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Aspetti neurologici dell'apnea prolungata


Ospite ghigomatto

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Ospite ghigomatto

Eccomi a raccontarvi un esperienza che spero avrà un seguito.

 

Proposta di ricerca: Aspetti neurologici dell'apnea prolungata.

 

Ricercatori presenti:

 

Dott. Massimo del Sette, Neurologo, Università di Genova.

Dott. Luigi Magno, Medicina Subacquea - Iperbarica, Genova

Dott. Massimo Ferrigno, anestesita, Harvard Medical Shool, Boston, MA, USA.

 

Ieri, dopo tanta attesa, ci siamo visti presso l'impianto dei "Tre Pini" - Genova Borgoratti, l'esperienza é stata tra le migliori che uno possa fare nell'ambito dello sport, la ricerca applicata con tecniche scientifiche allo scopo di approfondire alcuni temi riguardanti le modificazioni neurologiche e la risposta neurologica all'apnea prolungata di un soggetto.

 

Atleti (di rilevanza) presenti:

 

Giuliano Marchi

Paolo Acanti.

 

Altre "cavie", compreso il sottoscritto, che si sono offerte come volontarie a seguito della proposta.

 

 

Protocollo di ricerca:

I seguenti parametri saranno misurati in 12 sportivi di questa disciplina durante un loro allenamento in piscina:

 

1) Esame neurologico (prima e dopo apnea finale)

2) Saturazione arteriosa (prima, durante e dopo apnea finale)

3) Pressione di CO2 nel gas espirato (prima e dopo apnea finale)

4) Doppler transcranico (prima, durante e dopo apnea finale)

5) Ossimetria cerebrale (prima, durante e dopo apnea finale)

6) BIS (prima, durante e dopo apnea finale)

7) S100 e NSE (prima e dopo apnea finale, in particolare all'emersione e 3 ore dopo)

 

La presenza di medici anestesisti e di tutto l'equipaggiamento necessario ad ogni tipo di evenienza é garanzia di un livello di sicurezza maggiore durante le prova.

 

 

Appuntamento ore: 8:30

Inizio operazioni di montaggio e registrazione strumenti: 8:50

L'esperienza é consistita nell'effettuare delle statiche di riscaldamento prima di fare un massimale (o comunque un tempo di apnea "tirato") e valutare una serie di parametri fisiologici (nel protocollo di ricerca sopraesposto) che io tradurrò così (mi perdonino gli specialisti):

1) stato di coscienza dell'atleta durante l'apnea (misurato con un apparecchio con sensori posti sulla fronte veramente evoluto; con l'atleta sotto il pelo dell'acqua riusciva a fornire una serie di parametri vitali dell'atleta in apnea statica, quali stato di coscienza (100 pienamente cosciente, 40 totalmente incosciente, tutti i valori intermedi (se non ho capito male) sono vitali, credo che nessuno sia mai sceso sotto il 70).

2)Ossigeno e Anidride Carbonica nel sangue, l'uno decrescente, l'altro crescente, durante le prove, con valori talvolta sbalorditivi...

3)Battito cardiaco e stato di rilassamento indotto.

4)Altri parametri interessanti, nei quali non entro perché non ne ho le conoscenze, ma tutti riguardanti l'aspetto neurologico dell'apnea prolungata e i suoi effetti sull'organismo mentre si sta senza respirare.

Il primo è Acanti, che già era passato sotto le grinfie del neurologo e aveva già fatto la spirometria, si prepara, fa delle apnee di riscaldamento in totale espirazione, la prima 2'15” !, la seconda 3'15”, la terza 3'45” (in totale espirazione?....!!!!!), l'ultima di 4'!!!

Poi fa la sua statica (in inspirazione... ;-) ) di 5'30” circa, grande davvero! Uno strumento per qualche secondo non registra bene i dati a causa del fatto, forse, che Paolo ha allagato il facciale delle muta prima dell'apnea, probabilmente bagnando leggermente i pur protetti sensori applicati sulla fronte.

Test riuscito benissimo, nonostante questo piccolo inconveniente.

Si osserva anche il tempo di recupero in una “zona” di ossigeno accettabile per riprendere a fare apnea e di anidride carbonica sufficientemente bassa.

Esce Paolo, ripassa dal neurologo, che gli misura nuovamente con un doppler il flusso arterioso intracranico e poi lo interroga nuovamente, sembra aver risposto meglio che prima delle apnee, all'inizio sarà stato il sonno?...

Entra Giuliano (un mostro!), che aveva fatto registrare 7,3 lt di capacità vitale, persona di squisita morbidezza, modesto fino a far venire le carie, insomma davvero un gran campione.

Fa qualche statica di riscaldamento, niente di eccezionale, una volta fa 4', l'altra volta ne fa 5', poi chiude la statica “tirata” (per modo di dire....) a 6' esatti, ma prima di uscire da una sbirciatina al crono che tiene al polso, sai, voleva farli netti....(un mostro!).

Anche lui finisce dal neurologo, i risultati si aspettano ancora....

Anche per Giuliano il recupero dell'Ossigeno è più lento, la CO2 decresce più lentamente, l' O anche, e questo è un aspetto che non mi sarei mai aspettato, ottime invece le performances in termini di rilassamento e concentrazione, al fine di raggiungere al più preso il relax necessario.

Acanti raggiunge i 55 battiti/min nel giro di un minuto, partendo da circa 95 battiti/min, Marchi non l'ho seguito dallo strumento, mi stavo preparando per entrare dopo di lui.

Ora tocca a me, non pretendo nemmeno di avvicinarmi alle prova dei due “atleti” che mi hanno preceduto, ma è stimolante comunque il risultato degli esami cui ho deciso di sottopormi, interessanti anche le risposte di un soggetto non allenato come me.

Intanto apnea di riscaldamento, la prima di 3' 30”, la seconda di 4' 15”, poi mi getto subito alla terza ed ultima (il tempo è volato!) e faccio nuovamente qualcosa intorno ai 4'.

Non male per un vecchietto di 37 primavere che non fa apnea da almeno 2 mesi!!

Vado dal neurologo, mi dice che è tutto ok, il flusso di sangue attraverso l'arteria ha aumentato la sua portata, probabile risposta la vasodilatazione?

Tutti i nostri dati verranno registrati, analizzati, studiati.

Foto di rito, filmati per ognuno, per ogni performances naturalmente relativamente ai parametri vitali di ogni soggetto, ai dettagli tecnici, agli strumenti, etc...etc....

Ora non ho altro tempo per descrivervi la piacevole sensazione che ho provato a prestarmi per questi tests, bella, bella davvero!

Si sente di aver dato qualcosa all'apnea, e per chi, come me, ama questa disciplina, è molto, davvero molto.

Ci sarebbero moltissime altre cose da scrivere, ma intendevo prima documentarmi meglio.

Penso che Paolo, o qualcun altro più qualificato di me, potrà in seguito darvi ulteriori delucidazioni.

Questi studi verranno resi noti più avanti, penso e spero.

 

Martedì sera un altro round, sotto altri atleti, che per questioni di tempo non hanno potuto esserci ieri.

 

 

A presto.

 

:clover:

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Ospite walter

interessante, molto interessante,

Grazie Ghigo per averci informati ...e se puoi tienici aggiornati sugli altri test.

 

:bye::bye:

 

Walter

 

p.s. se vi serve un'apneista "vecchietto" per fare delle comparazioni ..tenetemi presente :subh::subh:

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e' un tipo di ricerca che abbiamo già fatto con il Team Scientifico della OMER assieme al Dr. Bartoli e abbiamo pubblicato testi e foto in diversi congressi (a cui partecipava anche il Dr. Magno).

per noi non c'è nulla di così eccezionale, può essere un buon riscontro con i nostri dati.

Allego una foto di De Silvestri (del 2002) con l'apparecchiatura che ha suscitato tanta meraviglia nei nostri amici.

http://apnea.modronebo.net/apnea/123.jpg

anche la saturazione arteriosa in Ossigeno è stata studiata e registrata sia in piscina, che in mare che.......sopra e sotto il ghiaccio (ma questo lo leggerete sull'articolo di Alberto Balbi.

http://apnea.modronebo.net/apnea/O2.jpg

ma dirò di più, noi abbiamo anche registrato le variazioni della percentuale di O2 e di CO2 in rapporto con la comparsa delle contrazioni diaframmatiche e le modificazioni del ritmo cardiaco connesse con tale evento (come relazionato e mostrato in diapo all'ultimo Congresso di Apnea e Pesca sub di Rieti).

Anche perchè i dati sul Taravana sono stati ricavati propria da tale tipo di ricerca oltre che dalla casistica clinica........

Che ben venga la ricerca....quando è innovativa e non ripetitiva.

 

Massimo Malpieri

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rispondo a miki anche in questa sede affinchè sia chiaro che non ci sono preclusioni per nessuno:

 

E' molto giusto ciò che dici, bisognerebbe chiederlo ai colleghi di Genova come a quelli del CNR di Pisa, che propongono ricerche, che a loro dire sono innovative, mentre c'è già qualcuno che le stà portando avanti da qualche anno (si fà per dire....) pubblicando e relazionando a Congressi sui risultati ottenuti (e molti partecipanti al Forum mi sono testimoni).

Io credo che la ricerca scientifica non nasca dalla sera alla mattina ma debba essere fatta con metodo e razionalità, senza alcuna etichettatura politica; purtroppo ho sperimentato sulla mia pelle come la FIPSAS nella figura del Presidente Azzali e del Medico Federale Dr. Luigi Magno, in occasione dei campionati di Pesca Subacquea di Calasetta (2002), in seguito a proposta di ricerca scientifica in tal senso, hanno alzato barricate in quanto il sottoscritto non apparteneva alla Federazione ma ad una Università (posso produrre documentazione epistolare autografa del Presidente Azzali); addirittura c'è stato un tentativo di appropriazione della ricerca con la scusa che la FIPSAS non poteva autorizzarla se non conosceva "DETTAGLIATAMENTE" il piano di ricerca.

Voglio farti presente che le nostre ricerche vanno avanti solo ed esclusivamente grazie alla volontà e allo spirito d'innovazione dei fratelli Ciceri e di Marco Bardi (leggi Omersub) e della Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport dell'Università di Perugia e SENZA ALCUN FONDO DI RICERCA, ma soltanto grazie alla buona volontà di Medici, Studenti e Imprenditori (ancora una volta grazie alla Omer e a Marco Bardi).

Altro discorso è avere a disposizione fondi e attrezzature (tra l'altro obsolete e non idonee alla ricerca in ambito subacqueo) come alcune istituzioni statali.

Come dire:

chi ha denti non ha pane e chi ha il pane non ha i denti.

A buon intenditor poche parole.

 

Massimo Malpieri

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