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achille_des

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Risposte pubblicato da achille_des

  1. Quei mentecatti degli amministratori raschiano il fondo del barile dove possono.

    Questo è quello che successo ai Paesi ex-sovrani quando la funzione monetaria è passata dal Tesoro ai mercati privati dei capitali che ci danno gli euro col contagocce e con gli interessi da pagarci sopra.

    E mentre masse inermi di giovani si trastullano su Facebook alte cricche di porci gli fregano il futuro.

    Le tahitiane e le cinque denti andrebbero usate meglio e non sui pesci.

  2. Grazie , veramente impressionante l'influenza dell'aletta.

    Se non ricordo male il primo che diede notizia di ciò, molti anni fa, fu Giorgio Dapiran.

     

    Quando molti anni fa, agli inizi dagli anni 90 iniziò la diffusione di massa degli arbalete, molti pescasub erano avvezzi a mirare con la punta dell'asta. In tal modo davano una specie di alzo al fucile che andava a compensare la parabola discendente della traiettoria.

  3. certo premetto che per quasi tutta la competizione non ho potuto preparare unico giorno è sta il giovedi dove avevo trovato un ciglio a36m dove avevo visto un bel branco di dentici quindi avevo detto al barcaiolo di segnarmi quel punto il giorno della gara sono partito a missile su quel posto sono arrivato da solo ed al primo tuffo mi poggio mi sta arrivando un bell dentice stimato in torno ai quattro chili ad un tratto si ferma ed apre le pinne pettorali che succede io non ho fatto niente e tutto perfetto mi giro eccola ferma ad un metro di distanza qua ndo ho girato il fucile se mossa per andare via ma era troppo tardi messa in sagola sono arrivato a galla che non avevo piu di muninello l ultimo metro ho dovuto fare un jamping in provisato con elastici e sagola

     

    Grazie per il racconto. Non credo sia una caso che sia successo a te. Probabilmente hai quel fattore X che solo pochi campioni hanno. Basta prenderne coscienza e agire di conseguenza (come affermò un certo Renzo).

    Saluti e grazie della presenza nel forum

  4. mi hanno detto che la ricciola che ho catturato in gara protrebbe essere un record è se lo è devo omologarlo come devo fare se qualcuno sa se perfavore mi darebbe notizie grazie

     

    Salve, intanto complimentoni per il segno indelebile che hai lasciato sugli annali dei campionati assoluti con la cattura di quella magnificenza di Seriola dumerili.

    Per l'omologazione dei record l'ente più autorevole è l'IGFA con sede negli Stati Uniti. Non so dirti nel dettaglio tutto l'iter da fare però conviene scrivergli tramite il sito e farsi consigliare da loro stessi.

    Credo si debba compilare un modulo IGFA e poi farlo firmare e timbrare da un notaio.

    Puoi raccontarci come è avvenuta questa favolosa cattura in un campionato? Come hai fatto a tenerla ?

     

    http://www.igfa.org/PDF/IGFARecApplication_09.pdf

  5.  

     

    Ho posto la domanda perchè ho sempre saputo dell'abitudine dei giovani Polyprion a sostare a galla sotto oggetti in deriva di ogni sorta.

    Per la cernia nera invece no. Non ho mai avuto notizie al riguardo e mi sorprende molto. Io sapevo che delle piccole cernie nere sono state viste sul fondo entro relitti. A galla come il Polyprion ...non saprei. Sul web si trovano parecchie foto di Polyprion a galla mentre su E. caninus non ne ho mai viste ed anzi anche i giovanili sul fondo sono rari da vedere.

    Se ti dovesse capitare un E. caninus a galla sotto un detrito puoi mandarmi la foto per email che ti scrivo in mp. grazie

    Achille

     

     

    Assolutamente vedrò di fare il possibile visto che la situazione presenta aspetti a mio avviso sorprendenti. Riporto le mie esperienze e ciò che ho visto.

     

    Le sorprese riguardano l'Alto Adriatico e non la costa Croata dove qualche cernia te la aspetti.

    Per Alto Adriatico intendo il tratto di mare a fronte di Veneto e Romagna, non la zona costiera bassa e sabbiosa ma tutta la fascia oltre le 6 miglia dove genericamente si inizia a trovare la batimetrica dei 20 metri, sempre su fondale fangoso o sabbioso, raramente su piccole zone rocciose/coralligene chiamate tegnue che hanno anche la peculiarità di essere i punti di sfiato dei giacimenti di metano.

    In Croazia la situazione è che la cernia bruna non è segnalata in Istria e nel Quarnaro, mentre si può definire rara in tutta la Dalmazia fino ad almeno le Incoronate. Di solito se si trova una cernia bruna in Dalmazia la si trova sul lato Adriatico di DugiOtok (l'isola lunga), mentre è davvero fortuito trovarla nel Visco More e negli altri mari interni.

    Fin qui tutto logico, la cernia regge benissimo i 12°C-13°C delle acque profonde ma i mari interni Croati hanno temperature invernali ben più fredde causa le forti irruzioni invernali di bora che talvolta ricoprono di ghiaccio marino spiagge e scogliere Croate.

    Questa è la situazione di un vasto arcipelago di oltre 1000 isole rocciose ed incredibilmente frastagliate

     

    Nessuno su tali fondali piatti ed insignificanti che vanno dai 20 ai 40/45 metri si aspetterebbe di trovare delle cernie e meno che mai che cernie di profondità, che sono pesci generalmente di mari meridionali, da acque calde.

    Invece il polyprion c'è, lo si trova in altura errante a galla sotto i detriti negli stadi giovanili. Questo non vuol dire che poi sul fondo ci siano i Polyprion adulti (magari! visto che è una cernia atlantica di che passa i 100 kg), probabilmente i Polyprion vagano da una zona rocciosa all'altra anche da un mare all'altro utilizzando i detriti proprio come mezzi di trasporto e come tane vaganti.

    Fatto sta che sui Polyprion alto adriatici sono in grado di produrre qualche foto, anche se di pessima qualità. Il primo che mi capita lo fotografo per bene.

     

    Ma la vera stranezza è che qualche rarissima cernia è oggetto di cattura anche sui mari romagnoli. A me non è capitato ma ne ho vista 1 catturrata di qualche kg un paio di anni fa e qualche notizia l'ho avuta. Anche questa primavera ne è stata presa 1, da una barca di amici che pescava presso una piattaforma. Queste cernie non sono pesci particolarmente grandi, ma certamente non sono polyprion che hanno caratteristiche ben diverse dalle altre cernie (squame più grandi, pelle dura, una pinna dorsale più ampia e una caudale ben pronunciata). Sono cernie abbastanza simili alla bruna, ma di colore più scuro, ingrigite. Per me sono le Caninus.

    Come ci arrivano? L'unica spiegazione logica è che arrivano come i polyprion con la differenza che queste arrivano con un bus di frasche spinte dalle correnti di scirocco, trovano un fondale adatto e si fermano in estate, in autunno quando l'acqua si raffredda prendo un taxi sotto forma di tronco del Po e se ne vanno con le correnti invernali di maestrale. Invece qualche Caninus non parte e sverna sul fondo, solo che mentre il Polyprion non sarà frequentissimo ma neppure raro, la Caninus è davvero un pesce raro.

     

     

    Sono convinto che quanto riporti è altamente attendibile. Io credo che la caninus sia presente da pochi anni in Alto adriatico in taglie giovanili e che valga la pena fare delle buone foto a qualche cerniotta strana che dovesse capitare.

    Non so come si diffondono le cernie nere però per sicuro possono viaggiare con le correnti anche a grandi distanze.

    Nel 2013, nel Mar Nero in Crimea, hanno pescato a 40 metri una cernia canina di 41 cm e questa è la prima segnalazione storica in Mar nero su tutto il genere Epinephelus. E' difficile poter pensare che quel tipo di cernia possa riprodursi in bassa crimea ove si giunge d'inverno a 7 gradi di temperatura in acqua e a basse salinità. Si pensa che tali eventi siano collegati ai cambiamenti climatici.

  6.  

     

     

    Vabbe ecoscandaglio, benzina, motori,gps,sonar, mulinelli a motore, esca(inganno)

    non ci vedo tutta questa sportività cmq complimenti per l'ENORME soddisfazione :D

     

     

    Si vede che non hai mai pescato con la canna un pesce grosso come te in stand-up ................ potresti capire cosa sia lo sforzo fisico e l'affaticamento

     

    La cernia nera o canina è conosciuta internazionalmente come dogthut grouper (Epinephelus caninus), in cucina è molto simile alla cernia bruna ed è anche meno stopposa. In Italia è però un pesce raro se di grandi dimensioni, è invece molto più facile da trovare negli stadi giovanili fino a 5 kg in forma pelagica sotto ai detriti (infatti la si chiama anche cernia dei relitti).

    Non ci crederete ma sia la cernia nera che la cernia di fondale (Polyprion americanus) la si trova con una certa facilità a galla anche in alto adriatico, è incredibile la capacità della cernia di diffondersi in tutti i mari assumendo spostandosi in modo pelagico.

     

    70 kg bel pezzo!

     

    Vedo che conosci bene la cernia nera. Interessante il discorso dell'E. caninus giovanile sotto ai "detriti" o che si sposta a galla.

    Potresti darmi dei riferimenti o delle fonti o foto su questi avvistamenti? Anche in mp.

     

     

    Le fonti sono innanzi tutto di esperienza diretta, cioè trovate sotto detriti al largo, viste, prese per vedere che pesci fossero e rilasciate, solo un paio di taglia accettabile mangiate.

    Sia cernia di fondale che cernia nera, foto ho qualcosa solo per la cernia di fondale (Polyprion Americanus). Hai mp per questo.

    Le trovo quando mi metto alla ricerca della lampuga, la lampuga frequenta i cambi di corrente ed i cambi di corrente ammucchiano detriti, sotto i detriti ci sono lampughe e ricciole, e talvolta cernie.

    Se sai dove sono dei cannizzi vai a controllarli, prima o poi troverai nell'ombra oltre i giovani un bel pezzo di nera o fondale.

     

    Riferimenti?

    Vedo di trovare qualche link interessante su questi pesci.

     

    Ho posto la domanda perchè ho sempre saputo dell'abitudine dei giovani Polyprion a sostare a galla sotto oggetti in deriva di ogni sorta.

    Per la cernia nera invece no. Non ho mai avuto notizie al riguardo e mi sorprende molto. Io sapevo che delle piccole cernie nere sono state viste sul fondo entro relitti. A galla come il Polyprion ...non saprei. Sul web si trovano parecchie foto di Polyprion a galla mentre su E. caninus non ne ho mai viste ed anzi anche i giovanili sul fondo sono rari da vedere.

    Se ti dovesse capitare un E. caninus a galla sotto un detrito puoi mandarmi la foto per email che ti scrivo in mp. grazie

    Achille

  7. Vabbe ecoscandaglio, benzina, motori,gps,sonar, mulinelli a motore, esca(inganno)

    non ci vedo tutta questa sportività cmq complimenti per l'ENORME soddisfazione :D

     

     

    Per quanto riguarda la cernia canina di 70 kg, può considerarsi dal punto di vista del pescatore "sportivo" una cattura altamente qualificante e cagionevole di parecchia invidia negli altri pescatori che mai si sognerebbero di diminuirne il prestigio per l'uso di benzina o motori.

    Semmai si può fare una critica al fatto che questi bestioni e padroni del mare, che giungono a 70-90 anni di vita, sono talmente grossi che spesso si intanano e strappano la fine lenza di nylon con ami o ancorette attaccate ritrovandosi in bocca un volgare aggeggio a mo di piercing.

    Ora io non so per ogni cernia canina messa a pagliolo, quante cernie vengono strappate e tra queste quante riescono ad alimentarsi e sopravvivere.

    Se ciò avvenisse con frequenza mi dispiacerebbe.

    Da aggiungere che questi colossi riescono a vivere così a lungo perchè prediligono fondali profondi, altamente frastagliati e rocciosi ove le reti a strascico non possono andare e se ci vanno rischiano, gli armatori, di agganciare un costone e buttare giù la poppa del peschereccio.

     

    Di questa specie di cernia si sa pochissimo sulla riproduzione. Sarebbe utile quando si apre il ventre del pesce controllare se ci sono gonadi femminili (uova) o gonadi maschili "lattume" in dialetto locale. I dati uniti alla taglia e al periodo possono indicare quando avviene l'inversione sessuale che dovrebbe essere similare a quanto succede in E. guaza cioè che i maschi sono grandi di taglia (anche se Dapiran obiettò parecchio su questi dati ufficiali).

    In definitiva varrebbero di più i dati biometrici e biologici raccolti che il valore venale delle trance di carne stesse.

  8.  

    Vabbe ecoscandaglio, benzina, motori,gps,sonar, mulinelli a motore, esca(inganno)

    non ci vedo tutta questa sportività cmq complimenti per l'ENORME soddisfazione :D

     

     

    Si vede che non hai mai pescato con la canna un pesce grosso come te in stand-up ................ potresti capire cosa sia lo sforzo fisico e l'affaticamento

     

    La cernia nera o canina è conosciuta internazionalmente come dogthut grouper (Epinephelus caninus), in cucina è molto simile alla cernia bruna ed è anche meno stopposa. In Italia è però un pesce raro se di grandi dimensioni, è invece molto più facile da trovare negli stadi giovanili fino a 5 kg in forma pelagica sotto ai detriti (infatti la si chiama anche cernia dei relitti).

    Non ci crederete ma sia la cernia nera che la cernia di fondale (Polyprion americanus) la si trova con una certa facilità a galla anche in alto adriatico, è incredibile la capacità della cernia di diffondersi in tutti i mari assumendo spostandosi in modo pelagico.

     

    70 kg bel pezzo!

     

    Vedo che conosci bene la cernia nera. Interessante il discorso dell'E. caninus giovanile sotto ai "detriti" o che si sposta a galla.

    Potresti darmi dei riferimenti o delle fonti o foto su questi avvistamenti? Anche in mp.

  9. Io di roller non ne capisco una mazza perchè non ne ho comprato uno (a me piacerebbe essere proprietario, soldi permettendo, di un doppio in legno di teak e andarlo a provare in mari consoni), ed anche perchè non ho seguito molto tutte le discussioni del passato sul forum.

    Però, se non ho frainteso, il kafkiano messaggio di Fonzis non era amichevole nei confronti di Itio. Non ne conosco e capisco i motivi però è abbastanza ingeneroso e credo destituito di fondamento per la mole di conoscenze che Itio ha dato sul forum.

  10. Inserisco due immagini per illustrare il tipo di aste alle quali mi riferisco:

     

    L'asta picasso da 6,5 reperibile adesso in catalogo dovrebbe essere in armonico ed è quella in foto. Ha una punta poco appuntita secondo me (è come era da nuova in foto). Andrebbe limata con un moletta ma non so se si perdono le caratteristiche di durezza dell'acciaio. Forse andrebbe temperata solo la punta dopo il lavoro cioè a dire andrebbe surriscaldata a rosso la punta e poi raffreddata in olio!?

     

    Le altre aste in immagine non sono più in produzione. Quella a sinistra è l'originale inox dei primi Apache Cressi. Dicono che sia in acciaio cementato e che non se ne facciano più di quella qualità.

     

    Poi abbiamo le Omer in armonico ormai fuori produzione da molto tempo. Si può vedere la doppia aletta sfalsata Omer (che però non ha avuto un gran seguito). La conicità delle punte d'asta Omer era secondo me superlativa. Aveva due angolazioni. Un angolo principale e poi in punta un piccolo conetto a rastremare.

     

    Per me un asta da 6 o 6,5 mm in armonico deve avere la punta come la faceva Valerio Grassi. E' un'asta veloce e di poca massa indirizzata al pesce bianco. Specialmente a fine corsa, una punta affilata sfrutta meglio quella poca energia cinetica residua.

    La penetrazione di un'asta dipende pure dal tipo di bersaglio e dalla sua massa e forma.

     

    punteaste.jpg

    aste.jpg

  11. Si sembra proprio che la Picasso le abbia in catalogo

    Circa 15 giorni fa, in un negozio, avevo trovato un asta Picasso da 130 x 6,5 monoaletta, aletta sopra, con tacche classiche. Un conetto nero di plastica avati all'aletta è inserito a pressione. La punta dell'asta però non mi piace. La conicità è poca. Le aste omer erano più appuntite. Mi è già successo di veder quest'asta picasso toccare dei piccoli saraghi da circa 250 grammi e schivarli proprio perchè poco appuntita e lenta. Però è un'asta dotata di massa da far male sul serio. Il conetto nero dopo un paio di pescate va rimosso perchè si slabbra sfregando tra le rocce e quindi arretra un po' rendendo l'apertura dell'aletta più difficoltosa.

    Credo sia in acciaio armonico ma ne sarò sicuro man mano che si ossida lo strato superficiale e cambia colore.

  12. Io spero che i roller si diffondano il meno possibile. Se questi fucili sono in grado di inchiodare pesci di 15 kg a 5,5 m di distanza fra 10 anni non vi sarà più nulla da prendere in Mediterraneo. I pesci impareranno a mantenere distanze di sicurezza maggiori e toccherà solo guardarli.

    Prima le fiocine a mano degli anni 30 con le quali si prendevano oratoni, poi i fucili a molla, poi l'era degli aria compressa, poi gli arbalete che vennero consacrati nel mondiale 85. Adesso anche i monogomma sembrano stuzzicadenti al cospetto di grosse prede nervose e diffidenti. E ora i doppi roller in legno con pesanti aste da 7,5 -8,5.che come visto nei video di Ciconat lasciano di stucco gli stessi pesci al libero ignari della portata di tali macchine.

     

    Se guardiamo una pesca più amatoriale, leggera e di massa lo dirà il mercato il successo dei roller. Io penso che il segmento dei pescatori amatoriali non abbia accettato le rotelle e sia più legato emotivamente al doppio elastico.

     

    Penso che i doppi roller in legno saranno copiati e venduti "in nero" dalla miriade di arbageppetti sparsi per la penisola.

  13.  

    Questa discussione cade a puntino per commentare ciò che mi è successo oggi pomeriggio:

    Sono sceso in acqua da terra col 90 monogomma e asta da 6,5 monoaletta. Solito giro, acqua medio torbida, diciamo 4 metri di visibilità. profondità di pesca da 0 a 7-8 metri praticando un misto di tutto.

    A un certo punto vedo la palla dei balestra ma mi scoccia tirare a questi pesci, mi fa pena ammazzarli. Durante la stessa sommozzata vedo che i balestra schizzano via e poi si ricompongono. Penso subito a un pesce grosso nei paraggi ed infatti subito ecco materializzarsi la sagoma in controluce. E' una ricciola di 7-8 kg e gli vedo la pancia candida nell'acqua lattiginosa a circa 5 metri di distanza. Penso che se mi punta e si gira la sparo subito, tanto con la 6,5 la buco. Così non è e se ne va senza degnarmi di molta confidenza anche se ero appostato bene. Capisco di aver perso l'occasione e per rabbia, a fine apnea, tiro a un balestra di 1530 grammi che almeno mi assicura la cena.

    La conclusione è questa:

    Se avessi avuto un roller dal tiro lungo forse l'avrei presa ma dovrei rivoluzionare il mio modo di pescare , pensando solo a prede di una certa mole, praticando solo l'aspettoe aspettando l'occasione giusta. Mi dovrei scordare però di tutte le altre tecniche piu' o meno svolte vicino al fondo.

    Inoltre credo che l'errore è stato mio, non sono riuscito ad avvicinare il pesce quel che bastava. Col senno di poi magari avrei fatto un'altra cosa. Se l'avessi avvicinata e sparata col 90 in alluminio la soddisfazione sarebbe stata grande.

     

     

    Anche se avessi avuto un 90 tradizionale doppio elastico con asta da 7 l'avresti probabilmente presa.

    E anche con quel fucile probabilmente avrsti dovuto prestare molta attenzione pescando fra le rocce.

    In questo caso secondo me non si tratta di roller o non roller, ma di più potenza o meno potenza.

    Comunque i roller, per me, non servono a sparare di più, ma a sparare in un modo diverso.

     

    In modo diverso in che senso?

  14. Se avessi avuto un 75 con 4 gomme da 18 ed asta da 9.3 la cucivi...

    Credo che il fattore precisione e rosata stretta sia fondamentale ancor più della potenza. Quando decidi di sparare il pesce da lontano e ti giochi tutto li devi essere sicuro di centrarlo ed anche di passarlo. Il tiro era da farsi in diagonale dal basso verso l'alto. Mi serviva tanta gittata utile ed una mano ed un occhio assolutamente in simbiosi con l'ipotetico fucile.

     

    Comunque a parte gli scherzi, ma che è sta storia dell'asta da 9,3?

  15. Questa discussione cade a puntino per commentare ciò che mi è successo oggi pomeriggio:

    Sono sceso in acqua da terra col 90 monogomma e asta da 6,5 monoaletta. Solito giro, acqua medio torbida, diciamo 4 metri di visibilità. profondità di pesca da 0 a 7-8 metri praticando un misto di tutto.

    A un certo punto vedo la palla dei balestra ma mi scoccia tirare a questi pesci, mi fa pena ammazzarli. Durante la stessa sommozzata vedo che i balestra schizzano via e poi si ricompongono. Penso subito a un pesce grosso nei paraggi ed infatti subito ecco materializzarsi la sagoma in controluce. E' una ricciola di 7-8 kg e gli vedo la pancia candida nell'acqua lattiginosa a circa 5 metri di distanza. Penso che se mi punta e si gira la sparo subito, tanto con la 6,5 la buco. Così non è e se ne va senza degnarmi di molta confidenza anche se ero appostato bene. Capisco di aver perso l'occasione e per rabbia, a fine apnea, tiro a un balestra di 1530 grammi che almeno mi assicura la cena.

    La conclusione è questa:

    Se avessi avuto un roller dal tiro lungo forse l'avrei presa ma dovrei rivoluzionare il mio modo di pescare , pensando solo a prede di una certa mole, praticando solo l'aspettoe aspettando l'occasione giusta. Mi dovrei scordare però di tutte le altre tecniche piu' o meno svolte vicino al fondo.

    Inoltre credo che l'errore è stato mio, non sono riuscito ad avvicinare il pesce quel che bastava. Col senno di poi magari avrei fatto un'altra cosa. Se l'avessi avvicinata e sparata col 90 in alluminio la soddisfazione sarebbe stata grande.

  16. Non credo che il roller possa soppiantare l'arbalete tradizionale. Il roller si ritaglierà comunque un suo spazio piu' o meno grande che sia.

    Per capire l'esatta collocazione del roller io andrei a porre la domanda ai grandi campioni del passato che hanno fatto la storia delle competizioni di pesca subacquea. Atleti, grandi pescatori ed osservatori come Mazzarri, Molteni, Riolo, Bardi, Cottu, Calcagno, Zito, ecc. Ecco loro sono il tribunale più autorevole, secondo me, per esprimere un giudizio dopo averli provati. Io credo che molti di loro avranno già provato un roller per testarne le potenzialità.

     

    Però ho l'impressione che la corsa verso aste più pesanti e gittate spropositate sia una lotta persa in partenza perchè, verrà il momento che i pesci se ne staranno a 7-8 metri dall'asta e non vi sarà roller che tenga.

    L'unica via da percorrere è quella di un riequilibrio dell'uomo con la natura ricostituendo gli stock ittici perduti e così prelevare pesce in modo sano, rispettoso, senza scendere nell'abisso, senza usare cannoni subacquei pieni di fronzoli, e tirando con fucili quanto più possibile puliti, eleganti e semplici.

    Non è una critica ai roller o roller derivati ma solo l'amara constatazione che ci stiamo avvicinando troppo ai limiti delle possibilità delle armi subacquee a causa delle mutate abitudini dei pesci e della loro rarefazione.

  17.  

     

    Per quanto riguarda il brandeggio, io mi trovo benissimo ma il rapporto va fatto con il fucile che uno usa di solito, se lo paragoni ad un 90 mono da 16 e' ovvio.....

    Per quanto riguarda il meccanismo posso dirti che è il migliore che abbia mai avuto ( I C4 mi fanno C....E!!!) pensa che i Sigal che sono ottimi, vengono garantiti fino a 240kg di carico, questo 450kg!!!

    Per il discorso iniziale del rinculo non la penso come l'amico Cono ma dico proprio che non rincula, io ho sempre pescato con il multi elastico e quindi lo paragono ai vari fucili. Giorni fa mio cugino che abitualmente pesca con un Eban Idro ( Sig. Fucile a mio avviso) con lo stesso allestimento del mio, provandolo mi ha detto " SEMBRA DI NON SPARARE".

    Ci tengo a precisare che non voglio pubblicizzare nessuno in quanto il mio Pathos l'ho pagato e gli altri fucili che uso abitualmente sono di altre marche ma il mio parere su questo e' esattamente quello che ho scritto.

    Questo è fisicamente impossibile...

     

    Sono interessato ai fucili Pathos con fusto in carbonio e asta pesante col doppio elastico.

    Leggevo di questa discussione e desideravo dei chiarimenti.

    Quando si parla di "rinculo inesistente" o "rinculo gestibile" che concetto si vuole esprimere?

    Intanto parto dalla premessa che le leggi della dinamica non potrà eluderle nessuno e perciò, quando si spara, l'asta parte da una parte e il fucile parte dall'altra parte. La botta sul polso quindi c'è e ci deve essere.

    Detto questo le mie domande sono queste:

    1) Rinculo inesistente significa che il fucile non ti da nessuna botta sul polso oppure che non impenna a vantaggio della precisione? Leggendo attentamente "Stefanopergolizzi1" pare dire che il fucile proprio non rincula, cioè, la botta sul polso è piccola.

    Allora mi collego alla seconda domanda.

    2) Se la botta sul polso è piccola e si è parlato dell'inclinazione dell'impugnatura ciò significa che l'energia viene scaricata sul polso con una direzione tale da non fare male e da non pregiudicare la precisione?

    3) Inoltre mi occorre sapere sul Pathos laser carbon 110 quanti cm dista il giro di testata dall'ultima pinnetta.(Dovrebbe corrispondere a un 120?).

    4) Se si monta un'asta da 7 mm il fucile da 110 picchia in punta per ciò che riguarda l'assetto? A me piacciono i fucili perfettamente neutri.

     

    Le aste sono quindi molto più corte del normale e la distanza sgancio testata è piu' lunga del normale. La 130 cm è quella usualmente montata sui 90 tradizionali.

    Il fatto di montare aste più corte potrebbe spiegare la buona precisone, infatti un asta più corta oscilla meno di una piu' lunga e di pari peso.

    Gli elastici di serie sono progressivi o reattivi? Al tatto sono nervosi?

  18.  

    Per quanto riguarda il brandeggio, io mi trovo benissimo ma il rapporto va fatto con il fucile che uno usa di solito, se lo paragoni ad un 90 mono da 16 e' ovvio.....

    Per quanto riguarda il meccanismo posso dirti che è il migliore che abbia mai avuto ( I C4 mi fanno C....E!!!) pensa che i Sigal che sono ottimi, vengono garantiti fino a 240kg di carico, questo 450kg!!!

    Per il discorso iniziale del rinculo non la penso come l'amico Cono ma dico proprio che non rincula, io ho sempre pescato con il multi elastico e quindi lo paragono ai vari fucili. Giorni fa mio cugino che abitualmente pesca con un Eban Idro ( Sig. Fucile a mio avviso) con lo stesso allestimento del mio, provandolo mi ha detto " SEMBRA DI NON SPARARE".

    Ci tengo a precisare che non voglio pubblicizzare nessuno in quanto il mio Pathos l'ho pagato e gli altri fucili che uso abitualmente sono di altre marche ma il mio parere su questo e' esattamente quello che ho scritto.

    Questo è fisicamente impossibile...

     

    Sono interessato ai fucili Pathos con fusto in carbonio e asta pesante col doppio elastico.

    Leggevo di questa discussione e desideravo dei chiarimenti.

    Quando si parla di "rinculo inesistente" o "rinculo gestibile" che concetto si vuole esprimere?

    Intanto parto dalla premessa che le leggi della dinamica non potrà eluderle nessuno e perciò, quando si spara, l'asta parte da una parte e il fucile parte dall'altra parte. La botta sul polso quindi c'è e ci deve essere.

    Detto questo le mie domande sono queste:

    1) Rinculo inesistente significa che il fucile non ti da nessuna botta sul polso oppure che non impenna a vantaggio della precisione? Leggendo attentamente "Stefanopergolizzi1" pare dire che il fucile proprio non rincula, cioè, la botta sul polso è piccola.

    Allora mi collego alla seconda domanda.

    2) Se la botta sul polso è piccola e si è parlato dell'inclinazione dell'impugnatura ciò significa che l'energia viene scaricata sul polso con una direzione tale da non fare male e da non pregiudicare la precisione?

    3) Inoltre mi occorre sapere sul Pathos laser carbon 110 quanti cm dista il giro di testata dall'ultima pinnetta.(Dovrebbe corrispondere a un 120?).

    4) Se si monta un'asta da 7 mm il fucile da 110 picchia in punta per ciò che riguarda l'assetto? A me piacciono i fucili perfettamente neutri.

  19. Riprendo il post che avevo aperto e ringrazio il forum per i consigli.

    Ho acquistato infine la Mares Eos Pro a 60 euro, nuova (ottimo prezzo).

    L'ho provata proprio oggi nel pomeriggio con acqua torbida da fare schifo ma calma.

    La torcia è ottima, buca la nebbia degli anfratti anche a una certa distanza dall'imboccatura. Non mi sono pentito dell'acquisto. Utile l'accensione con lo spegnimento automatico al rilascio. Non credo sia consigliabile una torcia ancora più potente perchè avremmo un ritorno di luce dalla sospensione sui nostri occhi deleterio.

    Il cinghiolo è buono. E' discretamente negativa e quindi bisogna scendere impugnandola nella stessa mano con la quale si compensa. Non conviene lasciarla pendere per poi acchiapparla sul fondo perchè si farebbero dei gesti bruschi che sono sempre sgraditi ai pesci sempre più diffidenti. Altro non so dire al momento.

    Saluti.

  20. Secondo me un test balistico per confrontare le caratteristiche tra le due tipologie di elastici (progressivi VS reattivi) dovrebbe soddisfare le seguenti impostazioni:

     

    1) Fucile identico con identica asta (di peso correttamente dimensionato) sagolata.

    2) Elastici progressivi e reattivi di buona qualità con perdite da isteresi elastica contenute e similari.

    3) Stesso carico in kg dopo assestamento (cioè dopo le perdite da isteresi elastica) tra reattivi e progressivi e rapporto di allungamento che potrà anche essere differente tra i due fucili in prova.

    4) Elastici con rapporto di allungamento entro valori corretti e compatibili con una conveniente durata nel tempo delle proprietà dell'elastomero. Il tempo inteso come numero di pescate fattibili.

    5) Elastici preferibilmente legati sull'archetto e senza boccole per evitare l'effetto paracadute che potrebbe disturbare lo studio comparato.

     

    A questo punto il pescatore si troverà a dover fare uno sforzo di caricamento uguale per i due allestimenti e avrà elastici che gli dureranno un certo numero di pescate.

    Su queste basi di partenza si potranno valutare le proprietà e le caratteristiche dei tiri scoccati con le differenti tipologie di elastico.

    E soprattutto rispondere ai vari interrogativi come ad esempio tempo di uscita dell'asta, velocità massima , grafico della velocità di uscita, balistica esterna, oscillazioni dell'asta, ecc.

     

    Tale test, però, dovrà essere eseguito su diverse coppie di fucili che varieranno solo per la lunghezza dell'affusto e di conseguenza per l'asta e per gli elastici.

    Sugli arbalete cortissimi 45-55-65 ,i reattivi, in teoria dovrebbero andare meglio data la brevissima corsa degli elastici.

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