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Zavorra consiglio!!!!


Ospite Andrea Pettiti

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Ospite Andrea Pettiti

Peso 61 Kg e sono alto 1.75 cm!porto in cintura 9 Kg e le cavigliere da 500 g=10Kg.

E' eccessiva?Ho sentito dire che bisogna mettere un Kg per ogni 10 Kg di peso del corpo e levarne uno!Cosi' avrei in teoria 5Kg in cintura!In poca acqua però nn riesco a rimanere all'aspetto nemmeno con 10kg!!!!!!!!!!!!!!!!Mentre quando mi appoggio a 10 mt mi sfracello quasi sul fondo!!!!!!!!Se qualcuno mi consigliasse la giusta piombatura o mi facesse qualche esempio gli sarei riconoscente!Grazie!andrea 16!

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Ospite luigi puretti

Effettivamente ritengo che la piombatura che tu adotti nn sia molto adatta alla tua corporatura.E' vero il fatto che in teoria bisognerebbe mettere 1 kg di piombo per ogni 10kg di peso corporeo ma nn e' detto che tutti ci troviamo a nostro agio con tale tesi!Ti consiglierei di scendere a 7 kg di zavorra sulla cintura,invece lascia le caviliere da 500g.Man mano che avrai acquisito una certa dimestichezza con questa nuova pimbatura,nn avere fretta,prova a togliere un poco alla volta un po' di peso fino a quando nn arriverai ad un totale di circa 5,6 kg.Attenzione scendere gia' a 10m con la piombatura che attualmente usi e' pericolossissimo!!!!!!!!!!!!Un altro consiglio:quando effettui aspetti in acque basse(in questo periodo ti conviene proprio farlo!!!!!)agrappati con la mano libera dal fucile allo scoglio....ti aiutera' molto!!!!

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Ospite William

10 Kg di piombo sono tanti, e per la pesca in acqua bassa è meglio usare lo schienalino che ti aiuterà a rimanere adagiato sul fondo.

 

Io peso c. 75 Kg e uso 4 Kg per le pescate oltre i 15 mt ed adopero un pedagno collegato al pallone di c. 500 g che lascio sul fondo per poi spostarmi a pinne.

 

Invece per pesca in acqua bassa uso 5 Kg in vita. Comunque alla fine ogn'uno di noi deve trovare la propria piombatura che varia anche con lo spessore della muta.

 

E, come dice Luigi, non avere fretta e fai vari tentativi per trovare il giusto equilibro e vedrai che con il tempo troverai il peso più adatto al tuo tipo di pesca.

 

Ciao,

 

William

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Ospite Marco Bardi

Nelle tecniche di pesca e nella sicurezza del subacqueo in oimmersione la zavorra assume un'importanza notevole. Secondo me è sbagliatissimo dire 1 Kg per ogni 10 kg di peso corporeo. In pochi metri potresti aver bisogno di 10kg e quando scendi a 20mt, come fai a rissalire? La soluzione migliore a mio avviso è quella di trovare la propria zavorratura in base alla tecnica e alla profondità, oltre al proprio peso specifico e al tipo di muta. In poche parole ognuno deve imparare su se stesso la giusta zavorratura, non esiterà mai uno standard di midura. Ti allego queste righe sottostanti, da me scritte per cercare di spiegare meglio la zavorra:

 

Il principio di Archimede dice che un corpo solido immerso in un liquido riceve una spinta verticale dal basso verso l’alto pari al peso del liquido spostato. In altre parole se immergiamo ad esempio un piombo da un chilo, questi sposterà un volume d’acqua il cui peso, minore di quello del piombo, darà luogo ad un affondamento, ovvero ad una spinta non sufficiente a tenere il piombo a galla.

Viceversa un pezzo di sughero riuscirà a restare in superficie grazie alla spinta verticale dell’acqua spostata, superiore al peso effettivo del sughero.

A livello pratico, si può affermare che un materiale galleggerà o affonderà nell’acqua a seconda che il suo peso specifico sia rispettivamente minore o maggiore del peso specifico dell’acqua spostata.

Da evidenziare anche la differenza tra acqua dolce e acqua salata. L’acqua dolce ha un peso specifico minore dell’acqua salata, quindi ha una spinta di galleggiamento inferiore rispetto a quella di mare.

Il corpo umano ha un peso specifico simile all’acqua, mentre il neoprene che compone la muta ha un peso specifico nettamente inferiore all’acqua.

L’utilizzo di una muta subacquea contribuirà notevolmente ad un assetto positivo di un soggetto in immersione.

Ecco perché, la cintura di zavorra, diventa un accessorio di fondamentale importanza per riequilibrare l’ assetto. L’aggiunta dei piombi crea un nuovo equilibrio tra le due forze.

Durante l’immersione entra in gioco la pressione idrostatica che cambia di nuovo i valori di assetto. Con l’aumentare della profondità la pressione dell’acqua effettua uno schiacciamento del corpo e contemporaneamente dello spessore di neoprene della muta. Di conseguenza, la spinta di galleggiamento complessiva diminuirà con l’aumentare della profondità fino a diventare neutra e poi negativa (affondamento).

Da queste considerazioni è facile capire che il problema della zavorra sia molto delicato ed assume un ruolo importante.

Un subacqueo in immersione, inizialmente lotta contro una spinta positiva di galleggiamento, poi dopo una limitata quota dove l’assetto è neutro, tende ad affondare. Durante la risalita lotterà contro la spinta negativa fino a che non raggiungerà di nuovo un assetto neutro e poi positivo.

La zavorra generalmente è costituita da una cintura in tessuto sintetico o in gomma con una fibbia di chiusura in materiale plastico o in acciaio inossidabile.

E’ preferibile la cintura in gomma che aderisce al corpo anche in fase d’immersione evitando di spostarsi con facilità come avviene alla cintura in tela che per assenza di elasticità non segue la diminuzione di circonferenza del corpo dovuta alla pressione idrostatica causando spostamenti e rotazioni della stessa.

Su questa cintura si inseriscono i pesi, che di solito hanno la forma di lingotti di piombo di peso variabile da ½ kg fino a 3 kg.

Requisito fondamentale è che la fibbia della cintura sia a sgancio rapido, cioè permetta con facilità di liberarsi di tutta la zavorra in caso di pericolo.

Un sistema di equilibratura efficace sarà quello che consentirà di essere neutri a circa 2/3 della profondità di esercizio.

Ad esempio se la profondità operativa è di 15 metri l’assetto neutro sarà attorno ai 10mt. Questo consentirà di scendere senza troppa fatica e di non essere esageratamente negativi sul fondo, dando la possibilità in direzione opposta, di risalire senza sforzi eccessivi ovvero nella fase più critica del tuffo in apnea.

Possiamo concludere questo ragionamento con una delle regole fondamentali dell’apnea che è quella che dice: è meglio fare più fatica nella iniziale fase di discesa sul fondo ed essere in vantaggio nella risalita dove si utilizza al meglio le energie rimaste assicurando anche il margine di sicurezza.

Per quanto riguarda i piombi, occorre tenere presente che sono preferibili lingotti da 1 kg, i quali vengono distribuiti in modo più uniforme e quindi permettono un bilanciamento migliore.

Naturalmente se la profondità di esercizio aumenta o diminuisce, la zavorra andrà modificata di conseguenza.

Molto utili in questo senso sono i piombi a sgancio rapido che permettono rapide variazioni di assetto senza sganciare la cintura.

Il piombo a sgancio rapido agisce anche come utile strumento da collegare alla sagola della boa e fungere da pedagno per ancorare la boa sul fondo.

Per mantenere un equilibrio migliore bilanciando la spinta positiva dei calzari e del pantalone della muta, andrà applicata una zavorra anche sulle gambe, tramite apposite cavigliere da circa ½ kg ciascuna. Sarà importante un peso equilibrato anche delle cavigliere perché se le gambe tendono ad affondare la respirazione ed il rilassamento in superficie subiranno notevoli fastidi, viceversa se galleggiano troppo la pinneggiata risulterà faticosa e rumorosa e una volta sul fondo potrebbero tendere a galleggiare creando ulteriori disagi.

Dopo avere valutato la cintura di zavorra e le cavigliere considerando quale sia la migliore composizione in termini di forma e di peso, andrà preso in considerazione anche un’altro sistema di zavorramento complementare, lo Schienalino. Deriva dalla scuola dei maggiori campioni di pesca, il suo uso permette di ottenere una distribuzione superiore della zavorra sul corpo e un assetto più equilibrato in acqua per facilitare l’azione di pesca nelle battute di in acqua media o bassa.

E’ composto generalmente da una piastra di piombo dai 3 ai 5 kg posizionata sulla schiena e grazie ad particolare sistema di fasce elastiche, si aggancia facendo passare l’imbragatura sulle spalle e sulla vita. Esistono vari modelli di schienalino come quelli realizzati con una specie di gilet di neoprene con il piombo applicato all’interno del neoprene. In alcuni modelli la particolare conformazione, consente di utilizzare lo schienalino anche come zavorra completa, eliminando la vecchia cintura. La possibilità di personalizzare rapidamente il peso complessivo aggiungendo e togliendo piombi sia in vita che sulle bretelle favorisce un ottimale frazionamento del peso a vantaggio dell’equilibrio ed efficacia di zavorramento.

La stabilità dell’assetto in immersione durante gli aspetti o gli spostamenti sul fondo, impedirà eventuali movimenti innaturali consentendo al pescatore subacqueo maggiori possibilità di cattura.

Lo schienalino è insostituibile durante battute di pesca all’aspetto ed all’agguato in basso fondale ed in presenza di risacca.

 

 

L’idea di applicare una lastra di piombo sulla schiena, nasce dall’esigenza di equilibrare al meglio i chili di piombo necessari ad un assetto ideale per la profondità d'esercizio. Un subacqueo che pesca in basso fondale con 10 kg di zavorra tutti in cintura, avrà un evidente assetto molto negativo nel baricentro del corpo e durante l’attesa sul fondo, le spalle ed il torace tenderanno inevitabilmente a galleggiare sotto l'azione positiva del neoprene.

Anche se il subacqueo rimane in ogni caso ancorato sul fondo, non potrà assumere una posizione rilassante perché dovrà comunque impegnare anche se limitatamente alcuni muscoli addominali o aiutarsi con una mano per mantenere una posizione corretta del busto e delle spalle.

Tale condizione impegna anche psicologicamente e sommata allo sforzo effettuato, porta sicuramente ad una diminuzione dell’apnea e della concentrazione.

La corretta equilibratura, permetterà di scendere sul fondo anche in posizione orizzontale, cosa utile in poca acqua, oppure di muoversi sul fondo sempre in posizione orizzontale senza la minima fatica.

Anche tecnicamente i vantaggi sono evidenti, infatti, durante un appostamento, la posizione del corpo sarà più appiattita sul fondo e se capita una zona con nascondigli bassi, o tratti di mare dove si opera aspetti sulle alghe o in sabbia, sarà indispensabile stare più orizzontale possibile.

A parte i vantaggi mirati alla tecnica, molta zavorra nella zona lombare, potrebbe causare fastidiosi dolori che portano spesso a vere patologie.

Lo schienale aiuta spesso a risolvere definitivamente tale problema. Portare dieci o dodici chili di piombo sulla vita per tre, quattro ore, è sicuramente sconsigliato anche per chi non soffre mai di mal di schiena. In molti casi tale fastidio è divenuto cronico nel tempo e conseguentemente all’attività subacquea.

Sono sicuramente da privilegiare gli schienalini che presentano caratteristiche di facile alloggiamento e comodo posizionamento sulla schiena, sgancio ed aggancio rapido, forma anatomica e idrodinamica, assenza di movimenti durante la capovolta o gli spostamenti sul fondo, possibilità di modulare il peso desiderato sullo schienale.

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