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Capoliveri: pescasub 19enne in sincope, recuperato dal padre, è salvo

Un giovane pescasub diciannovenne di nazionalità ucraina, in vacanza con la famiglia all’isola d’Elba, è stato ricoverato dalla tarda serata di martedì, nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Piombino, a causa di una sincope occorsa durante una battuta di pesca in apnea.

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Allenarsi nel soccorso in mare può essere molto utile (foto divewise.org)

Il ragazzo stava pescando nel tratto di mare antistante la spiaggia della Madonna delle Grazie, era uscito in barca insieme al padre che, facendo da barcaiolo, è stato anche il primo a prestargli soccorso. A seguito di una intensa iperventilazione il pescatore ha poi perso conoscenza sul fondo, a circa 20 metri di profondità. Il padre, insospettitosi per l’eccessiva durata del tuffo, ha letteralmente “salpato” il corpo esanime del figlio grazie alla spessa cima che il ragazzo usava per collegare la boa di segnalazione alla cintura di zavorra.

Una pratica assolutamente sconsigliata ma che, se la circostanza fosse confermata, ha indubbiamente fatto la differenza tra la vita e la morte del giovane.

Le condizioni del pescatore sono sembrate fin da subito gravi. Il padre ha svolto le prime manovre rianimatorie nel tentativo di fargli riprendere conoscenza, quindi ha allertato il 118 che ha provveduto celermente ha coordinare le operazioni di soccorso.

Sul posto sono intervenuti i volontari della Pubblica assistenza di Capoliveri che poi hanno effettuato un incontro con la Misericorda di Porto Azzurro con il medico a bordo. Il ragazzo è stato portato in ambulanza all’ospedale di Portoferraio da cui, dopo la mezzanotte, è stato trasferito mediante elisoccorso all’ospedale di Piombino, dove è tuttora ricoverato. Lo staff tiene sotto stretta osservazione il ragazzo, anche perchè non si esclude una lesione polmonare di entità da accertare.

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