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Comunicato degli atleti di apnea del Club Azzurro

| 16 Aprile 2006 | 0 Comments

A seguito delle discussioni sull’interpretazione ed applicazione dell’articolo 10 del Regolamento Generale delle Gare di Immersione in Apnea 2006, molti atleti del Club Azzurro hanno sottoscritto questo comunicato.

In tutti questi mesi gli atleti del club azzurro hanno visto massacrare la loro disciplina sportiva da gente che, senza alcun titolo e nessuna conoscenza , descrive l’apnea come una disciplina mortale e coloro che la praticano come dei pazzi suicidi.
Il CT della nazionale, Mimmo Blanda, è stato ripetutamente insultato, anche sul forum federale, da persone il cui unico scopo è quello di distruggere tutto ciò che, faticosamente, in questi anni è stato creato.
Il movimento dell’apnea è stato attaccato senza alcun dato scientifico da chi, evidentemente, ha precisi interessi personali per volere la morte della disciplina.
Gli atleti, fino a questo momento, non hanno risposto a queste assurde provocazioni, sperando che la loro Federazione fosse pronta a difendere loro, i tecnici e la disciplina stessa da questi attacchi vergognosi.
Così non è stato!
Non solo, dopo un collegiale che è stato svolto nel migliore dei modi dal CT Mimmo Blanda, da Maurizio Bellodi, da Armando Lombardi e da Luigi Magno, dove gli atleti hanno veramente ricevuto qualcosa di concreto, il tutto viene inquinato dalla polemica sulla presenza di Homar Leuci.
Homar ha sbagliato e per questo sta pagando pesantemente.
Ma questo non basta, forse bisognerebbe crocifiggerlo e dargli fuoco!
L’epoca dell’inquisizione è finita da tempo e con essa anche la caccia alle streghe.
Come atleti siamo felici che Homar abbia partecipato al collegiale portando a tutti noi il contributo della sua esperienza e imparando lui stesso a gestire meglio l’apnea.
Un atleta, dopo un errore del genere, è già sufficientemente depresso e demotivato, cosa bisogna fare? massacrarlo ancora di più affinché smetta di gareggiare per sempre?
Non siamo d’accordo.
Da nessuna parte sta scritto che un atleta in fermo precauzionale non possa partecipare ad un collegiale e qui riporto l’articolo 10.

ART. 10 ‘ Fermo precauzionale
Il concorrente che durante o alla fine della sua prova incorrerà in un episodio di pre-sincope o di sincope , sentito il parere dei medici federali , sarà costretto a interrompere l’attività sportiva, a titolo precauzionale, nel modo seguente:
A. Sincope: sei mesi di fermo
B. Pre-sincope: un mese di fermo.
C. Secondo episodio pre-sincopale nella stessa stagione agonistica: sei mesi di fermo.
D. L’atleta potrà riprendere l’attività soltanto dopo un esame medico-specialistico che ne accerti l’idoneità fisica .

Ma non è tutto, nei confronti delle persone che si permettono di scrivere che l’apnea è una disciplina stupida, che si permettono di insultare CT, tecnici e atleti sui vari forum fra cui anche quello federale non si prende nessun tipo di provvedimento e le risposte che vengono date a costoro dal Presidente sono quasi di scusa.
Ma stiamo scherzando?
Quanto tempo ancora, persone che si allenano tutti i giorni a proprie spese e che dedicano tutto il loro tempo libero alla crescita e allo sviluppo di questa meravigliosa disciplina , devono aspettare prima che la loro Federazione si degni di tutelarli?
Dobbiamo continuare ancora per quanto tempo a subire gli attacchi esterni di chiunque e l’indifferenza dei nostri dirigenti?
Gli atleti e i tecnici servono solo quando devono vincere i Mondiali?
Speriamo che i dirigenti riflettano su questi problemi e diano al più presto risposte concrete a chi lo sport lo fa e lo ama veramente. Grazie.

Gli atleti del club azzurro

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