Si chiamava Fabio Lodispoto il 55enne tragicamente deceduto ieri durante una battuta di pesca in apnea nelle acque salentine di Casalabate. Nato a Londra ma cresciuto a Pisa, eccellente chirurgo ortopedico, si divideva professionalmente tra Brindisi, Roma, Milano e Firenze, ma era molto conosciuto e ricercato in tutta Italia. Da sempre appassionato di sport estremi (free climbing e sci estremo) si era innamorato della pesca in apnea e del mare dopo aver conosciuto sua moglie, ed essere diventato salentino di adozione. Le sue ultime passioni erano la corsa e la scrittura di racconti.
Il magistrato ha disposto l’esecuzione dell’esame autoptico per accertare le cause della morte, anche se dalle prime ipotesi pare possa trattarsi di sincope. Fabio era considerato un pescatore esperto, soprattutto molto allenato sia fisicamente che mentalmente a gestire certe quote operative. La notizia della sua tragica scomparsa ha scosso profondamente tutta la comunità dei pescatori subacquei salentini, presso cui era molto conosciuto, che si stringono al dolore della moglie, della figlia e dei tanti amici e colleghi.