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Lacustri In Preallarme


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Ieri sono stato in riva al Mincio appena fuori Peschiera. L'acqua è ancora bassa, e ho notato che i famosi canneti iperprotetti dalla legge, SONO MORTI O MORENTI. Confido che si riprenderanno, maho pensato che forse non hanno più le radici a mollo proprio dato l'eccessivo abbassamento delle acque. Quest'anno è venuta molta neve e quindi ci sono speranze..... anche perchè se l'acqua non ritorna agli usuali livelli, penso si potrà parlare di danno all'ambiente e anche al turismo !!!! :bye:

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Beh, prima di potre fare corrette valutazioni bisogna aspettare il disgelo in alta montagna, quindi fine aprile/metà maggio (poi dipende da come saranno le temperature e le precipitazioni). In ogni caso temo (non ho osservazioni dirette, solo impressioni e sentito dire) che la neve sia stata abbondante solo in media montagna mentre per le riserve idriche conta invece la neve d'alta montagna, la quale, con le condizioni di ghiacciaio che c'erano (pelati e con i crepacci ben aperti), è andata più che altro a riempire i crepi e non produrrà fino ad estata avanzata grandi portate d'acqua.

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Ragazzi, purtroppo avete visto giusto: il problema è che questo è il terzo anno sugli ultimi quattro in cui viene fissato il minimo storico dei livelli idrometrici. Tre minimi storici in quattro anni sono un gran brutto segnale. Comunque, questo è l'ultimo articolo pubblicato da noi sulla situazione dei tre laghi bresciani.

venerdì 20 gennaio 2006

ALLARME SICCITA’. Scarsità delle precipitazioni e temperature polari: i responsabili dei consorzi pronti a misure drastiche

Garda, Idro e Iseo: la grande sete

I livelli dei tre bacini sono ai minimi storici e si annuncia un’altra estate arida

di Pietro Gorlani

Le campagne bresciane devono aspettarsi un’altra estate di siccità per buona parte dei loro 120mila ettari coltivati a seminativi? Livelli dei laghi e previsioni meteorologiche fanno propendere per una risposta affermativa: dopo le nevicate sulla nostra provincia da 20 giorni si registra assenza di precipitazioni rilevanti destinata a durare ancora a lungo. I livelli sono in continuo calo e i bacini di alta montagna quasi all’asciutto, in attesa delle sgelate primaverili. Solo un aprile e un maggio estremamente piovosi potranno scongiurare l’ennesima estate di lotta per mantenere livelli accettabili.

LAGO DI GARDA. C’è sempre meno acqua nel maggior bacino naturale della nostra provincia. L’altezza del lago è di 59 centimetri sopra lo zero IDROMETRICO (che si raggiunge quando dal lago non esce più una goccia d’acqua): circa la metà della media storica, che a metà gennaio è di 90 centimetri. Oggi negli uffici della Provincia di Mantova si riuniranno i dirigenti del consorzio del Mincio, dell’Associazione interregionale per il Po, del parco del Mincio e della Comunità montana del Garda per discutere in merito alle misure da adottare. «L’unica cosa da fare è ridurre ulteriormente la portata in uscita dal lago - spiega Massimo Galli, direttore del consorzio del Mincio - facendola scendere dagli attuali 15 metri cubi al secondo al minimo consentito, ovvero a 10». Certo è che in assenza di piogge primaverili abbondanti anche le campagne del basso Garda potrebbero andare incontro ad una estate siccitosa come quella del 2003.

LAGO D’ISEO. I dieci bacini artificiali dell’Enel di Vallecamonica stanno rilasciando nell’Oglio il minimo storico di 17 metri cubi al secondo (il precedente record negativo era di 22). Ieri il livello del lago era già a -6 centimetri sotto lo zero IDROMETRICO, ma scende di 5 centimetri alla settimana: a marzo potrebbe raggiungere il limite minimo consentito di -30 centimetri. Dal lago per ora escono 24 mc/sec d’acqua, «ma potremmo decidere di ridurre ulteriormente - conferma Massimo Buizza, direttore del consorzio dell’Oglio - arrivando fino a 17. Non potremo scendere ulteriormente perchè dobbiamo assicurare il deflusso minimo vitale del fiume». Perchè nel lago arriva così poca acqua? «In inverno la produzione di energia è ai minimi - spiega Buizza - e le risorse idriche contenute nei bacini artificiali (circa 53 milioni di metri cubi) vengono conservate per l’estate, quando aumenta la richiesta di energia elettrica». Potrebbero risultare un fattore positivo le basse temperature e le previsioni di un marzo e di un febbraio particolarmente freddi: la neve si scioglierà a tarda primavera, assicurando così un afflusso di acqua al Sebino poche settimane prima dell’inizio della stagione irrigua.

LAGO D’IDRO. Afflussi al lago (7 metri cubi/ sec) e portate in uscita del fiume Chiese ai minimi storici. La neve non riesce a sciogliersi per le bassissime temperature; a monte i due bacini Enel di malga Boazzo e Bissina contengono solo 10 milioni di metri cubi contro una capacità massima di 70. Così il livello dell’Eridio ieri misurava 365,21 metri sopra il livello del mare; quote da siccità. Ettore Fanfani, commissario temporaneo per la gestione dell’Idro, da lunedì ha deciso di abbassare la portata in uscita del Chiese a 10 metri cubi al secondo. La prima conseguenza è che le 15 centraline per la produzione idroelettrica che enti pubblici e aziende private hanno installato lungo il corso del fiume sono ferme. «Le portate del fiume sono troppo risicate - spiega Giuseppe Negrinelli, direttore del consorzio del Medio Chiese - e anche le nostre tre centraline per la produzione di energia idroelettrica, quella di Salago (650kw), di Calcinato (660kw) e di Esenta di Lonato (660kw), sono ferme». La domanda cardine che rimbalza negli uffici dei consorzi irrigui è sempre la stessa: che fare per prevenire l’ennesima estate siccitosa? Massimo Buizza, direttore del consorzio dell’Oglio, auspica una tavola rotonda con l’ente Provincia e le associazioni agricole. Le soluzioni ipotizzate negli scorsi anni erano sostanzialmente tre: diversificazione dei seminativi; miglioramento delle strutture irrigue; utilizzo delle cave dismesse di sabbia e ghiaia come bacini di riserva idrica. Una soluzione, quest’ultima, avanzata principalmente dalla Coldiretti, ma che Buizza ritiene quasi impraticabile: «Servirebbero cave di grande estensione, ma se le riempiamo con l’acqua del lago rischiamo di inquinare la falda sottostante. Inoltre le turbine di pompaggio avrebbero dei costi molto alti in termini di energia».

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Sto pensando anche alla situazione del turismo, perchè l'anno scorso a Bardolino si era scoperta la fascia di ghiaia che di solito ti permette di entrare in acqua e cominciare a nuotare, poi comincia il fango. L'anno scorso mettevi il piede direttamente nel fango e sprofondavi fno all'inguine !!!! Penso che un turista che vuole fare i bagni di fango alla fine vada alle terme!!! :bye:

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Non c'è problema: entriamo tutti nel fan club acque basse :laughing::laughing:

Comunque è presto per fasciarsi la testa: la gravità del problema sta nel fatto che quest'anno, anzichè piovere, ha nevicato più volte. Gli immissari sono gelati, ma con il disgelo la situazione dovrebbe migliorare, con un visibile innalzamento dei livelli.

Ma il problema non è quest'anno: l'incubo è in prospettiva futura. Non ho a disposizione i dati sulle precipitazioni, ma ho visto quelli sui livelli idrometrici negli ultimi dieci anni, e non si può parlare di stagione secca: è un trend.

Non voglio fare l'apprendista stregone: la scienza la lascio agli scienziati. Ma l'impressione di un mutamento climatico importante non è così peregrina.

Per la pesca, il nostro micromondo, mi domando quali conseguenze possa avere una eventuale tropicalizzazione del clima a livello dei laghi. Al mare i pesci si spostano: nel mediterraneo sono arrivati i barracuda, i pesci pappagallo, aumentano anche gli squali bianchi, da quel che si dice. I pesci di mare si spostano in cerca di acque più vivibili. Ma i pesci del lago, se si tropicalizza il loro ambiente, che prospettive hanno? :boat:

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Per la pesca, il nostro micromondo, mi domando quali conseguenze possa avere una eventuale tropicalizzazione del clima a livello dei laghi. Al mare i pesci si spostano: nel mediterraneo sono arrivati i barracuda, i pesci pappagallo, aumentano anche gli squali bianchi, da quel che si dice. I pesci di mare si spostano in cerca di acque più vivibili. Ma i pesci del lago, se si tropicalizza il loro ambiente, che prospettive hanno?  :boat:

Per la tropicalizzazione non saprei, di certo quello che ho osservatoi l'estate scorsa e che con l'improvviso abbassarsi del livello del Garda (in 15 giorni era sceso di 1 metro) erano improvvisamente spariti tutti i pesci, anche quelli che erano in frega l'avevano, almeno in apparenza, interrotta per sprofondarsi.

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La causa principale è l'uso dei laghi come bacini per irrigare la pianura padana ..se tutti avesser fatto il loro dovere (sto parlando di afflusso delle acque) non ci sarebbero stati problemi infatti nel 2002 anno torrido per definizione di problemi non ce ne sono stati.

L'anno scorso invece i laghi alpini e le dighe si sono tenuti tutta l'acqua ed hanno fatto sfruttare a livelli indecendi il lago di Como e quello di Garda.

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infatti, bblood, avevo fatto anch'io le stesse considerazioni parlando con Emanuele e Gotta, perchè negli anni di vera e prolungata siccità non era successo, ed e accaduto in un anno " normale ? Unica risposta è cattiva gestione delle acque ( spero non venga presa come posizione politica :devil: )

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infatti, bblood, avevo fatto anch'io le stesse considerazioni parlando con Emanuele e Gotta, perchè negli anni di vera e prolungata siccità non era successo, ed e accaduto in un anno " normale ? Unica risposta è cattiva gestione delle acque ( spero non venga presa come posizione politica :devil: )

:P:bye:

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Ho interpellato un funzionario della CO.NA.GRO. , quindi fonte attendibile, che mi dice esser colpa degli eccessivi prelievi dal Mincio nella zona mantovana. Quindi non sorgenti gelate o Sarca che non immette. Ricordatevi che il Garda è un lago che vive soprattutto grazie alle sue sorgenti subacquee ( come vide Piccard nelle sue esplorazioni ) e a loro deve la sua ottima ossigenazione e salute ( uno dei migliori d'Europa disse il già citato ) :bye:

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Ricordatevi che il Garda è un lago che vive soprattutto grazie alle sue sorgenti subacquee ( come vide Piccard nelle sue esplorazioni ) e a loro deve la sua ottima ossigenazione e salute ( uno dei migliori d'Europa disse il già citato ) :bye:

Per quanto mi risulta, le sorgenti subacque dann al Garda una speciale ossigenzione e altre qualità, ma nn credo abbiano una portata tale da risultare l'apporto idrico principale.

 

Il calo è dovuto all'eccesso di prelievo, ossia ad un prelievo che supera abbondantemente quanto immesso e l'immesso soffre della totale scomparsa dai ghiacciai della copertura nevosa che disgelandosi crea apporto idrico da aprile a novembre (un tempo solo il bacino ablatore si scopriva in estate, oggi si scopre, già a luglio, anche il bacino collettore).

 

Oggi l'apporto idrico glaciale si riduce al disgelo del ghiaccio vivo, che è ovviamente minore a quello della neve, sia in tempo (luglio-settembre) che in quantità.

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Ciao Emanuele, a quanto pare ne sai molto ... dobbiamo essere ottimisti o pessimisti, viste le nevicate abbondanti di questo inverno ?

Non ho informazioni precise ma per quello che ho sentito.... pessimisti!

 

Pare che le nevicate siano state relativamente abbondanti solo a media quota e in pianura, in alta montagna, come spesso accade quando in pianura le temperature sono basse, non ha nevicato moltissimo.

 

In ogni caso, prima che possa ristabilirsi l'equilibrio glaciologico ci vorrebbero diversi anni di nevicate abbondanti in alta montagna, probabilmente almeno un decennio, forse anche due o più. Negli ultimi 10 anni quasi tutti i ghiacciai alpini hanno avuto un ritiro della fronte di diverse centinaie di metri, in alcuni casi si supera il chilometro. Se poi si tiene conto degli ultimi 20 anni... brrrrrrrrrr!

 

Vi garantisco che la situazione è tutt'altro che delicata... è catastrofica!

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