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Curiosità: Quella volta che l’Apnea fu Sport Olimpico

| 7 Novembre 2016 | 0 Comments

Avete mai sognato di vedere le specialità dell’apnea assurgere al rango di sport olimpico? Beh, allora dovete sapere che durante la seconda edizione delle olimpiadi moderne, quelle del 1900 svoltesi a Parigi, furono presenti due antesignane dell’apnea dinamica senza attrezzi. Le gare si svolsero nelle acque della Senna e gli atleti si cimentarono in due prove che consistevano in nuoto subacqueo (la prima), e in un percorso a ostacoli, sia subacqueo che di superficie, articolato sulla distanza di 200 metri. (la seconda)

1900La prima specialità, chiamata “nage sous l’eau homme”era un’apnea dinamica a tutti gli effetti, condotta a corpo libero, nuotata a rana e nella quale il regolamento assegnava 2 punti per ogni metro percorso e 1 punto per ogni secondo trascorso in immersione. Alla gara parteciparono atleti provenienti da Francia, Germania, Danimarca e Austria. Si aggiudicò la medaglia d’oro il francese Charles de Vendeville che percorse tutti i 60 metri del campo gara tracciato nelle acque della Senna in 68,4 secondi, raggiungendo 188,4 punti. Piazza d’onore per un altro francese, André Six, che completò la distanza in 65,4 secondi, totalizzando 185,4 punti. Bronzo e ultimo gradino del podio per il danese Peder Lykkeberg che percorse soltanto 28,5 metri, ma con una lentezza tale che gli fece raggiungere i 90 secondi di apnea e 147 punti finali.

La seconda specialità, chiamata “200 m nage avec obstacles hommes“, era molti simile ad una gara di salvamento nella quale i concorrenti nuotavano per 200mt passando alternativamente sopra e sotto alcuni pontoni da ormeggio. La gara fu vinta dall’ australiano Frederick Lane che impiegò 2 minuti e 38,4 secondi, argento e bronzo furono rispettivamente Otto Wahle (AUT) 2 minuti e 40 secondi e Peter Kemp (GBR) 2 minuti e 47,4 secondi.

L’apnea venne riconfermata anche nella successiva edizione di Saint Luis, nel 1904, anche se quella volta ci fu una sola specialità che consisteva nel percorrere, dopo essersi tuffati, la maggiore distanza possibile con il solo abbrivio ricevuto nella spinta dal trampolino. Gli apneisti-tuffatori che passarono alla storia furono tutti americani: (oro) William Dickey – 19.05 metri, (argento) Edgar Adams – 17.53 metri, (bronzo) Leo ‘Budd’ Goodwin – 17.37 metri.

Uno sport in cui l’atleta scompariva alla vista dello spettatore per tutta la durata del gesto atletico, era chiaro che non avrebbe avuto vita lunga. Forse oggi il discorso potrebbe essere diverso, in particolare grazie alla tecnologia che permette perfino lo streaming delle riprese subacquee, eppure non sembra essere abbastanza se da anni, tra le discipline CMAS, si parla solo del nuoto pinnato come possibile candidato a diventare sport olimpico.

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