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APR continua la battaglia per portare la taglia minima della spigola a 40 cm

| 2 Dicembre 2015 | 0 Comments

L’alleanza Pescatori Ricreativi ha lanciato qualche tempo fa una campagna nazionale per la gestione della spigola. Sulla scorta dell’animata discussione che sta ancora interessando il nord europa, e riconoscendo oggettivamente che negli anni la presenza di spigole lungo le coste italiane si è molto rarefatta, APR propone per i pescatori ricreativi (leggi qui la proposta completa):

  1. L’innalzamento della misura minima della spigola a 40 cm (dai 25 attuali) per dare ai pesci la possibilità di  riprodursi almeno una volta.
  2. L’istituzione di un carniere ricreativo giornaliero in capi.
  3. Il divieto totale all’uso di reti, palangari ed attrezzi da pesca passivi in una fascia di 500 metri dalla costa indipendentemente dalla profondità del fondale.

spigolaAPR1Il 25 novembre scorso è anche arrivata anche una prima risposta, da parte del commissario Vella, all’interrogazione parlamentare alla Commissione Europea sulla Spigola Mediterranea presentata in settembre. Il documento riconosce che l’effettiva consistenza dello stock ittico rimane fortemente incerta non essendo mai stata oggetto di una valutazione specifica. Inoltre, i dati in possesso della commissione relativamente alla taglia del raggiungimento della prima maturità sessuale, sono attualmente molto limitati.

A complicare il tutto bisogna ricordare che: è vero che gli Stati membri sono tenuti a trasmettere informazioni nell’ambito dei loro obblighi in materia di raccolta dei dati, ma nonostante questo, il materiale fornito è stato scarso e frammentario. La disponibilità di dati trasmessi dagli Stati membri è indispensabile per i lavori dei comitati scientifici che forniscono consulenza alla Commissione, quindi allo stato attuale delle cose tra la reticenza degli stati membri e la necessità di rispettare gli obiettivi della politica comune della pesca, la proposta di APR non sembra poter essere accolta nel breve termine.

Questo però non toglie che i ricreativi potrebbero autonomamente auto-imporsi un codice etico almeno relativamente alla taglia minima di cattura. Ci chiediamo però, quanti sarebbero realmente in grado di autoregolarsi?! Un branzino da 40 cm pesa da 650 a 850 g circa, e rappresenta una cattura spesso irrinunciabile per molti, forse la maggioranza. Almeno a giudicare dalle ricciolette (la cui taglia minima di legge è ridicola, ad eccezione di quella prevista in Sardegna) da pochi etti che talvolta affollano i carnieri, anche dei non neofiti, non siamo così fiduciosi. Battaglia persa?! Chissà, il dibattito è aperto.

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