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Sicilia Senza Pesce


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Notizia di ieri battuta dalle agenzie: gli animalisti, per una volta, non se la pigliano con noi pescasub e, pur con il veemente radicalismo che li contraddistingue, vedono finalmente la trave (pesca industriale) e non la pagliuzza (i nostri fuciletti)

SETTORE IN CRISI PERCHE' SI PESCA TROPPO «Si sta desertificando il mare» Palermo, 4 gen. (Apcom) - «In crisi, prima che il

settore della pesca, sono proprio le popolazioni ittiche, soggette ad una pesca eccessiva e distruttiva». Lo afferma in una nota Maria Teresa D'Agostino

responsabile del settore ‘Pesca e itticoltura' della LAV, intervenendo a proposito, della manifestazione delle marinerie trapanesi davanti la sede

dell'Assessorato regionale alla Pesca. «Nessuno fra i tanti politici di entrambi gli schieramenti, che in questi giorni si affannano in dichiarazioni di solidarietà

alle marinerie di Mazara del Vallo - prosegue - ha il coraggio di dire ai pescatori la verità sulla impossibilità di proseguire l'attuale sforzo di pesca: in Sicilia

e nel Mediterraneo si pesca troppo e male, ed ormai assistiamo a processi di ‘desertificazione' marina devastante e di perdita intollerabile di biodiversità».

«E' evidente il tentativo di molti politici regionali di sfruttare a fini elettorali e propagandistici le proteste dei pescatori - aggiunge Ennio Bonfanti,

responsabile del settore 'Fauna' della LAV - da sempre sopite con un clientelare uso del denaro pubblico sottoforma di contributi a pioggia, ‘fermo biologico'

che di biologico ha solo il nome ecc. E' irresponsabile l'atteggiamento di chi fa finta che sia ancora possibile consentire a tutti i pescatori siciliani di

continuare ad esercitare la loro attività con le attuali forme, illudendoli che si potrà pescare sempre e comunque come se l'ecosistema marino sia un pozzo

senza fondo».

«Una classe politica ed una Regione capaci di affrontare questo problema con onestà e senso di responsabilità - conclude Bonfanti - si prodigherebbero

per la riconversione del settore e per la drastica ed immediata riduzione delle catture. Scelte che l'Assessore regionale, Carmelo Lo Monte, con il suo

curriculum di provvedimenti illegittimi e di liberalizzazione selvaggia della pesca, non sarebbe in grado di poter neanche concepire».

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