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Sciacchetrà

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Risposte pubblicato da Sciacchetrà

  1. Signori, calma. Non c'è bisogno di scaldarsi tanto. Io ho girato molti mari. In Italia moltissimi, direi che ho pescato in tutte le regioni che affacciano sul mare, esclusa la laguna veneta. Ci sono situazioni un po' più vivibili e altre invivibili. Ma in generale vedevo un peggioramento costante. Il problema è che io ho iniziato a pescare quando tutto era ancora quasi "vergine", mi sentivo un privilegiato, invidiato, a contatto con la natura. Negli utlimi anni che vivevo in Italia invece mi sentivo un braccato, quasi un fuorilegge pur rispettando la legge, quasi tutti i posti conosciuti erano diventati quasi inaccessibili o per via dei parcheggi, o per via dei divieti o per via delle privatizzazioni o delle ordinanze e così via. Quel gusto dell'avventura, del sentirsi soli nell'immensa vastitá del mare si stava perdendo. Posso essere tacciato di inguaribile romantico, ma me ne vanto. Per spiegare cosa intendo dire per braccato o fuorilegge racconteró un episodio significativo.

    Stavo pescando col mio gommoncino al largo di Boccadasse, un pittoresco borgo marinaro di Genova. Era domenica mattina intorno alle 7,00. In quella zona devi stare a 500 mt da riva ma questo non era un problema in quanto era estate l'acqua era limpida e io pescavo sul grotto molto al largo. C'erano saraghi che scantonavano nelle orlate di grotto e io ne avevo presi giá 4 o 5. Pescavo a scorrere e quindi il gommone non era ancorato lo lasciavo andare in corrente e io restavo vicinissimo perché in quel tratto di mare vicino al porto passano centinaia di barche . avevo la bandiera sul gommone e il pallone da sub. Il gommone mi serviva come appoggio e come scudo al passaggio delle altre imbarcazioni. la corrente era da Scirocco che é la migliore in quella zona e il mare calmissimo. In zona c'erano altre sette o otto barche di dimensioni varie e a circa 500 mt da me un altro gommone con 3 sub. Prendevo un sarago e lo mettevo dentro al pozzetto del gommone con acqua fresca. All'imporvviso esca dal porto una motovedetta della CP, grande, di quelle che si usano per andare a caccia dei trafficanti di uomini. La motovedetta arriva in zona e rallenta. sul gommone dei 3 sub era rimasto un sub con la muta, sul mio non c'era nessuno perchè io stavo in acqua. La motovedetta passa lentamente a fianco di 4 imbarcazioni senza fare nulla e poi punta decisa il gommone dei 3 sub (anch'essi abbondantemente a distanza regolamentare da terra). Si affianca e vedo che richiama gli altri due che stavano in acqua e cominciano a passare qualcosa che sembrava essere documenti dal gommone al personale della CP. Io, già sapendo come sarebbe andata a finire, quatto quatto giro il gommone in modo da occultare la poppa alla vista dei marinai, scivolo dentro mi sfilo la muta e rimetto la mia maglietta, mi siedo a poppa e faccio finta di armeggiare con una lenza a mano, in quel mentre la motovedetta, avendo terminato con i sub si dirige verso di me (eravamo solo due gommoni quello dei 3 sub e il mio, il resto tutto barche) ma quando si avvicina e vede che stavo pescando con un bolentino si allontana e se ne va. Io avevo tutto in regola sia chiaro, ma già mi era capitato di dover litigare con la Finanza a causa di una plancetta con bandierina che loro sostenevano non essere un "pallone" da sub e non volevo ripetere l'esperienza. Per la cronaca, non avevo nessun bolentino a bordo ma fu sufficiente tenere la mano fuoribordo e fingere quel movimento saliscendi tipico di chi ha un bolentino.

     

  2. Caro Andrea, la tristezza la provo io per tutti voi che siete ancora li, facendo i salti mortali per trovare un posto dove parcheggiare vicino al mare che non sia a pagamento (specie in estate), che dovete entrare in acqua il più possibile nascosti per non suscitare le ire di qualcuno, che dovete nascondervi ancor di più se prendete qualche pesce, che dovete stare sempre con la testa fuori dall'acqua per non essere affettati dalle eliche di qualche disgraziato ignorante, che vi state concentrando in pochi metri quadrati di mare visto che il resto è tutto parco, e che, come ciliegina sulla torta, dovete anche pagareuna licenza per farvelo mettere (ogni girono di più0 in quel "famoso" posto.....

     

  3. Er Gallina è tornato.... è un piacere sapere che hai ricominciato con le gare , l'ambiente agonistico italiano avrebbe bisogno del ritorno in forze dei grandi personaggi come te. Mi ricordo l'ultimo campionato che ho disputato all'Elba nel 2003 con Davide che ha vinto e tu sul podio. Adesso io vivo molto lontano dall'Italia ma son felice che alcuni grandi nomi della subacquea facciano ritorno alle competizioni.

    Bentornato

  4. 1,5 metri mediamente dipende dal fucile che ho in mano, dal pesce e dalle sue dimensioni. dipende dalla visibilitá in acqua, dal mare mosso o no e anche dal comportamento del pesce perchè nella maggior parte dei casi lo vedi già se si avvicinerà ancora oppure devi azzardare un tiro lungo. Sparare una corvina di 600 gr ferma sopra la posidonia a 4 metri di distanza non è la stessa cosa che sparare un dentice di 4 kg che ti sta arrivando in faccia.

  5. Mah , questa discussione è ferma da tanti anni, vediamo di rianimarla un po'.

    Come in alcuni famosi film chiederei: definisci mimetismo. Il mimetismo é fondamentale se per mimetismo intendo la capacitá di ingannare il pesce, ingannare la sua visione e i suoi sensi (principalmente quelli che percepiscono le vibrazioni). Se in una franata di massoni entro in un cunicolo per tendere un aspetto ai dentici nascosto nell'ombra e quindi, praticamente, sparisco alla vista del pesce, caspita se è un mimetismo efficace....

     

    Ma qui quasi tutti hanno inteso il mimetismo solo come uso di materiale mimetico. Mute mimetiche? solo in quei rari casi in cui il pesce viene da dietro a da sopra, ma in tutti gli altri casi (95%) l'approccio frontale mostra solo la porzione di viso che non è coperta dal cappuccio o dalla maschera. e quella della maschera ha il problema degli occhi. Mi ricordo sempre una lezione imparata dal grande Antonio Toschi: tenere gli occhi socchiusi e fermi il più possibile. e poi c'è il fucile, la parte più avanzata, forse la prima che i pesci percepiscono in avvicinamento. Come mimetizzare l'asta? infine nella pesca in tana serve relativamente a certi casi

  6.  

    Io mi aspetto, adesso, una uscita in massa di tutti gli agonisti e di tutti i clubs dalla FIPSAS. E´il minimo che si possa fare, chi non lo fará sará complice della stessa federazione in quanto mantenendo la tessera dichiara di aderire alle decisioni federali.

    Uscire in questa fase sarebbe sbagliato, levare un pugno di tessere ad una federazione che ritiene FISIOLOGICA un'emorragia di diverse migliaia di tesserati ogni anno, non le farebbe nè caldo nè freddo.

     

    Ma almeno prendere posizione su una decisione simile che ripeto, è un atto di guerra senza se e senza ma, era doveroso. Era perchè direi che invece l'obiettivo sia galleggiare nel tentativo di essere risparmiati dalla tempesta. Poi qualcuno ha fatto giustamente notare che la dicitura "Acque Interne", se intesa con significato giuridico, fa si che il provvedimento federale interessi tutte le competizioni pia, di ogni ordine e grado, anche in mare.

     

    :bye:

     

    Davide io penso invece che non ha più senso, da tempo in realtà, rimanere dentro la Fipsas. Per tutti quelli che vogliono continuare a fare gare. Io ho vissuto il mondo delle gare a partire dagli anni 80, quando la allora Fips dava persino un rimborso delle spese di viaggio agli atleti in proporzione alla distanza del luogo della gara rispetto alla località di residenza. Quando durante i due o tre giorni di gara eravamo ospitati in resort a spese della Federazione. Da quei tempi mitici il declino è stato costante e ininterrotto. Mentre, da un lato, quello degli agonisti, si faceva di tutto per adattarsi ai regolamenti "ecologici" e alle norme per aumentare la partecipazione alle gare, dall'altro lato la Federazione ha sempre giocato "sporco", tentando di mantenere il píede in due scarpe. Al punto che siamo arrivati a curvarci di fronte a qualunque reclamo di qualunque associazione "idioto-ambientalista" che in reltà difende solo gli ineterssi dei propri iscritti, cosa che solo la Fipsas non fa. Ma la Fipsas è in realtà un insieme di interessi in netta contrapposizione come quelli dei cannisti, dei C&R, dei "tiro al bersaglio", degli "apneisti" e via dicendo. Quindi chi siede nelle "poltrone" porta e sempre porterà avanti i "desiderata" delle categorie interne più forti, che non sono i pescasub. Esiste già la Fipia, io la conosco poco ma non faccio una questione ideologica, penso che una semplice "presa di posizione" degli agonisti faccia un baffo ai dirigenti Fipsas, altrimenti qualcuno ci avrebbe interpellato prima di prendere una decisione così "tranchant". Se i personaggi importanti dell'agonismo se ne andassero in massa sicuramente l'impatto della perdita di tessere sarebbe poco rilevante ma qualcuno nelle alte sfere dovrebbe spiegare perchè di botto, tutto il settore agonistico pescasub se ne è andato.

  7. Ciao, io sinceramente non saprei dirti, anni fa dicevano che i divieti erano giá in vigore, forse dovresti cheidere alla Capitaneria di Sanremo o di Imperia. Inoltre informati se anche la secca del Monaco è inclusa in un eventuale divieto. Comunque parco non è e nemmeno AMP che mi risulti. La zone è molto bella e ancora una delle poche dove si può incontrare parecchio pesce

     

  8. Non si capisce bene cosa sia successo ma è certo che qualcuno in Fipsas non aspettava altro che una buona occasione per terminare con le gare. Succederà presto anche col settore mare. Che tristezza. Io voglio esprimere le mie condoglianze a tutti gli agonisti e alle imprese del settore che avranno problemi serissimi in futuro, condoglianze anche a tutti i dipendenti che perderanno il lavoro e all'indotto. Purtroppo è anche vero che il settore agonistico è molto diviso da anni e vale sempre il vecchio motto latino "divide et impera". Io sono uno dei pochi fortunati che ha potuto andarsene dall'Italia finchè era in tempo. Sapete quando ho capito che le cose realmente erano destinate a una triste fine? Non è nemmeno un episodio di pesca. Un giorno ero a Monterosso (5 terre) e volevo fare un bagno nella spiaggia sotto alla stazione. Avevo solo una maglietta, un costume da bagno e un asciugamano. Mi piaceva entrare in acqua nella piccola rientranza di quello scoglio grande isolato che non mi ricordo come si chiama. Così arrivato sulla battigia ho appoggiato l'asciugamano sulla sabbia, mi son tolto la maglietta e stavo per tuffarmi quando una voce mi urla "Lei non può sostare lì....", mi giro, era il bagnino dello stabilimento prossimo allo scoglio che mi chiamava. Io rispondo "come ha detto? " in quanto non potevo credere a quello che avevo appena udito. Il bagnino si avvicinò e mi disse che era vietato sostare sul bagnasciuga. Io risposi che era una sciocchezza perchè il bagnasciuga è demaniale e lo spazio dei tre metri dalla battigia è pubblico. Ma lui disse "no, c'è una ordinanza della Capitaneria", io chiesi di mostrarmi detta ordinanza e lui mi condusse nell'ufficio dello stabilimento balneare e me la mostrò. A quel punto ho capito. Se anche la Capitaneria di porto si vende al business degli stabilimenti balneari siamo alla fine. Quel mare non era più il mio. La mia libertà totalmente violata in favore degli ineterssi economici della categoria degli stabilimenti balneari. Quel paese non era più il mio. E emigrai in Brasile. Logico non fu il motivo principale ma oggi quando vado in spiaggia qui, dove praticamente gli stabilimenti balneari non esistono, dove sono libero di fare il bagno dove mi pare, di pescare e immergermi senza stress ma anzi con l1ammirazione della maggior parte delle persone, specialmente se mi vedono uscire dall'acqua con qualche bel pesce, mi rendo conto che questa mia migrazione non è stata solamente un viaggio nello spazio a 12.000 km dalla mia terra natale e inospitale, in realtà é stato un viaggio nel tempo. Son tornato a quei mitici anni '80 quando incominciai a gareggiare e quando potevo entrare in acqua da una spiaggia e tornare a terra nella stessa spiaggia con tutta tranquillità e suscitando la stessa ammirazione che vedo qui. E anche quando capita (raramente) di non prendere nulla il relax ed il piacere dell'immersione mi ripagano di tante difficoltà che negli ultimi "anni italiani" mi costringevano quasi a nascondermi per andare a fare una normale battuta di pesca.

  9. In primo luogo devo salutare Luciano Benini, highlander delle gare di pesca sub soprattutto toscane. Ciao Luciano sono felicissimo di leggere che sei ancora sul ponte di comando.

    Poi permettetemi un piccolo "amarcord" appunto.

    Ero molto, moolto giovane, quando partecipai alla mia prima Coppa carnevale a Follonica. Primi anni ottanta. Una vita è passata. Mi ricordo che ero talmente inesperto a gareggiare in un campo gara che si estendeva così al largo che mi preoccupava molto il finale di gara: come avrebbero fatto gli organizzatori a ritrovare tutti i concorrenti sparsi in un vasto tratto di mare? e poi: non avevo mai pescato in un fondale simile, grandi distese di alghe, non avevo idea di come dovessi impostare la competizione io che ero abituato ai fondali rocciosi della mia Liguria. Così, non sapendo dove andare e preoccupato che potessero ritrovarmi al termine della competizione, decisi di seguire in corrente il barcone dell´organizzazione che non fu ancorato a centro campo gara ma fu lasciato andare alla deriva. Pescai tutto il tempo a vista dell`imbarcazione. La profondità era irrisoria e l`acqua limpida. Fu una delle gare piu` divertenti cui partecipai e mi piacque talmente tanto che tornai molte volte, sia per la Coppa Carnevale, sia per i campionati italiani a squadre o di seconda categoria che si disputarono negli anni in quel campo gara. Quel giorno terminai la gara con 13 pezzi, principalmente corvine e saraghi, una triglia e pochi tordi. Mi ricordo ancora come fosse oggi che in una discesa a razzolo individuai un tordo pavone certamente in peso, mi accodai nella sua fuga a scatti tra un tassone e l`altro e proprio quando stavo per scoccare il tiro il tordo passo` di fianco a una triglia posata sulla sabbia, solo che la triglia era ben piu` grande del tordo! al che girai lievemente il fucile e sparai alla triglia! fu un errore tattico perche` avrei dovuto sparare al tordo e poi cercare la triglia che probabilmente sarebbe rimasta in zona, ma all`epoca non avevo molta malizia agonistica, mentre una grossa triglia era certamente una preda rara.

    Bene con 13 pezzi arrivai 9º. non vi dico i carnieri di Della Spora e di Antonino Vella. nell`ordine dei 22/ 25 pezzi ciascuno, saraghi e corvine. bellissima gara, bellissimi tempi, bellissme amicizie, grandi personaggi del nostro sport. Bellissmo ricordo.

    Stefano Gentile

  10. Il dito non è certamente il luogo migliore per una pescata invernale partendo da terra.

    Faresti meglio a fare qualche km in più e andare a Calvi. Fuori dalla Rocca si può pescare (o almeno qualche anno fa si poteva) e il luogo è interessante. Ancora meglio a San Damiano esci a sx del Club Mediterranée e il fondale é tutto buono fino a Capo Sperone

  11. E' proprio così gente . molti pensano che i pescioni si possono prendere solo a profndità abissali e con armi supersofisticate. In realtà se uno affina bene la tecnica e allena il fiuto al pesce le occasioni di prendere bei pesci in poca acqua sono molte. logico dipende anche dai posti e dalle stagioni. bisogna imparare a conoscere i posti giusti nelle condizioni meteo giuste. Per esempio anni fa c'è stato un periodo in cui si incontravano belle orate in poche spanne d'acqua. era tra ottobre e novembre . e tutte le volte che andavo a pesca (beh quasi tutte :-) ) ne prendevo due o tre. Per non parlare della cernia di 12 kg fulminata in caduta a 10 mt di profondità.oppure branzini, palamite, pesci serra, lecce, cefaloni, saragoni e persino corvinoni. e ovviamente denticioni.

  12. No Antonino, non è questione di dentice facile, è questione di azione condotta alla perfezione. tu arrivi sul punto dell'aspetto strisciando sul fondo e anticipando già i richiami. Quindi il dentice sente i richiami ma non ti vede perchè tu stai completando il posizionamento in un modo totalmente o sufficientemente nascosto alla vista del pesce. Quindi complimenti, la sorte qui c'entra proprio poco.

  13. Complimenti a AM per le informazioni e i video così puntuali. Complimenti anche all'organizzazione. Infine FORZA!!! a tutti i partecipanti, ricordate che fino all'ultimo ci sono sempre dellle chances. Mi ricordo un campionato a Palau (1985?) dove facevo da barcaiolo a Roberto Scerbo. La prima giornata non era andata molto bene. La seconda cominciò anche peggio col motore in panne. fu costretto a pescare per 3 ore in un punto in cui non c'era niente.E io a spaccarmi la schiena tentando di riavviare il motore con la cordicella. Ad un certo momento sale sul gommone e mi dice: basta chiamiamo la giuria e ritiriamoci. In quel momento riesco finalmente a far ripartire il motore e gli dico: siamo venuti sin qui con tanti sacrifici, facciamo ancora un tentativo. Solo uno spostamento, se dopo mezz'ora non hai preso ancora niente ci rititriamo. Lui: ok ma dove? e io gli indico il canale tra La Presa e Budelli (o Razzoli adesso non ricordo bene). Siamo andati li e lui in un'ora ha preso 10 cefaloni da più di 1 kg l'uno e un branzino di 4 kg. Decimo di gironata e per il totale dei punti dei tre giorni è rimasto in prima categoria.

  14. Uomini veri, campioni veri dentro e fuori dall'acqua. Anche questo bellissimo articolo ci fa rivivere le vere emozioni della parte agonistica di questo sport. Leggete con attenzione e valutate i dettagli del racconto e le strategie e tattiche che Bardi racconta. Anche con tanti anni di esperienza c'è sempre molto da imparare da questi grandissimi campioni.

  15. Ciao a tutti. Ormai sono anch'io un lacustre. anche qui dove pesco io le occasioni migliori si incontrano al limite tra l'alga e la sabbia. e anche qui questo limite é sui 10 mt di fondo in media. Solo che qui le alghe sono alte anche 2 mt e fitte fitte e i pesci tipo persici reali arrivano a pesare anche 3kg.....

     

  16. Concordo con Mauro. I parchi marini hanno certamente una funzione importante. E' la regolamentazione assurda che esiste in italia a lasciare molto perplessi. bastava copiare dalla vicina Corsica e si sarebbe fatto un servizio migliore a tutti.... già ma dimenticavo che così sarebbero entrati pochi soldi nelle tasche dei politici....

     

  17. Tra l'altro di tutte queste informazioni e problematiche il grande pubblico non ne sa nulla.... la maggior parte delle persone pensa ancora che si possa andare a pescare sott'acqua con le bombole. Ah dimenticavo qui la licenza la devono fare ovviamente anche quelli che pescano con la canna e quelli che pescano da una imbarcazione. Nel modulino da compilare sono riportate le poche semplici e principali regole per cui nessuno può dire poi ... "non lo sapevo"....

  18. Nessuno vuole proporre il Brasile come esempio di virtu, tantomeno in questioi politiche e finanziarie. Ma sul lato della pesca posso assicurare che per noi subacquei qui è ancora un paradiso. Io vado a pescare con una rilassatezza e un piacere che mi ricorda solo gli anni 80 in Italia. Pago la mia oicenza annuale, so quali pesci posso prendere e quali no, il limte del pescato è di 15 kg + un pesce di qualunque peso in mare e di 10kg + un pesce di qualunque peso in acque dolci. Da dicembre a febbraio non si può pescare sott'acqua in laghi e fiumi perchè è il periodo della riproduzione. ma negli altri mesi libertà assoluta. Niente questioni dei 500 mt dalle spiagge (dove ci sono boe di segnalazione basta pescare fuori dalle boe che segnano il limite delle acque balneabili). Tutti mi accolgono bene e sono molto ospitali, persino i proprietari degli allevamenti ittici ti lasciano pescare vicino alle vasche basta mantenere una distanza tale da non spaventare i pesci allevati. Le barche sono poche e la maggior parte presta attenzione ai sub. Si trova parcheggio fin quasi sulla riva. Acqua calda tutto l'anno e molto pesce.... che dire di più?

  19. Ciao a tutti.

    Tutte le volte che escono articoli come questo sono sempre più felice di essermene andato dall'Italia. Vorrei solo aggiungere che qui nel terzo mondo (Brasile) per poter essere assunto nel pubblico impiego il cittadino deve fare una preventiva dichiarazione dei beni mobili e immobili posseduti a garanzia degli eventuali danni che la sua attività di dipendente pubblico potrebbe causare allo stato. E' vero, anche qui la corruzione è tanta, ma non arriva ai livelli del bel paese.

     

  20. Beh a me sembra tutto molto chiaro. L'operazione Parco di S.Teresa è perfettamente coerente con lo scopo fondamentale del parco: incassare i soldi. L'opposizione, sempre nella mia modesta opinione, è sempre composta da politici che di base hanno due scopi fondamentali: raggiungere e mantenere il potere quando si verificano le condizioni adeguate e, soprattutto, guadagnare quanto più possibile da tutte le situazioni politiche che riguardano il territorio di competenza. Nella mia visione la questione si esemplifica con una grande torta rappresentata da tutto il denaro a vario titolo "accaparrabile". Questa grande torta viene divisa in fette di dimensioni diverse. Ai politici della maggioranza spettano le fette più grandi e con la ciliegina sopra, a quelli dell'opposizione spettano le fette più piccole (ma nemmeno sempre) ma sempre delle belle fette gustose di torta. Chi dirige l'orchestra ha il mero compito di realizzare una equa (per la classe politica) ripartizione delle fette della torta che include, ovviamente, cariche istituzionali e non da distribuire ai sostenitori o per esempio a quelli dell'opposizione che promettono di non rompergli le uova nel paniere.

    Il fatto, ad esempio, che non sia stata prevista una attività di sorveglianza,scaricando tutto sulla CP di Maddalena, la dice lunga sulle intenzioni di non sprecare un centesimo dei finanziamenti ricevuti o che saranno ricevuti in futuro per non dover ridurre qualche fetta della torta e generare in questo modo malcontento in qualcuno che potrebbe poi rompere le scatole. Tutto questo, ovviamente, in una cornice di assoluta legalità, ossia nella maggior parte dei casi non c'è nulla di illegale, la legge della politica e "LE LEGGI DEI POLITICI" permettono che tutto ciò avvenga in questo modo. E siccome i politici li eleggiamo "noi" non possiamo nemmeno lamentarci.....

  21. Le gare, le selettive in particolare, devono essere qualcosa di bello in sè e non unicamente uno strumento per accedere ai campionati. Un vero sportivo non può desistere di fronte a qualche sconfitta, significativa questa famosa dichiarazione del più grande al mondo nel basket:

    “Avrò segnato undici volte canestri vincenti sulla sirena, e altre diciassette volte a meno di dieci secondi alla fine, ma nella mia carriera ho sbagliato più di 9.000 tiri. Ho perso quasi 300 partite. Per 36 volte i miei compagni si sono affidati a me per il tiro decisivo... e l’ho sbagliato. Ho fallito tante e tante e tante volte nella mia vita. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto.”
    MICHAEL JORDAN

  22. Flavio è sempre bello vedere la tua partecipazione qui. Ti aspetto in Brasileeeeeee!!!

    Flavio Grisolia è anche lui uno della vecchia guardia (perdonami ma siamo due vecchietti !!!). Rappresenta a mio avviso lo spirito della grande passione per questo sport, indipendentemente dai risultati. Se ci fossero molti Flavio Grisolia la pesca subacquea agonistica sarebbe fiorente. Non so se ti ricordi, Flavio, che io ho sempre dichiarato che avrei continuato a fare gare fin quando avrei continuato a divertirmi. E così ho fatto. Vorrei che non fosse frainteso il mio precedente intervento. Il piacere di fare le gare non era solo legato al valore di osservare i migliori all'opera, era principalmente il piacere di incontrare tanti amici, di fermarsi al rinfresco dopo gara a parlare della propria vita. Molte volte ci si vedeva anche al di fuori delle gare oppure si facevano amici di altri luoghi d'Italia e quando capitava di andare a passare le vacanze da qualche parte ci si sentiva per telefono e si organizzava. Spesso ad esempio gli amici della Sardegna mi ospitavano da loro o altri che avevano punti di appoggio in Corsica si offrivano per organizzare le ferie insieme. Non sono mai stato spinto dai premi delle gare, molto spesso premi non ce n'erano in realtà. Ma la convivialità di quei momenti, le ragazzate stiel"Amici Miei" non mancavano mai. mi ricordo ad esempio che spesso ero sorteggiato in gommone con Paolone Cappucciati. A quell'epoca aveva un barcaiolo mezzo matto (ma simpaticissimo) che quando il mare era forte di scirocco si divertiva a prendere le onde di piena prua per far saltare il gommone. Sobbalzava tutto e bisognava tenersi forte ma era "da sballo". Paolo aveva un cocker spaniel abituato ad andare in gommone con lui e mi ricordo in Sardegna prendevamo il maestrale col cagnolino in piedi da solo sul bottazzo di prua del gommone... e non cadeva. Mi ricordo le serate passate insieme a Antonino Vella, oppure il lungo e stupendo sodalizio con Roberto Scerbo e con Roberto Bechi, la rivalità con gli altri atleti del club spezzino e mille episodi che facevano di contorno alla pura e semplice gara.

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