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Sciacchetrà

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Risposte pubblicato da Sciacchetrà

  1. Matteo tu stai facendo la tua parte e in modo concreto.

    Hai ragione quando dici che la questione è locale perchè la decidono le amministrazioni locali, ma io vorrei dare una caratterizzazione piu ampia, visto che le "logiche" che stanno alla base delle decisioni amministrative locali sono sempre le stesse (soldi) e quindi parlo di problema generale o meglio che può essere affrontato a livello generale (ossia nazionale).

    Io forse mi sono espresso male: non parlo di azione legale, perchè, come dici anche tu, le precedenti azioni legali non hanno sortito effetti. Parlo di una azione comune generale, ossia tutti devono fare la propria parte anche quelli che non vanno a pescare o addirittura non sono mai stati a Capo Testa.

    Perchè prima o poi toccherà anche alle loro zone predilette, quindi meglio muoversi ora che aspettare l'ultimo momneot quando ormai i giochi sono fatti e non si può piu' rimediare.

    Quindi abbandonando il tentativo di ricorrere alle varie FIPSas, Fipia ecc. che purtroppo non hanno molta voce in capitolo o non hanno i numeri per poter contare qualcosa (e lo dico con tristezza perchè invece sarebbe un bene se avessero un qualche potere di influenzare certe decisioni a livello legislativo), e abbandonando i tentativi di spiegare che il nostro prelievo non incide minimamente sullo stock ittico nazionale (perchè tanto non interessa a nessuno), io concretamente sposterei il campo di battaglia sul terreno che più sta a cuore proprio alle amministrazioni comunali: soldi e voti.

    Come ci hanno insegnato due grandi eroi della lotta alla mafia, Falcone e Borsellino, per avere effetto una azione deve mirare a colpire gli interessi economici e politici. E quali sono gli interessi economici e politici delle amministrazioni locali che istituiscono le AMP? soldi e voti appunto (e annesso clientelismo e posti di lavoro da distribuire ai compiacenti).

    Quindi concretamente, a mio avviso, bisogna dimostrare che i soldi ricevuti dalle amministrazioni locali non sono spesi per fini legati alla tutela dell'ambiente, che le AMP sono mal gestite, che ci pescano tutti tranne coloro che farebbero meno danno, che sottraggono ampie porzioni di costa e di mare al diritto dei cittadini di usufruirne, che i controlli non vengono effettuati come si dovrebbe e tutto quanto può aiutare a dimostrare l'assoluta incoerenza tra le finalità sbandierate da chi istituisce l' AMP e la realtà effettiva delle cose. Per fare questo può essere utili l'impegno di tutti con immagini, prove, testimonianze, ognuno a seconda della propria possibilità, ognuno di noi può fare la sua parte in questo. Poi ci vuole l'impegno della nostra stampa specializzata a divulgare i risultati a livello nazionale, anzi a fare una vera e propria campagna di sensibilizzazione dell' opinione pubblica, locale e non, sulle malversazioni, i clientelismi e gli sprechi che si nascondono dietro queste operazioni di istituzione di AMP, facendo magari un confronto con la vicina Corsica che potremmo prendere ad esempio (come già detto credo che tutti noi saremmo estremamente felici se in Italia le AMP venissero gestite come in Corsica).

    Poi, sempre concretamente, protesta civile sul pagamento della tassa della licenza di pesca: non paghiamo se non ci dicono a quali servizi abbiamo diritto in cambio, perchè è inutile pagare per non poter esercitare lo sport per cui paghiamo (visto che chiudono tutto) e se non ci dicono con quali finalità questi soldi verranno usati.

  2. Salvatore io non credo che le piccole medie aziende, che sono cresciute proprio grazie alla pescasub, se ne infischino del mercato italiano. Se così fosse non si lamenterebbero del calo drammatico di questi ultimi anni. Solo che molte di esse sono gestite da appassionati del settore e tutti soffrono del solito difetto del pescasub: individualismo. Probabilmente è un elemento caratteristico di questo sport che in effetti è molto "individuale". In questa discussione già si vedono dei segnali forti di questo individualismo: qualcuno dice che visto che il problema è locale (Capo Testa e Santa Teresa) dovrebbero essere gli abitanti del luogo a sollevarsi e rifiutare l'AMP e se possibile mandare a casa il sindaco. Ma in realtà il problema non è locale, la gestione della storia fatta dal sindaco di Santa Teresa è la fotocopia di molte altre. A nessuno importa niente degli interessi della nostra categoria, quindi ci dobbiamo difendere da soli usando il cervello e gli strumenti legali a nostra disposizione. Ma ci vuole l'unione di tutti. Qualcuno ricorda una famosa massima latina? divide et impera, significa che se riesci a creare divisione tra gli avversari riuscirai a controllare la situazione facilmente perchè avrai si tanti contrari, ma ognuno con la propria posizione diversa dall'altro.Ecco molti politici e cointeressati giocano proprio su questo aspetto: divide et impera. Dobbiamo spezzare questo modo di agire /comportarsi titpico del pescasub. Basta con gli interessi locali, basta con i tentativi meschini di difendere il prorpio orticello, è ora di una azione comune generale, perchè altrimenti sparisce tutto. Ma credo anche che gli italiani nel momento critico sappiano trovare la grinta per reagire. ORA E' IL MOMENTO di FARE.

  3. Premesso che io non ho niente di personale contro il sindaco di Santa Teresa, nè tantomeno interessi in loco, anzi, visto che sto vivendo in Brasile, ma credo che si dovrebbe fare di questa storia una esperienza pilota per poi affrontare tutte le altre. Se non si fa qualcosa adesso potrete scordarvi la pescasub nei prossimi anni in Italia. Anche le aziende che producono attrezzature dovrebbero muoversi, non so quanto conti il mercato italiano nei loro conti economici ma rischiano di perderlo totalmente.

    Dico a TUTTI, proprio TUTTI quelli che hanno a cuore questo sport, MUOVETEVI, non fermatevi ai propri piccoli interessi locali.... è interesse di tutti noi che si finisca con questo scempio di uno sport che proprio non lo merita.

    Non basta proporre delle idee, le idee senza azione non valgono nulla. Protestare presso le associazioni di categoria abbiamo visto che non produce effetti perchè i dirigenti o non hanno potere e non contano nulla o non vogliono fare nulla perchè fanno parte della stessa classe politica che riempie l'Italia di AMP.

    Attenzione le AMP se fossero gestite come in Corsica (non bisogna andare lontano per trovare esempi validi da copiare) sarebbero le benvenute. Anzi io credo che noi saremmo i primi ad essere felici se la gestione complessiva del nostro mare fosse copiata da quella dei Corsi; perchè li c'è ancora tanto pesce e da noi no?

    Abbiamo questo esempio che funziona da tantissimi anni, per cui non bisogna inventare niente solo mostrare al grande pubblico che la gestione delle AMP in Italia è una farsa mentre in Corsica è fatta seriamente con vantaggio di tutti. Qui ci vuole la stampa e i media , che si mobilitino per realizzare reportages con dati obiettivi e confronti appunto con la gesitone Corsa e soprattutto per fare vedere al grande pubblico che i soldi (fiumi di soldi) che le amministrazioni locali ricevono per le AMP non portano vantaggi significativi per la popolazione locale. Bisogna metterli con le spalle al muro queste amministrazioni locali!

  4. Io credo che sarebbe ora di organizzare qualcosa di più "scientifico".

    L'azione dovrebbe svolgersi su più fronti. Da un lato protesta civile: perchè dobbiamo pagare una licenza di pesca visto che non si può più pescare in quasi nessuno dei posti migliori delle nostre coste? Il principio costituzionale è che io pago delle imposte per avere dei servizi, ma se devo pagare per non avere nulla non ci siamo.

    Secondo punto: riguarda i giornalisti. Io organizzerei dei servizi specifici per mostrare la mala gestione e la malversazione dei denari destinati alle AMP.Ci vuole una campagna che sbugiardi i sostenitori della difesa dell'ambiente a suon di immagini e documenti e testimonianze.Tale campagna deve essere resa di pubblico dominio, ossia passare sui canali nazionali, finchè ne discutiamo noi qui dentro non risolviamo un granchè.

    Terzo punto: andiamo tutti a pescare in Corsica , Spagna o Croazia/ dalmazia per le vacanze.

    Quarto: appoggiamo l'iniziativa dell'associazione sarda che sta lottando contro l' AMP di Capo Testa, se si riuscisse a vincere questa battaglia la si potrebbe prendere come esempio per le prossime.

    Dobbiamo in sostanza documentare come questa follia delle AMP sia in realtà solo un modo per gli amministratori locali di tirar su dei soldi visto che non sono capaci di gestire decentemente le risorse pubbliche con altre iniziative. Niente a che vedere con la preservazione dell' ambiente

  5. Ciao Lupo, ottima osservazione la tua.

    In realtà c'è un modo.

    Se pesco in una spanna d'acqua mi porto il pallone con una sagola cortissima (lascio quasi tutta la sagola avvolta nell'avvolgisagola) e un piombo a pedagno.

    Perchè il problema non è solo l'impiccio nell'azione di pesca ma il fatto che il pallone va a infilarsi in mezzo alle rocce o ai massi della massicciata e ciò ovviamente non è gradevole.

    Quindi in sintesi il pallone avrà due o tre metri di sagola e 1kg di piombo di pedagno. Per cui ogni volta che inizio un breve percorso lascio il pedagno sul primo scoglio che trovo, compio l'azione di caccia e torno a recuperare il pedagno, che però non sarà a 100 mt di distanza ma a 5/6 mt giusto il tempo di recuperare il fiato, perchè spesso le apnee sono lunghe in quanto sott'acqua ci dobbiamo muovere a velocità di stella marina e spesso fare un percorso di parecchi metri.

  6. Ah si scusate un utlimo sfogo. Le gare oggi sono quasi sempre di una tristezza disarmante, non voglio qui entrare di nuovo su un argomento che è stato discusso e ridiscusso, tutti dicono la propria opinione ma molti non hanno vissuto l'epoca d'oro delle competizioni, comunque tutte sono opinioni rispettabili.

    Io dico solo questo: un giorno vorrei si organizzasse una gara con tutti i grandi nomi ancora in attività, i Bellani, Riolo, Ramacciotti e via discorrendo. Un trofeo aperto solo a chi ha avuto almeno 3 partecipazioni a un campionato di prima categoria. metteteli in un buon campo gara ognuno col proprio gommone e col proprio barcaiolo, 5 ore e spostamenti liberi. Senza sofismi di limitazioni di specie ma col vecchio regolamento di 20 anni fa. Io scommetto quello che volete che lo spettacolo non mancherà. Che tutti rimarremmo a bocca aperta per i pesci che uscirebbero. Poi prendete i più quotati sub attuali e fate loro disputare una gara col regolamento attuale. Infine prendete un ragazzino che sta cominciando adesso e fategli scegliere quale delle due competizioni lo ha affascinato di più.... secondo voi cosa vi risponderà?

  7. Concordo pienamente Piero, e posso confermarti che quando ho iniziato io era la stessa cosa, avevo davanti a me esempi mirabili di abilità e sportività, Paolo Cappucciati, Attilio Gaida, Gian Donati, e noi giovani di allora ci dannavamo l'anima per poter pescare con questi grandi nomi e apprendere i segreti della pescasub.

    Si facevano molte gare sociali che erano il trampolino di lancio per arrivare alle selettive e ai campionati italiani a squadre dove anche un giovane inserito in una equipe di esperti poteva farsi una esperienza inimmaginabile e non sto parlando solo di esperienza agonistica, bensi di esperienza di vita e di pesca. ma il bacino delle gare sociali è estremamente importante perchè tutti vi possono partecipare a costi contenutissimi e si può passare una giornata in allegria con gli amici e imparare a pescare davvero. La competizione all'interno dei club era alta perchè chi riusciva ad emergere poteva partecipare ai campionati italiani a squadre e quindi confrontarsi con i mostri sacri (allora erano I Molteni, Lo Baido, Riolo, Toschi, Mazzarri, Antonino Vella e Il nutritissimo gruppo del CiCASUB LIVORNO Ramacciotti e Bellani in testa.... è sufficiente?).

    E poi c'erano i vari trofei anch'essi aperti a tutti, il Martini e Rossi come ho già ricordato in un altro articolo, la coppa Carnevale a Follonica, il tofeo Isola d'Elba ai primi di novembre, la coppa delle città a Lussino e via discorrendo.

    Insomma anche chi non riusciva a emergere nelle selettive aveva di che trarre soddisfazione, se non altro per le meravigliose avventure cui poteva prender parte grazie alla partecipazione agonistica dentro il proprio club.

    Oggi mi sembra che il peggior difetto del sub sia ulteriormente peggiorato, ossia la solitudine e l'isolamento.

    Il pescasub di oggi si gloria di avere le attrezzature dell'ultima moda ma ha perso lo spirito di aggregazione che solo con le gare si manteneva vivo.

    Io mi ricordo invece che la cosa più bella per me era proprio incontrare i grandi personaggi di questo sport che quasi sempre erano anche grandi uomini e dai quali ho appreso veramente tanto, non potrò mai scordare ad esempio tutte le innumerevoli gare nazionali e internazionali disputate insieme all'amico Roberto Scerbo in cui ti capitava di uscire magari la sera a fare due passi (e a bersi un cicchettino perchè no?) con Martinuzzi e Jurinchich, o mangiare al tavolo con Riolo , scambiare opinioni con Roberto Palazzo. Racconti fantastici, avventure sopra e sotto il mare spettacolari, esperienze di vita incredibili.

    Gente ! per me questo è il vero valore del nostro sport. Abbiamo bisogno di nuovo di grandi campioni che siano l'esempio e il traino di tutto l'ambiente, abbiamo bisogno di nuovo di idoli indiscussi da imitare, di personaggi quasi leggendari ma che poi, li conosci di persona magari in un residence in Sardegna la sera prima della gara e scopri che sono solo uomini..... ma grandi!!!

  8. Ciao a tutti

    è già un po' di tempo che mi attrae l'idea di scrivere qui nella parte riservata al Fan Club Acque Basse.

    Il motivo di ciò è legato al fatto che nella mia regione di origine, la Liguria, è molto piu' probabile fare carniere in pochissima acqua che a fondo. Ciò unisce l'utile al dilettevole in quanto pescare in pochissima acqua è molto più sicuro e obbliga a sviluppare una acquaticità notevole se non si vuole tornare a casa con le mani vuote.

    Per affrontare l'argomento mi avvarrò di esperienze di pesca reali, ossia dal sottoscritto realmente vissute e ripetute varie volte così da poter dire che non si è trattato di casi isolati o fortuiti.

    Di solito le migliori pescate in pochissima acqua le ho fatte con mare formato, ma posso dire che anche con mare calmissimo si possono ottenere ottimi risultati se si sfruttano certi orari, la corrente e la conoscenza del posto.

    Dipende anche molto dalla conformazione del fondale o meglio della linea di costa.

    A volte non è nemmeno necessario immergersi, mentre in altre circostanze bisogna sapersi immergere rapidissimamente senza usare le pinne, ma solo svuotando i polmoni e aiutandosi con la mano libera.

    Altro elemento determinante per il buon successo è la pesatura, siccome stiamo in una spanna d'acqua possiamo permetterci, anzi dobbiamo obbligatoriamente, una quantità di piombo maggiore che ci consenta maggiore stabilità se immersi.

    Infine l'arma: arma leggera di ottimo brandeggio e mira intuitiva perchè tireremo dalle posizioni più impensate e a volte con contorsionismi degni di Houdini.....

     

    Prima situazione: mare calmissimo, alba di inizio estate. mi trovo in mezzi ai massi di una massicciate che protegge una spiaggia ligure. Profondità max 5mt ma il mio campo d'azione è nei primi 50cm. Determinante scegliere il percorso in relazione al sole (che sta sorgendo) e alla corrente il tutto rapportato al fatto che sono destro e quindi dovrò procedere aiutandomi con la mano sinistra. Per potere avere successo devo pormi quindi con il sole alle spalle (essendo l'acqua abbastanza limpida), la leggera corrente mi deve venire incontro mentre striscio tra i sassi tirandomi con la mano sinistra e lasciando quindi il fucile dal lato esterno (verso il largo). Cerco di usare il meno possibile le pinne. Avanzo sfruttando i coni d' ombra che l'inclinazione solare crea tra le pietre. Avanzo lentissimo, mi fermo in continuazione al minimo cenno di vita, un gruppetto di castagnole, un branco di piccole salpe o cefaletti.

    Devo prestare attenzione a non spaventarli perchè dietro ogni piccolo spuntone potrebbe celarsi la preda interessante ma se spavento i pesci piccoli che fanno da sentinella.... Devo essere concentratissimo perchè so' che nel migliore dei casi avrò solo poche frazioni di secondo per capire se quel piccolo movimento è una preda che mi interessa , prendere la mira e tirare.

    Una coda sventola dietro un sasso, sembrerebbe un pizzuto. Dall'altro lato del sasso c'è un gruppetto di salpe che sta mangiando. Le salpe sono le più difficili sentinelle da ingannare. Sto fermo decidendo la strategia. Purtroppo il pizzuto è dal lato interno e le salpe da quello esterno ossia dalla parte dove sta il mio fucile. arretro il braccio con l'arma con molta cautela, le salpe continuano a mangiare, bene. la conformazione del sasso dalla parte del pizzuto non permette però molti movimenti senza scoprirmi.

    Per fortuna il pizzuto si muove avanti e indietro per mangiare quindi c'è un instante in cui oltre alla coda appare una porzione del peduncolo caudale. Questa è la mia unica possibilità, dovrò sparare mirando al peduncolo caudale. Molto lentamente metto il fucile in posizione e aspetto l' instante esatto. Il pizzuto di più di mezzo kg finisce in sagola e si agita molto perchè preso in un punto non vitale. Io non mi muovo dalla posizione da cui ho sparato, sono sempre a galla e posso respirare tranquillamente. Invece di inseguire il pesce facendo un sacco di rumore in più oltre a quello che già sta facendo la preda ferita, mantengo la posizione e recupero la sagola, mantenendomi nascosto il più possibile tra le rocce.

    Sistemo la preda e ricarico l'arbalete.

    Poco più avanti i massi sono franati per effetto delle onde e aprono una specie di passaggio tra l'interno e l'esterno della massicciata.

    E' un punto di solito ben frequentato. Però viene a mancare il nascondiglio offerto dai massi che sono franati. Quindi devo immergermi diversi metri prima e scegliere un percorso dal basso verso l'alto a velocità ridottissima col fucile già in direzione per un eventuale tiro. C'è un sassone più grosso degli altri che fa un bel cono d'ombra. Mi ci infilo e comincio ad aggirarlo con molta calma.

    Purtroppo i saraghi invece di stare dalla parte opposta come al solito, questa volta sono sul lato destro e mi vedono o mi sentono prima di poter tirare. Cominciano a defilarsi ma senza panico perchè i miei movimenti sono stati lentissimi, comunque via uno e gli altri a seguire sono già fuori tiro. Ma io conosco i miei polli e so che spesso ci sono uno a due ritardatari che di solito sono anche i maggiori. Rimango immobile e aspetto. Dopo pochi secondi spunta il primo, non posso sapere se ce ne sono altri e tiro immediatamente, il maggiore di quasi 800gr non fa storie fulminato.

    Devo emergere e ciò brucia i prossimi 10 mt di scogliera. Sistemo il pesce e ricarico. Qui sono allo scoperto adesso e quindi l'unica chance è passare dalla parte interna per avanzare ancora di una decina di metri fino al prossimo spot. nel momento in cui scapolo l'apice della parte soffolta e comincio a vedere la sabbia del lato interno con la coda dell' occhio un baluginio argenteo mi suggerisce l'idea di un cefalo che sgattaiola tra le pietre della base della massicciata. sarà che ci sono i cefali in tana? Vado a vedere.

    Lascio l'arbalete attaccato al pallone e prendo il 70 col 5 punte. In effetti c'è un branchetto di cefali di buone dimensioni che passa da un sasso all'altro ma sempre senza lasciarmi il tempo di tirare il grilletto. Al che mi infilo in verticale dentro un cunicolo (il più scuro di tutti) e rimanendo con le pinne di fuori e in verticale mi immobilizzo ad aspettare. Dopo pochi secondi passa il primo cefalo, ma subito a seguire c'è un bel pizzuto, per cui devio leggermente l'arma e sparo al sarago che col 5 punte cade immobile.

    Cerco ancora i cefali per qualche minuto ma evidentemente ho fatto troppo rumore e non riesco a rilocalizzarli.

    Avanzo ancora e ricomincia la parte di massicciata fuori dall'acqua che mi offre di nuovo ombra e nascondiglio. Sono talmente concentrato a cogliere i piccoli movimenti intorno ai sassi che quasi mi perdo l'arrivo di un serra appena sotto la superficie e leggermente verso il largo. Sta andando veloce ma è a tiro e il mio arbalete sta alla seconda tacca, al peso risulterà di 2,5kg....

    bene ora devo fermarmi qui ... il lavoro mi chiama

    alla prossima occasione

     

  9. Aggiungo che mi sembra che anche a livello di gare internazionali l' Italia non stia brillando molto in questi ultimi anni. Come mai? solo perchè molte gare si svolgono in oceano?

    Una volta l' Italia era sempre una delle nazioni da battere, difficilmente stava fuori dal podio di una competizione, o a livello di classifica a squadre o a livello di classifica individuale, oggi pare che non sia più così....

  10. Beh certo la situazione che delinei Luca non è entusiasmante. Mi ricordo che alcuni anni fa molte gare erano strapiene di gente, 50/60 persone e a volte se non ti iscrivevi per tempo rimanevi addirittura fuori.

    Hanno inventato la ripartizione in zone per aumentare il numero dei partecipanti ma mi sembra che sia stato un flop....

    Uno dei motivi per cui ho smesso di fare gare fu proprio perchè separarono in due zone differenti i miei campi gara preferiti.

    Io penso che esistono già abbastanza limitazioni ostacoli e impedimenti allo svolgimento della pesca sub sia a livello gare che a livello amatoriale, mi sembrerebbe il caso che la federazione semplificasse le cose anzichè complicarle. In generale penso che si dovrebbe agire su due linee guida principali per rilanciare le gare di pescasub: da un lato renderle più spettacolari, divertenti, interessanti, dall' altro sburocratizzarle. Ad esempio l' obbligo del tesserino atleta e del corso obbligatorio a mio avviso va eliminato, non ha alcun senso. Dicono che è per la sicurezza, ok allora perchè non si fanno corsi gratuiti? visto che è per salvaguardare vite umane mi sembrerebbe giusto che fossero grautiti. Chi vuol fare gare si iscrive ad un club ed il club provvede a rilasciare una tessera come atleta, punto. Io mi ricordo che avevo preso parte al primo corso di formazione per istruttori di pescasub e avevo conseguito l'abilitazione, ma poi si sono inventati che periodicamente doveva essere rinnovata facendo ulteriori corsi di aggiornamento (ma dove ? io pesco da 40 anni qual' è l' aggiornamento che devo apprendere? o meglio perchè non potevo più insegnare solo per non aver seguito i corsi di aggiornamento? )

    Poi appunto bisogna riportare lo spettacolo e il divertimento nelle gare. Troppe limitazioni e ormai i risultati sono estremamente legati alla fortuna. Si è buttato nel cesso una intera generazione di campioni (moltissimi nomi noti del nostro sport che si sono ritirati dalle competizioni) che con questi regolamenti (che tra l'altro mutano molto spesso - segno che le idee di chi li emana sono poche e confuse) si sono stufati di fare gare.

    Anche il reogolamento "ecologico" va ripensato: perchè io prendo 5 saraghi e poi ne incontro altri ma invece di pescare quelli cerco disperatamente un tordo per il punteggio di specie? Insomma il tutto mi ricorda un personaggio comico di alcuni anni fa : Tafazi, si in pratica ci stiamo, da anni, dando delle martellate sui c....oni da soli.... non servono nemmeno gli ambientalisti per eliminarci, stiamo facendo tutto da soli!!!

  11. Gente ho parlato con l' autore del filmato e mi ha confermato che non è tutto oro quel che luccica!

    Nella zona dove pesca lui la visibilità raramente supera i 5 mt, la temperatura dell'acqua difficilmente è superiore ai 14° (in estate!) e a volte per realizzare un filmato di 20 minuti deve mettere insieme le catture di un anno intero....

  12. Ciao ragazzi, e´solo per fare i miei complimenti al caro amico Piero!!!

    Grande Piero!!!

    e complimenti anche a tutti i partecipanti . Chi partecipa alle selettive continua a mantenere vivo il nostro sport!!!

    Partecipate gente, anche se pensate di non avere chances, anche se pensate di non volere fare una carriera agonistica!

    Vi assicuro che le gare, se prestate attenzione ai dettagli e ascoltate i discorsi degli esperti, sono fonte di enorme esperienza sia per le tecniche di pesca che per le attrezzature migliori.

  13. La zona di Boccadasse offre fondali molto interessanti adatti ad ogni tipo di pescatore.

    Bisogna però conoscere le condizioni ottimali per effettuare i vari tipi di pesca.

    In generale con leggero scirocco e corrente da scirocco si hanno le condizioni migliori. Bisogna tenere in conto infatti che ci troviamo in una area immediatamente prospiciente il porto di Genova, pertanto le condizioni di visibilità saranno influenzate dalla direzione e verso della corrente. Se c'è corrente in uscita dal porto l' acqua sarà molto sporca e ciò renderà difficile la pesca a fondo e uscire sulle ampie zone di grotto al largo.

    Ci sono vari accessi al mare abbastanza comodi anche per trovare parcheggio se si va di mattino presto.

    La spiaggia di Sturla e il porticciolo di Vernazzola sono a mio avviso i migliori punti di partenza.

    Se lo scirocco è abbastanza formato è interessante fare alcuni tuffi proprio davanti alla spiaggia di Sturla dove a volte girano bei branzini.

    Identica osservazione per il molo del porticciolo di Vernazzola, che in realtà non è un porticciolo ufficiale ma solo una protezione alla spiaggia di vernazzola e alle barche dei pescatori locali.

    uscendo di qualche decina di metri davanti al braccio del porticciolo di Vernazzola più a nord si trovano alcuni lastroni e alcune formazioni di grotto in 6/8 mt d'acqua che fanno tana e a volte offrono gradite sorprese.

    Ci dirigeremo poi verso il porto di Genova fino ad arrivare in corrispondenza di una villa a picco sul promontorio di Boccadasse che ha la forma di un castello.

    Uscendo verso il largo incontreremo una delle zone di grotto più belle di tutta la Liguria. Inizia sui 5/6 mt e arriva fino a 30 (uscendo molto al largo).

    Qui si può incontrare di tutto, saraghi e corvine, dentici, cernie (rare ma ci sono) ricciole ecc. ecc.

    Si può pescare in tana o all'aspetto, o per chi ha abbastanza fiato, strisciando sul fondo in una sorta di agguato. Attenzione però al traffico nautico: siamo in mezzo al transito di entrata e uscita dal porto di Genova anche se l'imboccatura del porto si trova ad alcune miglia. Inoltre qui passano tutte le imbarcazioni di Polmare, Carabinieri, Guardia Costiera, Guardia di Finanza, quindi bisogna essere super in regola rispettando tutte le normative.

    L' ideale è avere una barca appoggio con un barcaiolo esperto che ci offra protezione sia per il traffico nautico sia per le profondità di tutto rispetto a cui opereremo.

    Rientrando verso Boccadasse si attraversa una zona sabbiosa di poco interesse per arrivare al lato nord della piccola spiaggetta del borgo marinaro, dove in poca acqua, se c'è scirocco, si possono fare interessanti incontri (orate e saraghi).

    Raggiungeremo dunque la zona del depuratore dei Bagni Lido. Qui sia in terra che al largo ci sono aree interessanti. In terra i macchi del depuratore terminano sul fondo con lastroni di grotto (8/10 mt) dove se non c'è stato molto distrubo precedente è possibile incontrare qualche preda degna, ma poi uscendo perpendicolarmente verso il largo si incontrano lingue di grotto più interessanti su profondità intorno ai 14/16 mt dove si possono incontrare prevalentemente saraghi.

    Attenzione perchè quando si comincia a pinneggiare dal depuratore verso il largo si attraversa una vasta area sabbiosa prima di arrivare al grotto, in questa area a volte si incontrano massi isolati che in alcuni casi fanno tana.

    Anche in questa zona, che si trova al largo, bisogna prestare estrema attenzione al traffico nautico.

    A questo punto vale la pena rientrare verso la spiaggia che chiude a nord l' area del depuratore, qui in poca acqua, se il mare sbatte un poco, ci si può divertire ad aspettare branzini e cefali.

    Ora mi devo fermare... alla prossima occasione il prosieguo della storia

  14. Aggiungo che in situazioni dove c'è molto pesce esistono anche pesci più stupidi degli altri (apparentemente) . A me sono capitate tante situazioni simili negli anni, a volte non ti spieghi perchè il pesce si comporta in modo apparentemente suicida. Dentici fermi in tana, cernie che si lasciano avvicinare senza problemi ecc. ecc. a volte in realtà è che abbiamo fatto tutto per bene e abbiamo un pizzico di fortuna....

  15. Bel video gente ma mi permetto di dissentire da chi parla di banalità dei tiri, in realtà mi sembra che siano state usate ottime tecniche di avvicinamento, agguato e aspetto e anche una efficiente rapidità nella pesca in tana, il tutto unito con ottima mira. Chiaro che si tratta di un mare dove pesce ce n'è tanto quindi nella quantità ci sta riuscire a concludere tiri anche ravvicinati....

  16. Ciao, benvenuto nel Club!!!

    Guarda se ti può consolare , in tanti anni di pesca ci stanno alcune giornate decisamente "no", anche a me ne son successe di tutti i colori.

    Dal piombo che rotola dentro la maschera spaccando il vetro (a 300km da casa), elastici o ogive che si spaccano proprio sul più bello... una volta pescavo solo con 1 fucile ad aria e arpione avvitato, beh arrivo sul posto di pesca dopo vari km e una scarpinata finale e cosa ho dimenticato? proprio l 'arpione... beh ho pescato senza arpione... e sai una cosa? ho pure preso dei pesci, così trapassandoli solo con la filettatura dell' asta e correndo ad afferrare la preda ad ogni sparo per evitare che si sfilasse dall' asta....

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