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Giorgio Volpe: Musica, pesca e…web

| 29 Maggio 2002 | 0 Comments
1988

Ho conosciuto la pesca subacquea all’età di 16 anni, grazie a mio fratello.

Sin da piccoli, abbiamo sempre condiviso la passione per la pesca di superficie, ma quando lui cominciò a dedicarsi alla pescasub con passione, io rimasi per qualche anno….per così dire alla finestra. In sostanza, mi limitavo a seguirlo in qualche battuta estiva armato di corto oleopneumatico e a farmi prestare le attrezzature in estate, quando andavo all’Isola d’Elba per trascorrervi le vacanze.

Ricordo con immenso piacere le mie vacanze elbane degli anni 87-88-89. Prendevo poco o niente: polpi, murene, gronghi, scorfani e poco più, ma in compenso l’immagine delle pallonate di saraghi, delle corvine gigantesche e dei limoni che incrociavano in basso fondale sono vive nei miei ricordi.

Vestito con una muta da 4 millimetri e armato di un “corto” ad aria compressa collegato al pallone mediante un sagolone galleggiante di diametro a dir poco sovradimensionato, vagavo nei fondali da zero a cinque, sei metri a caccia di murene ed altri pesci da principiante….la foto qui a fianco è un vero cimelio, scattata con una mitica Weathermatic.

1991

Il 1990 è stato l’anno della “svolta”. Qualcosa è scattato dentro me, non so come…..fatto sta che cominciai ad effettuare qualche battuta in primavera e da allora…..l’amore per la pesca in apnea è solo aumentato.

Alla fine del 1990 mi iscrissi al Club Subacqueo Grossetano e cominciai a fare qualche garetta. La mia prima selettiva, disputata sulla secca di Vada, fu un’esperienza incredibile: giunsi ottavo grazie ad un grongo di circa 5 Kg e sbagliai un bel sarago. Se qualcuno avesse ripreso la scena della cattura ne sarebbe uscito un video comico: sparai quattro o cinque volte al povero grongo che se ne stava ben intanato in un cunicolo, ma tutte le volte che cominciavo il tira e molla mi ritrovavo con l’asta in mano e dovevo ricominciare da capo.

1992

Quando già stavo per andare in affanno, il grongo vide bene di abbandonare il rifugio e così riuscii ad assestargli il colpo di grazia mentre “sorvolava” un tratto di posidonia…

Nelle gare successive non combinai un granché, ma in ogni caso terminai il campionato sociale al dodicesimo posto, cosa che mi spinse a continuare.

L’anno successivo fu entusiasmante. Grazie ad un 5°, un 4° ed un 3° posto, giunsi terzo al campionato provinciale, vinto da mio fratello. Con una vittoria all’Argentario completai l’opera, guadagnandomi il secondo posto al campionato sociale, sempre dietro a mio fratello.

Poi, forse perché ero consapevole del fatto che difficilmente avrei potuto ripere un risultato del genere, smisi di fare gare :-)

1992

Nel ’92 la vacanza all’Elba fu indimenticabile. Strappai un dentice enorme venuto all’aspetto sulla punta di Cavoli con scirocco teso e mare in monta e catturai una spigola di circa tre chilogrammi….. proprio il giorno in cui, avendo dimenticato la cintura di zavorra a casa, mi ero ritrovato a pescare in costume, tra mille difficoltà.

Dal 93 al 95 ho pescato con assiduità estate ed inverno. Non sono mai diventato un bravo pescatore, ma posso dire che… “mi sono difeso”.

Ho sempre battuto la costa da Punta Ala a Montalto di Castro e non ho fatto esperienza in mari stranieri né lontano da casa. In fondo, i fondali a portata di mani non sono malaccio ed io mi sono sempre divertito.

1995

Ricordo il 1995 con particolare piacere ed un pizzico di malinconia allo stesso tempo. Ho già raccontato in un editoriale della mia vacanza di quell’anno in compagnia di Fabio Corridori, amico e compagno di battute scomparso, purtroppo, nell’estate del 2000 durante una batuta di pesca all’Argentario.

In quel periodo, il mio impegno con la musica cominciò a farsi sempre più pressante. Il mio lavoro mi portava ad essere costantemente impegnato tra prove, concerti, serate di piano bar.

Cominciai a diminuire il ritmo delle battute, fino a smettere del tutto.

Nel 99, al ritorno da un viaggio di riflessione in Australia durato quattro mesi, mi sono affacciato su internet e così ho conosciuto l’amico Claudio Basili, grazie al suo sito Web. Mi introdusse nell’ambiente dei cyber pescasub e la passione tornò subito vigorosa.

2000

Dopo due anni di pausa, le mie prestazioni fisiche erano ridicole. Prima di smettere pescavo agevolmente sui 25 metri e facevo aspetti decorosi anche sotto i venti, ma adesso sentivo la fame d’aria praticamente subito dopo la capovolta….. Avevo messo su venti chili e non avevo fatto più movimento, in pratica mi ero trasformato in quello che sono tutt’ora: la negazione del fitness :-)

L’esperienza, però, non è qualcosa che si dimentica: ci si arrugginisce, si perde la prontezza di riflessi, ma il “birbo” resta ed infatti sin dalla prima pescata mi accorsi che i pesci li sapevo ancora prendere, anzi…..paradossalmente ne prendevo più di prima, a dispetto delle scarse prestazioni atletiche e, se vogliamo, di ogni logica

2001

Da allora, ho ricominciato a pescare – anche se non con i ritmi di prima – ed ho ripreso a divertirmi come un matto, mettendo a pagliolo prede che mi hanno regalato emozioni bellissime, facendo amicizia con tante persone e condividendo le battute con amici vecchi e nuovi. Negli ultimi due anni, ho pescato in compagnia di campioni e nuovi amici e, complice il fatto che ho smesso di fare musica, la pesca subacquea è tornata ad occupare una parte rilevante del mio tempo libero e lavorativo.

Il mio compagno di immersioni “abituale” (le virgolette sono d’obbligo, visto che mi sono appena trasferito sule Dolomiti) è mio fratello Maxfox, con il quale mi diverto sempre, anche quando resto in gommone a fargli da barcaiolo.

2001

Oltre che con lui, condivido le mie battute di pesca con Paolo, amico praticamente da sempre, al quale ho attaccato la malattia per il mare e la pesca, al punto che adesso è probabilmente più malato di me!

Adesso* che mi trovo praticamente al confine con l’Austria, in mezzo alle montagne, l’esistenza di questo Club e la vostra amicizia mi aiuta a sopportare la lontananza dal mare.

Potrà sembrare banale, ma per uno che ha vissuto 33 anni a non più di 20 Km dal blu non è affatto semplice adattarsi ad una situazione del genere.

Rivivere le vostre avventure attraverso i racconti e le foto del Club è un grande aiuto.

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