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fabriz

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Tutti i contenuti di fabriz

  1. COLORO CHE NON POSSONO VENIRE FISICAMENTE ALL'EVENTO POTRANNO SEGUIRE LA DIRETTA LIVE STREAMING SU WWW.EVOLUTIONCHANNEL.TV
  2. PIù che roma nord... scriverei cerveteri drettamente
  3. Una bellissima serata di sport, divertimento e soprattutto tanti sorrisi e risate! http://www.youtube.com/watch?v=TKOmxKqMo5Y
  4. http://www.waterinstinct.it/wp-content/uploads/2011/10/LOCANDINA-GIA-2013.jpg
  5. fabriz

    Fobia per lo squalo!

    Come puoi vedere sono del tutto innoqui:
  6. La prima tappa è il 10 marzo chi sarà iil vincitore è difficile dirlo visto che stiamo ancora raccogliendo le iscrizioni... Ps. il video se non si è capito è ironico...
  7. Ciao a tutti, tra poco si riparte con il GIA e anche quest'anno ROMA avrà l'onore di dar inizio alle danze, a breve forniremo tutte le informazioni della tappa, noi della Water Instinct ci stiamo allenando per farci trovare pronti e scattanti, intanto godetevi il promo e mi raccomando non rubate i nostri allenamenti segretissimi!
  8. Il problema principale del post è che molti di voi fanno l'equazione gestisco la zona di sofferenza in piscina= tiro a pesca. Mi spiace per voi ma non è così a meno che uno non sia deficente e masochista. Non so voi ma a pesca io ci vado per rilassarmi e divertirmi e gestire la fase di sofferenza non è ne rilassante ne divertente. Poi parlate tanto di sicurezza e ci so persone che affermano di pescare in 27/30 mt da soli... poi so gli istruttori il problema dell'umanità eh ?!
  9. E' qualcosa che ho pensato spesso, ma non sembra un timore condiviso nè da molti corsisti nè dagli addetti ai lavori. Beh se tu stesso non sai riconoscere se stai tirando o meno penso che due domande dovresti fartele...
  10. Sostenere che si può avvicinare il limite in sicurezza? ti dico che è possibile, poi chiederlo a numerosi atleti (della vostra amata fipsas) così non sarò solo io il fenomeno. La conoscenza non si è trasmessa solo tramite la scrittura ma questa è sempre stata integrata da una tradizione orale, tanto più che prima i testi erano pieni di abbreviazioni ed errori, se fosse possibile apprendere al meglio tramite la scrittura allora i corsi a cosa servono? E non parlo di apnea, guarda l'università, scuola, formazione... La diagnosi sulla propria persona non serve a capire quale sia la patologia? I
  11. Infatti non aspetto altro che scriva: "Ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi, navi in fiamme, apneisti dediti alla perversa manovra della carpa (e della pecorina aggiungerei io), dell'FRC, obnubilati dalla samba e black out, pescatori di cerne da 500 kili... " Non aspetto altro ho preparato i pop corn !!!
  12. Gianfranco ti faccio un esempio pratico: Gara, io so che normalmente faccio 100 mt, con la mia misura arrivo 2° il mio avversario diretto parte prima di me e fa 102, per vincere pensi che una persona non tenta di fare più di 102? Se arrivo ai 100 il corpo mi dice di uscire ci sta che qualcuno decida di forzare e provare ad andare oltre. Gli può andar bene come male. Questo succede in ogni sport. Si cade con la moto, si va fuori pista con la macchina, si cade dagli sci... potrei andare avanti per ore. Personalmente non ho mai detto che non si possa avere un incidente, l'istruttore non si s
  13. Antcant la comunicazione non è composta di sole parole, parlare di messaggi complessi come questi di certo non può esser fatto via forum, a tu per tu è molto più facile capire e far capire determinate cose. Dopo le contrazioni i messaggi ci sono il problema è capire se hai la sensibilità o la voglia di ascoltarli, procedendo con il giusto approccio è possibile progredire senza dover incorrere incidenti. Ovviamente ciò non toglie che se ne possano avere poichè non si comprendono od ascoltano tali segnali. @Senex sinceramente senza averti mai visto in acqua ne aver mai parlato con te come facc
  14. Sono mancato 2gg ed è successo il marasma non vi posso mai lasciare da soli!!!! Cmq per antcant, non è vero che superata la fase delle contrazioni non ci sia metodo con cui procedere in sicurezza, come detto il corpo manda sempre messaggi, anche se a parole non è facile descrivere ciò che ti dice di uscire, procedendo per gradi cercando di registrare pian piano le sensazioni del fisico riesci a lavorarci con margine di sicurezza, CON QUESTO NON DICO CHE NON SI POSSONO AVERE INCIDENTI, MA CHE QUESTI SONO DOVUTI A NOSTRI ERRORI, infatti, capita che le persone hanno l'incidente quando voglion
  15. Devo concludere che leggi le risposte in un'altra lingua! 1) fabriz ha detto che le sensazioni che devi ascoltare per sapere quando uscire sono diverse da persona a persona ed ha fatto un esempio con le sue, rispondendo alle tue domande su quali segnali ascoltare... 2) io so benissimo che non esistono segnali oggettivi che dicano quando uscire dopo un periodo di sofferenza e, pertanto, non li cerco; cercavo di capire, invece, come si possa insegnare qualcosa che non si conosce... 3) fabriz ha sempre parlato di situazioni limite e mai di cosa si insegna ai neofiti " La domanda di Andrea è pre
  16. Purtroppo debbo contraddirti ma quando fai un massimale normalmente si ha una forte ipossia, infatti, a meno che tu non faccia un massimale a velocità sostenuta andrai prettamente in ipossia. A mio parere ciò che rende di più in termini di metri e performance secca sono gli allenamenti ipossici. Gli allenamenti ipercapnici sono ottimi per imparare a gestire le contrazioni, la fase di sofferenza, tolleranza al lattato, ed è adatto per lo più a coloro che pescano fino a 10/15 mt con tuffi brevi. @Vare, andre se vuoi allenarti molto sulla fase di sacrificio consulta il tuo istruttore per progra
  17. Tradotto in soldoni questi "segnali mandati dal corpo" che, come dici, "sono diversi da persona a persona" quali sarebbero? Personalmente inizio a sentire una sensazione di disagio e sento di essere arrivato, il corpo mi dice di uscire non ti so spiegare la sensazione a parole ma hai una vocina che ti dice che quello è il momento di uscire, e una se se la ignori fai pochi altri metri e ti spegni. Questo è il principale motivo per cui dico che bisogna sperimentarsi pian piano, perchè magari in un primo momento sperimenti determinate sensazioni che poi capisci essere irrilevanti, ad es inizi
  18. Tradotto in soldoni questi "segnali mandati dal corpo" che, come dici, "sono diversi da persona a persona" quali sarebbero? Personalmente inizio a sentire una sensazione di disagio e sento di essere arrivato, il corpo mi dice di uscire non ti so spiegare la sensazione a parole ma hai una vocina che ti dice che quello è il momento di uscire, e una se se la ignori fai pochi altri metri e ti spegni. Questo è il principale motivo per cui dico che bisogna sperimentarsi pian piano, perchè magari in un primo momento sperimenti determinate sensazioni che poi capisci essere irrilevanti, ad es inizi
  19. Insegno come cercare di capire progressivamente i segnali mandati dal corpo, quindi di imparare in un primo momento a gestire la fame d'aria, poi iniziare a capire un po le contrazioni e così via, è un percorso che viene fatto molto gradualmente, e i segnali che il corpo ci manda sono diversi da persona a persona, pertanto insegno loro di progredire molto lentamente per riparametrarsi di volta in volta. Se dicessi ad un allievo prosegui fin che non cessano le contrazioni non avrei un allievo vivo. Antcant cerchiamo di non estremizzare. La domanda di Andrea è precisa stiamo parlando di gestione
  20. Peccato che io non ho mai parlato di contare le contrazioni, infatti, basarsi sul numero di contrazioni per uscire è uno degli errori più grandi che si possono fare, ed è una delle prime cose che dico di NON fare. Oggi ne puoi avere 10 domani tenerne 100, i segnali da ascoltare sono altri tant'è vero che superata la fase di sofferenza le contrazioni neanche le senti più. @Vare Andrè non ti aspettare chiarimenti è meglio essere ermetici.... soprattutto visti gli interventi fatti nelle precedenti discussioni che sono sfociati sempre in polemiche, a volte mi sembrava di essere in un talk show con
  21. Se la ventilazione è stata corretta in apnea statica e dinamica si, abbiamo ignorato i segnali o non siamo in grado di riconoscerli per nostro gap, altra motivazione può essere un'erroneo protocollo d'uscita (non entro nel merito di cosa si debba fare in uscita per non entrare o scatenare miliardi di milioni di polemiche). In costante o più in generale nella profonditò la cosa è molto più complicata.
  22. superata la zona di sofferenza hai sempre percezione di cosa accade al tuo corpo, i segnali ti vengono sempre mandati e tu sai benissimo quando devi uscire o meno. Ovviamente l'incremento deve essere molto graduale per imparare a registrare le nuove sensazioni che ci manda il fisico.
  23. fabriz

    x il freddo

    Ho risolto con una bella 8 mm su misura completa liscio spaccata manco al polo soffri il freddo!
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