione vuole che si peschi in tana col fucile corto e la fiocina,un posto dove la pesca all’aspetto non vale la pena farla.

In questo luogo,però,in maniera inaspettata,tempo fa il mare mi regalò un dentice…

Ho fatto strani calcoli oggi,calcoli su cui faccio comunque poco affidamento ma che mi dicono che proprio in quel posto i pesci potrebbero farsi vivi,in anticipo rispetto ai posti canonici,che ho battuto invano nei giorni passati.

Arrivo e mi butto. L’acqua non è chiara ma me lo aspettavo. Comincio a pescare alla mia solita maniera,facendo aspetti su aspetti. Mi sento alla grande. In questi giorni sono andato a mare con costanza e ho ritrovato la forma migliore così posso spingere un po’ di più rispetto al solito.

Ogni tuffo è una goduria,è fantastico quando senti di stare bene in acqua. Non hai la fretta data dal fiato corto o dall’ansia e te la prendi con calma,trovando l’armonia che poi è quella che ti garantisce i tuffi più belli. E’ un circolo virtuoso,più stai bene e più sei tranquillo,più sei tranquillo e più stai bene.

Gira e rigira per il fondale,ritrovo il sasso dietro sui mi ero appostato all’epoca della precedente cattura e decido di riprovarci.

Il fondo dalla superficie non si vede ma so che,seppur impegnativa,la quota è tranquillamente alla mia portata. Non faccio una ventilazione particolare,come non ne faccio da tanto ormai:un singolo respirone e giu. Ho scoperto che così sono più tranquillo e rendo meglio. Inizio la discesa faticando un po’ nei primi metri per la zavorra leggera rispetto alla muta pesante e poi mi lascio cadere,immobile. Arrivo in planata e mi apposto dietro il mio roccione con le castagnole davanti. VRRRROOOOOOMMM      VRRRROOOOOOOMMMM, sento due scodate nette che mi fanno sobbalzare. Non vedo nulla comunque,le castagnole davanti a me sono rimaste ferme e nel torbido non ho individuato nulla. Risalgo,mi rilasso un po’ e ripeto il tuffo. Solita scena di calma apparente ma nulla succede. Riprovo altre volte e finalmente il sogno ricorrente di tante notti si avvera. Solita discesa calma e arrivo sul fondo in planata. Mi sento bene e sto proprio comodo sul fondo,con tutto il corpo rilassato e il battito lento del cuore perfettamente udibile. Le castagnole mi stanno davanti,intente nelle loro faccende,ma poi….. VRRRROOOOOOOMMM,si schiacciano sul fondo compattandosi e poi si squarciano nel mezzo improvvisamente. Nella varco solo mare vuoto. So che sta arrivando qualcosa e so che mi sta arrivando dritto in faccia ma,stranamente,riesco a mantenere la calma. Infine lo vedo!

Una testa azzurro-blu,un po’ confusa nella poca luce del fondo appare e si avvicina a gran velocità. Mamma che bel dentice!!!! Mi viene a tiro!!!!!

Arriva abbastanza vicino e poi si gira mostrandomi il fianco. In questo momento non ho ancora realizzato quelle che sono le reali dimensioni del pesce ma già mi sembra molto grosso e per un attimo ho quasi il timore di tirare il grilletto. Non so se vi è mai capitato ma la mole di un grosso pesce incute rispetto e,diciamolo,timore di quello che succederà dopo il tiro. E’ solo un attimo e poi trovo la sfrontatezza di tirare.

ZAC,colpito un po’ basso e passato in sagola. Il pesce parte come un treno ed è assolutamente impossibile trattenerlo. E’ una sensazione mai provata prima,sembra che l’asta sia stata presa da una barca in corsa. In genere cerco sempre di staccare il pesce dal fondo durante la risalita ma questa volta sento una trazione talmente violenta che il mio timido tentativo si esaurisce subito.

Ritorno in superficie col cuore a 3000 e cerco di fare il punto della situazione. Il pesce è insagolato (bene) ma è grosso,colpito un po’ basso e ho perso il controllo della sua reazione (male).

Dopo un po’ di pseudotraing scendo col secondo fucile per doppiarlo. La discesa sembra non finire mai. Sul fondo,all’inizio ho un tuffo al cuore:il filo termina girando attorno ad una roccia e l’asta è vuota. Poi fortunatamente vedo il nylon che entra ed esce da uno spacco e dentro c’è lui. Appena ho a tiro il troncone di coda sparo. Lo prendo ma non lo passo da parte a parte e la seconda asta si strappa dopo poco. Fortunatamente valuto che è preso meglio di quanto pensassi e che la ferita non è slabbrata per cui lo tiro su lo stesso. Arrivo di nuovo in superficie e lo vedo di piatto a mezz’acqua. Solo in questo momento mi rendo conto della mole del pesce. Mollo tutto e scendo. Provo a prenderlo dalle branchie ma una testata bestiale e la sua forza a tenerle serrate me lo impediscono così lo abbraccio e me lo stringo al petto. Il pesce sbatte e mi da una musata in faccia,inoltre sento le sue grosse spine che mi pungono sul braccio e sul petto ma non mollo. Non mollerei per nulla al mondo. Solo in superficie riesco ad immobilizzarlo e a terminare la battaglia. Che bello!Che spettacolo! E’ un pesce fantastico,assolutamente fantastico. Cerco di appenderlo alla boa ma l’ago non arriva dalla branchia alla bocca,lo infilo tutto nella branchia e poi devo mettere una mano quasi tutta in bocca al pesce per afferrarlo. Quando guardo il dentice ormai vinto sotto al pallone provo una gioia difficile da descrivere,veramente,non trovo le parole per renderla.

Faccio qualche altro tuffo col fucile in mano ma non sto più pescando. Mi godo le discese e le planate con una gioia senza confini nel cuore e sorrido alle perchie e agli altri pesciolini del fondale che di tanto in tanto si fanno vedere tra le pietre del fondo. Poi smetto,basta così.

Salto in macchina e volo alla volta della casa di un mio caro amico. Gli mostro il pesce e insieme andiamo alla ricerca di un posto dove pesarlo. Troviamo una bottegaia che ci fa usare la bilancia del magazzino. 8 Kg spaccati. Un sogno diventato realtà.

 

Purtroppo,come spesso accade,le foto non rendono bene il pesce.Credetemi,dal vivo era incredibile,un sogno veramente.

 

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Magari,se vi va,più tardi metto qualche altra foto

 

:bye:  :bye:  :bye:

 

:eek:

 

Wuagliò ma tu si nnu cristiane o cche cosa ? :devil:

 

Semplicemente sbalorditivo...

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Ospite Vincenzo81

leggendo il tuo racconto mi sono emozionato per te, questa è una storia degna di essere raccontata dove si capisce perfettamente l'emozione la gioia e lo stare bene con se stessi cosa voglia dire.

complimenti, tutto il mio rispetto va a te e alla tua emozione.

saluti Enzo

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Sticazzi e controcazziiiiiiii ..........

 

Quello non e' un pesce , e' una locomotivaaaaaaa!!!

 

Se il dentice e' la laurea per il pescasub , mi sa' che con questo ti sei guadagnato un paio di dottorati !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

Complimenti !!

 

Uccio e Astapersa in Nazionale !

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