In sette giorni il bilancio è stato di 5 persone fermate mentre erano intente nel prelievo sottocosta di molluschi cefalopodi, visto il periodo, prevalentemente seppie, localmente molto richieste. Come da prassi è stato sempre eseguito il sequestro del pescato, devoluto alla Caritas dopo verifica di idoneità al consumo umano da parte dell’ASL, e l’elevazione di un salato verbale di carattere amministrativo. Nel caso degli ultimi due fermi, si è provveduto anche al sequestro delle attrezzature e alla denuncia dei soggetti all’autorità giudiziaria in quanto pescavano in zona A di tutela integrale.