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Sciacchetrà

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Risposte pubblicato da Sciacchetrà

  1. Concordo con Stefano Marenco e Andrea Cernuta.

    Vorrei solo specificare che guardando il video io non mi sento di avere tutte le certezze che hanno i più aspri critici di questa azione di pesca.

    In primo luogo non si capisce quante persone partecipano alla pescata.Sicuramente più di due visto che si vede chiaramente un momento del video in cui ci sono due persone in acqua e probabilmente almeno un barcaiolo sul gommone. Pescare molte volte, e soprattutto con pesci di grandi dimensioni, non significa solo essere la persona che tira il grilletto, Mi ricordo una volta che io e un mio amico abbiamo preso una cernia di 10kg. Lui l' ha sparata ma non riusciva a estrarla e io invece ci sono riuscito: a chi si attribuisce il pesce signori esperti della legge?

    Molto spesso pescare in gruppo significa collaborare, assistere, ad esempio quando uno fa un tuffo piu' profondo, oppure per estrarre dalla tana un pesce colpito da un altro. la legge dice che si può prendere un esemplare di grandi dimensioni a testa ma non dice che ognuno dei partecipanti di un gruppo deve essere per forza quello che spara, se non mi sbaglio. Inoltre chi ha fatto il conto dei pesci si è scordato l'orata che si vede benissimo nella foto finale.

    Mi sembra tra l'altro che questo criterio sia stato sempre accettato qui sul forum, molte volte si sono viste pescate al di sopra dei 5kg giustificate dalla presenza di più pescatori ma nessuno si è mai peritato di indagare se ognuno dei partecipanti aveva tirato il grilletto un numero congruo di volte.

    Concordo invece pienamente, come affermato all'inizio, alla critica dell'ostentazione, ma devo anche dire che carlixeddu non è il rpimo e l'unico che fa ciò qui sul forum, direi anzi che è diffusissima la tendenza all'ostentazione, specialmente da parte di chi (e da un certo punto di vista si può capire) non prende mai un granchè e poi gli capita una giornata indimenticabile ( può essere un sarago da kg come una cernia da 20kg). Quanti grandi nomi della pescasub postano le loro pescate? (tra l'altro molto spesso fruttuose più della media dei pescasubbi normali?).

  2. Eh in certi posti in estate è meglio rinunciare.. se si sta col gommone si riesce ancora ancora collocando il gommone sulla rotta principale delle barche e pescando vicini vicini.... ma è sempre uno stress....

    Io per fortuna non vivo più questo problema perchè ora sto vivendo in Brasile, e qui è difficile incontrare altre barche in mare o nel lago dove pesco di solito, possono passare ore senza sentire un motore

  3. Il mio consiglio è di cercare un buon club di pescatori subacquei nella tua zona e iniziare a frequentare, in questo modo potrai scambiare idee e opinioni con gente più esperta, magari uscire a pesca con qualcuno di loro e farti degli amici.... inoltre ti sapranno dare molti consigli per la tua sicurezza in acqua... è realmente la cosa più importante da fare secondo me per chi è alle prime armi

  4. Intanto bisogna dire che i nuovi motori a 4 tempi sono in generale più silenziosi dei vecchi 2T.

    Ma in ogni caso è buona norma SEMPRE prima di fare la capovolta guardare a 360° se ci sono barche in arrivo.

    Ciò non ci garantisce sempre ma aiuta molto. Se vediamo barche in direzione dubbia è meglio aspettare a scendere e verificare quale rotta seguiranno.

    Il problema è che certi motoscafi vanno tanto veloci che anche se la vista a 360° è libera quando poi ci troviamo sul fondo qualche barca potrebbe arrivare all'improvviso sulla nostra rotta e noi li in basso potremmo sentire il ronzio dei motori ma non potremmo sapere se ci sta venendo addosso.

    Io adotto anche un'altra regola di prudenza: se mi sono immerso senza barche a vista nella mia direzione e sul fondo sento il ronzio di un motore che sta aumentando risalgo subito tenendo il fucile tutto avanti in modo che spunti dall'acqua prima di me e se posso mi avvicino il più possibile alla boa per uscire dall'acqua proprio sotto di essa

  5. Penso che molte volte si pesca a pochi metri da riva e in questo caso si può tentare di portare la vittima su uno scoglio anche se una persona da sola farà molta fatica a issare un corpo inanime su una roccia....

    ma se poi non si sa cosa fare tutto ciò risulterebbe perfettamente inutile....

  6. Ciao a tutti gente!

    dopo aver letto il recente articolo sul sub ucraino di 19 anni salvato dal padre mi sorge spontanea una domanda: quanti di noi sanno effettuare manovre di primo soccorso in modo corretto tipo massaggio cardiaco e insufflazione di aria nei polmoni?

     

  7. E questo racconto della gara di tanti anni fa mi riporta alla memoria anche un altro simpatico episodio capitatomi a Bogliasco. parliamo sempre di pesca in una spanna d'acqua.

    A quei tempi ero solito andare a pescare con un altro grande amico, Otello, di cui ora ho perso le tracce.

    Otello mi insegnò i primi rudimenti dell'agguato in poca acqua. Andavamo a pescare al mattino prestissimo, in posti in cui oggi non incontrereste nemmeno una castagnola, ma allora c'era un sacco di pesce. Indossavamo le mute che era ancora scuro e siccome spesso io mi dimenticavo di asciugarle completamente dopo averle lavate il giorno prima, ancora rabbrividisco pensando alla sensazione molto sgradevole di infilarsi una muta tutta bagnata alle 4,30 di mattina... ma avevamo il sacro fuoco della passione assoluta per il nostro sport e nulla poteva fermarci.

    All'epoca la pesca era quasi sempre in tana, pochissimi praticavano l'aspetto che era ancora una tecnica ignota ai più , figuriamoci l'agguato. ma Otello aveva sviluppato questa tecnica (probabilmente con altri atleti del club glorioso Ci.Ca.Sub Bogliasco) e io lo osservavo attentamente. Bene in quell'epoca in una spanna d'acqua giravano oratone e saragoni da infarto, tanto che anche nel punto di entrata in acqua bisognava fare tutto con molta attenzione e silenzio perchè subito dietro il primo spuntone c'era sempre pesce interessante fermo a mangiare.

    Con quella tecnica Otello (e inseguito anche io dopo averne appreso le fondamenta) prendeva un sacco di pesci. Ci divertivamo un mondo e alle 10 di mattina avevamo già terminato la nostra azione di pesca.

    Proprio apprendendo a entrare in acqua con la massima circospezione, strisciando molto lentamente mi capitò a Bogliasco di sparare un branzinone di 4 kg, Praticamente non avevo ancora bagnato le pinne, avevo solo infilato testa e busto in acqua e stavo piano piano avanzando tra i sassetti della riva quando in lontananza vedo due spigole avvicinarsi, non potevo fare altro che immobilizzarmi dietro un sassotto un po' più grande e lasciar uscire tutta l'aria dai polmoni per affondare rapidamente senza muovere un solo muscolo (affondare è una parola grossa perchè ci saranno stati 30 cm di acqua). Non avevo nemmeno trovato ancora un appiglio decente da afferrare con la mano sinistra che il primo branzino era già a tiro e lo spiedinai per il lungo. 3kg e 950 grammi mi ricordo ancora con gioia!!!!

  8. Ciao Pier Francesco, fai bene a sfruttare l'acqua limpida per trovare posti nuovi. Ma devi entrare in acqua con la convinzione di fare proprio quel lavoro, evita tutti i posti conosciuti di proposito e assumi come impegno personale quello di prendere dei pesci solo in un posto nuovo.... piuttosto fare cappotto ma individuare belle zone... anche se al momento non ci trovi pesci segnatele e tornaci in un altro momento, con altre condizioni, ad esempio corrente diversa o temperatura sul fondo diversa e vedi se è cambiato qualcosa...

  9. belle catture.

    anche con le ricciole e le lampughe se si lascia una ferita appesa al filo del mulinello le altre spesso continueranno a girare intorno permettendo ulteriori catture, anche se non mi è mai capitato che fossero così fesse come pare questa seconda che hai preso

  10. Gente a Ile Rousse si può pescare se non hanno cambiato i confini del parco rispetto ad alcuni anni fa.

    Il limite del parco comincia subito al largo dell'isolotto ma tutto il perimetro si può fare.

    Io ci andavo al mattino prestissimo e c'era sempre un guardiaparco che si sedeva su una roccia alta e mi guardava perchè io arrivavo sempre al limite delle boe che segnalano la zona proibita e poi tornavo indietro. Da quel punto io arrivavo fino a dei costoni di roccia che arrivano quasi in superficiea pochissime metri dalle boe e c'era molto pesce, saragoni, orate e barracuda erano la maggioranza. Molto divertente .

  11. Ragazzi molto probabilmente aveva la bandiera issata sul gommone. Normalmente i grandi campioni vanno a pesca con un barcaiolo esperto che sa stare vicino senza disturbare l'azione di pesca e che tiene sul gommone la bandierina di segnalazione. Posso garantire che il sagolone collegato al pallone o peggio al fucile, disturba molto i pesci. I pescatori esperti che fanno pesca nel blu a tonni e altri pesci simili usano invece il sagolone legato alle boette o alla boa segnasub solo per avere più chances di non perdere la preda. Poi ci sono anche cose molto soggettive, per cui se uno si abitua a pescare in un certo modo non è detto che anche altri debbano abituarvisi.

  12. Questa è una storia di un po' di anni fa.

    Camogli, gara a squadre con gommone. Novembre, giornata plumbea ma senza pioggia.

    Siamo in acqua io e il mio grande e compianto amico Erwin Marchic.

    Stiamo pescando lungo la diga del porticciolo (all'epoca non esistevano tutte le limitazioni del giorno d'oggi).

    Ad un certo punto sento qualcuno gridare alzo la testa e vedo il barcaiolo che si sbraccia a tutta forza .

    Mi avvicino e sento che urla : "Squalo!!!, squalo!!!"

    Vedo agitazione anche sul molo di alcuni turisti che probabilmente hanno assistito alla scena.

    Il barcaiolo mi dice che d'improvviso ha visto passare sotto la chiglia del gommone una grossa sagoma che poi ha continuato qualche metro a pelo d'acqua per immergersi successivamente nelle vicinanze di dove si stava svolgendo l'azione di pesca.

    Io vado in direzione della gente che stava sul molo e chiedo conferma , e la ottengo.

    Al che risalgo sul gommone e chiamo Erwin. Lui mi dice : sarà che è valido per la gara? se arriva gli sparo...

    Io dico "Erwin vieni fuori dicono che è grosso", magari è un delfino ma perchè rischiare? Lui dice "faccio due tuffi e risalgo". Detto fatto.

    Bene ora che si fa? di smettere di pescare nemmeno a parlarne, infervorati come eravamo per le gare.

    Decidiamo di spostarci di un paio di km e andiamo verso Punta Chiappa (allora non era parco) ma ci fermiamo alla seconda franetta della costa prima di Porto Pidocchio (mi viene il magone a pensare alla libertà di quei tempi!!!).

    Io dico a Erwin "se c'era un posto dove uno squalo si sarebbe diretto era proprio verso Punta Chiappa!!!". Ma vabbè ormai ci siamo.

    "io però me ne sto in poca acqua, tanto per non saper ne' leggere ne' scrivere" dico io. Ok lui va sul bordo esterno della franetta e io , ammetto un poco preoccupato, mi appiattisco il più possibile nell'acqua più bassa possibile, praticamente non potevo immergermi perchè strisciavo con la pancia sui sassetti dello spiaggione da cui si originava la frana subacquea. Li tra l'altro (siccome c'era una leggera onda) c'erano parecchie chiazze di acqua bianca.

    Fu così che scoprii che proprio in una spanna d'acqua giravano i cefaloni (non so se anche essi preoccupati per qualche grande predatore).

    Sfruttando alcuni sassi affioranti e facendo l'agguato in superficie, o spostandomi a volte in 1,5 mt di fondo, con molto piombo addosso, riuscii a prenderne diversi.

    Vincemmo la prova anche grazie ai pesci di Erwin.

  13. Altra situazione tipica è quella delle corvine nella poseidonia.

    E' difficile dire perchè le corvine frequentano sempre la stessa zonetta in una vasta prateria di poseidonia.

    Ma per scoprire queste zonette dovremo armarci di santa pazienza e fare degli aspetti in direzione delle chiazze di alga (che alga non è).

    Le corvine , se avremo fatto tutto per bene, si alzeranno dalla poseidonia e a seconda dei casi ci verranno incontro o rimarranno sospese per alcuni secondi sopra il prato verde. Eppure se andate a perlustrare quel punto quasi sempre non troverete tane o rifugi di sorta, ma le corvine amano stare li e non a 10 mt di distanza per esempio. Forse in certi punti si concentra il cibo o chissà per quale motivo.

  14. Per rispondere a tutti:

    chiaro che non possiamo avere la soluzione per tutti i casi possibili e immaginabili, l'imprevisto fa parte del nostro sport.

    Detto ciò bisogna anche dire che il caso presentato da Lupodelupi può certamente verificarsi ma se sto facendo l'aspetto sul fondo con un fucile senza mulinello già sono partito male. Chiaro che ad esempio potrebbe verificarsi che sono sceso avendo visto dei saraghi e pensando di insidiarli in tana, invece sul fondo mi accorgo che ce ne sono altri che stanno gironzolando li intorno e mi metto comunque a fare l'aspetto con un fucile che non ha mulinello e mi arriva il leccione.... beh a questo punto tirare o no dipende da una serie di fattori: quanto sono disposto a rischiare di perdere il fucile, quanto fiato ho ancora, se ho la possibilità di tentare di fulminare il pesce oppure no, ecc. ecc. Perchè anche se riuscissi a fulminare il pesce ma avendo poco fiato rimasto io dovrei comunque abbandonare il fucile in quanto sarebbe mooolto arrischiato tentare di trascinare un pesce del genere in superficie. Se ho ancora abbastanza fiato e il sagolone del pallone non è lontano posso tentare di afferrarlo. Ma posso anche decidere alla fine di non sparare. Dipende da caso a caso. Il piombo mobile non risolve tutti i problemi, aiuta in certi casi, in altri no. Io personalmente sconsiglio a tutti di pescare senza mulinello, perchè anche in poca acqua il mulinello può essere utile, ad esempio quando spariamo una preda senza essere certi che sia stata centrata perfettamente, lasciare andare un po di filo del mulinello aiuta a evitare di forzare troppo e ci consente di recuperare la preda con un secondo colpo o con le mani a seconda dei casi. La lecciona può capitare tranquillamente anche in mezzo alla risacca quando stiamo pescando cefali

  15. Il piombo mobile può essere utile anche quando non si pesca molto fondo, ad esempio quando c'è corrente. Se peschi in 15 mt con corrente sostenuta è come pescare a 20/22 con mare calmo. In questi casi alleggerire il lavoro delle gambe è molto utile . Io in realtà uso sempre un piombo di 1 kg che rimane collegato alla sagola del pallone e lo infilo sotto la cintura dei piombi . Gli ultimi 5 metri di sagola sono in monofilo per disturbare meno possibile i pesci ma in ogni caso quando arrivo sul fondo sfilo il piombo e lo appoggio delicatamente sulle rocce o sulla sabbia. Terminata l'azione di pesca lo recupero (essendo solo 1 kg è veloce e senza sforzo) e lo riposiziono sotto la cintura. Tutto ciò anche se pesco a 10 mt di fondo. Da tenere presente che sempre mi allontano alcuni metri dal punto in cui ho appoggiato il piombo quando sono sul fondo. In sostanza mi sono reso conto che comunque è deleterio pescare con la sagola del pallone (anche se monofilo) attaccata alla cintura perchè disturba molto i pesci. Quindi visto che la sagola in qualche modo la devo lasciare lontana quando sono sul fondo e che per fare questo devo usare un pedagno che tutte le volte devo comunque recuperare, tanto vale sfruttare almeno i vantaggi del piombo mobile. Se poi vado a pescare più fondo allora il piombo mobile diventa di 2 kg ma tutto il resto rimane invariato. L'uitlità di questo sistema si percepisce anche quando si spara un pesce non enorme e si incastra la sagola del fucile o l'asta e si è senza mulinello oppure non si ha volgia di srotolare tutto il mulinello per arrivare in superficie.. in questo caso se devo risalire perchè il fiato sta terminando, lascio andare il fucile e il piombo mobile nello stesso punto in modo da non perdere la posizione e poter recuperare tutto con calma al tuffo successivo. Infine è molto utile se non si ha il mulinello e si spara una preda importante, oppure anche quando si ha il mulinello e una preda di grosse dimensioni lo srotola tutto, avendo il piombo mobile (magari con un moschettoncino ) lo si può agganciare all'ogiva degli elasitici o nell'elsa del grilletto e con ciò avere più chances di conservare la preda.

  16. Altra cosa importante: il piombo mobile non deve essere usato per raggiungere profondità che non si è in grado di raggiungere in assetto costante, bensì per stancarsi meno in una azione continuata di pesca e avere le gambe meno stanche fa consumare meno ossigeno e riduce di molto i rischi di sincope e di crampi. Molti non lo sanno ma per pescare fondo più che una apnea lunghissima serve avere le gambe molto allenate ( e prima ancora la testa ben allenata)

  17. Gente ho terminato di leggere l'articolo sul piombo mobile e subito mi si è presentata l'urgenza di specificare alcune cose soprattutto per i neofiti o per chi non lo ha mai usato.

    1) Per prima cosa va detto che se il peso non è ben calibrato, dopo pochi metri comincerete a precipitare a velocità accelerata verso il fondo in modo incontrollabile, con ciò terrorizzando i pesci proprio nella fase in cui sarebbe invece opportuno una planata lentissima.

    2) se risalite molto leggeri o senza piombi la velocità di risalita può causare barotraumi se le vie respiratorie si sono parzialmente ostruite durante la discesa (quindi anche se in superficie sentivate le vie respiratorie libere , durante la discesa parte del muco può andare a ostruirle senza che ve ne accorgiate).

    3) Tra i vantaggi c'è invece che in caso di sincope essendo leggeri si arriva con molta piu' probabilità in superficie limitando il rischio di riprecipitare sul fondo (ma se lo stimolo a respirare sopraggiunge quando siete ancora a pancia in giu' potreste affogare lo stesso).

    4) Il rumore del piombo che appoggia sugli scogli del fondo spaventa i pesci

    5) se aspettate il momento della risalita a abbandonare il peso sul fondo la manovra potrebbe costarvi un consumo di ossigeno superiore al normale proprio in un momento in cui l'ossigeno sta già scarseggiando.

    6) Il recupero del piombo dal fondo spaventa i pesci

    7) io consiglio di usare solo 1kg o 2kg come pedagno e rimanere col resto dei pesi in cintura, questo usando la stessa piombatura che usereste in assetto costante. Ossia se normalmente a quella profondità pesco con 6kg di piombo, posso separare i piombi collocando 2kg (o 1 kg) in pedagno e restare con 4 (o 5kg) in cintura. La discesa rimarrà uguale (e ciò permettendo di planare lentamente con grande vantaggio per l'azione di pesca). Poi a seconda dei casi potrò calibrare la lunghezza della sagola per lasciare pendere il piombo a due o tre metri dal fondo (grandi vantaggi in termini di rumore e si evita che la sagola si impigli nelle rocce) se non c'è corrente, altrimenti appena arrivo sul fondo, anzi prima ancora di toccare il fondo, appoggio il piombo delicatamente su una roccia (sto già facendo rumore con la mia discesa quindi le vibrazioni aggiuntive di questa manovra si confondono con quelle della fase terminale della mia discesa) calcolando che è consigliabile poi allontanarsi di qualche metro dal punto di appoggio del pedagno in modo che la sagola non disturbi troppo eventuali pesci in avvicinamento. Questo vale anche se peschiamo in tana, meglio lasciare il pedagno lontano qualche metro dalla tana, a meno che non lo si voglia utilizzare per ostruire una via di fuga dei pinnuti intanati.

    Altra cosa se state pescando fondo e sentite che l'aria scarseggia la prima cosa da fare è mettere mano alla fibia della cintura e aprirla in modo che se perdete i sensi questa si sganci da sola e cada lasciandovi arrivare comunque in superficie (ciò indipendentemente dal fatto che stia usando piombo mobile o no). Se la cintura cade inavvertitamente sul fondo e avete separato un pedagno con 2 kg probabilmente con questi due kg riuscirete in seguito a scendere con calma per recuperare la cintura.

    Con questo sistema inoltre la risalita non sarà cosi veloce da causare barotraumi ma sarà certamente molto alleggerita causando anche un piacere psicologico soprattutto nella fase di stacco dal fondo che è la più faticosa.

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