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Pescasub Vs. Marketing


Messaggi raccomandati

Cari amici,

 

Da un po' di tempo girando per siti internet e negozi faccio caso al fatto che l'80% dei prodotti in commercio serve a catturare il pescatore, non il pesce.

 

Le aziende produttrici, attuano un marketing superaggressivo, il che è facilmente spiegabile dal momento che il mercato è piccolo e i venditori tanti...

 

 

Molti di noi, se non tutti, prima di essere gente di mare siamo gente di città. Abituati da sempre ad ubbidire fedelissimamente ai messaggi pubblicitari.

 

Loro lo sanno e si comportano di conseguenza, ma le loro politiche commerciali sono più vecchie della pescasub.

 

Ci attirano con i colori:

"avevamo le pinne con la pala nera, ve le abbiamo vendute, voi non avete preso un caxxo, e allora comprate queste con tutti i colori dell'arcobaleno e vedrete che catture!"

 

Ci attirano stravolgendo il significato delle parole:

"avevamo il fucile di plastica, ora con i nuovi TECNOPOLIMERI tutta un'altra musica..."

I TECNOPOLIMERI SONO LA PLASTICA

 

Ci attirano con le false innovazioni:

"Abbiamo realizzato il nuovo fucile con il rivoluzionario sistema X, che spara da solo quando si avvicina un pesce... Ma siccome è tutto mimetico il pesce non viene, il fucile non spara e voi tornate a casa sfigati come prima."

 

Il miglioramento continuo ottenuto tramite: la ricerca, l'eliminazione dei difetti, la customer satisfaction sono la base dei SISTEMI DI QUALITA'.

 

Ma ora io vi chiedo:

 

Dove finisce l'innovazione ed inizia il marketing? :frustry:

Modificato da 7bello
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Cari amici,

 

Da un po' di tempo girando per siti internet e negozi faccio caso al fatto che l'80% dei prodotti in commercio serve a catturare il pescatore, non il pesce.

 

Le aziende produttrici, attuano un marketing superaggressivo, il che è facilmente spiegabile dal momento che il mercato è piccolo e i venditori tanti...

 

 

Molti di noi, se non tutti, prima di essere gente di mare siamo gente di città. Abituati da sempre ad ubbidire fedelissimamente ai messaggi pubblicitari.

 

Loro lo sanno e si comportano di conseguenza, ma le loro politiche commerciali sono più vecchie della pescasub.

 

Ci attirano con i colori:

"avevamo le pinne con la pala nera, ve le abbiamo vendute, voi non avete preso un caxxo, e allora comprate queste con tutti i colori dell'arcobaleno e vedrete che catture!"

 

Ci attirano stravolgendo il significato delle parole:

"avevamo il fucile di plastica, ora con i nuovi TECNOPOLIMERI tutta un'altra musica..."

I TECNOPOLIMERI SONO LA PLASTICA

 

Ci attirano con le false innovazioni:

"Abbiamo realizzato il nuovo fucile con il rivoluzionario sistema X, che spara da solo quando si avvicina un pesce... Ma siccome è tutto mimetico il pesce non viene, il fucile non spara e voi tornate a casa sfigati come prima."

 

Il miglioramento continuo ottenuto tramite: la ricerca, l'eliminazione dei difetti, la customer satisfaction sono la base dei SISTEMI DI QUALITA'.

 

Ma ora io vi chiedo:

 

Dove finisce l'innovazione ed inizia il marketing?  :frustry:

ca@ss ma saei strabilianteeeeeeeeeeee.......ricordati che la pubblicita' e l' anima del comercio. ma no l'anima dei pescasub........ :bye::bye:
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Vogliamo sfatare uno dei miti classici? Una delle più grandi legende metropolitane?

 

Salvo rarissimi casi, i pubblicitari, e gli esperti di marketing, non si mettono neppure in testa di condizionare le persone ad acquistare quello che non vogliono, piuttosto propongono alle persone quello che loro si aspettano, quello che vorrebbero comprare.

 

Qualsiasi decisione in produzione, qualsiasi campagna pubblicitaria e di marketing, inizia con un'accurata analisi del target prescelto.

 

Ebbene si, ho fatto anche dei corsi di grafica pubblicitaria e questo era uno dei temi trattati, sono venuti a parlarci proprio di questo i titolari di alcune delle principali agenzie pubblicitarie italiane, nonchè i responsabili del marketing di grandi aziende italiane: questo per dire che non parlo a vanvera, so bene quello che dico.

 

Chi si sente attirato da una pubblicità è solo perchè quella pubblicità riesce a colpire qualcosa che già c'era in lui, riesce a smuovere dei desideri più o meno consci ma comunque già esitenti. La pubblicità, alemeno quella rivolta agli adulti, è innanzitutto tesa a rompere le esitazioni, non a creare bisogni, sarebbe troppo rischioso.

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Vogliamo sfatare uno dei miti classici? Una delle più grandi legende metropolitane?

 

Chi si sente attirato da una pubblicità è solo perchè quella pubblicità riesce a colpire qualcosa che già c'era in lui, riesce a smuovere dei desideri più o meno consci ma comunque già esitenti. La pubblicità, alemeno quella rivolta agli adulti, è innanzitutto tesa a rompere le esitazioni, non a creare bisogni, sarebbe troppo rischioso.

Ecco perchè mi sono comprato una maschera mimetica verde! Perchè senza saperlo l'avevo sempre desiderata (anche nelle mie vite precedenti, quando ero un facocero del Kilimangiaro)

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Vogliamo sfatare uno dei miti classici? Una delle più grandi legende metropolitane?

 

Salvo rarissimi casi, i pubblicitari, e gli esperti di marketing, non si mettono neppure in testa di condizionare le persone ad acquistare quello che non vogliono, piuttosto propongono alle persone quello che loro si aspettano, quello che vorrebbero comprare.

 

Qualsiasi decisione in produzione, qualsiasi campagna pubblicitaria e di marketing, inizia con un'accurata analisi del target prescelto.

 

Ebbene si, ho fatto anche dei corsi di grafica pubblicitaria e questo era uno dei temi trattati, sono venuti a parlarci proprio di questo i titolari di alcune delle principali agenzie pubblicitarie italiane, nonchè i responsabili del marketing di grandi aziende italiane: questo per dire che non parlo a vanvera, so bene quello che dico.

 

Chi si sente attirato da una pubblicità è solo perchè quella pubblicità riesce a colpire qualcosa che già c'era in lui, riesce a smuovere dei desideri più o meno consci ma comunque già esitenti. La pubblicità, alemeno quella rivolta agli adulti, è innanzitutto tesa a rompere le esitazioni, non a creare bisogni, sarebbe troppo rischioso.

 

 

 

:thumbup: Quello che hai detto e' verissimo ! centro !

 

 

x Franco21 : l'innovazione invece c'e' e guai se non ci fosse, piuttosto e' piu' lenta e difficile che in altri settori. Altrimenti le mute sarebbero ancora in "cartongesso" altro che spaccato ultrastretch. E' vero che per prendere un pesce occorre bravura ed esperienza,ma e' anche vero che con una cerbottana risulta un po' piu' difficile...spero cmq che l'innovazione nella pescasub non sia solo quella che ti permette di prendere + pesci (un fucile che spara a 10 mt sarebbe orripilante, per me,giusto per riattacarsi ad un altro thread) ma anche a migliorare l'immersione in generale. Insomma quei fattori che magari uno ritiene secondari e che invece sono fondamentali, chesso' per esempio le scarpette delle pinne che anni fa' erano scomodissime ,ora le fanno con un mix di gomme fuse assieme e le pinne e non ti sembra di averle addosso. Questa e' innovazione e' chiaro che non e' che prendi + pesci grazie a questo, ma una miglioria nelle tue ore in acqua ce l'hai.

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Diciamo che ci sono 2 tipi di pescatori...quelli maniaci dell'attrezzatura che comprano il fucile ultimo modello ..la muta ultimo modello,la maschera ultimo modello...ed in mare ci vanno pochissimo,poi ci sono i veri pescatori che tengono come reliquie anche vecchi archibugi con cui hanno un feeling incredibile..badano al sodo e non alla forma ovviamente se ne fottono della pubblicità e non comprano un fucile senza averlo provato prima...alla faccia del marketing..... :devil:

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Cari amici,

 

Da un po' di tempo girando per siti internet e negozi faccio caso al fatto che l'80% dei prodotti in commercio serve a catturare il pescatore, non il pesce.

 

Le aziende produttrici, attuano un marketing superaggressivo, il che è facilmente spiegabile dal momento che il mercato è piccolo e i venditori tanti...

 

 

Molti di noi, se non tutti, prima di essere gente di mare siamo gente di città. Abituati da sempre ad ubbidire fedelissimamente ai messaggi pubblicitari.

 

Loro lo sanno e si comportano di conseguenza, ma le loro politiche commerciali sono più vecchie della pescasub.

 

Ci attirano con i colori:

"avevamo le pinne con la pala nera, ve le abbiamo vendute, voi non avete preso un caxxo, e allora comprate queste con tutti i colori dell'arcobaleno e vedrete che catture!"

 

Ci attirano stravolgendo il significato delle parole:

"avevamo il fucile di plastica, ora con i nuovi TECNOPOLIMERI tutta un'altra musica..."

I TECNOPOLIMERI SONO LA PLASTICA

 

Ci attirano con le false innovazioni:

"Abbiamo realizzato il nuovo fucile con il rivoluzionario sistema X, che spara da solo quando si avvicina un pesce... Ma siccome è tutto mimetico il pesce non viene, il fucile non spara e voi tornate a casa sfigati come prima."

 

Il miglioramento continuo ottenuto tramite: la ricerca, l'eliminazione dei difetti, la customer satisfaction sono la base dei SISTEMI DI QUALITA'.

 

Ma ora io vi chiedo:

 

Dove finisce l'innovazione ed inizia il marketing?  :frustry:

 

Mi trovi pienamente d'accordo!

Trovo lo stesso andazzo nei giornali, tutti, di settore, ma è ovvio del resto che sia così: la componente feticistica nel nostro sport-passione o chiamamola come vogliamo è molto alta, per cui è molto facile venderci una qualsiasi prodotto che potremmo trovare identico ad un prezzo molto minore se ci rivolgessimo al mercato non-pescasub:

esempio: pinza per impiombature di una nota marca sub, se andate dal ferramenta la trovate identica (nel senso che funziona benissimo, ma ovviemente ad un prezzo molto minore).

Naturalmente le aziende hanno tutto il diritto a commercializzare quello che più gli pare, magari potrebbero non spacciare per novità superstrafiga-extraacchiappapesci qualsiasi affarrogo gli venga in mente!!!

ciau :bye::bye::bye:

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tutto vero !

 

le innovazioni a mio parere?

 

1. le mute di buon neoprene, fatte su misura da bravi artigiani.

 

2. le pinne in carbonio, non indispensabili ma utili (ottimi i bordini anti derapage).

 

3. gli schienalini di neoprene, anch'essi non indispensabili, ma molto pratici.

 

4. eco e gps cartografici (un'altro modo di esporare il territorio).

 

5. le lampade a 10W (anche se andrebbero migliorate sotto molti aspetti)

 

6. la fiocinetta a 4 punte (leggera, veloce e precisa)

 

7. la cintura elastica (ma basta una camera d'aria)

 

altro non mi viene in mente

 

:bye:

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Vogliamo sfatare uno dei miti classici? Una delle più grandi legende metropolitane?

 

Salvo rarissimi casi, i pubblicitari, e gli esperti di marketing, non si mettono neppure in testa di condizionare le persone ad acquistare quello che non vogliono, piuttosto propongono alle persone quello che loro si aspettano, quello che vorrebbero comprare.

 

Qualsiasi decisione in produzione, qualsiasi campagna pubblicitaria e di marketing, inizia con un'accurata analisi del target prescelto.

 

Ebbene si, ho fatto anche dei corsi di grafica pubblicitaria e questo era uno dei temi trattati, sono venuti a parlarci proprio di questo i titolari di alcune delle principali agenzie pubblicitarie italiane, nonchè i responsabili del marketing di grandi aziende italiane: questo per dire che non parlo a vanvera, so bene quello che dico.

 

Chi si sente attirato da una pubblicità è solo perchè quella pubblicità riesce a colpire qualcosa che già c'era in lui, riesce a smuovere dei desideri più o meno consci ma comunque già esitenti. La pubblicità, alemeno quella rivolta agli adulti, è innanzitutto tesa a rompere le esitazioni, non a creare bisogni, sarebbe troppo rischioso.

 

Quoto ed aggiungo, con cognizione di causa essendo un'addetto ai lavori, che un prodotto ha una vita riassunta in tre parametri fondamentali: lancio-sviluppo-termine. Le aziende produttrici devono per forza di cose fare fatturato ogni anno, pagare la ricerca e la pubblicità, e quindi ad esempio un prodotto come un fucile sub viene aggiornato, riveduto e corretto ogni anno, pur mantenedo invariata la sua funzione. Le leve pubblicitarie servono a conferire al prodotto un'identità propria (associata ad una forte identità di marca) che orienta e a volte condiziona il potenziale aquirente nell'acquisto. Quante volte abbiamo pensato dentro di noi che "quella marca è un bidone" mentre quell'altra "è una figata"?

Sono le leggi di mercato che spingono poi le aziende a cercare per uno stesso prodotto un "plus" che lo differenzi dai prodotti concorrenti (magari solo una nuova colorazione). Questo plus lo ritroviamo nelle più note pubblicità, e spesso funziona!

Saluti e baci!

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...Questo plus lo ritroviamo nelle più note pubblicità, e spesso funziona!

Saluti e baci!

Quandi dici "e spesso funziona!" immagino tu intenda che il prodotto vende. E vende grazie a questo plus che come dici tu può essere anche la sola colorazione. Quel che dice 7bello è che spesso mancano i contenuti delle innovazioni, ma la pubblicità li fa sempre apparire, che ci siano o meno.

ciau

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tutto vero !

 

le innovazioni a mio parere?

 

1. le mute di buon neoprene, fatte su misura da bravi artigiani.

 

2. le pinne in carbonio, non indispensabili ma utili (ottimi i bordini anti derapage).

 

3. gli schienalini di neoprene, anch'essi non indispensabili, ma molto pratici.

 

4. eco e gps cartografici (un'altro modo di esporare il territorio).

 

5. le lampade a 10W (anche se andrebbero migliorate sotto molti aspetti)

 

6. la fiocinetta a 4 punte (leggera, veloce e precisa)

 

7. la cintura elastica (ma basta una camera d'aria)

 

altro non mi viene in mente

 

:bye:

 

Gli arbalete artigianali in legno, senza testata, con elastici circolari con le legature, e ci aggiungo pure il sistema di sgancio "a balestra". Quattro innovazioni.

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è che spesso mancano i contenuti delle innovazioni, ma la pubblicità li fa sempre apparire, che ci siano o meno. 

E' qui l'errore! La pubblicità in genere enfatizza quello che c'è, siamo noi che vediamo, vogliamo vedere l'innovazione dove magari c'è un semplice restyling.

 

E' vero, a volte l'enfasi è molto spinta, ma stateci attenti, leggetevi bene le cose, vedrete che suoneranno quasi sempre come "secondo noi...", "a nostro parere...".

 

Piuttosto che puntare il dito sulla pubblicità palese, mi fermerei ad osservare quello che pubblicità non appare ma invece lo è!

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Leggetemi qui è un chiaro esempio di come siamo noi a leggere i messaggi pubblicitari in modo errato. Anche se talvolta i messaggi sono fatti all'uopo per farceli leggere nel modo errato.

 

Ricordatevi, a tal proprosito, che abbiamo tutti la possibilità di ricorrere al Garante qualora riteniamo ingannevole una pubblicità, fosse anche per articoli di pesca in apnea.

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Ospite smith12

Quoto in parte con marcysub a proposito del Ciclo di vita di un prodotto ma dobbiamo fare delle distinzioni perchè ogni azienda che opera in questo mercato ha una sua propria strategia.

Ad esempio a mio modestissimo parere, la Cressi lancia dei prodotti di altissima qualità con un ciclo di vita dei suoi prodotti piu longevo rispetto alla concorrenza ( per esempio cressi-killer, sl etc.), in quanto può utilizzare la sua forte immagine (infatti il marchio cressi insieme a quello mares è uno dei più conosciuti) mentre altre aziende cercano di differenziarsi rispetto alla concorrenza attraverso soluzioni più innovative che soddisfino i bisogni di consumatori più esigenti, e questo è il caso della Omer, che può sfruttare le economie di scala nell'ambito della ricerca della Beta utensili (Gruppo che la Omer fa parte) per lanciare prodotti nuovi. Poi ci sono aziende che fanno prodotti su misura del consumatore (polosub) etc etc.

Quindi ogni azienda cerca di perseguire i suoi obiettivi attraverso una precisa strategia e a tal proposito innovazione e marketing vanno nella stessa direzione.

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