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Dpcm Covid e Pesca Sportiva: Contestare il Verbale in Zona ROSSA (per Agonisti)

| 19 Marzo 2021

ATTENZIONE – Articolo AGGIORNATO alla luce del DL 22 Aprile 2021 n.52 (valido dal 1 Maggio al 31 Luglio), che ha riconfermato in gran parte quanto disposto dal Dpcm 2 Marzo 2021

AVVERTENZAQuesto articolo è espressamente dedicato al pescatore AGONISTA, per tutti coloro che invece sono pescatori amatoriali (o semplici tesserati, SENZA tessera atleta), e vogliono sapere come muoversi per pescare nel proprio comune/provincia/regione, abbiamo scritto un articolo dedicato che che potete leggere CLICCANDO QUI

Tutti i Dpcm prevedevano che, anche in zona rossa, l’attività di allenamento degli agonisti, professionisti e no, venisse salvaguardata. Il Dpcm 2 marzo 2021 vigente fino al 30 marzo, le cui disposizioni sono state riconfermate con il DL 1 aprile 2021 n.44 fino al 30 aprile, e nuovamente dal DL 22 aprile 2021 n. 52 fino al 31 luglio, stabilisce (Capo III art. 18 comma 1 e Capo V art. 39 comma 1) che:

“Le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra, partecipanti alle competizioni di cui al presente comma (ndr preminente interesse nazionale) e muniti di tessera agonistica, sono consentite a porte chiuse, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali…[omissis]

L’ennesima valutazione superficiale e frettolosa della norma, ha fatto ritenere che fosse sufficiente essere in possesso della tessera federale e di quella atleta, per poter avere un sicuro lasciapassare. Le cose NON stanno affatto così ma non ritorneremo sull’argomento che abbiamo già trattato in QUESTO articolo di qualche mese fa (risposta alla domanda n. 15), piuttosto vi daremo qualche suggerimento su come poter effettivamente dimostrare che state andando a pescare per allenamento.

Prima Cosa: Informarsi dalle Autorità Locali

Anche nel caso in cui siate degli agonisti, vi consigliamo di contattare TUTTE autorità del posto (Vigili, Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Capitaneria di Porto), senza fermarvi alla prima risposta che ricevete, per capire quale sia la loro interpretazione sulla questione pesca. Tenete conto (e chiedete conferma!) che gli allenamenti, per un atleta agonista, ricadono nelle situazioni di necessità, motivo per il quale lo spostamento è consentito anche al di fuori dei confini del proprio comune.

Ribadiamo poi che sarebbe meglio (in alcuni casi FONDAMENTALE) se chiedeste queste informazioni in modo da poterne avere prova scritta, che potrebbe diventare determinante in caso di un eventuale ricorso.

ATTENZIONE ad eventuali ordinanze locali (regionali, provinciali o anche comunali) che possono imporre prescrizioni più o meno restrittive rispetto alla normativa nazionale e sono da considerarsi prevalenti, almeno fino a quando non vengano revocate o impugnare e fatte decadere da un’azione del governo.

Dimostrare di essere un Tesserato Agonista

Per avere prova documentale che attesti di essere iscritti ad una federazione sportiva iscritta al CONI sarà sufficiente richiedere/stamparsi l’attestato di tesseramento dal quale risulterà il vostro status. Ricordiamo che, per rientrare nella definizione di agonista, è necessario essere in possesso ANCHE della tessera atleta in corso di validità, la cui data di rilascio e scadenza risulteranno dallo stesso attestato citato prima.

Un’Autorizzazione dalla Propria ASD

L’allenamento è, per definizione, un’attività organizzata e gestita dalle stesse federazioni sportive, talvolta direttamente ma, molto più spesso, per mezzo delle emanazioni territoriali che sono le Associazioni Sportive Dilettantistiche affiliate. Uno dei caratteri che distingue un allenamento vero da un’attività amatoriale svolta in proprio, è il fatto che la federazione ne sia a conoscenza e lo autorizzi esplicitamente.

Nel caso della pesca vi suggeriamo di chiedere alla ASD con la quale siete tesserati di rilasciarvi un documento, firmato dal vostro presidente, in cui si attesta che siete degli agonisti tesserati, che vi state allenando per partecipare ad una delle gare (specificando quale) di interesse nazionale indicate dal CONI (o che avete intenzione di prendervi parte), oltre ad indicare dove si svolgerà l’allenamento e in quale giornata.

Potrebbe essere un documento che vi fate rilasciare in più copie, nelle quali sarà vostro compito annotare ogni volta la data e il luogo della zona di pesca prescelta per l’allenamento.

Cosa Scrivere sull’Autocertificazione in Zona Rossa

Anche gli agonisti, durante gli spostamenti fuori comune, devono avere con sé l’autocertificazione, ma se la si dimentica, non si viene multati in caso di controllo, infatti il modulo viene fornito dalle Forze dell’Ordine. Il modulo di autocertificazione è disponibile sul sito del Ministero dell’Interno, a QUESTO LINK (CLICCA PER VISUALIZZARLO)

Alla voce “specificare il motivo che determina lo spostamento”, potreste scrivere:

“svolgere sessione di allenamento in preparazione a gara di preminente interesse nazionale”

inoltre, alla voce “in merito allo spostamento, dichiara inoltre che:” si potrà aggiungere:

“è permesso, in zona rossa, da art. 18 comma 1 e art. 39 comma 1 del Dpcm 2 marzo 2021, richiamato dal DL 22 Aprile 2021 n.52”

In Caso di Verbale, Le Dichiarazioni

Se incappaste in controllori che dimostrano di non voler in alcun modo sentire ragioni in merito alla liceità della vostra attività, fate mettere a verbale una dichiarazione del tipo:

“Come atleta agonista mi sto spostando per necessità, ovvero svolgere una sessione di allenamento individuale in preparazione di una gara di pesca sportiva, di preminente interesse nazionale, come previsto dagli art. 18 comma 1 e art. 39 comma 1 del Dpcm 2 marzo 2021, richiamato dal DL 22 Aprile 2021 n.52. Preciso inoltre di aver contattato (nome autorità) in data gg/mm/aaaa, la quale mi ha confermato la possibilità di effettuare una sessione di allenamento, sia in zona rossa che spostandomi da questa in quanto motivo di necessità”.

Come Contestare il Verbale in Zona Rossa

Se nonostante tutto i controllori non vogliono sentire ragioni e ritengono che il vostro spostamento sia da sanzionare, dovrete rivolgervi al Prefetto del luogo in cui è stata contesta la violazione, facendo pervenire degli scritti e documenti difensivi, redatti in carta libera, secondo quanto previsto dagli artt. 18 e seguenti della legge 24 novembre 1981, n. 689.

In materia di violazione delle disposizioni sul COVID, sono diverse le prefetture che, anche on-line, hanno messo a disposizione del cittadino diversi strumenti e chiarimenti per agevolare il ricorso. Qui riportiamo quelli predisposti (CLICCA per visualizzarli) dalla prefettura di Forlì-Cesena che ci sembrano molto utili.

Anche in questo caso, nelle motivazioni del ricorso vi consigliamo di puntare sull’ errore scusabile. Questo istituto, valido solo in ambito amministrativo, presuppone la mancanza di colpa da parte del soggetto e trova applicazione tutte quelle volte in cui: “siano ravvisabili situazioni di obiettiva incertezza normativa, connesse a difficoltà interpretative o ad oscillazioni giurisprudenziali, sia di fronte a comportamenti, indicazioni o avvertenze fuorvianti provenienti dalla medesima Amministrazione, da cui possano derivare difficoltà nella domanda di giustizia ed un’effettiva diminuzione della tutela giustiziale” (cit. Diritto.it)

. Situazione che diventa ancora più palese se, nel contattare le autorità, si sono ricevute risposte in aperta contraddizione.

Se avete contattato le autorità tramite e-mail, sarà fondamentale allegare le comunicazioni in questione, dalle quali si possa dimostrare che:

1-  Vi siete informati con diligenza e al meglio delle vostre possibilità
2 – La risposta da parte dell’autorità di controllo vi ha indotto in un errore, la cui responsabilità non dovrebbe pertanto ricadere su di voi

Se la contestazione dovesse essere rigettata dal Prefetto, avreste sempre la possibilità di rivolgervi alla giustizia ordinaria, con però ulteriore aggravio di tempo, denaro e la necessità di avvalersi di professionisti del settore.

In Conclusione

Per quanto la posizione dei pescatori agonisti in zona rossa sia un po’ meno incerta di quella di tutti gli altri, ci dispiace non poter fornire maggiori certezze a tutti coloro che quotidianamente ci chiedono se possano o meno andare a pescare, anzi vi consigliamo caldamente di diffidare di tutti coloro che, magari sventolando comunicati di parte o esperienze locali, continuino a sostenere che la pesca in zona rossa è consentita, senza alcun dubbio, in tutta Italia.

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