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vare

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Risposte pubblicato da vare

  1. Volevo giusto chiederti che pinne usi adesso. Arrivando dalle millennium, dure, rigide, un po come le vecchie Cressi 3000 nere, mettendo una pinna in carbonio o vtr sembrerà di cambiare mondo. Se avrai possibilità di avere qualcuno che ti osserva la pinneggiata o che ti riprende in piscina con la videocamera potrai anche cercare di ottimizzare il gesto tecnico per usare una motoGP per quello che è stata creata ;)

  2. Personalmente,essendo poco,o niente allenato,mi.viene piu' naturale una pinneggiata,almeno in risalita,meno ampia e piu' sostenuta come numero di pinneggiate,in baso a questo dovrei orientarmi,anche come budget,per l'acquisto

    ampiezza e frequenza della pinneggiata sono un fattore abbastanza personale, però al di là del discorso allenamento se prediligi una pinneggiata frequente e di media ampiezza ci sono pale che assecondano questo tipo di movimento. Una pala che lavora molta acqua a che necessita di potenza ad ogni gambata, con una pinneggiata rotonda piuttosto che rapida e nervosa può amplificare determinati errori nella pinneggiata come la tendenza a piegare troppo il ginocchio per compensare lo sforzo richiesto dallo spostamento d'acqua o la riduzione della fase di calciata di avanti che ha una parte rilevante nella propulsione ma che viene sovente limitata ad una leggera estensione della gamba che rimane quasi in asse con il corpo.
  3. Vare: concordo pienamente, morbide non significa molli, cio' che conta è il ritorno elastico e dipende molto dalla qualità/costruzione del materiale, sia che si tratti di vtr che carbonio. Una componente spesso sottovalutata è la scarpetta (trasmissività) e soprattutto il tipo di longheroni che potrebbero modificare completamente le caratteristiche elastiche delle pale

    Questo è fondamentale. Io ho sentito una differenza di comportameno enorme montando le SCL prima su scarpette Millennium e poi su scarpette Pathos. Sembra di avere ai piedi pinne diverse. Bisognerebbe anche fare dei distinguo in base al tipo di disciplina praticata, la dinamica in piscina esalta determinate caratteristiche, la discesa sul cavo altre, un agguato portato silenziosamente sul fondo ne evidenzia altre ancora. Come è diverso il momento della capovolta e dell'impegno e tipologia di pinneggiata per un agguato in basso fondo rispetto ad una discesa in costante. Io ad esempio in piscina nella dinamica mi trovo benissimo anche con le pinnette corte (anche le waterway da salvamento le RescueFins), basta solo modificare la pinneggiata. Ma se c'è da scendere in profondità è tutta un'altra musica. Il sistema più idoneo per scegliere una pinna secondo me rimane sempre quello di provarne più di una, dagli amici, ma purtroppo è anche il più difficile da mettere in pratica perché non sempre c'è questa possibilità.

  4. Azz grazie a tutti dei consigli,ora ho.una confusione totale carbonio o vetroresina?,morbide o medie?

    per me non c'è motivo valido per prenderle medie e rigide. Morbide non significa molli, il ritorno elastico e la reattività sono sempre assicurati. Dovrei provare la fine della prossima settimana anche le Speedy Alemanni. Ti faccio sapere. Non sono prevenuto nei confronti della vetroresina, anzi, secondo me si tratta solo di ottenere il giusto tipo di risposta da fibre e matrice. Anche il carbonio cambia considerevolmente da un marchio all'altro. Ad esempio con la monopinna molti preferiscono nettamente la vetroresina perché la reattività estrema del carbonio è eccessiva per il tipo di movimento e frequenza richiesti alla monopinna in apnea (penso sia diverso il discorso nel pinnato con altr velocità e non mi ci addentro per totale mancanza di esperienza diretta). Come altri marchi ho provato le Leaderfins di un amico, erano di durezza elevata, a lui piacevano ma a me sembrava solo di avere due pezzi di legno ai piedi!
  5. Ciao!! Ti porto la mia esperienza con la consapevolezza che l'esperienza individuale con ogni pinna è quanto di più soggettivo possa esserci. Ho avuto le C4 mustang VGR e le SCL durezza A4 su scarpetta Pathos. Con nessuna delle due posso dire di essermi trovato male, ma nonostante siano teoricamente morbide entrambe il tipo di pinneggiata e la risposta della pinna varia tantissimo.

    La C4 con i suoi water rail molto alti lavorano tantissima acqua. Questo si sente soprattuto nella ripartenza. Complice anche il flap finale ti chiede una pinneggiata lenta e potente più che una pinneggiata rapida e frequente. È come avere un'auto con il cambio a rapportatura differente: le mustang non hanno le ridotte, anzi, è come partite in seconda. In compenso quando prendi il via sviluppano molta velocità (per lo meno è la sensazione che ho avuto confrontando più pinne in piscina). Credo che questo genere di risposta alla pinneggiata sia comune a tutte le pinne con water rail molto pronunciati e il flap finale. Con le SCL invece si va in modo diverso. La pinne è molto più leggera (soprattutto perché è montata su scarpetta Pathos), la sento più nervosa e reattiva. I water rail sono molto meno pronunciati e Lavorando meno acqua si fanno piccoli spostamenti sul fondo facendo muovere con facilità solo la punta della pinna. Ho provato anche le Dapiran slot di due amici montate su scarpette Seatec. La sensazione di pinneggiata "leggera" rispetto alla SCL aumenta considerevolmente. L'estremità della pinna mi sembra ancora più morbida e sottile, il foro penso che effettivamente si faccia sentire. La resa c'è comunque!!

  6. Fantastici i delfini, 20 giorni fa abbiamo fatto una settimana in barca a vela tra Elba Corsica e Sardegna, ogni giorno sono venuti a farci visita, nella traversata dalla Maddalena all'elba con vento molto forte e mare formato la navigazione non era semplice ma loro ci stavano a fianco, saltando a prua e passando sotto la barca, un'emozione incredibile, nonostante le condizioni difficili ci davano tranquillità.

  7. Ho letto con molto interesse. In pratica questa splendida Olympus fà pure il caffè. :D Però il GPS di dotazione non credo sia del tipo cartografico, cioè se ho capito bene la macchina dovrebbe scrivere in sottotitolo le coordinate geografiche del luogo dello scatto e naturalmente questa funzione si attiverebbe solo in prossimità della superficie perchè il GPS in immersione non può funzionare perchè le microonde radio emesse dai satelliti GPS rimbalzano sulla superficie dell' acqua. E' per questo motivo che continuo a ritenere che l'unico utilizzatore decisamente interessato ad un dispositivo GPS che prima resiste indefinitamente sotto l'acqua per poi attivarsi automaticamente non appena emerso non può essere altri che un incursore di marina o un altro militare equivalente. :subg:

    :) certo il GPS funziona sempre e solo in esterno, ma proprio perché questa fotocamera nasce per essere utilizzata anche (e non solo) in ambiente acquatico e vista la sempre maggiore passione dei fotoamatori per la georeferenziazione delle fotografia ormai si sta diffondendo il dispositivo GPS che salva nei dati exif delle immagini latitudine e longitudine del punto in cui si è scattata la foto. I software di gestione delle immagini ormai sono in grado di leggere questi dati. Un gps di tipo completamente impermeabile potrebbe interessare per uso civile? Sicuramente sì, ma ai pescatori o amanti di discipline che metterebbero più a rischio il GPS della normale navigazione in cui i dispositivi sono IPx7. Questo bacino di utenza non è probabilmente considerato interessante, o troppo limitato, oppure nessuno ha ancora avuto voglia di sviluppare un prodotto del genere, perché alla fine se intercetti una domanda latente il mercato risponde in modo positivo. Vedi i GPS da usare nel triathlon integrati negli orologi che chi nuota mette sotto la cuffia per evitare di perdere il segnale. In fin dei conti ad un pescatore, su plancetta, interessa avere un cartografico oppure sarebbe sufficiente una freccia con l'indicazione della direzione da seguire in base ad una serie di waypoint prestabiliti?

  8. intendevo IPx8 in generale, su prodotti come elettropompe sommerse, fari subacquei etc. la protezione x7 prevede un determinato tempo di immersione massima ad una data profondità. Sull'IPx8 non c'è limite temporale, ma un GPS IP68 in commercio non so se esista. Alla fine penso che si tratti solo di avere un mercato a cui proporla, se prendi ad esempio la scheda tecnica di questa fotocamera Olympus

    http://www.olympus.it/site/it/c/cameras/digital_cameras/tough/tg_1/index.pdf

    fa riferimento specifico allo standard IPx8 e ha un GPS e una bussola elettronica integrati.

  9. Considerate che la protezione IP è una indicazione, ma la salsedine per un circuito elettronico è molto più str _ _ za di qualsiasi pioggia o acqua dolce per cui sono nate queste certificazioni. Tra un GPS montato su una moto con certificazione IP67 (da poco hanno aggiunto anche la IPx8) e un GPS che si becca ondate su una plancetta c'è una bella differenza. Una cosa è il GPS installato sull'imbarcazione che incontra l'ondata occasionale, una cosa il GPS che può beccarsi acqua salata in continuazione per onde e vento. Quando vendevo macchine fotografiche sconsigliavo sempre di utilizzare le compatte "subacquee" IPxx (le fece prime Olympus e molte altre a seguire) in acqua di mare per tempi prolungati, perché anche se non entra acqua la salsedine è capace di mangiarsi tutto se non c'è un risciacquo immediato in acqua dolce. Sono apparecchi che vanno benissimo per uso estemporaneo (kayak e attività simili) ma quando vanno sempre in acqua salata è sempre consigliabile l'utilizzo di uno scafandro subacqueo aggiuntivo. Cercherei comunque di proteggere il GPS con una protezione stagna flessibile!

  10. Buongiorno Itio.

    Sono interessato all'acquisto delle tue pinne. E' possibile averle montate su scarpette Omer Sting Ray? Sono compatibili? Te lo chiedo perché ora sto utilizzando un paio di pinne con scarpette Pathos con cui trovano benissimo, poi non so bene perché nell'ultimo anno mi sembra cresciuto il piede nella pianta e le scarpette Pathos 42-44 ora con un calzare da 3mm mi stringono troppo pianta e collo del piede, ma la lunghezza è quella giusta. Le Sting Ray mi sono sembrate ancora più larghe e adatte al mio piede.

    Nel caso fosse possibile poi ti scrivo con MP per il tipo di pala.

    Grazie

    Andrea

  11. In quella zona sono particolarmente premurosi , perdi cinque minuti in più e fai il permesso in capitaneria a Bonifacio stesso , trovi l'uffcio all'ingresso del porto sulla destra , ci vogliono 10 minuti di orologio , ti daranno anche la cartina con tutte le zone di divieto.

    Perfetto grazie mille!! :thumbup:

    ho trovato anche un sito in italiano che ne parla se può essere utile agli altri utenti del forum: http://www.lamaddalenapark.it/ente-parco/partner/riserva-naturale-delle-bocche-di-bonifacio

    immagino che il termine del 31/12/2012 per il regolamento sia stato poi prorogato.

  12. Ciao a tutti. Se il mare ce la manda buona la prossima settimana sono una settimana tra Corsica del sud e nord Sardegna. Avete qualche informazione specifica riguardo un permesso che dovrebbe essere richiesto per pescare nell'AMP di Bonifacio nelle aree in cui è consentita la pesca? Sto cercando delle informazioni e cartografia sul sito di Bonifacio ma non ho trovato nulla di specifico a riguardo. Ho la tessera Fipia ma forse non è sufficiente.

  13. Considerati un privelegiato.

    In una quindicina d'anni di frequentazione di newsgroup e forum di svariati temi sei il primo, unico ed ultimo utente per il quale sceglierei di utilizzare la funzione ignora/nascondi che è presente in altri forum di discussione.

    La supponenza, la pretestuosità e la volontaria spocchia del tuo modo di esprimerti mi porterebbero a quello che neppure il preggiore dei troll o flamer è riuscito a fare in tutti questi anni. Davvero notevole.

  14. Non ti do un consiglio a proposito di come snobbi il discorso sulle contrazioni

    Io non snobbo le contrazioni. Sono attentissimo alla loro comparsa anche minima ogni volta che faccio un allenamento con recuperi completi, perché so che io le percepisco leggere e comunque ogni volta che ho provato un massimale sono uscite perfettamente conscio di avere ancora parecchi metri davanti a me prima di avere qualsiasi problema. Anzi, visto che del massimale assoluto mi interessa relativamente a me interessa molto di più poter fare 75m di dinamica in quasi ogni momento dell'allenamento (quindi sia all'inizio con 10-15 minuti di riscaldamento che alla fine con 60 minuti di allenamento non troppo intenso) piuttosto che portarne a casa 85 una volta sola.

    Se hai letto tutti i post avrai anche letto che sono il primo ad aver trovato veramente la percezione delle contrazioni (quindi anche io le percepisco molto bene ma in certe condizioni) durante gli allenamenti ipercapnici.

     

    Qui si sta parlando di allenamenti ipercapnici, ossia di lavori in cui le contrazioni, stando a quel che si legge in giro, ci sarebbero sempre, ma ci sarebbe anche abbastanza O2 per riuscire a coprire comunque le distanze preposte.

    Domanda: sempre? siamo sicuri che il discorso sulle contrazioni valga anche per i soggetti sopra menzionati? ma soprattutto, esiste o no il rischio di sincopare durante gli allenamenti ipercapnici?

    Il rischio assoluto non può non esserci. Perché potenzialmente c'è sempre se tu vai oltre il limite. E lo sai bene. Ma con distanze relativemente brevi (proporzionalmente alle capacità di ciascuno) quante volte si è mai sentito di una sincope durante una serie di ripetute ipercapniche? Non andare oltre il limite in un allenamento significa essere capaci di costruirsi una tabella che nell'arco di settimane e mesi progressivamente ti faccia migliorare ma che tramite una sequenza di carico e scarico ti fa crescere in prestazioni senza farti esporre a stramazzamenti da eccesso di lavoro. Lavorando sulle giuste distanze, ripetizioni e recuperi. Questo penso sia assodato da tutti. Sarei un idiota se al posto di fare 8 ripetute da 50 con poco recupero avessi la brillante idea di forzare ancora e dopo le ripetute infilare un 75m che probabilmente per l'affaticamente e lo scarso recupero mi darebbe dei problemi (lo ipotizzo perché non l'ho mai fatto e non ci tengo, ma almeno ci ragiono in quello che faccio).

    Io personalmente che ero uno che pensava di percepire le contrazioni quasi mai mi sono reso conto che con questo allenamento sono arrivato a percepire chiaramente quello che molti miei amici sentivano già prima. E per me è una sicurezza in più, perché so che le contrazioni le posso percepire anche io. Questo non significa che voglia arrivare a sentire quelle contrazioni quanto faccio allenamenti di tipo diverso o distanze più lunghe. Io ero tra quelli che continuavano a pensare di non percepire mai le contrazioni. E invece ora so che posso sentirle e anche molto chiaramente. So che alla crescita della CO2 quel segnale mi arriva e lo percepisco anche. Pensavo di sentire le contrazioni solo all'altezza della glottide (come dici giustamente tu) e invece non è così. Nell'allenamento ipercapnico le contrazioni non ci sono sempre in continuazione. Ma arrivano a farsi sentire con frequenza molto più elevata.

  15. Evidentemente parliamo lingue diverse: cosa significa cosa sono fame d'aria e contrazioni? Dobbiamo ora metterci a dire cos'è uno spasmo involontario del diaframma?

    Dell'allenamento se ne parla anche in libri come "l'apnea" di lombardi, con un approccio molto simile agli altri sport, e Lombardi è un tecnico fipsas.

    Se per te l'istruttore è ridimensionato da quanto dici non mi trovi d'accordo.

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