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Capraia avrà la sua AMP, in cui si potrà fare Pescasub!

| 3 Giugno 2015 | 0 Comments

A quasi 20 anni dall’istituzione del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, l’Isola di Capraia avrà una area marina protetta vera e propria, che andrà a sostituire i vincoli a mare introdotti con il decreto istitutivo del Parco nazionale del luglio 1996.

Cartina AMP capraiaLa proposta della nuova zonazione, che avverrà mediante una variante al Piano del parco nazionale dell’Arcipelago Toscano approvato nel 2009, è stata presentata qualche giorno fa al direttivo dell’Ente Parco dal presidente Giampiero Sammuri (presidente di Federparchi) e dal sindaco di Capraia Gaetano Guarente (presidente della Comunità del Parco). Entrambi hanno sottolineato come questa proposta sia il frutto di una lunga concertazione con la comunità capraiese, e come tenga in considerazione tanto le necessità di tutela quanto quelle delle attività turistiche e di pesca con quali l’isola vive.

Il progetto include due aree di tutela integrale, che vanno a sostituire l’attuale zona 1; tre zone B2, dove sarà consentita anche la pesca artigianale ai soli pescatori locali; una piccola area di tutela archeologica a nord; 1 zona B2, lungo la costa e che i capraiesi chiamano “cerniopoli”, dove sarà vietata la pesca ma non le attività subacquee e la navigazione; una zona C, dove saranno consentite tutte le attività sostenibili. Il tutto sarà circondato da una vasta zona D – che comprende anche l’attuale impianto di acquacoltura a nord del porto di Capraia – nella quale saranno vietate la pesca a strascico e le altre attività impattanti, ma dove sarà consentita la pesca, anche quella subacquea autorizzata e contingentata, sia per numero di praticanti che per dimensione e quantità di prede, anche se c’è da notare che il tratto consentito alla pesca in apnea è veramente esiguo.

Subito dopo le elezioni regionali la variante “marina” verrà presentata alla Regione Toscana per l’approvazione, poi si aprirà la fase delle osservazioni, prima dell’approvazione definitiva da parte del Direttivo del Parco e del Ministero dell’ambiente.

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