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Mauro

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Risposte pubblicato da Mauro

  1. Buongiorno,

    prima la cattiva notizia, a Capo Frasca non si può pescare, se non nei tempi e nei limiti previsti dall'ordinanza della C.P. di Oristano n° 02 - 2005 del 17-2-2005, che ti consiglio di consultare tenendo anche presente che negli ultimi due anni i controlli si sono decisamente inaspriti. Capo Frasca e tutta la piana di Sant'Antonio di Santadi fa parte del Poligono di tiro dell'Aeronautica Militare, le esercitazioni, per fortuna, sono discontinue per cui è necessario consultare sempre l'albo on line delle ordinanze della C.P. di Oristano per conoscere le limitazioni in essere al momento.

    In secundis, la buona notizia è che tutto il Golfo è uno spot ancora discreto per la pescasub, o per lo meno ciò che ne resta usufruibile, visti i perimetri ed i divieti dell'AMP Sisis-Maldiventre a nord e del Poligono a sud.

     

    Saluti. Mauro

  2. La strage.

    20 concorrenti

    73 pesci per 143,250 kg. - peso medio 1,962 kg./pesce

    Mediamente 3,65 pesci per un totale di 7,162 kg./concorrente

    Questi sono i numeri del campionato, quanti campionati si vendono al mercato, ogni giorno? Ha ragione Sciacchetrà, c'è una precisa volontà in FIPSAS di chiudere con la pescasub agonistica e forse non solo. Francia docet, purtroppo.

     

     

     

  3. Facciamo finta di non esistere così nessuno ci rompe i cojoni....motivo per cui tutti quei caxzo di video inutili in soggettiva su youtube sarebbero da eliminare

     

    Questa tesi era sostenuta da Luciano Cottu, già all'avento delle prime VHS... 100 anni fà.

  4. Che poi, anche tra i "regolari" é pieno di gente che fa la cresta. Senza controlli é inutile ridurre le ceste, tanto esattamente come prima, chi vuole fare il furbo arriva a terra, scarica, il furgone compiacente preleva, e si parte per un nuovo giro...2,3,4 volte al giorno...

     

    :bye:

    Questo è vangelo. Parlo del Golfo di Oristano, con l'apertura della stagione, nello scivolo attiguo allo stabilimento Nieddittas, si installa un caravan serraglio di gypsies-arrizzoneris-professionisti-casteddaius, che s'impadronisce di fatto dello scivolo, che è "a gratis", limitando, se non impedendo, l'utilizzo ad altri. Il traffico di furgoni è un via vai continuo. Chiaramente i controlli arrivano alla fine dell'orario consentito e non all'inizio.

  5. I ricci poi meritano un discorso a parte. In poco più di 10 anni circa 180 "professionisti", di cui 3/4 di Cagliari o meglio di Sant'Elia, hanno fatto tabula rasa della cosiddetta risorsa riccio di mare tanto che ANCHE la Regione Sarda ha raccolto il grido di dolore che si leva dai fondali isolani, riducendo le quote giornaliere, da 1.500 a 1.000 (SIC) e stanziando 100.000 euro per il monitoraggio della filiera (consulenze ai soliti noti?). A sentire le associazione di categoria, altra novità, chiaramente la colpa è degli "irregolari" e degli sportivi. Per questi ultimi la quota giornaliera è da tempo fissata in 50 esemplari che si possono raccogliere solo il sabato, domenica e festivi. I non meglio identificati "irregolari" non sono altro che professionisti non in regola, anzi, scusate il gioco di parole, fuori da tutte regole, ben organizzati, con vedette a terra e imbarcazioni appoggio e che spesso operano di notte. E' evidente come in questo contesto sia fondamentale l'azione di controllo dell'attività di raccolta dei ricci (per carità non usiamo il termine pesca), infatti, quest'anno, la Guardia Forestale Regionale non ha avuto disposizioni in merito e detto controllo è stato deputato esclusivamente alla Guardia Costiera. Infine, per la cronaca, al mercato cagliaritano di San Benedetto, il bicchierino di polpa di riccio ha quasi triplicato la "quotazione" rispetto all'anno passato, superando i 20€. Altro che rispetto della risorsa, è guerra...

  6. Questo del bruciare le tappe non è cosa nuova, già nel 1962 Alessandro Olschki nel suo manuale "Caccia Subacquea" lamentava il fatto di come i "giovani" non facessero più la gavetta e si pescasse a venti metri la stagione seguente a quella iniziale e delle conseguenti tante, troppe, disgrazie. Facendo le debite proporzioni metriche e considerando che in illo tempore praticamente non esisteva una formazione specifica per l'apnea, possiamo dire che le cose non è che siano cambiate più di tanto. Allora come oggi i metri conquistati uno ad uno e non dieci alla volta, rendono forse maggiormente consapevoli delle proprie capacità e sopratutto dei propri limiti. Ho strappato ai miei il primo fucile e quindi ho contratto la "malattia" della pescasub, quando Olschki pubblicava il suo manuale. Ho avuto tanti compagni di pesca ma le dita di una mano sono troppe per contare con quanti sono stato veramente in sintonia, tanto da poter dire: stiamo operando in sicurezza perchè tu mi controlli ed io controllo te. Oggi, quasi sempre, preferisco pescare con i "giovani", con ragazzi che non abbiano più della metà della mia età, con chi mi da retta insomma, è vero sono dispotico, chi non si adegua viene escluso. Innanzi tutto la sicurezza: stare fisicamente bene, ascoltare il proprio corpo (le variabili giornaliere di cui parla Giampa), non emulare, rispettare i tempi di recupero, controllarsi a vicenda.... e poi i pesci.

  7. molti anni fa (direi 1961,ma posso sbagliare) lessi su Mondo Sommerso di un americano che con l'hawayan sling si era ben piazzato ad un campionato del mondo, portando al peso cernie.

    Io ho usato un simile attrezzo, artigianale, alle isole Andamane. Me lo mise in mano il padrone del ristorantino dove ci eravamo fermati, ordinandomi di andare a prendere la cena. Gli chiesi perchè non andava lui. Per quanto ho capito non poteva per ragioni di casta.

    Alla sera abbiamo cenato.

     

    Don Delmonico, usava l'hawaiian sling, molto semplice ma un concettualmente già un fucile.

  8. Gianpa,

     

    Gli stage all'estero chi li paga? La FIPSAS?

     

    Riguardo il non partecipare per supposta inferiorita', mah... Intanto in gara non si puo' mai dire, perche' molto spesso salta fuori la sorpresa che non ti aspetti. E poi quantomeno si fa esperienza. Non vedo cosa ci sia da guadagnare a non partecipare.

    :bye:

     

    Straquoto, guardatevi i filmati che ci sono in rete, l'ultimo quello dei finlandesi del "Baccalao Team" di Matti Pyykko e Co. (Kolosseum5), ben sapendo di non avere nessuna chance, tutti non papabili hanno partecipato con entusiasmo. Prima Marco Paggini riferiva che in commissione pesca della CMAS c'è stato casino, e chi l'ha mosso? La Spagna, chiaramente, i grandi sconfitti.

  9. Sicuro Mauro? Credo di aver letto il racconto di un episodio simile, avvenuto durante quel mondiale e allo stesso atleta, fatto da Roberto Borra che era il giudice, che però parlò di sasso. Poi magari è un caso simile ma diverso...

     

    :bye:

    Ero li davanti, però sulla natura natura della zavorra non insisto, sono anziano e una certa nebbia nella memoria concedimela. :jrgian:

  10. It's true but... i giudici, alle volte il regolamento lo interpretano. Ne abbiamo uno in Sardegna, di giudice, che è la quint'essenza di questo concetto. Anche se mi sento un po come il vecchietto dell'west, a conferma di quanto dice Davide, non posso fare a meno di ricordare un episodio analogo, quando, al mondiale di San Teodoro, 1989, durante la pesatura fu estratto un piombo di zavorra da una cernia di Despart. Non solo non ci fu squalifica ma non gli invalidarono neppure il pesce, si limitarono a ripesarlo, senza il piombo, s'intende.

     

    P.S. La mancanza dei Francesi si sente.

  11. Domanda a chi ne sa piu' di me.... se non erro in qualche numero " preistorico" di modo sommerso avevo letto di qualcuno che in una gara internazionale... aveva tirato fuori una cernia sparata e incastrata ( abbandonata ) da un altro conorrente dichiarandolo tranquillamente.... non penso di sbagliarmi.

    Se i ciprioti , a meno che ( ...la mia mia ignoranza ) non siano cambiati i regolamenti, lo hanno fatto...che problema c'e'??????...mi chiedo ...e lasciate perdere per cortesia osservazioni sulla sportivita'.

    Sono curioso di sapere che ne pensate

     

    Senza evocare il Giurassico della pesca subacquea un episodio analogo è successo nel 2001 al campionato euro-africano di Arbatax. In quell'occasione Antonini, che nella 2^ giornata sostituiva un Riolo impossibilitato, recuperò una cernia abbandonata in tana da, mi pare, Marticorena. Nessuno ebbe nulla da dire perchè i due erano avversari, di nazioni diverse e quindi l'ipotesi della combine da escludere. Altra cosa quella di due concorrenti che, benchè avversari, siano della stessa nazione. Questo io penso sia stato il criterio di giudizio adottato dai tre giudici.

  12. ( ... ) e comunque Sideris aveva una faccia ... secondo me torva ben oltre il limite della sconfitta. Sarà, ma mi aspetto qualche polemica nei prossimi giorni.

     

    Se si considera che il campionato è stato chiaramente organizzato per far vincere a Gannis Sideris il titolo iridato e che un pidocchioso, stramaledetto pesciolino da 500 grammi sarebbe bastato per raggiungere il target, secondo voi......

  13. Trovo triste invece che , un' isoletta di un arcipelago vasto come quello , in mezzo al mediterraneo , sia cosi' povero di pesce ..... sarebbe interessante sapere come i greci siano riusciti a fare tabula rasa nel sottocosta di un posto del genere , sentire dire che tra lo 0 e i 50 mt e' praticamente assente ogni forma di pinna e' veramente una tristezza

     

    Conviene non indagare, magari ti senti dire che sono stati i pescasub italiani.... :D

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