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patresi

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Risposte pubblicato da patresi

  1. Torno a Creta dopo 2 anni, conoscendo un agente turistico locola riuscirò anche a farmi fare la licenza. 2 anni fa' fui a Lentas, zona centro sud, ma di pesce nemmeno l'ombra. Ora voglio provare piu' a ovest. Qualcuno ha una dritta ? Grazie in anticipo :rolleyes::bye:

    Anch'io vorrei andara a Creta quest'estate.

    Scusa se ne approfitto per farti io un paio di domande:

    Ma è necessaria una licenza da pesca ?

    Tu hai prenotato un aereo ? Quali sono i voli più conveniente (vado con famiglia e amic a seguito..)

     

    Grazie in anticipo

  2. Beh qui sta quindi la differenza di vedute e non è di poco conto.

    L'impostazioen delle AMP è lasciami dire 'post-atomica', del genere salviamo il salvabile. Infatti non hanno portato a benefici importanti.

    Io, e molte persone che vivono il mare, pensano che il mare vada protetto limitando le pesche distruttive (e lo strascico lo è, mettila come ti pare....), e che quindi le AMP italiane, con zone A-B-C...., siano abbastanza inutili (anche perchè si ostinano su una delle poche pesche sostenibili ovvero la pesca sub).

     

    Io aggiungo anche che sono da un certo punto di vista dannose perchè si offrono come cura di un male che non riusciranno a guarire (panacea), e quindi fanno perdere di vista il vero problema. Ingannano quindi l'opinione pubblica (oltre a rompere gli zibidei alle comunità locali ed in genere a chi ancora si ostina a vivere il mare cercando una simbiosi direi quasi istintiva) e permettono il perpetrarsi del saccheggio industriale.

    E purtroppo mi viene da dire che la comunità scientifica e ambientalista si rende partecipe di questo grande abbaglio collettivo, magari in buonafede. Buonafede che invece manca del tutto in chi decide e ci amministra.

     

    La sfida è ripartire con un nuovo paradigma: grandi AMP di altura, piccole e facilmente gestibili riserve costiere dove non sia possibile nessun prelievo abbinate a larghe fasce costiere di protezione allo strascico e direi anche ai ciancioli (la semplicità difficile a farsi avrebbe detto qualcuno).

     

    Saluti

     

     

     

  3. (...)Ad esempio, sappiamo tutti della normativa che riguarda lo strascico (fuori le 3 miglia o oltre i 50 mt), quali AMP rafforzano questo già inadeguato limite ? E in che misura ?

    Credo che, a parte l'AMP Egadi (che e' enorme, tanto da avere addirittura una zona D di alti fondali fangosi con permesso di strascico), nessuna altra AMP italiana sia tanto estesa verso il largo da includere fondali strascicabili, cioe' oltre i 50 m di profondita' (o 3 miglia al largo). Comunque si potrebbe indagare.

    --Carlo

     

    Questa è una risposta chiara. Infatti anche la nuovissima AMP del regno di Nettuno, a quanto ho letto, è stata ritagliata, guarda un po', sul contorno della batimetrica dei 50. Se mai verrà istituita quella all'Elba sarà lo stesso.

     

    Se la logica non è un'opinione potremmo formulare una banale regole di inferenza:

     

    Lo strascico è la pesca più impattante, le AMP (italiane) non riducono questa pesca, allora le AMP non sono efficaci.

    Naturalmente vale per lo strascico ma anche per le altre pesche più distruttive.

     

     

  4. Onore al merito per ciappuzzo Salomone! :thumbup:^_^

     

    (...)Mappare tutti i divieti in Italia, per iniziare, per poi schedare con una serie di informazioni omogenee tutte le AMP del mondo, per poter elaborare grafici e statistiche sui modelli di gestione della pesca praticati nelle AMP del mondo e sapere veramente come stanno le cose.

    Secondo voi siamo maturi per una cosa del genere o ci vorranno altri lustri?

    Oggi mi accontenterei di una mappa dei divieti, ma domani chissà?

    :wacko: Ammazza Giorgio, complimenti per l'ambizione! :)

    Sarebbe molto interessante, se non altro per conoscere come vanno le cose nel mondo, ma mi sembra uno sforzo sovrumano... Considera poi che, fra tutte le AMP del globo (che dubito siano censibili facilmente), solo in una minima percentuale sono stati fatti studi che ne valutano l'efficacia e gli effetti... e anche quelli sono stati fatti solo su specifici settori: la pesca, o il popolamento ittico, o qualche specie particolare... Non esiste studio sull'efficacia complessiva di una riserva.

    Domani dal lavoro spero di non dimenticare di inviare qui qualche link, giusto per cominciare. Mandami magari un promemoria domattina, se puoi.

    Sul fatto che e' abbastanza assurdo che tutte le AMP italiane abbiano lo stesso regolamento, in effetti concordo abbastanza. Ma non credo che la loro efficacia dipenda da quello.

    --Carlo

     

    Si potrebbe iniziare a catalogare le AMP italiane dal punto di vista della loro potenziale efficacia; ovvero dai vincoli aggiuntivi (rispeto a quelli normalmente vigenti) alla pesca professionale con particolare enfasi alle pesche più distruttive. Ad esempio, sappiamo tutti della normativa che riguarda lo strascico (fuori le 3 miglia o oltre i 50 mt), quali AMP rafforzano questo già inadeguato limite ? E in che misura ?

     

  5. (...) Poche e piccole aree con divieto totale di prelievo ma non di balneazione o immersione(modello scoglietto)

    ?!?!? :blink:

    Piccolo e con permesso di balneazione e immersione... sarebbe questa la nuova via italiana alle AMP? E a che cosa servirebbe uno scoglietto del genere? A proteggere la biodiversita' e ad aumentare la quantita' di pesce?

    <_<

    Dimmi che ho capito male...

    --Carlo

     

    Non non hai capito male. Il divieto di balneazione in un'isola antropizzata e che vive di turismo come l'isola d'Elba è semplicemente assurdo. Esiste da anni (se non sbaglio dagli anni 70) una piccola riserva a largo di Portoferraio intorno allo 'Scoglietto' e pesci ce ne sono in abbondanza, ti puoi informare. Di riserve di questo tipo potrebbero sorgerne altre anhe nei posti di maggior pregio. Se poi da queste ci aspettiamo un ripopolamnto di tutto il tirreno torniamo al mio discorso, non è tramite le AMP che si risolve il problema. Se invece si concepisce una AMP come limitazione alla pesca industriale allora siamo tutti d'accordo. Infatti le piccole riserve costiere no-take andrebbero abbinate ad una larga fascia di protezione allo strascico ed altre pesche distruttive ed a riserve d'altura funzionanti magari a rotazione. Dimmi che non puoi che essere d'accordo :thumbup: .

    Bisogna tener conto poi che nell'arcipelago esistono già le riserve integrali (Pianosa, Montecristo) e riserve quasi-integrali (Capraia, Giannutri, Gorgona). Pianosa, Montecristo e Gorgona sono poi praticamente inaccessibili ad eccezione di pochi fortunati e pare di alcuni bracconieri. Cosa vogliamo fare vogliamo rendere il mare uno spazio per pochi senza risolvere un gran chè ?

     

     

  6. Proviamo a sintetizzare.

     

    Il mare negli ultimi 50 anni ha subito un impoverimento grave e pericolosamente vicino ad un punto di non ritorno.

    Questo è da attribuire sostanzialmente alla pesca industriale e all'inquinamento, oggi giorno lo sfruttamento del mare per mezzo alle nuove tecnologie ha assunto carattere appunto industriale: i pesci non hanno scampo.

     

    Poichè il settore della pesca industriale muove forti interessi economici e migliaia posti di lavoro non è controllabile e nessuna amministrazione, di nessun indirizzo politico, ha la capacità ed il coraggio di intervenire. I pochi tentativi effettuati a livello UE vengono neutralizzati dai governi italiani (di qualsiasi colore, spadare regole per lo strascico, gli esempi sono stra-noti). Se poi consideriamo la recente crisi economica no c'è motivo di ritenere che questo trend possa cambiare.

     

    In questa incapacità collettiva ecco s'insinua l'idea della riserva come la panacea di tutti i mali. Nascono come funghi le AMP. E su queste che trovano sfogo le frustrazioni degli ambientalisti e si placa la coscienza di tutti (compresi i ricercatori). Ariamo il mare, lo sfruttiamo in tutti i modi, inquiniamo, costruiamo sulle coste, però attenzione abbiamo i parchi in cui per carità non si pole ne' movesi e ne' parlare (per dirla alla Benigni). Non basta pocihè i divieti ivi vigenti non possono naturalmente intaccare la pesca professionale per ragioni di realpolitik, quindi vi vuole una bel capro espiatorio. E chi meglio di chi 'uccide per divertimento' magari infilzando in malo modo i poveri pesci residui ? Meglio lui di chi lo fa per sfamare la famiglia, il ragionamento non fa una piega anche se non serve a nulla. Poi chi uccide per diletto non merita certo la simpatia ad esempio di neo profeti picozzari televisivi.

     

    P.S.

    Oggi sono di pessimo umore, le news sull'ennesima AMP in Sardegna in una zona che avevo appena iniziato a perlustrare poi non aiutano......

     

    P.S.

    All'Elba il movimento contro l'AMP ha ipotezzato e presentato delle soluzioni alternative, si veda la proposta di Yuri Tiberto dell'acquario dell'Elba e quella di Arcipelago Libero di Carlo Gasparri. Poche e piccole aree con divieto totale di prelievo ma non di balneazione o immersione(modello scoglietto), larga fascia di protezione alla pesca industriale (tre miglia) su tutta la costa, rete fognaria e di depuratori funzionante in tutta l'isola; questi i punti principali. Potremo mai vedere realizzata una AMP siffatta ?

     

     

    Saluti

  7. Leggerò con calma quanto scritto perchè lo trovo più che interessante.

     

    Alcune punti veloci:

     

    - il video riguarda una strage di RICCIOLE non di sardine. Se negli anno 50-60 (da racconti dei vecchi) ma anche nel 70 si avvisavano interi branchi di ricciolone affacciandosi dal faro di P.ta Polveraia ed io pescando da circa 30 in apnea nello stesso tratto di costa ne ho avvistato solo 2 (parlo di ricciole sopra i 20 Kg), un motivo ci sarà.

     

    - siamo arrivato ad un punto in cui il mondo ha bisogno di scelte coraggiose in tutti i campi e non della mera gestione dell'esistente. Sono perfettamenet conspevole che eliminare lo strascico non è una questione semplice e che come tutti i problemi della nostra epoca va affrontato a livello globale. Ma se avessimo dei governanti all'altezza il suo ridimensionamento fino alla sua eliminazione andrebbe pianificato a livello mondiale ed europeo. Anche perchè di questo passo lo strascico, così come la pesca profesionale si autoeliminerà insieme ai pesci. D'altra parte fare delle ampie AMP d'altura del tipo quelle proposte da Greenpeace (che mi sembra sia quello che tu proponi e sulle quali io sono d'accordissimo) è equivalente ad eliminare lo strascico da ampie zone di mare.

     

    - sicuramente ci sono stati dei casi, negli anni dell'abbondanza, in cui la pesca sub ha superato i limiti. Ma sono casi appunto limite, la pesca professionale lo fa tutti i giorni.

     

     

    Infine fammi concludere con una battuta: è del tutto fuorviante paragonare pesca professionale e pesca sportiva, lottare contro l'impoverimento dei mari impedendo la pesca sportiva è come impedire di curreggiare per evitare il buco dell'ozono. Questa è la ragione di fondo per cui sono contrario alle AMP concepite in Italia ed in particolare a quella che si vorrebbe istituire all'Elba, concentrano la loro attenzione su divieti assurdi e non affrontano i veri problemi.

    Paradossalmente se tutti si procurassero il pesce come facciamo noi pescasub il mare tornerebbe come negli anni 50.

    Naturalmente sto parlando di chi la pratica legalmente nel rispetto delle regole.

     

     

    Saluti

  8. Anche se concordo su molte cose scritte da Carlo_p ho alcune osservazioni da fargli.

    E' vero la pesca professionale è un'attività lavorativa fondamentale, però un'altra verità sulla quale sicuramente concordiamo è che le risorse ittiche non sono inesauribili.

    Questa è una cosa ovvia e banale ma allora perchè dare per scontato ad esempio che lo STRASCICO non si può eliminare.

    Certo non lo si può fare dall'oggi al domani, ma una opportuna politica amministrativa dovrebbe pianificare la sua dismissione nel giro di qualche anno. Le AMP per come oggi sono concepite, altra verità ovvia, non limitano tale pesca per il semplice motivo che interessano una fascia costiera ristretta in teoria già vietata alle paranze.

     

    CIANCIOLO: premesso che non conosco i dettagli di tale pesca mi limito ad invitare alla visione di questo filmato: http://it.youtube.com/watch?v=RpqNlqlkQ2s racconta di una pescata miracolosa fatta a largo dell'Elba. Niente da dire per carità sono lavoratori, ma se si continua con queste levate .....

     

    Infine caro Carlo cadi nel luogo comune del pescatore sub che ha causato l'impoverimento di non solo cernie ma addirittura dentici orate....Conoscendo la difficoltà nella cattura ad esempio di un dentice, non è che confondi la ns categoria con bracconieri che di notte e con bombole spengono interi branchi ?

     

    Saluti

     

     

  9. Salve

    qualcuno mi sa dirmi con precisione quali vincoli sono inseriti dalla mappatura dell'AMP del Giglio alla pesca industriale, strascico sopratutto, e la loro efficacia rispetto alla normativa attuale.

    Perchè una cosa è dire che le AMP non servono l'altra è dimostrarlo cartina e dati alla mano. Ancora diverso è sbandierare questi dati sotto gli occhi di ambientalisti e affini ed in generale sottoporli all'opinione pubblica.

    Vi ringrazio e tenete conto che è un altro elemento del quale mi servirò per la mia personale battaglia elbana.

    In questo sito ho già ricavato molte indicazioni preziose.

    Ciao e grazie

  10. Da tennews del 6 giugno:

     

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    "Maremma News, quotidiano grossetano, riporta oggi un resoconto sulle agitazioni dei pescatori locali per il caro gasolio. Un resoconto non molto diverso da quello pubblicato stamani su questo giornale. Ma con un particolare "locale" diverso. L’aggiunta di una questione che sta particolarmente a cuore ai pescatori maremmani. La richiesta di "nuove regole di fruizione e di svolgimento delle attività di pesca nello specchio di mare sotto la giurisdizione del Parco nazionale dell’Arcipelago toscano”.

    Ne parla Antonio Terribile, presidente di Legacoop Grosseto: “I pescatori sono i più consapevoli tutori della salute del mare e i più convinti sostenitori della necessità di salvaguardare le risorse ittiche. Tuttavia non è accettabile che siano considerati alla stregua di intrusi indesiderati, né che siano esclusi dai processi decisionali e dalla gestione della riserva naturale. Su questo la Regione Toscana deve fare una riflessione seria e dare segnali di disponibilità, prima che la situazione sfugga di mano e si affermi un’opinione di contrarietà preconcetta al Parco dell’Arcipelago”

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    Come vedete oltre al prezzo del gasolio sono attenti a mettere le zampe sulle regole di pesca sulle AMP.

    Ma questa è una storia risaputa....

     

     

     

  11. Come volevasi dimostrare.

    Pescasub out e pochissimi limiti alla pesca professionale.

     

    C'è qualcuno che può indicarmi più o meno la distanza della fascia zona D dalla costa ?

    La cosa è interessante per capire se questa apporta restrizioni alla pesca a strascico rispetto alle normative attuali.

     

    A me sembra di no, ma la cartina allegata su Giglionews non indica la distanza.

     

    Grazie in anticipo

     

    Saluti

  12. Carissimo Gabriele, ti ringrazio per il tuo intervento.

    Perchè ti ringrazio?

    Perchè il tuo è stato un intervento che, seppure critico nei confronti delle mie posizioni riguardo all'istituzioni delle AMP, è entrato nel merito, eprimendo una posizione che pur non da me condivisa, ha avuto il pregio di essere argomantata e soprattutto scevra da qualsisi attacco personale indirizzato a deleggittimare una persona soprattutto nel ruolo e responsabilità che ha avuto all'interno del Circolo Sub Teseo Tesei in questi anni e soprattutto ultimamente investito dal Direttivo  insieme ad altri Soci del Settore Pesca in Apnea ad essere parte attiva nel dibattito sulle AMP. Mi si può accusare di tutto, fuorchè di non essermi occupato appassionatamente del Circolo e in particolare del Settore Pesca in Apnea e di non aver difeso contutte le mie forze la dignità del nostro sport.

    Altri, come Gasparri e Mazzarri, pur avendo raggiunto  vette agonistiche, sono stati sempre scarsamenti presenti e contribuito poco alla vita anche quotidiana del Circolo e del Settore. Eppure mi hanno attaccato personalmente e  pesantemente tentando di deleggittimarmi. Sicuramente sarebbe stato meglio se avessimo argomentato le nostre ragioni prima al nostro interno, scontrandoci solo sulle idee e senza alcun rancore per  tentare di presentare una posizione unitaria e condivisa per avere più forza e maggiore presenza come Circolo. Inizialmente pensavo che fosse così, mentre viceversa purtroppo si covava un dissenso non espresso che mi ha lasciato sconsolatamente solo nella mia battaglia.

    Saluti.

                                                        Michele Rampini

     

    Ma figurati se mi metto a fare attacchi personali !!

    Anzi da Elbano e pescatore mi è dispiaciuta la vs polemica, stimo sia Mazzari sia Gasparri, e anche se non ti conosco personalmente (magari qualche chiacchera post-pesca a li Patresi l'abbiamo pure scambiata) ho apprezzato molti tuoi interventi pubblici in difesa della pescasub, così come francamente non mi è piaciuta la tua posizione sulla raccolta firme. Concordo con te che sarebbe stato sicuramente meglio se da un circolo così importante fosse uscita una sola voce. Spero che non sia tardi per rimediare, anche perchè le differenze sono solo sulle strategie.

     

    Comunque anche per rispondere a Volpe (anche qui premetto che apprezzo sia questo sito sia le varie iniziative per ridare voce alla categoria).

    Mi sono visto il video (è stata dura sciropparmi il discorso del Dr. Montanari anche se è stato molto istruttivo) così come ho anche assistito di persona al primo incontro (quello con Laudati e Molteni....).

    Impressionante il diverso spessore, anche di conoscenza tecnica, tra il rappresentante del ministero e la D.ssa francese (la voglio all'Elba al posto del Tozzi !!!). La stessa differenza che c'è tra il parco Corso delle Bocche e quello prospicente della Maddalena (si legga a tae proposito il rapporto di GreanPeace sulle riserve del Mediterraneo).

    Il muro è stato quindi eretto da questi personaggi utilizzando come materiale edificante i più insulsi luoghi comuni. E' lo stesso muro che Tozzi ha riportato all'Elba.

    E noi dovremmo permettere che questi personaggi s'impossessino dell'Elba, meglio morti che morti due volte !!

    Non bisogna aspettarci che la gente scenda in piazza per difendere il ns sport, ma mescolarci noi con la gente. Perchè senza il consenso dei sindaci e della popolazione, purchè questa riesca a farsi sentire, le AMP non le faranno.

    Certo anche se si riuscisse ad evitare questo sarebbe una vittoria di Pirro: la vera vittoria sarebbe quella di imporre una vera tutela del mare. In questo caso saremo disposti pure a perdere qualche libertà e qualche tratto di mare, sicuri che ci sarebbe tanto da guadagnare.

     

    Per concludere le iniziative per far sì che i pescasub siano un soggetto riconosciuto sono sicuramente degne di plauso, purchè non siano a discapito con chi non vuole tessere FIPSAS o altri inquadramenti (a tale proposito mi sembra che la differenza tra pesca ricreativa e pesca sportiva, fatta da Matteoli mi sembra, sia un po' artificiosa).

    Cercare di pescare nelle AMP già in essere (zone C con vari limiti...) va bene.

    Ma per l'ELba, l'AMP del ministero non va fatta passare.

     

    Saluti

  13. Essendo nativo dell'Elba e pescasub da sempre (anche se non iscritto al Teseo Tesei) ho seguito in modo attivo la discussione sulle AMP.

    Anche la dolorosa polemica tra Michele Rampini e i soci più autorevoli del circolo: Mazzari e Gasparri (che si sarà pure convertito alla foto sub ma è in prima linea contro le AMP e non rinnega di certo la pesca in apnea), i quali rimproveravano al Rampini una posizione troppo 'morbida' sulle AMP e la sua pubblica presa di posizione contraria verso la raccolta firme no-AMP promossa da Yuri Tiberto.

     

    Senza volere ritornare su questa polemica vorrei che una posizione diciamo concertativa, e rivolta alla 'riduzione del danno' (pesca sub ammessa in zona C con tesserino, autorizzazione dell'Ente Parco e chissà quali altri vincoli), non solo non paga, ma non fa altro che avvalorare la tesi per cui la nostra pesca, come altre forme di pesca sportive fortemente penalizzate sopratutto se praticate da non residenti, siano i mali la cui eradicazione porterebbero ad una rinascita del mare.

     

    Occorre ribaltare radicalmente il punto di vista che ha portato al concepimento di questa forma degenerata ed ipocrita di tutela del mare. Ed avanzare nuove idee e nuove proposte, non solo per tutelare la nostra passione, ma sopratutto per salvare veramente il mare. E non pensare che ciò non sia possibile facendoti prendere la mano dalla realpolitik ed elemosinare dei permessi per avere ciò che la ns Isola ci regala. Questo è possibile perchè la stragrande maggioranza degli Elbani (ma oserei dire dei cittadini Italiani) la pensa come noi. Insomma no alle AMP, sì alla tutela del mare.

     

    Saluti

    Gabriele Berti

  14. Figurati io. Una delle famigerate A è il tratto di mare dove sono nato e cresciuto, già avevo pronte tutte le strategie per mimetizzarmi (non solo per i pesci..).

     

    Comunque all'Elba la speranza non è perduta, non so se avete seguito le varie fasi ma si è formato un ampio movimento contro.

    Sono state raccolte firme (su iniziativa di Yuri Tiberto) e avanzate proposte di salvaguardia alternative. Renzo Mazzarri si è dichiarato apertamente a favore del piano alternativo e contro le AMP.

    Tra i più attivi vi segnalo anche l'associazione Arcipelago Libero presieduta da Carlo Gasparri che non ha certo bisogno di presentazioni.

    I sindaci hanno capito e per ora non se ne è fatto ancora nulla.

  15. Andrei cauto con forza Togni. Non conosco l'uomo politico ma se è stato capo-gabinetto del Ministro Matteoli è parte in causa dell'assurdo progetto sulle AMP elaborato in quella fase e lasciato in eredità (accolta con entusiasmo) al Parco del Tozzi.

    Il progetto elaborato da AGRICONSULTING (scaricabile anche dal sito del Parco) prevedeva la classica ripartizione di tutto il perimetro dell'Elba nelle zone A,B,C.

    Le zone A prevedevano anche il divieto di balneazione. La pesca sub era naturalmente esclusa dall'intera Isola. La fascia dell'area era circa di 1000 mt; di conseguenza i limiti per le paranze erano addirittura minori della normativa UE (0,7 sempre che sia stata adottata ancora non l'ho capito) e comunque sicuramente non adeguati.

    Insomma un completo disastro.

    Dopo le feroci polemiche di questi mesi il piano è stato sbugiardato anche da AN e retrocesso a studio scientifico.

    Poi se nel frattempo Metteoli, Togni & c. si sono completamente ravveduti non saprei ma questi sono i fatti.

     

    Saluti

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