> Contenuto di Sciacchetrà - Pagina 5 - AM FORUMS Vai al contenuto

Sciacchetrà

Members
  • Numero contenuti

    985
  • Iscritto

  • Ultima visita

Risposte pubblicato da Sciacchetrà

  1. Vorrei dire a coloro che in questo periodo vanno a pescare in liguria che essendoci ancora il taglio freddo è molto meglio andare a pescare al calasole, l'acqua laddove possibile, si è scaldata un po' di più e i pesci ne giovano (e anche i pescasubbi di conseguenza).

  2. Rieccomi, bene riprendo dalla storia del sarago che mi sfilò sotto le pinne....

    Il sarago come detto andava a velocità di crociera, cosa stranissima vista la situazione: io stavo planando a 3 metri dal fondo completamente scoperto e in movimento. Insospettito da ciò decisi di non tentare il tiro ma di seguire il pesce, continuai mantenendo la mia quota e velocità e lui fece la stessa cosa. Il fondo, una frana semplice di piccole pietre, non offriva ripari e sapevo che li non si sarebbe intanato, finita la distesa di sassetti iniziava la sabbia. Ma in quel punto dopo due o tre metri di sabbia c'era una piccola oasi di grotto. Profondità 15/16 mt. Grotto basso di cui conoscevo l'esistenza ma che non avevo mai molto considerato proprio perchè passandoci sopra a maggiore distanza avevo visto che non era abbastanza alto da formare tane.

    Ma il sarago arrivando sopra questa chiazza di grotto da una scodata rapidissima a zigzag come per scappare e per sfruttare il proprio mimetismo; al che lo perdo di vista per una frazione di secondo e quindi decido di concentrare lo sguardo verso i bordi della chiazza di grotto per vederlo uscire immaginando che si stesse dirigendo verso il largo. Invece nulla. Apparentemente il sarago rimaneva dentro la chiazza di grotto (diametro più o meno 8/10 mt). E fu proprio perchè mi misi a cercare il sarago che notai da sotto un piccolo tetto di grotto una pinnetta chiara che si muoveva. Era un altro sarago (più grande di quello che avevo seguito io) che stava "ranicchiato" in una piccola rientranza di grotto . Il tiro fu facile. e quando sparai un altro sarago si "fucilò" fuori da un altro piccolo riparo poco distante e dopo due o tre metri si rituffò dentro al grotto al riparo di un' altra sporgenza. Risalii, misi il primo sarago nel portapesci e presi il fedele medisten con 5 punte per "rastrellare " la chiazza di grotto. Presi così 5 pesci. Bene non finisce qui, perchè tornai varie volte su quella chiazza di grotto e sempre ci trovai i saraghi con lo stesso comportamento. A volte più numerosi a volte meno. Al largo non c'erano reti da pesca che potessero far capire questa cosa. Per molto tempo quella zonetta di grotto che sempre avevo snobbato mi diede parecchie soddisfazioni, era come una tana ma senza rischi di perdere l'asta. Va anche detto che con l'asta corta di un medisten e il 5 punte è molto difficile incastrare un asta.

    Aggiungo un piccolo consiglio, una accortezza che io sempre uso in situazioni come questa e altre simili: quando sparate prestate sempre attenzione a cosa accade nei dintorni, perchè il sussulto di una fucliata smuove molte cose e potreste avvistare parecchi altri pesci in zona che stavano occulti fino a quel momento....

  3. Ciao gente!

    dunque quando in tana ci sono le castagnole (nere o rosse) difficilmente ci trovate gli altri pesci, perchè le castagnole mordono ad esempio i saraghi e questi per non essere continuamente infastiditi abbandonano il buco. Le rosse di solito abitano le tane più buie e per questo può capitare di incontrarvi le mostelle che sembrano non avere problemi di convivenza, ma le altre specie di pesci non amano la loro compagnia

  4. Le zonette più belle però si trovano con una minuziosa osservazione, ecco perchè a volte il paperino non è utile. Infatti in Liguria spesso la visibilità dell'acqua non consente di percepire col colpo d'occhio piccoli movimenti o indizi che possono essere rivelatori. Mi ricordo una volta di un sarago, un bel maggiore sul 500/600 grammi che mi passò sotto le pinne in zona Bonassola/ La Francesca durante una planata sul fondo per fare un aspetto. Io non ero nascosto e ero in movimento ma il sarago, contrariamente al solito, invece di accelerare con potenti colpi di coda verso il largo se ne andava a velocità costante e apparentemente nemmeno molto spaventato tanto che stavo quasi per tentare un tiro d'imbracciata. Mi trattenni dal tirare proprio per via di quello strano comportamento .... continuo fra poco

  5. Dobbiamo sempre approssimarci con il dovuto rispetto a queste zone, mai fare stragi anche quando in certe giornate ciò sarebbe possibile, mai lasciare aste incastrate nelle tane o pesci morti dentro, il che significa sparare solo a colpo sicuro.

    E bene osservare che ci sono zone che scoprirete solo voi anche in punti frequentatissimi. Io ancora oggi sono certo che sia conosciuta da pochissimi una tana in 10 mt d'acqua a Zoagli dove sempre ci sono le corvine , a volte piccole a volte molto belle. E ne sono certo perchè anche in gara, dopo esserci passate parecchie persone, le corvine ce le trovavo lo stesso. E' probabilmente una tana mastra che per fortuna è fatta in modo che la camera più riservata, quella dove le corvine si sentono sicure, non è assolutamente accessibile dal sub. Potrete prenderci solo quelle corvine che abbandonano la camera sicura e si affacciano verso l' entrata... per fortuna che è cosi.

    E come l' ho scoperta? osservando il comportamento dei pesci. la maggior parte dei sub pensa che la tana sia un altra adiacente a questa, ma non è così. E sempre sparavo a colpo sicuro, ossia sicuro di non incastrare l'asta, quindi a volte non centravo il pesce ma era meglio così piuttosto che sparare con la certezza di prendere il pesce ma anche con alte probabilità di lasciarci l'asta incastrata.

  6. Ciao gente! vorrei fare una precisazione che ritengo utile a molti: i veri posti segreti , quelle "zonette" speciali che vi possono dare molte soddisfazioni negli anni, vanno cercati con cura e dedicandoci molto tempo. Io non ho mai avuto a disposizione nè gps ne ecoscandaglio, per cui tutto quello che ho trovato negli anni è stato pescando, quasi sempre a nuoto, seguendo indizi e segnali naturali. a volte col sistema del paperino ma nel 90% dei casi a pinne e fiato.

    Quando si verificano certe condizioni in mare, specialmente nella mia liguria, vale la pena lasciare da parte i pesci (non è sempre necessario però) e dedicarsi a trovare zone nuove. Sempre ne troveremo se ci dedicheremo con pazienza. Se invece tutte le volte entriamo in acqua con quella smania di arrivare per primi all'unico hot spot conosciuto da tutti, quella smania di prendere almeno un pesce in più dell'amico per poterlo poi sbeffeggiare, beh in questo casi difficilmente scopriremo zone nuove ma saremo costretti a tentare di "rubarle" agli altri.

    In liguria ci sono giornate in cui l'acqua è incredibilmente limpida anche andando molto a fondo e ci sono periodi (di solito inzio autunno) in cui gira molto pesce. bene è proprio in queste giornate che si fanno le scoperte più interessanti. Molte volte non sono secche o rimonte (perchè di quelle ce ne sono veramente poche nella mia povera regione) ma magari chiazze di grotto sperdute in mezzo alla sabbia o all'alga, Di solito sono zone molto limitate che però se ci si sa fare possono darci soddisfazioni per anni.

  7. Gente da Santa Teresa a Bonifacio sono pochi km di mare, prendete un traghetto e cominciate ad abbandonare l' Italia. parafrasando una frase famosa sarà " un piccolo passo per l'uomo ma un grande passo per l'umanita' (italiana)". Lo dico a malincuore, il nostro paese è tutto "storto" , non vedo una cosa positiva. Al di la dei problemi delle AMP, la cui gestione è solo sintomatica di problematiche di più vasta scala, dagli 70 in poi l'unico vero life motiv dei nostri politici è stato quello di arraffare tutto quello che si poteva e ora siamo arrivati al momento del "redde rationem". Purtroppo chi rimane li, e riconosco il grande coraggio, non ha alcuna chance di modificare le cose perchè i giochi si fanno agli alti livelli e i singoli non contano nulla. Chi rimane li fa karakiri, oppure è un nostalgico masochista.

    I gruppi potrebbero contare ma devono essere : numerosi, coesi, decisi, attivi. E non mi sembra che ciò stia accadendo. Spero solo di sbagliarmi su tutta la linea, ma......

  8. Anche perchè spesso è deleterio scendere direttamente sulla verticale della tana, mentre invece va fatto un avvicinamento da certe angolature che ci nascondano ai pesci o che ci consentano di sorprendere eventuali pinnuti fuori dalla tana o ancora di più fare rientrare in tana pinnuti che se ne stavano andando via. E poi bisogna saper affacciarsi a testa in giu' , preparare gli occhi all'oscurità, saper usare/non usare la torcia, sapere sparare con la sinistra, usare il tipo corretto di arma ecc. ecc.

  9. Buongiorno raga

    realmente una intervista ben fatta e un bel filmato.

    La pesca in tana mantiene tutt'oggi una importanza fondamentale in primo luogo perchè è una delle tecniche primarie di pesca sub e quindi deve far parte del bagaglio tecnico di un buon epscatore subacqueo che si voglia definire "completo".

    Poi è un tipo di pesca molto utile nelle gare e in tutte quelle giornate in cui al libero non gira nulla di interessante.

    Alcuni la ritengono una tecnica rozza o poco sportiva ma in realtà per ottenere dei buoni e costanti risultati nella pesca in tana bisogna affinare moltissimo la tecnica di pesca, di avvicinamento, saper decifrare gli indizi che ci possono far presupporre che una tana sia abitata e da quale specie di pesce, bisogna saper tirare con attenzione a non spaventare altri pinnuti se sono presenti più esemplari e anche per non incastrare l'asta creandoci non pochi problemi e al tempo stesso sterilizzando la tana. Bisogna poi saper gestire le tane buone negli anni, per evitare che rimangano vuote. Bisogna saper prender le mire (ah già oggi ci sono i gps portatili) che è un arte molto utile in mille circostanze: io faccio sempre il paragone dicendo che saper prendere bene le mire in tempi di gps portatili è come saper fare rapidamente di conto in tempi di uso della calcolatrice portatile. Certo se ho la calcolatrice perchè devo fare fatica a imparare quanto fa 3x2? Beh molti non sanno che prendere le mire non significa solo prendere i famosi quattro punti a due a due per individuare il punto preciso, ma significa anche saper prendere le mire subacquee, ossia i riferimenti immersi che ci possono aiutare ad esempio quando l'acqua è più torbida, oppure che ci indicano da quale buco della tana affacciarsi. Voglio dire che non basta saper di essere sopra il sasso giusto ma quando si scende bisogna sapere come avvicinarsi e le mire subacquee ci aiutano molto in questo. Inoltre molte volte è consigliabile fare un aspetto a pochi metri dalla tana prima di affacciarsi all'imboccatura: ci possono essere corvine che escono dal rifugio e ci evitano un tiro diretto in tana , oppure una cernia ferma nei pressi a digerire un buon pasto ecc. ecc.

  10. Concordo parzialmente con Davide e con Luca, nel senso che è vero che i pescasubbi se ne infischiano fino al momento che qualcuno gli tocca il mare sotto casa. e sono d'accordo con Luca quando dice che bisogna impostare la comunicazione non sul fattore pesca/non pesca, tutela dell'ambiente marino ecc, ma sul discorso soldi ricevuti dalle amministrazioni, come sono usati, cosa succede quando finiscono, chi trae realmente vantaggio dalla AMP, ossia bisogna sbugiardare questi signori. alla fine diventa una forma di finanziamento agli enti comunali da parte dello Stato e sotto questa prospettiva va analizzata la cosa, ossia da un punto di vista meramente politico/economico/finanziario, perchè ciò tocca con certezza i "cuori" della gente comune che niente ne sa di pescasub e tutela dei pesci.

    Termino dicendo che la realizzazione della mia profezia si avvicina sempre più, quando leggo notizie di AMP che ricevono meno soldi del previsto. Se è vero che il Ministero stabili' in passato un finanziamento a occhi chiusi di 100.000 euro per ciascuna AMP bisogna vedere in tempi di crisi come questo può continuare "ad libitum" e con la fame di denaro che ha lo stato quanto questa "erogazione liberale a favore di pochi" potrà durare. Io penso che non potrà durare a lungo. E chi pagherà quando si raggiungerà questo stato di cose? i cittadini con tasse e balzelli. La gestione economica della AMP deve essere eviscerata, si possno cominciare a fare le pulci da un punto di vista contabile, alle AMP che esistono già da alcuni anni per mostrare ai cittadini (in primis i locali è ovvio) che la AMP invece di portare benessere porterà solo nuove tasse e problemi a non finire (per come sono gestite in media le AMP nel nostro paese e non perchè la AMP nel suo concetto più puro sia una cosa negativa)

  11. foto e video scaricati 13 maggio 078.jpg

    foto e video scaricati 13 maggio 077.jpg

    Bene gente vediamo se riesco a postare un'altra foto di una preda abbastanza tipica delle acque dove sto bazzicando attualmente.

    Si chiama apanhari (pron. apagnarì) . E' un pesce che può arrivare (almeno qui) ai 2 kg di peso (quello della foto era circa 1kg) .

    Vive in coppia su letti di alghe dove fa il nido. Il tiro di solito non è difficile, ciò che è difficile è individuarlo perchè è molto mimetico.

    E' forse uno dei pesci con le carni più bianche e sode e saporite di quelli che abitano questa parte del Rio Sao Francisco.

    Lo faccio al forno al sale e viene una meraviglia. Pochissime spine.

  12. Ciao Rosario

    sinceramente l'unica fesseria che mi è sembrato di vedere stando al filmato è stata quella di aver compiuto l'azione dall' alto verso il basso, cosa che poi porta ad un tiro molto difficile stante che hai poche frazioni di secondo prima che il pesce scodi e entri in tana. Sempre stando al filmato sembrava più propizio aggirare il sassone dal lato sinistro dove sembrava esserci un passaggio molto più coperto. Ma poi ovviamente bisognava essere li per valutare realmente la situazione.

  13. Ed ecco la seconda situazione, diametralmente opposta alla prima: maremoto!

    anche qui avremo il problema del pallone.

    Per poter pescare in queste condizioni e risolvere anche il problema del pallone dovremo scegliere una costa con la giusta conformazione.

    E la giusta conformazione è quella verticale!

    Quanto più le rocce cadono a picco tanto meglio. Un esempio di coste così in Liguria lo abbiamo in aree che ormai sono AMP, le isole di La Spezia dal lato del mare aperto, alcuni tratti del monte di Portofino, Punta Mesco alle 5 Terre.

    Questa pesca, a patto di non sbagliare la costa dove praticarla, è molto divertente anche se parecchio impegnativa.

    Io ancoro il pallone al largo (che però son sempre pochi metri da dove compio l'azione di pesca visto che la costa strapiomba) in modo che la risacca non se lo trascini in mezzo alle rocce. Poi studio le onde per capire il periodo di ripetizione tra quelle grosse e quelle piccole e ovviamente cerco dei canaloni o dei costoni da sfruttare nella fase di avvicinamento.

    Autunno di 3/4 anni fa, zona di Levanto (Liguria). Una certa onda lunga arrivata durante la notte ha sporcato l'acqua del golfo. Conoscendo la zona penso che a fondo l'acqua sia impraticabile con una sospensione elevata, così decido di entrare col 75 e un po di piombo in più per pescare nella risacca.

    Il porticciolo di Vallegrande è un ottimo punto di entrata e soprattutto di uscita abbastanza protetto anche se le condizioni dovessero peggiorare.

    Come esco dal lato ridossato le onde mi sballottano parecchio, tento due o tre tuffi alla prima punticina per valutare le condizioni di visibilità ma come previsto, sul fondo l'acqua è troppo sporca e quando c'è questa sospensione è ben difficile che qualcosa giri .

    Salto allora tutta la prima parte dove il fondale è troppo basso e declinante per poterci pescare in sicurezza e mi avvio al primo contrafforte roccioso dove so che la profondità è subito maggiore.

    Tra l'altro la visibilità in superficie è decisamente migliore quindi pare che la mia scelta strategica si sia rivelata corretta.

    Affronto la seconda punta già ben carico. L'onda sbatte parecchio ma so che è proprio dove si formano i riccioli di risacca che il pesce si piazza per mangiare.

    Questa punta tra l'altro offre una specie di piccolo ridosso dal lato che guarda Levanto che sfrutto per partire al primo attacco.

    L'unica cosa negativa è che dovrei sparare con la sinistra il che mi disturba in queste condizioni, lo so fare in tana ma così al libero mi risulta impossibile. Quindi mi capovolgo tanto nel turbillon di onde e schiuma non sai più dove sta l'alto e dove il basso.

    Il percorso qui è breve perchè sfrutto il ridosso, quindi aspetto un momento di relativa calma tra due onde e sbuco dal basso verso l'alto col fucile già in mira.

    C'è un orata, ma vedo solo la coda che scapola dietro un piccolo spuntone, poi la schiuma della risacca mi preclude ogni visuale... Torno indietro.

    Riprovo dopo poco, e questa volta è un pizzuto, sarebbe a tiro ma la risacca è tanto forte che non riesco a spostare il fucile di quei pochi centimetri necessari per allineare il tiro. Pazienza , comunque c'è pesce, almeno non sarà stata una levataccia inutile......

    Abbandono il riparo e mi posiziono al largo della punta preparandomi per il tuffo successivo. C'è un canalone che sembra portare fin sotto il punto di rottura dell'onda. Aspetto il momento giusto (onda entrante) e mi ci infilo sfuttando la spinta dell'onda. Arrivo proprio nel punto giusto quando un cefalone sta transitando davanti alla punta dell'asta. il tiro è facile e cerco di afferrare subito sagola e asta anche se tutto aggrovigliato per ritornare verso il largo con l'onda che si ritira.

    Al largo con calma sistemo il pesce al pallone e ricarico.

    In realtà sto cercando le orate , so che ci sono con queste condizioni e ne ho già visto una, il cefalo serviva solo per testare le mie condizioni.

    Il prossimo tuffo sarà in corrispondenza di un costone che forma una specie di balconata ad una profondità di circa 2 metri. Non c'è possibilità, in queste condizioni, di sbucare al di là del costone perchè i pesci si spaventano subito, dovrò infilarmi al riparo del costone e aspettare l'onda di ritorno con la quale anche alcuni pesci scendono trascinati anche loro dalla risacca. Cosi faccio e nel momento dell' onda di ritorno due orate passano a filo del costone, una delle due finisce in sagola.

    Lascio questa seconda punta e mi dirigo alla terza.

    La risacca mi avvicina troppo alla costa e una orata mi percepisce e scende dalla risacca per inabissarsi verso il largo. Forse qui l'acqua è un poco più pulita, devo allargarmi di più. C'è ancora l'altro estremo della puntina che può riservare qualche sorpresa. Parto da fuori, striscio sul fondo fino ad arrivare al coperto e poi aspetto l'onda entrante e risalgo, proprio nella schiuma intravvedo qualcosa, ho solo una frazione di secondo per cui sparo istintivamente e dopo non capisco più niente, sono tutto avvolto da bollicine, rinculo pregando che l'asta non si incastri, ma qualcosa blocca la sagola del fucile. libero un poco del piccolo mulinello che uso in questi casi, in modo da riuscire a portarmi fuori dalla risacca, l'asta rimane ancora la nella zona pericolosa. Mi ricordo che la punta fa una rientranza dall' altra parte (cioè verso la costa), al che assicuro il calcio del fucile al pallone che è li poco distante ormeggiato col pedagno che sempre mi porto dietro, poi aggiro la punta nuotando sul fondo e risalgo sperando di intravvedere l'asta. La vedo e insieme c'è anche un saragone che si è insagolato e nel tentativo di fuggire ha incastrato la sagola intorno a uno spuntone. Il filo scollina verso il largo dalla parte dove ho appeso il fucile, in mezzo è solo schiuma e risacca.

    Taglio la sagola, recupero asta e pesce e riaggiro la punta verso il largo.

    mentre sto sistemando il pesce al pallone si avvicina un gruppetto di 3 cefaloni che sta viaggiando appena sotto la superficie, io ho ancora l'asta separata dal fucile ma ci provo lo stesso, ricarico e cerco di stringere i cefali verso la costa, poi con la punta del fucile cerco di spingerli a invertire la rotta, cosa che puntualmente avviene e ora sono a tiro..... il secondo cefalone è fortunatamente quasi fulminato il che mi consente di recuperarlo senza perdere l'asta.

    La successiva parte di costa non mi offre prede interessanti ma io voglio arrivare alla secchetta che c'è prima della punta che chiude il golfo della Francesca.

    Il cappello quando c'è mare spunta dall'acqua alternativamente con le onde.

    Mi infilo nel canalone trta la secchetta e la costa e guardando verso l'alto scorgo una bella orata che sta mangiando sul lato interno della secca, ci sono anche dei salponi il che complica le cose perchè mentre l'orata probabilmente non si accorgerebbe di nulla al mio avvicinarmi, le salpe invece sono sempre all'erta.

    Per cui imposto l'agguato come se fosse direttamente sulle salpe. Quando le salpe mi percepiscono e cominciano a sfilare l'orata sta ancora grufolando e non si accorge dell'asta che gli arriva direttamente sull'opercolo.

    Bene sono soddisfatto, posso rientrare.

×
×
  • Crea Nuovo...