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Piombo!Ma quanto?


Ospite marko

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Sono un novello di questo sport e sto incontrando delle difficoltà a raggiungere la stabilità in acqua.

Premetto che come attrezzatura ho una muta da ara da 5 mm cressi sub MEDAS

e con 8 kg di zavorra tendo sempre a risalire.

Sbaglio in qlc o è ancora troppo poca?

Il mio peso è di 85kg scarsi.

Questo prob sta diventando un' ossessione poichè scendere a profondità diventa un vero e proprio dispendio di energie.

Grazie marko

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Ospite Mariano Satta

Bisogna raggiungere un assetto neutro per i bassi fondali, non eccessivamente negativo. Personalmente con 5mm per i bassofondali porto 8kg di piombo e peso 64 kg. Importante è non eccedere e non andare molto fondi con certi assetti. Col 5mm per andare fondo uso 5kg. Una volta trovato l'assetto neutro per i bassi fondali tolgo o aggiungo sempre 3kg. Chiaramente il tutto è condizionato dall'acquaticità e tipo di neoprene con cui è stata confezionata la muta, salopette etc.

 

Mariano Satta

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Ospite Marco Bardi

Autore: Marco Bardi (---.dialup.tiscalinet.it)

Data: 11/09/01 19:48

Ciao Marko, se cercavi con il cerca messaggi, il testo, zavorra, avresti trovato numerosi interventi, tra i quali questo mio che ti allego e che serve a spiegare la corretta zavorra:

Marco Bardi.

 

Nelle tecniche di pesca e nella sicurezza del subacqueo in oimmersione la zavorra assume un'importanza notevole. Secondo me è sbagliatissimo dire 1 Kg per ogni 10 kg di peso corporeo. In pochi metri potresti aver bisogno di 10kg e quando scendi a 20mt, come fai a rissalire? La soluzione migliore a mio avviso è quella di trovare la propria zavorratura in base alla tecnica e alla profondità, oltre al proprio peso specifico e al tipo di muta. In poche parole ognuno deve imparare su se stesso la giusta zavorratura, non esiterà mai uno standard di midura. Ti allego queste righe sottostanti, da me scritte per cercare di spiegare meglio la zavorra:

 

Il principio di Archimede dice che un corpo solido immerso in un liquido riceve una spinta verticale dal basso verso l’alto pari al peso del liquido spostato. In altre parole se immergiamo ad esempio un piombo da un chilo, questi sposterà un volume d’acqua il cui peso, minore di quello del piombo, darà luogo ad un affondamento, ovvero ad una spinta non sufficiente a tenere il piombo a galla.

Viceversa un pezzo di sughero riuscirà a restare in superficie grazie alla spinta verticale dell’acqua spostata, superiore al peso effettivo del sughero.

A livello pratico, si può affermare che un materiale galleggerà o affonderà nell’acqua a seconda che il suo peso specifico sia rispettivamente minore o maggiore del peso specifico dell’acqua spostata.

Da evidenziare anche la differenza tra acqua dolce e acqua salata. L’acqua dolce ha un peso specifico minore dell’acqua salata, quindi ha una spinta di galleggiamento inferiore rispetto a quella di mare.

Il corpo umano ha un peso specifico simile all’acqua, mentre il neoprene che compone la muta ha un peso specifico nettamente inferiore all’acqua.

L’utilizzo di una muta subacquea contribuirà notevolmente ad un assetto positivo di un soggetto in immersione.

Ecco perché, la cintura di zavorra, diventa un accessorio di fondamentale importanza per riequilibrare l’ assetto. L’aggiunta dei piombi crea un nuovo equilibrio tra le due forze.

Durante l’immersione entra in gioco la pressione idrostatica che cambia di nuovo i valori di assetto. Con l’aumentare della profondità la pressione dell’acqua effettua uno schiacciamento del corpo e contemporaneamente dello spessore di neoprene della muta. Di conseguenza, la spinta di galleggiamento complessiva diminuirà con l’aumentare della profondità fino a diventare neutra e poi negativa (affondamento).

Da queste considerazioni è facile capire che il problema della zavorra sia molto delicato ed assume un ruolo importante.

Un subacqueo in immersione, inizialmente lotta contro una spinta positiva di galleggiamento, poi dopo una limitata quota dove l’assetto è neutro, tende ad affondare. Durante la risalita lotterà contro la spinta negativa fino a che non raggiungerà di nuovo un assetto neutro e poi positivo.

La zavorra generalmente è costituita da una cintura in tessuto sintetico o in gomma con una fibbia di chiusura in materiale plastico o in acciaio inossidabile.

E’ preferibile la cintura in gomma che aderisce al corpo anche in fase d’immersione evitando di spostarsi con facilità come avviene alla cintura in tela che per assenza di elasticità non segue la diminuzione di circonferenza del corpo dovuta alla pressione idrostatica causando spostamenti e rotazioni della stessa.

Su questa cintura si inseriscono i pesi, che di solito hanno la forma di lingotti di piombo di peso variabile da ½ kg fino a 3 kg.

Requisito fondamentale è che la fibbia della cintura sia a sgancio rapido, cioè permetta con facilità di liberarsi di tutta la zavorra in caso di pericolo.

Un sistema di equilibratura efficace sarà quello che consentirà di essere neutri a circa 2/3 della profondità di esercizio.

Ad esempio se la profondità operativa è di 15 metri l’assetto neutro sarà attorno ai 10mt. Questo consentirà di scendere senza troppa fatica e di non essere esageratamente negativi sul fondo, dando la possibilità in direzione opposta, di risalire senza sforzi eccessivi ovvero nella fase più critica del tuffo in apnea.

Possiamo concludere questo ragionamento con una delle regole fondamentali dell’apnea che è quella che dice: è meglio fare più fatica nella iniziale fase di discesa sul fondo ed essere in vantaggio nella risalita dove si utilizza al meglio le energie rimaste assicurando anche il margine di sicurezza.

Per quanto riguarda i piombi, occorre tenere presente che sono preferibili lingotti da 1 kg, i quali vengono distribuiti in modo più uniforme e quindi permettono un bilanciamento migliore.

Naturalmente se la profondità di esercizio aumenta o diminuisce, la zavorra andrà modificata di conseguenza.

Molto utili in questo senso sono i piombi a sgancio rapido che permettono rapide variazioni di assetto senza sganciare la cintura.

Il piombo a sgancio rapido agisce anche come utile strumento da collegare alla sagola della boa e fungere da pedagno per ancorare la boa sul fondo.

Per mantenere un equilibrio migliore bilanciando la spinta positiva dei calzari e del pantalone della muta, andrà applicata una zavorra anche sulle gambe, tramite apposite cavigliere da circa ½ kg ciascuna. Sarà importante un peso equilibrato anche delle cavigliere perché se le gambe tendono ad affondare la respirazione ed il rilassamento in superficie subiranno notevoli fastidi, viceversa se galleggiano troppo la pinneggiata risulterà faticosa e rumorosa e una volta sul fondo potrebbero tendere a galleggiare creando ulteriori disagi.

Dopo avere valutato la cintura di zavorra e le cavigliere considerando quale sia la migliore composizione in termini di forma e di peso, andrà preso in considerazione anche un’altro sistema di zavorramento complementare, lo Schienalino. Deriva dalla scuola dei maggiori campioni di pesca, il suo uso permette di ottenere una distribuzione superiore della zavorra sul corpo e un assetto più equilibrato in acqua per facilitare l’azione di pesca nelle battute di in acqua media o bassa.

E’ composto generalmente da una piastra di piombo dai 3 ai 5 kg posizionata sulla schiena e grazie ad particolare sistema di fasce elastiche, si aggancia facendo passare l’imbragatura sulle spalle e sulla vita. Esistono vari modelli di schienalino come quelli realizzati con una specie di gilet di neoprene con il piombo applicato all’interno del neoprene. In alcuni modelli la particolare conformazione, consente di utilizzare lo schienalino anche come zavorra completa, eliminando la vecchia cintura. La possibilità di personalizzare rapidamente il peso complessivo aggiungendo e togliendo piombi sia in vita che sulle bretelle favorisce un ottimale frazionamento del peso a vantaggio dell’equilibrio ed efficacia di zavorramento.

La stabilità dell’assetto in immersione durante gli aspetti o gli spostamenti sul fondo, impedirà eventuali movimenti innaturali consentendo al pescatore subacqueo maggiori possibilità di cattura.

Lo schienalino è insostituibile durante battute di pesca all’aspetto ed all’agguato in basso fondale ed in presenza di risacca.

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