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vare

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Risposte pubblicato da vare

  1. Considera che personalmente la parte più brutta del massimale ce l'ho tra gli 80 e i 100 mt appena viro praticamente rinasco e le contrazioni si ammorbidiscono è come se non le soffrissi più. Considera che da li in poi devi essere iper attento a capire i segnali del tuo corpo. Inoltre durante il massimale hai l'incognita distanza che per molti è un gran blocco visto che esci dalla zona confort della distanza che sai di chiudere anche co una gamba sola.

    100m è la misura che mi sono posto come obiettivo quest'anno... spero di poterci lavorare bene con l'allenamento :)

    Grazie della risposta fabriz

  2. Ciao! Volevo condividere con voi alcune riflessioni e alcuni dubbi sul legame tra allenamento ipercapnico, zona di sofferenza durante la quale resistere alle contrazioni e il legame che ci può essere tra le sensazioni percepite durante un allenamento su distanza non eccessive ma con brevi recuperi e una prestazione massimale.

    Mi spiego: facendo un allenamento ipercapnico (ad esempio ripetute sui 50m) con brevi recuperi ho cominciato a convivere con le contrazioni molto più di quanto non facessi durante allenamenti con distanze anche maggiori ma con recuperi maggiori. Nella fattispecie 20-40sec. di recupero nel primo caso contro i 70-90sec. del secondo.

    Ora, durante un allenamento ipercapnico, durante il quale la contrazioni arrivano molto in fretta per l'accumulo di CO2 e si viaggia quasi sempre in quella "zona di sofferenza" accompagnati dalle contrazioni, quali segni fisiologici prendete in considerazione stabilire se dopo un po' di ripetute ne avete ancora oppure se dovete uscire? Mi viene da pensare che il parametro vero sia limitare le distanze percorse, mantenendosi all'interno di misure che si conoscono bene e che si fanno con una certa scioltezza (ad esempio i 50m) e non andando troppo oltre con il numero di ripetizioni. Il concetto di ascoltare le contrazioni diaframmatiche in questo tipo di allenamento va un po' a pallino, perché ci sono praticamente sempre.

    Quando poi passate ad effettuare una prestazione massimale o sub-massimale durante altri allenamenti arrivate a percepire e sopportare le contrazioni come durante un allenamento ipercapnico o uscite prima? Perché mi rendo conto che io se faccio 80m di dinamica non arrivo mai ad avere le stesse sensazioni che ho con le ripetute sui 50m con brevi recuperi.

    La mia riflessione è: durante un massimale spingete fisiologicamente il vostro fisico e la vostra testa a sopportare le contrazioni diaframmatiche come avrei avuto in un allenamento ipercapnico? Come gestite la "zona di sofferenza"? Penso si possa chiamare così quella parte della prestazione in cui il benessere vero e proprio dell'apnea passano un po' in secondo piano.

     

    Spero di essere stato chiaro :oops: a volte è difficile trovare le parole per esprimere sensazioni.

     

    Andrea

  3. è chiusa solo la pesca al tonno rosso.

    nel mediterraneo non ci sono pinna gialla era un tonno rosso

     

    So che la pesca è chiusa, infatti la mia era una battutta per dire tiro al pesce oppure no.

    Invece mi dispiace contraddirti ma era un pinna gialla al 100% è impossibile da sbagliare o confondere soppratutto quando ti passa ad un metro e mezzo dalla testa

    che io sappia il pinna gialla è un tonno oceanico, assente nei nostri mari e anche il nostrano tonno rosso ha le pinnule di colore giallo
  4.  

    Se la cam serve anche per altre occasioni, allora può davvero essere più conveniente prendere la go pro. Se no, non la sceglierei.

    La possibilità di girare video a 120fps 720p è uno dei motivi per cui la prenderò; sono curiosissimo di analizzare i video della pinneggiata in piscina, della virata, ranasub etc. con uno slowmotion a risoluzioni molto alte. La possibilità di montare il monitor poi ti dà la sicurezza di inquadrare veramente ciò che ti serve anche da distanza ravvicinata. Il comando wifi è una grande comodità se puoi piazzare la videocamera in posti difficilmente raggiungibili quando si fanno certe manovre per poi fare partire il video quando è realmente necessario (in barca a vela ad esempio). Mi ispira tantissimo e mi sa che me la regalo per natale :)

  5. Italia che non ha quasi mai usato le sue armi neanche quando sarebbe stato sacrosanto farlo per difendersi (vedi strage di Ustica etc

    su questo c'è veramente da stendere un velo pietoso perché oltre la vergogna per una verità mai detta non abbiamo mai avuto un filo di forza politica per far dichiarare ad altre nazioni che hanno abbattuto un nostro aeroplano civile che cosa sia veramente successo quella notte.

  6. Io ho ancora due ricordi terribili: un rasetta fatta da un gommone in Sardegna quando ero praticamente a 20 metri da riva, un pazzo senza senso. E un'altra occasione in cui mentre eravamo a fare apnea su cavo in gruppo, con molte boe di segnalazione e due rulli da alaggio per essere ancora più visibili, un deficiente con una moto d'acqua calata da uno yacht nelle vicinanze venne a fare lo slalom tra di noi. Anche in questo caso eravamo vicini a riva, circa un centinaio di metri. Robe da matti.

  7. Allora, vi racconto un pò com'è andata, è lunga...

    sabato sono partito con un amico per una 2 giorni di pesca estrema, viste le condizioni.

    Siamo andati a levante, il mare era veramente brutto e sotto la pioggia.

    Nel primo posto non era possibile entrare, nemmeno dalla spiaggia e tantomeno uscire in sicurezza, le onde erano mostruose...

    ci sono volute ore e vari giri in auto per trovare un accesso sicuro.

    In acqua mi sono subito accorto che era pieno di pesce, irriconoscibile rispetto allo stardard ligure, nel torbido, anzi nel buio pesto ho fatto alcuni aspetti in mezzo a una mangianza fittissima e mi è passato davanti vicinissimo un grosso dentice, il tempo di capire cosa fosse ed è sfilato, gli ho sparato in coda e penso di averlo colpito ma non è rimasto nell'asta, credo di non averlo passato, Avevo un 100 con elastico esaurito...comunque poi mi sono rifatto con un bel sarago da 1kg all'agguato con aspetto finale e sono tornato indietro prima di star male per le onde.

    Abbiamo capito tutti e 3 (si era aggiunto un altro amico che era già a Sestri) che la scaduta sarebbe stata memorabile.

    La notte di pioggia intensa e le previsioni ci hanno però quasi convinti a tornare a Milano ma già in auto pronti per partire il nostro compagno del giorno prima ci ha detto al telefono che a Sestri era pescabile e stava per entrare in acqua!

    Così non ci siamo mangiati i panini appena acquistati è siamo schizzati nel posto prescelto per la super-scaduta.

    Appena arrivati noto una cospiqua presenza di gabbiani, sia in acqua che sulla costa, che era diventata bianca, così mi preparo velocemente in uno stato di eccitazione crescente...

    non so perchè ma entro in acqua col 100 monoelastico, forse temendo la risacca e/o confidando nella sua precisione e assenza di rinculo e lascio il 110 doppio in macchina.

    In acqua, sono al confine tra spiaggia e rocce su fondo piatto e sabbioso vedo la mangianza di gabbiani 150m davanti a me e comincio a nuotare con l'idea di andarci in mezzo.

    Mentre nuoto.a un certo punto vedo sotto di me (non era torbido ma in superficie l'acqua era un pò lattiginosa per l'emulsione delle onde) un branco di pesci, che nuotano nella mia stessa direzione e mi superano, fitti come un branco di cefaloni, ma sono enormi, il cuore inizia a battere, sono attimi in cui non so bene cosa fare e mi accorgo che sono ricciole enormi!!!

    Fermo subito le pinne e i pesci, incuriositi, fanno una curva a sinistra e si avvicinano alla superficie, dove mi trovo pietrificato. Lo spettacolo è meraviglioso, un branco incredibile, non so neanche dove guardare, i pesci mi girano intorno e uno in particolare mi passa vicinissimo, così miro bene e gli sparo sul groppone! Era così grossa che il mio sparalucertole gli ha fatto giusto il solletico, l'ho presa in pieno ma l'asta è volata via come fosse rimbalzata, ho visto solo la scodata con mega specchiata e quel pesce stupendo è schizzato via tirandosi dietro tutto il branco...

    dopo una simile scarica di adrenalina lo sconforto è stato devastante ed ho anche pensato che quella potesse essere l'unica occasione, come sempre mi è capitato con le ricciole,

    Comunque ricaricato il fucile ho cominciato a fare degli aspetti sulla sabbia piatta, nuotando con grande circospezione e spostandomi lentamente verso la sarabanda di gabbiani.

    Dopo poco, penso 3 o 4 tuffi, mi è venuto all'aspetto un branco di grosse lecce!

    Alcune a mezz'acqua, altre, le più grosse, erano quasi ferme a 2 spanne dal fondo, una mi dava il fianco, era ferma ma ad una certa distanza e viste le performances ridicole del mio fucile avrei fatto un altro disastro, così ho cominciato ad avanzare lentissimo sulla sabbia tirandomi con la mano....ero terrorizzato all'idea che qualcosa potesse andar storto, invece i pesci erano tranquillissimi ed oramai vedevo solo quello designato che stava fermo. In poco tempo gli sono arrivato vicinissimo, penso a 1m dalla punta del fucile e ho deciso di sparare...la risacca era forte e non avevo appigli, così il fucile non stava fermo e malgrado fosse come sparare a un elefante a bruciapelo avevo paura di sbagliare, o comunque di colpire male il pesce e perderlo (immaginavo già la reazione spaventosa che sarebbe seguita...)

    Sparo e lo piglio in pieno, il pesce parte verso il largo, all'inizio tranquillo, mentre risalgo, poi appena si sente trattenuto inizia a tirare in un modo incredibile, sono in supeficie, tengo il filo con due mani, il filo scorre fortissimo, malgrado io segua il pesce nuotando più forte che posso, la trazione è così violenta che non sono nemmeno riuscito a rimettermi in bocca il boccaglio ed ho paura di perdere la presa con una mano sola...sono momenti molto concitati ma il pesce si stanca abbastanza in fretta, dopo le prime sfuriate tremende comincio già a recuperare filo ed arrivo abbastanza in fretta al moschettone che segna l'inizio del monofilo, vedo la mega coda e intorno a me lo spettacolo di questo branco incredibile che mi gira intorno!

    Pesci da 10, da 20kg che potrei quasi toccare con la mano...il pesce è ormai stanco, così faccio la capovolta, lo seguo per qualche metro attaccato al monofilo e arrivato all'asta lo agguanto per la coda, è così grossa che quasi non riesco a prenderla con una mano sola. Poi gli passo l'altra mano nelle branchie e risalgo.

    Sono pure senza coltello e in superficie in mezzo alle onde mi ritrovo con questa bestia apparentemente tranquilla, così chiamo il mio compagno di pesca, che arriva quasi subito e mi da una mano a " metterla in sicurezza".

    Il mio amico è un vero filosofo della pesca, è molto forte e molto più bravo di me, si diverte coi fucilini basando tutto sulla tecnica di avvicinamento, e cos'aveva in mano in quel momento in mezzo a quei mostri? Un Apache 90 con elastici della seconda guerra mondiale e senza mulinello!!!

    Così gli propongo il mio fucile ma mi rendo conto che l'asta è diventata una banana sotto la trazione del pesce, in più lui dice che non conosce l'arma...

    gli dico di fare degli aspetti sul piatto e così fa...anche lui incappa nel branco di lecce, due sono il doppio della mia e rinuncia a sparare, prende in considerazione una delle più piccole (10kg circa...) cercando di fulminarla e ci riesce!!!

    Ci ritroviamo in superficie con queste due prede stupende, in mezzo a una quantità di pesce incredibile, io sono tentato da provare altre catture, il mio amico dice che è sbagliato, dobbiamo accontentarci dello spettacolo e abbiamo già avuto il massimo. In effetti ha ragione, altre catture non aumenterebbero la soddisfazione e oltre che rendere la pescata illegale non centrerebbero con la filosofia di questo sport.

    Così dopo ben 2 ore di pesca decidiamo di tornarcene nella nostra grigia città, dopo una birretta per festeggiare....

    .

    :thumbup: :thumbup: :thumbup: emozionante!
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