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pierclaudio

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Risposte pubblicato da pierclaudio

  1. da parte mia massima disponibilità e tante idee, ma prima di scrivere proposte occorre avere un obiettivo chiaro e condiviso.

    Quale è? Cioè la commissione quali obiettivi ha?

    ciao

    S

    il nostro obbiettivo credo debba essere tutelare la ns categoria e il mare . ad esempio eliminare la ca@@ta della distanza di 500 metri, la commissione è aperta a valutare tutte le proposte sensate e che apportino migliorie.Quindi chi meglio di noi può suggerirle?Non credo sarà difficile fare un buon lavoro....,visto lassurdità delle leggi che regolano la nostra disciplina. :-)

  2. Dovrebbe contare anche l'indice di rifrazione del prodotto che è posto tra acqua ed aria,

    ma evidentemente è così sottile da essere ininfluente. E' questo il punto sul quale mi sbagliavo.

     

    No. Tra acqua e aria non c'è niente.

    Il prodotto è il primo strato poi c'è l' aria e infine l' acqua.

  3. Avevo capito cosa intendevi, ma pensavo che essendo opaca, pur formandosi una bolla d'aria, non riflettesse comunque la luce...

    no perchè purtroppo il riflesso è dovuto alla differenza di indice di rifrazione che c'è tra acqua e aria e non alla finitura lucida o opaca del prodotto.

  4. A vederla così sembra opaca...

    Che sia opaca o lucida non ha importanza.

     

    Se è idrorepellente non farà avvicinare l' acqua all' oggetto trattato.

     

    Lo spazio che rimane tra il prodotto e l' acqua è occupato dal' aria.

     

    In questo video si vede bene ciò che intendo

  5. Un buon metodo per rischiare la vita ... appena il "motore-pompa" va fuori dall'acqua ( minuto 5:19) il pilota va giù come un pero secco :D

    ... e poi con gambe e mani legate a quegli aggeggi, se c'e' il minimo problema, voglio vedere come fa a nuotare.

    Voto: -1 .... magari giusto un giro per togliersi la curiosità.

    Infatti ...è abbastanza pericoloso...un noleggio credo sia improponibile...ma un giro ..o due...o tre và, me li farei.

    questo e molto più tranquillo...

    http://www.youtube.com/watch?v=bGDp00rryYU&feature=related

  6. ammazza sò stato proprio chiaro a quanto pare...

    Dimmi nonno da dove è nato il tuo dilemma?

    di che fucile si tratta?

    io ad esempio preferisco adottare aste piuttosto leggere.

    sui 75/80 non vado oltre la 6,3... proprio peche provato un 75 con la 6,5 da 115 la prima cosa che mi ha colpito è il rinculo.

    adesso voglio sperimentare un 100 a cui ho aperto la testata, questo mi consentirà montare un'asta più corta del normale, quindi dalla 140 (137 in realtà) x 6,3 monterò una 130 x 6,5 voglio vedere se traggo benefici con un'asta di pari peso ma più rigida.

     

     

    Sai, ti parlo a livello di impressioni, in quanto su un 75 in legno con doppie gomme da 14 tirate al 350% mi trovavo magnificamente con la 6, 5 mm.

    Ho voluto provare la 6 mm , con la stessa lunghezza della precedente 115 cm e ti assicuro ho avuto un nettissimo peggioramento nella precisione.

    Non è dovuto sicuramente al bilanciamento, che è perfetto, perché ho leggermente zavorrato il fucile con il piombo..

    Non trovando altre spiegazioni logiche ho pensato ad un aumento del rinculo. Non mi pare che l'asta oscillasse ma il tiro mi è sembrato alto e ho padellato due volte dei cefali grossi a meno di tre metri.

     

    Potrebbe essere solo questione di abitudine...

    Se il tuo braccio è abituato a imprimere una forza opposta a un dato rinculo, se il rinculo diminuisce anche la reazione involontaria del tuo braccio deve diminuire, ma avverrà in modo automatico dopo un pò di tempo.

  7. Nel sistema roller , questo fenomeno si manifesta nella parte inferiore del fusto ,siccome il vincolo delle gomme è nella peggiore delle ipotesi a metà fusto ,quando l'onda d'urto torna indietro , non fà in tempo ad impattare con la gomma che sta spingengo ,perchè l'asta è già uscita .

     

    Non credo che l' onda arrivi al vincolo sotto al fusto, o se ci arriva ci arriva molto smorzata.

     

    Mi sembra piu plausibile che passando dalla strozzatura intorno alla carrucola in gran parte torni indietro e una parte restante passi sotto ma molto smorzata.

     

    Non so se mi sono capito :D

  8. Con l'asta applicata all'elastico, il fenomeno sparisce anche nelle mie misurazioni .

     

    Ciò potrebbe stare ad indicare ( sono solo ipotesi) che è un fenomeno che si evidenzia solo con elastico libero ( almeno in alcune condizioni ).

     

    Domani, se va bene, cercherò di fare della altre riprese: oggi ho avuto poco tempo e quando sono arrivato alla mia vasca (con "ficupala" annessa :) ) il sole era già quasi tramontato. Sono riuscito a fare un solo video in scarse condizioni di illuminazione.

     

    Prima però ho eliminato quel punto di appoggio della boccola dell'elastico ed ho "markerato" l'elastiico ogni 10 cm.

     

    Il video è questo: mi sembra che dopo una partenza più lineare il fenomeno ricompare verso fine contrazione.

     

    http://www.youtube.com/watch?v=BaFu7FTmdLc

     

    bellissimo video.

    Da notare come il capo libero arrivi a metà contrazione mentre l' altra metà è ancora quasi ferma :o (secondo 15°)

  9. Ci ho riflettuto sopra.

     

    Avanzo un'ipotesi:

     

    - Le onde di ritorno si verificano anche negli elastici sottoposto a carico. In tale caso però esse non sono visibili perchè il capo in movimento dell'elastico è ancorato all'asta.

    - Tali onde di ritorno possono però determinare in modo "casuale" il distacco prematuro dell'ogiva nel tratto terminale di contrazione dell'elastico.

     

     

    Che dite .... Regge ?

     

    http://www.apneamaga...ndpost&p=846130

     

    http://www.apneamaga...ndpost&p=846159

     

    torniamo indietro?

     

    :P

  10.  

     

    ulteriore chiarimento e riflessione:

    Mario afferma che l'elastico spinge l'asta in modo attivo fino alla condizione di riposo.

    Per affermare ciò, l'unico mezzo è dimostrare che fino all'attimo prima della condizione di riposo esistano porzioni di elastico che conservano lo stesso fattore di allungamento iniziale, o comunque molto prossime a questo.

    Ma la resistenza che offre l' asta all' elastico cambia, o meglio diminuisce, durante la corsa.

    Quindi basterà molta meno forza per spingerla.

  11. Risposta: gli elastici possono spingere fino a fine corsa, ma è plausibile pensare che per vari fattori ( diversi dal distacco accidentale dell'ogiva) la loro spinta sull'asta si possa esaurire qualche cm prima della fine contrazione.

     

    Se la spinta sull' asta si esaurisce prima della fine della contrazione è per la differenza di quantità di moto conservata nell' asta e nell' archetto.

     

  12. Pierclaudio,

    sei un pò fuori strada.

    L'elastico senza asta si contrae sempre alla stessa velocità ( osservazione sperimentali mie e di M. Bongiovanni) specie in aria dove le resistenze idrodinamiche sono pressocchè ininfluenti.

    M. Bongiovanni ha anche prodotto un video sul suo sito in cui tale fenomeno è evidente.

     

    così stai dicendo che l' archetto non subisce un accelerazione :huh:

     

    questo è secondo me il punto cruciale.

     

    E impossibile che premendo il grilletto non ci sia un accelerazione dell' archetto, questo credo sia ovvio.

     

    Ma se come si evince dai tuoi grafici il moto è uniforme, vuol dire che il moto è cambiato(da accelerato a uniforme).

     

    Ma l' asta ha una massa maggiore dell' archetto quindi avrà una quantità di moto maggiore capace quindi di resistere di più all' attrito.

     

    Quindi tenderà a avanzare più dell' archetto. Ma quando questo avverrà gli elastici non avranno più il peso dell' asta e quindi accelereranno fino a riagganciare l' asta.

    Sto parlando di distanze infinitisimamente piccole a velocità elevatissime.

    Il tutto avverrà ciclicamente con una frequenza via via più lenta e una distanza archetto/tacca sempre maggiore man mano che le forze si esauriscono.

    Un pò come secondo me succede con il doppio elastico.

    non spingono insieme ma alternandosi...molto velocemente...ma alternandosi.

    o meglio spingono insieme solo nell' istante in cui si scambiano i ruoli.

    ma questo è un altro discorso....

     

    Pierclaudio non riesco proprio a seguirti. Scusami, ma sicuramente stiamo dicendo cose molto diverse !

    In ogni caso io non ho mai detto che premendo il grilletto di un fucile l'ogiva non accelera: dovrei essere un pazzo furioso per affermare una cosa del genere. :lol::lol:

    Io ho detto cose ben diverse-

    Magari se rileggi i miei interventi e quelli degli altri ci riusciamo a capire

    ;)

    Così continuiamo a non capirci !!

     

    Hai detto che l' elastico si contrae sempre alla stessa velocità giusto?

    hai il grafico che lo dimostra giusto?

    se la velocità è sempre uguale significa che non c'è accelerazione giusto?

    Quello che voglio dire è che visto che è impossibile che alla partenza non ci sia accelerazione ci sarà un cambio di moto(da accelerato a uniforme)

     

  13. Pierclaudio,

    sei un pò fuori strada.

    L'elastico senza asta si contrae sempre alla stessa velocità ( osservazione sperimentali mie e di M. Bongiovanni) specie in aria dove le resistenze idrodinamiche sono pressocchè ininfluenti.

    M. Bongiovanni ha anche prodotto un video sul suo sito in cui tale fenomeno è evidente.

     

    così stai dicendo che l' archetto non subisce un accelerazione :huh:

     

    questo è secondo me il punto cruciale.

     

    E impossibile che premendo il grilletto non ci sia un accelerazione dell' archetto, questo credo sia ovvio.

     

    Ma se come si evince dai tuoi grafici il moto è uniforme, vuol dire che il moto è cambiato(da accelerato a uniforme).

     

    Ma l' asta ha una massa maggiore dell' archetto quindi avrà una quantità di moto maggiore capace quindi di resistere di più all' attrito.

     

    Quindi tenderà a avanzare più dell' archetto. Ma quando questo avverrà gli elastici non avranno più il peso dell' asta e quindi accelereranno fino a riagganciare l' asta.

    Sto parlando di distanze infinitisimamente piccole a velocità elevatissime.

    Il tutto avverrà ciclicamente con una frequenza via via più lenta e una distanza archetto/tacca sempre maggiore man mano che le forze si esauriscono.

    Un pò come secondo me succede con il doppio elastico.

    non spingono insieme ma alternandosi...molto velocemente...ma alternandosi.

    o meglio spingono insieme solo nell' istante in cui si scambiano i ruoli.

    ma questo è un altro discorso....

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