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vare

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Risposte pubblicato da vare

  1. Anche un mio caro amico quest'estate in Sardegna per un mese è stato più volte vessato dalla stessa vedetta della Finanza che l'ha minacciato più volte di fargli multe mentre lui si trovava palesemente in condizione di assoluta regolarità. Hanno smesso di martellarlo solo quando lui ha dimostrato di essere nel giusto con l'ordinanza balneare alla mano, che aveva con sè sul gommone (tra l'altro dopo essere stato caricato dalla vedetta della finanza senza alcun motivo valido ed essere stato riportato al gommone dove lo aspettava la famiglia, vi lascio immaginare la preoccupazione di tutti per una scena simile). Mai farsi mettere i piedi in testa se si sa di essere nel giusto!

  2. Senza polemica

    Per Vare : l'apnea pura nasce dai record di immersione in apnea del compianto Mayol e di Enzo Maiorca e poi via via di tanti altri. Lo stesso Pelizzari ha gareggiato molti anni e tutt'oggi esistono gare di apnea. le tecniche di respirazione e rilassamento, lo sviluppo delle attrezzature, le tecniche di pinneggiata ecc. ecc. si evolvono grazie alle gare, perchè se esistessero solo una moltitudine di apneisti singoli ognuno che va per la sua strada, molto difficilmente e molto più lentamente si diffonderebbero le conoscenze in materia. Anche solo l'interesse delle aziende di settore si veicola attraverso le gare dove si fa pubblicità, si diffondono nuovi prodotti.

    Ciao Sciacchetrà, ho letto la biografia di Pelizzari, quella di Mayol. Quello che più mi salta all'occhio è che la performance assoluta, tutti i loro record, si inseriscono in un percorso personale che viaggia parallelamente a quello di altri grandi campioni, in un dualismo, una sfida che ha caratterizzato la fase iniziale della scoperta dell'apnea, da Maiorca a Pelizzari. Le gare per Pelizzari, con i campionati di apnea per nazioni, arrivano fondamentalmente a fine carriera agonistica, al di fuori dell'esperienza dei record, delle prestazioni, delle massime profondità, che è poi quello che si ricorda veramente di un campione di apnea. Lo sviluppo delle attrezzature, delle tecniche, le sponsorizzazioni, il legame di uno sponsor con l'atleta etc. per anni sono stati sospinti dalla storia personale di ciascun campione più che dalla corsa ai campionati di apnea.

    Non voglio passare assolutamente per quello che vive l'apnea come esperienza solitaria, perché mi piace moltissimo condividere l'esperienza due volte al settimana con il gruppo con cui mi alleno, ma è una esperienza introspettiva, in cui gli altri ad un certo punto spariscono e rimangono compagni di cui hai grande fiducia, quando ti sono vicini lungo il cavo e ti fanno sicurezza.

    Venendo alle gare di pesca e allo sviluppo dei materiali nelle gare, io ogni volta che leggo sulle riviste le interviste ai campioni dell'anno, ai protagonisti di un campionato etc. il più delle volte leggo che loro per le gare utilizzano classici fucili di serie, magari con la fiocina, roba corta per razzolare e che a loro vanno benissimo le pinne in plastica. Ora, io non so se questo sia frutto del legame con gli sponsor e se veramente tutti usano solo ciò che nelle interviste dichiarano, vivendo lontano dal mare non ho mai avuto occasione di capitare in zona proprio durante una gara, ma vedo che l'evoluzione ad esempio degli attuali fucili come i roller e simili è dettato dalla ricerca di specie particolari, di pesca ai grandi pelagici, a ricciole o tonni, o ai dentici, tutte cose che in gara si vedono di rado. Quando ho visto le foto del mondiale in Croazia con una gran quantità di gronghi a decidere la classifica, mi sono detto che tutto sommato quelle foto di emozione me ne restituiscono molto poca, mi emozioni molti di più per certe catture con i video che si vedono anche qua sul forum.

    E' questo che mi lascia dubbioso.

  3. solo attraverso il CONI si elargiscono fondi per le strutture sportive e quindi la divulgazione di una disciplina

    a te pescatore subacqueo dal CONI cosa mai è arrivato realmente?

    Io non ho mai detto in questo topic che non debbano esistere le gare, ma se devono esistere solo perché deve esistere una federazione che poi di fatto tutela il pescatore amatoriale per modo di dire... basta vedere il discorso assicurazione... allora per me la federazione e tutte le sue conseguenze lasciano il tempo che trovano. Ora sono iscritto alla FIPIA, per lo meno mi è arrivata una lettera di presentazione della federazione; negli anni in cui sono stato iscritto alla FIPSAS ho versato quote e non ho mai visto nulla, neppure un grazie via e-mail.

  4. Io ho capito invece poi ditemi se sbaglio

    Vare & Daniel c voi siete cresciuti come apneisti puri e cercate du far rientrare la pia in un contesto che la riguarda poco

    No, almeno per quanto mi riguarda. Sono nato come pescatore cannista da ragazzo, poi pescatore in apnea e poi per ultimo ho cominciato a praticare apnea pura. Cerco di spiegare per l'ultima volta il mio modo di vedere le cose: ci sono sport che hanno nell'agonismo, nella gara, il loro punto di arrivo naturale e necessario. Per anni ho giocato a basket e la pallacanestro senza gara, senza partita, senza campionato, ha poco senso. Può essere anche la pallacanestro giocata in cortile dell'oratorio o nel playground di New York, ma c'è sempre la "componente gara". Ci sono invece sport, discipline, che hanno una tale componente personale e anche introspettiva che possono esulare dall'agonismo inteso come gara, pur mantenendo caratteri di impegno fisico e difficoltà ambientali molto elevate. In questo genere di disciplina per me rientra la pesca in apnea e l'apnea. Se nella pesca in apnea la sfida è con il pinnuto, nell'apnea pura la sfida è più con sé stessi, ma non vedo la necessità assoluta in entrambi i casi di dover creare un contesto di gara con altri pescatori e altri apneisti. Per me c'è sport e sport, c'è disciplina e disciplina. Tutto questo esula dal discorso successivo, che è quello più volte nominato di come sia possibile misurarsi realmente alla pari con gli altri partecipanti. Per me la gara può esserci o non esserci, non mi cambia la vita e non mi tocca più di tanto, ma dal mio punto di vista se non ci fosse sarebbe la stessa cosa. La componente individuale della disciplina pesca in apnea e apnea è tale da diventare preponderante sulla necessità di avere una struttura organizzata che si preoccupa di stabilire chi è il più forte.

    Veniamo alle federazioni che dovrebbero tutelarci. La FIPSAS esisterebbe solo in funzione delle gare? La FIPIA, nata da poco, esiste anche se ha compre prima caratteristica (copio e incollo dal loro sito) "per vocazione la riunione di quanti praticano individualmente la pesca in apnea a fini ricreativi e non agonistici, le Associazioni di praticanti la PIA e di quanti desiderano continuare a praticare la PIA in uno spirito di pratica sostenibile, ricreativa, nel rispetto delle leggi e dell’ambiente."

    Anche la FIPIA ha come obiettivo la salvaguardia e la tutela della pesca in apnea, senza per questo passare attraverso la gara.

  5. Nell'alpinismo mica si ammazzano animali o_O che cavolo c'entra???

    se leggi me mie risposte capisci che vanno a parare altrove, non sul discorso uccisione.

    appunto si paragona l'alpinismo alla pia nonostante nell'alpinismo al massimo si raccolgono stelle alpine

    il paragone potrebbe funzionare per la apnea pura ma non ci incastra col la pesca in apnea

    io non discuto dell'opportunità morale di uccidere pesci per una gara, ma di altri concetti che tra l'altro anche tu hai citato se ti ricordi di cosa scrivi. Comunque molti dei tuoi interventi non li ho mai capiti (sarò mentalmente limitato) e non pretendo di capirli tutti adesso.
  6. Mi sembra di rileggere tante discussioni a cui ho anche partecipato sulle discipline "di montagna". Che sono discipline giovani, ma che sono nate comunque prima dell'apnea e della pesca in apnea. Montagna e mare hanno molto in comune, sono tra le poche attività che vedono una predominante componente ambientale a livello di variabili che possono influire sull'attività umana. Per moltissimi dire e ammettere che l'alpinismo è uno sport è come darsi un calcio sulle palle, è una definizione che non possono accettare. Perché assimilano lo sport ad una semplice gara, ad una partita di pallone. Perché l'alpinismo è una disciplina, l'alpinismo è uno stile di vita, l'alpinismo è una cosa che ti senti dentro, è una cosa difficile da spiegare. Né più né meno di quello che si dice per l'apnea. Eppure non ci si rende conto che si carica di significato personale e profondo un'attività sportiva. E in questo non c'è nulla di male. Anzi, è una cosa meravigliosa che una attività come l'alpinismo o l'apnea generino a livello profondo sentimenti e sensazione che fanno pensare a queste discipline qualcosa di "altro" e "di più" rispetto a quello che siamo abituati a pensare come sport: la partita di pallone. In decine di anni di alpinismo non è mai mancata la competizione tra gli alpinisti stessi. La corsa alle cime, poi la corsa alle pareti, la corsa agli 8.000 etc. etc. La corsa alla prima salita della cima del Cervino per dirne una. E nell'apnea la corsa alla profondità, la corsa alla preda più grande. Ma questo, sempre ammesso che la competizione sia stata vissuta con sportività (e tante volte non lo è stato), non ha portato allo sviluppo di gare, di agonismo propriamente detto. C'è stato qualcosa in Unione Sovietica e in Russia, ma non ha mai varcato i loro confini. In base a questo secondo me la pesca in apnea e l'apnea possono vivere benissimo senza gare e agonismo. Pur mantenendo lo spirito di competizione e il bellissimo senso di pienezza che regala una disciplina vissuta in un ambiente ostile.

    Poi nel mondo dell'alpinismo negli anni '70 è arrivata l'arrampicata sportiva. Prima come movimento innovatore e dissacrante dell'alpinismo classico e poi delineandosi con caratteri ben precisi, anche a livello di sicurezza e di difficoltà. E nell'arrampicata sportiva si sono sviluppate gare e campionati, con molte specialità, a carattere nazionale e con dei campionati mondiali. La prima volta su roccia nel 1985, in Valle Stretta (in Piemonte) e poi su plastica e resina. L'arrampicata sportiva esisterebbe comunque anche senza gare. E' nata prima l'arrampicata sportiva e poi la gara. Il Tiro al bersaglio subacqueo mi ricorda per molti versi la possibilità di riprodurre in piscina difficoltà difficilmente riproducibili in natura uguali per tutti. E c'è analogia in questo con l'arrampicata sportiva.

    Mi chiedo se veramente la scomparsa delle gare di pesca in apnea porterebbe alla fine della pesca in apnea. Perché dovrebbe essere così? A me, personalmente, cosa dovrebbe cambiare? La pesca agonistica, le gare, sono la sicurezza di avere una tutela della nostra disciplina? La federazione ha qualche peso in questo senso? Oppure con la scomparsa delle gare non cambierebbe nulla? Quanti sono gli agonisti in confronto al numero dei praticanti? Mi sembrano spunti di riflessione interessanti, ovviamente a molti mi manca la risposta.

  7. Per me è indifferente. Potrebbero anche non esserci. E non per questo sparirebbe la componente sportiva, nel senso anglosassone del termine, non solo come gara, ma come disciplina e svago. Allo stesso modo in cui c'è l'alpinismo ma non esiste una rete di gare di alpinismo, così c'è l'arrampicata sportiva con gare precise e condizioni standard. Io assimilo la pia al l'alpinismo e le gare di tirosub all'arrampicata sportiva.

  8. Poi certo non ciò toglie che un buon pescatore non riesca a centrare un'orata con un geronimo comprato da Decathlon solo perchè allestito più economicamente...

    Non è che io compri da Decathlon, ma tanto per fare un paragone con quello che si trova sui siti internet: Decathlon vende il Geronimo Elite con asta da 6,5 ogiva articolata, mulinello e elastici S45 (così dichiara), la stessa cosa dichiara un negozio specializzato come Tuttopescamare e i due prezzi sono analoghi. E' vero che il Geronimo Elite nero verrà probabilmente sostituito nel tempo con quello mimetico, ma non mi sembra che ci siano particolari differenze nell'allestimento e nel prezzo.

    Quello che è diverso è che da Tuttopescamare trovi maggiore varietà e sicuramente anche più competenza in chi vende, trovi fucili economici come il Cressi Sioux o fucili molto più costosi come lo Snake o il Geko.

  9. Qua andiamo proprio off topic, aggiungo ancora una risposta e poi non mi sembra il caso di proseguire.

    Mi sembra di assistere alle discussioni su alcuni forum di fotografia, o di automobili. Una cosa è allestire un fucile in maniera economica e farlo pagare un po' meno, perché la clientela di certi punti vendita non è maniaca delle attrezzature come è invece la maggior parte delle persone che frequenta certi forum, una cosa è chiamare con lo stesso nome un fucile che in un negozio ha certi allestimenti, in un altro ne ha altri e poi farlo pagare allo stesso modo. Sul forum c'è lo spazio aziende, si può chiedere direttamente a loro come si comportano. Chi acquista fucile sub da Decathlon probabilmente non ha passato notti insonni non riuscendo a scegliere tra l'ogiva articolata, l'archetto in dynema o chissà cosa altro, o tra roller, legni etc. Probabilmente non sa neppure cosa sia un roller e pensa che i fucili di legno servano per essere appesi a fare bella figura alle pareti. Decathlon chiederà alle aziende un prodotto semplice. Questo non significa che sia scadente e che non funzioni! Sicuramente non possono mettere nella rastrelliera un fucile chiamandolo Geronimo Elite mimetico e venderlo con caratteritiche diverse da quelle che sono dichiarate dal costruttore, altrimenti si chiama frode in commercio.

    La volontà di acquistare un fucile "semplice" senza farsi una marea di pippe mentali non deve far rima con l'acquisto di materiali scadenti. Credo che una grande catena come Decathlon non abbia nessun interesse a vendere materiale di qualità scadente, al limite tratterà una tipologia di prodotto adatta alla propria clientela, che è diversa dal pescasub incallito che cerca il fucile in legno su internet. Lo stesso succede in fotografia: non troverami da MediaWorld o da Fnac la vastità di scelta e il tipo di prodotti particolari che trovi in un negozio specializzato in articoli fotografici, ma questo non significa che il prodotto che Canon, Nikon, Manfrotto etc. etc. consegnano a Mediaworld sia di qualità inferiore a quelli che gli stessi marchi consegnano al negozio specializzato.

    Se una cosa costa meno ed è allestita in maniera più semplice non vedo quale sia il problema.

  10. , altri hanno parlato di quando POTREBBE essere scarsa la qualita ad esempio dell asta in un fucile comprato al DECATHLON .

    Non ho mai visto un fucile marchiato Decathlon, tante altre cose sì. Decathlon ti vende fucili della Cressi, della Omer e qualche altro marchio, come te li può vendere un negozio. Io dopo i due Cressi che ho avuto (un Comanche e un Geronimo) posso dire di averli trovati estremamente intuitivi fin dal primo sparo. Non ho sentito la necessità di modificare nulla.

  11. Perche' questa mania di voler per forza di cose settare,modificare tagliare?Perche' dici che un buon arbatubo settato dalla casa non tira dritto?Per quale motivo dovrebbe tirare storto?

    non saprei... Io da quando ho preso il Geronimo in mano l'ho trovato perfetto per quello che è. Leggero, preciso e brandeggiabile.
  12. Gli anni 60-70 sono stati l'apice dell'insensibilità ambientale: coste deturpate per sempre, stazioni di ski-total in montagna con orribili casermoni di cemento armato in alta quota, scarichi industriali gettati senza riguardi nei fiumi, laghi e mari. Il tutto il nome del benessere e del progresso. Ma è difficile ora fare la paternale al passato, quando continuiamo a vedere abusi edilizi condonati anche quando ci sono le leggi di tutela dell'ambiente. Questa foto per me si inserisce in quel contesto, il 99,9% degli abitanti della terra non riconoscerebbe quel pescatore e forse neanche i pesci da lui presi.

    Oggi sarebbe diverso se nel passato si fossero comportati in altro modo? Sicuramente sì, ma avremmo tra le mani un altro mondo sotto tutti i punti di vista, non solo da quello della pesca in apnea. Dare contro ad uno o più pescatori del passato avrebbe senso se contemporaneamente a loro fosse esistita una cultura e una mentalità di tutela del patrimonio ambientale.

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