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Acque Dolci


Ospite blu3

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Giochino utile per l'informazione.

 

Mi piacerebbe sapere quali sono le specie alloctone introdotte volontariamente o involontariamente nelle nostre acque dolci.

 

Inoltre vorrei capire quali di queste specie possano essere utili, a chi, per che cosa.

 

E vorrei capire chi sono i responsabili, direi scellerati responsabili di queste immissioni e relativi danni ambientali di dimensioni inimmaginabili.

E perchè qualcuno è così entusiasta di quest specie? per pescarle?

 

 

Inizio io:

 

La carpa, o meglio le carpe .......sono autoctone o no?

 

Mauro

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Metto ordine nella lista delle specie alloctone principali introdotte nelle nostre acque:

 

Salmonidi:

 

-trota iridea in tre varianti, mediamente non si riproduce

-coregone e coregone bondella, si riproduce

-salmone di lago canadese, non si riproduce

-temolo della Sava (i coda rossa), si riproduce e ibrida col nostro, eliminandolo

-salmerino di fontana (lake trout)

-trota fario (brown trout), non ci crederete ma la nostra trota è la macrostigma, la marmorata e la grande lacustre.

 

L'introduzione peggiore fatta in Italia è la comunissima fario, che ovunque ha ormai soppiantato i ceppi originari di macrostigma.

Ancor peggio nelle acque padane, ibridandosi con la marmorata sui fiumi ha indebolito la specie, ibridandosi sui laghi con la lacustre ha praticamente ridotto a 1/5 la taglia massima raggiungibile dalla specie.

La marmorata e la lacustre erano lo stesso pesce in due varianti adattate alle acque diverse, entrambe avevano la qualità di essere le trote più grandi e potenti del mondo con pesi massimi di quasi 30 kg.

Fin negli anni 50 i ricchi Americani se volevano super catture non andavano in Canada ma venivano in Italia. Verbano, Lario, Benaco e Adda, Ticino, Po erano le loro mete.

La grande lacustre è a rischio perdita patrimonio genetico, cioè estinta.

 

Il coregone nelle due versioni bondella e lavarello è un pesce d'oltralpe introdotto per la pesca professionale, unico problema compete con l'alborella e l'agone.

Ma il danno peggiore l'ha subito il Carpione, salmonide nobilissimo, una sorta di trota con la bocca piccola, ormai a rischio estinzione.

Il coregone negli ultimi anni pare sempre più piccolo, forse tende al nanismo.

 

Il salmerino di fontana è un pesce inutile, buono solo per soddisfare cannisti in cerca di esotismi.

 

Il temolo della Sava si ibrida col nostro, in apparenza diviene più grande ma riduce il campo di diffusione della specie.

Il nostrano lo si trovava fino a quote medie e nel Po fino alle porte di Ferrara, praticamente ovunque.

 

Il pesce meno dannoso alla fine è la trota iridea, almeno non si ibrida, fatica a riprodursi per eccesso di riproduzione assistita senza i ritmi naturali, si limita a togliere spazio ad altre specie, ma in pratica tende a sovrapporsi con comportamenti diversi.

 

Questo solo per i salmonidi, specie pregiate, ove almeno gli interventi avevano uno scopo commerciale consistente.

 

Continuerò per le altre specie, ove sono successe cose incredibili con autentici disastri ambientali.

 

Mauro

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DAi Mauro :clapping: continua, voglio proprio vedere fin dove si sono spinti i pseudoambientalistiripopolatoridelc...o :oops: volevo dire lago, o altri personaggi che in nome di chissa' quali principi di salvaguardia ( ma salvaguardare vuol dire porteggere le specie esistenti, non inserirne altre..) fanno questi danni.

 

Ne so poco, ma la trota è una specie che a seconda delle zone cambia taglia e comportamento. Nell'appennino ToscoEmiliano c'è una specie di salmerino autoctona, tipica della zona, per dimensioni e livrea. Quante ce ne sono in italia e quante :( ne restano?

 

Grazie Mauro per l'informazione.

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Il salmerino Italiano è il salmerino alpino (Salvelinus Alpinus) con pancia arancione, schiena verdastra e puntini gialli ben distanziati.

E' specie tipica di lago, ma frequentava anche i corsi alti dei torrenti del bacino del Po, comunque non oltre l'area padana che in periodo glaciale giungeva fino al Conero.

E' reperibile tuttora nei laghi in quota, ma anche nei subalpini ,Sebino in particolare.

 

Nei torrenti non regge la competizione della fario che si spinge più alta della originaria Marmorata.

 

 

Mauro

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Continuo con i pesci alloctoni di qualche pregio, non per questo non dannosi per i nostri ecosistemi acquatici.

 

Percidi

 

- Sandra o luccioperca

 

 

Centrarchidi

 

- Persico sole (il gobbo, l'orologio)

- Persico trota (boccalone, black-bass)

 

 

 

La Sandra è stata introdotta per la bontà delle sue carni e per la grande taglia che raggiunge (fino 20 kg). Si riproduce fino ad essere infestante, compete danneggiando il nostrano persico reale, compete danneggiando le popolazioni di luccio. Gran predatore , dotato di un forte appetito è un pesce incredibilmente poco sportivo, in pratica si comporta da sacco della spazzatura. Sa solo mangiare, conta moltissimo sulla livrea mimetica, ma alla fine è apprezzato per la bontà dei suoi filetti.

 

 

Ben altra storia i centrarchidi: originari del nord America, introdotti da oltre 100 anni e ormai amatissimi da tutti i pescatori. Comunque sempre ad alto impatto ambientale.

 

Il gobbo è praticamente la prima preda che tira... per i pierini, vorace e territoriale. E' un pesce che marca il territorio, in apparenza inoffensivo (vista la piccola taglia) è invece un predatore attento e vorace in grado di attaccare e mangiare con una incredibile abilità nuotatoria prede della sua stessa lunghezza. E..... incredibilmente riesce a ingoiarle dalla testa con la sua piccola boccuccia, ci mette un sacco di tempo ma è implacabile. Difende il nido o la sua chizza di ghiaia con una determinazione temeraria, non esita ad attaccare anche un pescatore in apnea.

Che caratterino!!!!!

Specie infestante, soggetta a cali e improvvisi incrementi.

 

 

E veniamo al Boccalone, amatissimo dai cannisti per la sua combattività, e per la bontà delle sue carni (ha un odore particolarissimo, di erbe aromatiche e lago).

Pesce che sovrapposto al luccio ne porta a una drastica riduzione (lo spaventa e gli toglie le zone di caccia abituali) è capace di comportamenti famigliari.

Costruisce il nido, lo pattuglia difendendolo da chiunque, non esita a spostare oggetti mettendoseli in......bocca (nella bocca di un boccalone ci sta un boccalone di pari dimensioni).

E' il suo punto debole, in determinati momenti mangia esche enormi, qualsiasi materiale va bene purchè si muova e sia minaccioso.

In bocca però è pronto a trasportare i suoi figli, che letteralmente gli abitano dentro. Costituisce anche coppie stabili.

Nei laghi subalpini è ben presente nei golfi riparati con letti erbosi, sarebbe un bel pesce se non danneggiasse il luccio.

 

 

Mauro

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E ora passiamo al piatto forte dello sconvolgimento ittico delle acque interne:

 

 

I CIPRINIDI

 

ecco le specie alloctone introdotte nelle nostre acque

 

 

Carpa regina

Carpa a specchi

Carpa cuoio

Carpa erbivora (amour)

Carpa tolstol

Carassio nero

Carassio bianco

Carassio rosso

Gardon

Naso (savetta della Sava)

Abramidi (bremh)

+ altre specie da me non ben conosciute tipo pesce Re

 

 

 

Anche se la carpa è ormai considerata un pesce nostrano l'introduzione nelle nostre acque va addirittura fatta risalire al tempo dei Romani.

Ormai la specie è parte del nostro patrimonio, ben ambientata e apprezzata, sportivamente e in cucina.

So che molti di voi conoscono solo le carpe di fiume o peggio di fosso, ma la carpa cresciuta in un lago con molta acqua a disposizione non ha nulla a che spartire con quelle carni grasse e puzzolenti di fango che conoscete.

E' caratteristica di tutto il pesce acquisire il gusto delle acque in cui cresce, per i denigratori posso portare l'esempio del cefalo di porto e quello di mare aperto.

 

 

L'inizio del vero disastro delle acque dolci si è avuto una trentina di anni fa con il moltiplicarsi sconsiderato del carassio, la peste delle acque.

Pesce tipico da canale ma che ha saputo occupare laghi e fiumi anche in corrente ha la peculiarità di vivere in grandi banchi di centinaia di pesci, che mangiano letteralmente tutto ciò che trovano a iniziare dalle uova di altri pesci.

 

Ma come ha potuto il carassio diffondersi ovunque in così poco tempo?

semplice, grazie hai cannisti, in particolare agli agonisti.

Ricordo perfettamente i discorsi dei cannisti in voga qualche hanno fa, sulla necessità di avere carassi ovunque al fine di fare peso in gara, pesci poi da liberare rigorosamente in no-kill (manco i gatti vogliono sto schifo).

Ho visto personalmente mastelle e nasse piene all'inverosimile di queste schifezze immortali trasferite da un fiume all'altro e gettate a ripopolamento casereccio.

 

Quale fine? Al fine di avere pesce pesante che sente la pasturazione per vincere le gare. Esattamente un disastro ecologico in nome dell'agonismo acque interne.

 

 

Il Gardon è una sorta di triotto di grossa taglia, combattivo ma infestante, stesso discorso del carassio con la differenza che la specie non pare particolarmente dannosa, anche se a sensazione mi pare in grado di toglire spazio al nostro glorioso cavedano. Ripopolato per le gare.

 

 

 

Ma la cosa peggiore tra i ciprinidi in questa classifica del peggio è l'Abramide, pesce piatto del bacino del Reno, il pesce su cui le colpe di fipsas sono gravissime.

Perchè FIPSAS è colpevole? Fipsas una trentina di anni fa ha introdotto volontariamente la specie in Italia , esattamente nel lago di Fimon (Vicenza) con lo scopo dichiarato di permettere ai propri campioni di pesca al colpo di allenarsi in vista delle molte competizioni internazionali su questo pesce, specialità di Francesi, Belgi, Inglesi. :eek::eek:

Si, è proprio così, si è introdotta una specie infestante e pessima, un vero flagello per fare allenare i campioni dell'eccellenza.

Peccato che poi gli stessi "campioni" stufi di dover far km per raggiungere il lago di Fimon (ove la si pescava all'inglese) pensarono di trasferirsela nei fiumi vicino a casa, in modo di potersi allenare anche a roubasienne.

 

Questa non è storia di 50 o 100 anni fa ma dei giorni nostri, mentre scrivo qualcuno sta portando nasse di viscide bremh da un fiume all'altro.

In nome delle gare e con la benedizione del No-kill, lo stesso che ci sbattono sotto al naso per tentare di buttarci fuori dalle acque che loro stessi hanno massacrato.

Che vogliano coprire le prove dello scempio, oppure vogliono lavarsi la coscienza e darsi una nuova verginità sulla nostra pelle?

So che questi sono una minoranza infima tra i cannisti, fortunatamente, come so che le prime vittime di questi scellerati sono proprio i cannisti ormai ridotti a pescare schifezze con le pinne (ma talvolta senza bocca visto che il pescatore precedente ha provveduto a strappargliela).

 

 

Ma il peggio deve ancora arrivare , manca la Gambusia (innocente pesciolino mangia zanzare ) e i famigerati pesci gatti, e poi lui, il nuovo Imperatore delle nostre acque.

 

Mauro

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