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Le Prede: La Spigola


Ospite Mariano Satta

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Mariano Satta con una spigola appena catturata

 

 

LA REGINA DEI BASSI FONDALI: LA SPIGOLA

 

Dove vive.

 

L'ambiente che la Spigola ama di più è la zona costiera, dove di solito si tiene in acque la cui profondità raramente oltrepassa i pochi metri.

 

Entro queste quote frequenta le coste frastagliate rocciose sia alte che basse, le scogliere artificiali, i porti, le lagune di acqua salmastra e in maniera particolare le foci dei fiumi nelle quali può trovare il suo cibo abituale costituito soprattutto da piccoli pesci...anche se i suoi preferiti sono i mugginetti.

 

 

Le giovani spigole sono gregarie, ma una volta divenute adulte, diventano dei predatori solitari astuti e aggressivi, i quali hanno bisogno di un'ampia zona di caccia.

 

La Spigola è una grande predatrice e il suo comportamento è molto sospettoso e anche pieno di curiosità.

 

Anche se le Spigole sono presenti tutto l'anno nel sottocosta, quelle più grosse si avvicinano a terra soprattutto nella stagione autunnale per motivi legati alla riproduzione. Si riuniscono in folti branchi per la stagione degli amori detta anche "frega".

 

La Spigola viene costantemente insidiata con diverse tecniche di pesca, sia dalla costa che a traina...dalle reti e anche e anche da noi pescasub.

 

continua...........

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Mariano Satta

 

LA SPIGOLA: COME VIVE

 

Dicentrarchus labrax vive durante il periodo giovanile in piccoli branchi, mentre da adulta è solitaria.

 

La specie è molto resistente tollerando temperature variabili da 2 a 30°C (euriterma) e salinità da 4 a 40 ä (eurialina).

In primavera, i nuovi nati migrano (montata) dal mare in acque salmastre (bassa salinità) o dolci (lagune, estuari e fiumi), dove permangono spesso fino alla maturità sessuale.

 

LA RIPRODUZIONE

 

I maschi raggiungono la maturità sessuale a due anni, le femmine a tre anni.

 

La riproduzione avviene in Mediterraneo in autunno-inverno, quando gli adulti si radunano in gruppi numerosi.

 

Le uova ,circa 140.000/Kg femmina,, fecondate da più maschi, sono galleggianti e sferiche (diametro di 1.15-1.16 mm).

 

La larva, alla schiusa, è lunga circa 4 mm.

 

continua..............

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LA TECNICA CLASSICA PER LA PESCA ALLA SPIGOLA E':

 

L'ASPETTO

 

L'aspetto è un'arte che si acquista con un allenamento paziente ed assiduo. La regola di base di questa tecnica sempre più praticata dagli appassionati è: "osservare e non muoversi".

 

Per ottenere buoni risultati, è necessario utilizzare un'attrezzatura neutra o mimetizzata al massimo, nascondere l'orologio od altri oggetti luccicanti ed imparare a mantenere l'immobilità.

 

Non bisogna mai effettuare dei movimenti bruschi o spostamenti rapidi, pena l'allontanamento della potenziale preda.

 

Qualora si avvisti il pesce, occorre avvicinarsi silenziosamente, senza fare alcun rumore e, appostandosi, suscitare la sua curiosità; riguardo l'appostamento, è fondamentale imparare a confondere la nostra sagoma con l'ambiente approfittando delle ombre o delle asperità che il fondale ci offre.

 

Oltre ad evitare di far stagliare la nostra figura in modo netto rispetto al fondale, dovremo stare molto attenti a non produrre rumori.

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ALTRE INFO DI TECNICA SULL'ASPETTO NEL BASSOFONDO

 

CENNI

 

Personalmente, ho incominciato a dedicare le mie attenzioni alla tecnica dell'aspetto e quindi alla Spigola agli inizi degli anni ottanta, quando i pesci iniziavano ad essere più smaliziati e diffidenti.

 

In quegli anni, nell'intero territorio nazionale - e in particolar modo in Sardegna- la maggior parte dei sub esperti andava a pescare di notte con l'ausilio di lampade a lunga autonomia (pratica proibita nel 1983).

 

Tanti iniziavano a fare trainetta, e in generale erano molti i pescatori che si dedicavano ad una pesca di rapina piuttosto che alla pesca sportiva come la intendiamo oggi...Quindi in quei tempi le spigole venivano rapinate con sistemi di pesca antisportivi.

 

L'agonismo in quegli anni salvò l'immagine del pescatore sportivo, perché al di fuori dei circuiti delle gare la pesca veniva praticata dai più in maniera indiscriminata.

 

In quegli anni i fucili oleopneumatici la facevano ancora da padrone, ma pian piano, con l'importazione e l'inizio della produzione degli arbalete da parte delle nostre aziende, la tecnica dell'aspetto cominciò ad essere sempre più apprezzata.

 

Da allora, le armi ad elastici, lunghe ed agili, hanno preso il sopravvento su quelle oleopneumatiche, tanto potenti quanto pesanti e rumorose.

 

La tecnica più usata era sempre stata la pesca in tana, ma la tecnica dell'aspetto iniziava a suscitare curiosità e fascino anche presso i più scettici.

 

Il pesce in genere e in particolar modo la Spigola, aveva iniziato a cambiare abitudini ed essere sempre più diffidente, ed anche le prede tipiche della pesca in tana come i saraghi iniziarono a disdegnare pertugi ed anfratti, dove risultavano molto più vulnerabili.

 

La pesca in tana si spostò verso quote più profonde, lasciando il bassofondo a diverse nuove tecniche, tra cui l'aspetto.

 

La pesca all'Aspetto si può collocare tra le regine delle tecniche e può essere praticata a tutte le quote, ma reputo necessario dividerla in due livelli, affinché i meno esperti abbiano la possibilità di valutare i limiti dove operare e capire quali specie insidiare.

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Giorgio Sirchia Official Team Omer - La Spigola della prima giornata dell'assoluto - Foto A.Balbi

 

TECNICA

L'ASPETTO NEL BASSOFONDO

 

L'aspetto nel bassofondo si pratica sia in superficie che a fondo, e la profondità massima d'esercizio può essere fissata in quindici metri. Nell'aspetto in bassofondo tante prede possono essere insidiate con successo anche evitando d'immergersi: anche se la maggior parte dei neofiti sono convinti che la cattura del pesce sia legata indissolubilmente alla profondità, questa convinzione può essere tranquillamente smentita da semplici appostamenti in emersione.[/b]

 

La tecnica così praticata si rivolge alla regina del bassofondo, e cioè la spigola, che preferisce cacciare in poche spanne d'acqua e nei mesi più freddi fissa i confini del suo territorio in prossimità di sbocchi d'acqua dolce o in coste basse e preferibilmente frastagliate.

 

Se si punta alla cattura della spigola, non sarà necessario operare in superficie, ma le catture si concentrano comunque in pochi metri di profondità.

 

Come la Spigola, anche altri pesci non predatori scelgono queste quote: Cefali, Saraghi Pizzuti, Maggiori e Fasciati e le Salpe.

 

Prima di ogni tuffo si devono valutare tanti fattori e non sempre si riescono ad avvistare le prede in anticipo.

 

Tanto con acqua limpida quanto in condizioni di visibilità precarie, a volte si dovranno sfruttare fattori diversi dall'avvistamento diretto, come ad esempio l'effettuare l'appostamento dove è presente una concentrazione di "mangianza", dove mulinella l'acqua oppure dove, semplicemente, il fondale si presenta adatto.

 

Per questo motivo è indispensabile pianificare ogni tuffo; mentre si prepara l'immersione, si deve valutare il punto migliore per l'appostamento, che solitamente sarà quello che offre maggiore copertura alla nostra figura.

 

Si prestano maggiormente all'aspetto quei punti di fondale che presentano massi, pietre, scogli ed asperità, alghe e tutto ciò che può offrire un nascondiglio dove far sparire la nostra sagoma.

 

Una volta raggiunto il fondo è preferibile assumere da nascosti una posizione un po' alta del busto, in modo che le pinne restino basse e maggiormente nascoste.

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Ciao Mariano e grazie per l'ennesima scheda. Ce le stiamo facendo tutte!

 

Ho una domanda per te: ma una spigola di due anni, diciamo un maschio, quanto puo' pesare? Così, giusto per sapere se etico sparare a spigole di un chilo scarso, ad esempio.

 

Ciao e grazie ancora!

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LE MIE ATTREZZATURE PER LA PESCA ALLA SPIGOLA

 

Per l'Aspetto in bassofondo, la scelta cade su attrezzature specifiche che devono assicurare libertà di movimenti e sopratutto benessere termico. I continui appostamenti e la mancanza di movimento portano i più freddolosi a soffrire, e per quanto l'organismo cerchi di adattarsi è meglio desistere qualora non si disponga di mute ed accessori adatti.

 

LE MUTE:

Le mute che uso solitamente sono quelle in "spaccato" e con "fodera esterna"; i più esperti usano preferibilmente le mute lisce, sia per il confort che producono in acqua che per l'assenza di cuciture.

 

Infatti, le mute che non presentano cuciture a parità di spessore risultano più calde e confortevoli, ma necessitano di un uso molto attento, in quanto le abrasioni prodotte negli appostamenti le portano ad avere una vita più breve di quelle morbide e foderate esternamente.

 

Ci sono mute in altri materiali, come quelle in S.C.S o spalmato internamente, che risultano confortevoli e più facili da indossare per i meno esperti. Essendo prive di fodera, necessitano di sostanze lubrificanti per essere calzate.

 

GUANTI E CALZARI:

Guanti e calzari sono d'obbligo: oltre a proteggere mani e piedi dalle abrasioni, ci aiutano a limitare la dispersione di calore alla base di intorpidimenti molto fastidiosi che possono anche interferire con l'azione di caccia.

 

La discesa deve essere silenziosa

 

MASCHERA:

Riguardo la maschera . è preferibile optare per un modello che presenti un buon rapporto tra volume interno e campo visivo: personalmente, prediligo una maschera a grande visuale, priva di telaio rigido e con volume ridottissimo.

 

Il mercato offre modelli vari dalle caratteristiche più svariate, per questo sono certo che nessuno resterà senza un modello che gli si adatti alla perfezione.

 

 

Il tubo deve essere morbido e anatomico: consiglio di posizionarlo possibilmente dietro la nuca e sotto il cinghiolo. Deve essere "libero" e mai fissato con anellini di gomma o altro al cinghiolo della maschera. Qualora si abbia l'abitudine di tenerlo in bocca, ci si ricordi almeno di "sputarlo" negli ultimi metri della risalita.

 

Particolare attenzione meritano le pinne, che devono risultare adatte tanto al nuoto di superficie che alla discesa. Devono permettere di "mantenere il punto" in presenza di corrente senza produrre sforzo nei momenti di preparazione al tuffo; devono essere potenti per permetterci di guadagnare il fondo agevolmente e devono essere reattive nelle fasi che seguono la cattura e la risalita, soprattutto nel momento dello stacco dal fondo.

 

 

Nella pesca all'aspetto nel bassofondo, la zavorra deve essere sempre calibrata in modo ottimale, e l'adozione di uno schienalino è una pratica sempre più diffusa fra gli appassionati.

 

 

Come nell'agguato, lo schienalino deve essere preferibilmente modulare, affinché chi non ha ancora maturato esperienze possa variare il proprio assetto anche in acqua. Lo schienalino non deve essere mai vincolato alla cintura, e la pesata deve risultare sempre superiore nella cintura, che in caso di necessità va sempre sganciata senza esitazioni.

 

Catturare una Spigola all'aspetto non è semplice

 

Le armi più indicate sono i lunghi arbalete dotati di mulinello, anche se alcuni affezionati usano con soddisfazione gli oleopneumatici.

 

La principale caratteristica che i lunghi arbalete devono avere è quella di permettere dei tiri lunghi e precisi e non stancare il polso nelle fasi di puntamento o leggero brandeggio.

 

A differenza di quanto si pensi un abile Aspettista non tiene lo sguardo in avanti ma con movimenti dolci osserva tutto e si guarda intorno.

 

I più abili, durante l' appostamento riescono ad osservare l'ambiente circostante anche a 360°, ma sono astuzie e tecnica che si sviluppano in molto tempo: anche se la caratteristica principale dell'aspetto è l'immobilismo, piccoli movimenti effettuati senza produrre vibrazioni possono risultare utili.

 

Se ben fatti, movimenti del capo e piccole roteazioni del busto permettono ai più abili di aumentare il campo visivo senza spaventare le prede.

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Ciao Mariano e grazie per l'ennesima scheda. Ce le stiamo facendo tutte!

 

Ho una domanda per te: ma una spigola di due anni, diciamo un maschio, quanto puo' pesare? Così, giusto per sapere se etico sparare a spigole di un chilo scarso, ad esempio.

 

Ciao e grazie ancora!

 

X VITONE:

Mi son documentato perchè era una domanda NON facile per poter rispondere a caldo ma:

I maschi raggiungono la maturità sessuale a due anni, le femmine a tre anni.

 

Lo sviluppo larvale avviene in circa 2 mesi e una Spigola maschio raggiunge 1 chilo di peso impiegando 3 anni o più...

 

Il fattore crescita dipende tanto dall'ambiente dove vive...La crescita è maggiore ove abbonda mangianza e tranquillità.

 

Possiamo dare una ipotetica valutazione sullo sviluppo della Spigola che viene indicato approssimativamente in 3 ettogrammi in 15 mesi o più...

 

E' eticamente corretto rispettare le Norme che riguardano le misure minime che sono:

 

Spigola (Dicentrarchus labrax) cm 23 - Sardegna cm 25

 

Secondo quanto disposto dall'art. 90 del Regolamento,

"La lunghezza dei pesci si misura dall'apice del muso, a bocca chiusa, fino all'estremità del lobo piú lungo della pinna codale, oppure all'estremità della pinna codale, quando questa non presenta i due lobi".

 

Ricordiamo che la legge ammette un margine di tolleranza del 10%, perciò ad esempio non verremo multati per aver catturato una salpa di 13,5 cm (15 - 10% = 15 - 1,5 = 13,5).

 

Inutile ricordare, però, che l'obiettivo del pescatore subacqueo moderno è quello di puntare a prede di valore sportivo e/o gastronomico e che, pertanto, è fondamentale tenersi sempre ben al di sopra di queste misure.

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Ahhhhhhhhh. Bello. Finalmente la scheda sulla regina. Il mio predone preferito...

Posso dire una cosa? Gran parte delle spigole da me catturate si sono fatte sorprendere in tana (soprattutto alle primissime ore dell'alba), mi potresti spiegare il motivo?

 

Ciao! :bye:

 

E comunque volevo dire: Grande Mariano...continua così!

 

Allego foto di una tra le prime spigole...

 

http://img169.imageshack.us/img169/1663/es...gola22kgia3.jpg

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Ospite Mariano Satta
Ahhhhhhhhh. Bello. Finalmente la scheda sulla regina. Il mio predone preferito...

Posso dire una cosa? Gran parte delle spigole da me catturate si sono fatte sorprendere in tana (soprattutto alle primissime ore dell'alba), mi potresti spiegare il motivo?

 

Ciao! :bye:

 

E comunque volevo dire: Grande Mariano...continua così!

 

Allego foto di una tra le prime spigole...

 

http://img169.imageshack.us/img169/1663/es...gola22kgia3.jpg

 

 

X FISHMAN02

Dipende dalle zone costiere e dal periodo in cui le hai catturate.

 

Se Le hai catturate dopo il periodo di frega e deposta delle uova s'intanano perchè stremate dal periodo degli amori in cui si riuniscono in branchi e difficilmente si cibano.

 

Se le hai trovate intanate all'alba in un altro priodo dell'anno è perchè hanno avvertito un'invasione del suo territorio da parte di altri predatori come i Barracuda che le stanno portando a disdegnare sempre più le nostre coste.

 

Comunque se le catturi costantemente intanate ritieniti fortunato...ormai sta diventando sempre più raro sorprenderle all'ombra degli anfratti.

Non è invece raro trovarle che s'intatano nelle franate costiere sopratutto quelle sotto precipizi e promontori...

 

In sisntesi: dipende dalle zone e dai periodi.

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Mariano Satta con una spigola appena catturata e la Plancetta di segnalazione.

PESCANDO LA SPIGOLA TANTI TRASGREDISCONO LA NORMA DELL'OBBLIGO DI SEGNALAZIONE.

 

La pesca alla spigola si pratica in acque molto basse, tante volte nella schiuma o nel silenzio invernale ma:

è un grave errore immergersi senza dovuta boa di segnalazione.

 

CONSIGLIO:

La boa deve essere apprezzata sempre anche nella pesca costiera...si tratta solo d'imapare come gestirla durante le azioni di pesca.

 

In particolare si possono sfruttare quei mezzi di segnalazione che offrono caratteristiche elevate di robustezza come Boe con rivestimento esterno in Nylon e camera d'aria interna, idem planciotte o Plancette con sscafo rigido.

 

Pescando alla Spigola sono solito sostituire la sagola galleggiante in dotazione con una comune lenza da 0,50 per pesca sportiva.

 

La lunghezza della lenza che preferisco nei bassofondi è sempre quella che rimane entro i 10 metri di lunghezza o meno.

 

Al terminale collego un piombo da alcuni etti che tengo o nella mano sinistra, quindi quella libera oppure sotto la giacca in corrsipondenza della natica.

 

Scelgo sempre di pescare con corrente laterale e contraria per motivi vincolati alla silenziosità e la mimetismo. I nfatti i marosi e gli speroni nascondono tanto la nostra sagoma e annullano le nostre vibrazioni che potrebbero allertarla.

 

Quando devo praticare un aspetto abbandono il terminale in piombo e poi, dopo piccolo traggitto dinamico, eseguo la posta adatta per incuurisoire la Spigola.

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SPIGOLA

 

Ordine: PERCIFORMI

Famiglia: Serranidae

Genere: Dicentrarchus

 

Dicentrarchus labrax (Linneo) 1758****

Generalita'

 

La caratteristica principale della Spigola e' quella di avere, a differenza degli altri Serranidi, due pinne dorsali piuttosto vicine, anziche' una.

 

Ha il corpo slanciato e poco compresso ai lati. La bocca e' grande con mandibola leggermente prominente.

 

Gli occhi sono piccoli e circolari.

 

Il preopercolo, inferiormente, e' munito di alcune spinule, superiormente invece e' seghettato.

 

L'opercolo ha due spine volte all'indietro.

 

Il dorso dell'animale e' grigio-nerastro o grigio-piombo, lucido; il ventre e' bianco.

 

Altre volte, invece, la colorazione subisce variazioni di tonalita', tendenti al grigio-giallastro, in rapporto alla zona in cui esso vive.

Gli esemplari giovani portano sovente una macchia nerastra sull'opercolo oppure lievi punteggiature disposte irregolarmente lungo i fianchi.

 

La linea laterale e' formata da 65 a 80 scaglie. Puo' raggiungere i 120 cm e toccare eccezionalmente i 12 kg di peso.

 

Da Sulmare.it

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NOTE E CURIOSITA':

 

La Spigola, a causa della sua voracita', viene anche chiamata Pesce lupo.

 

Fino a pochi anni fa veniva allevata nelle valli ma questa abitudine e' andata perdendosi a causa dei notevoli danni che causava alle altre specie.

 

Dato che ha notevole importanza commerciale, oggi viene allevata in grandi vivai artificiali.

 

Stando alle descrizioni di Plinio, le Spigole erano particolarmente apprezzate dai Romani che le definivano "lupi lanati" per sottolineare la bonta' ed il candore delle loro carni

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Il mio amicone spagnolo Javier con una bella spigola appena catturata.

LA REGINA E IL RE DEI NOSTRI MARI:

 

La spigola è sicuramente una delle prede più ambite nella pesca in mare a tutti i livelli, sia per la prelibatezza delle sue carni, sia per le sue caratteristiche di comportamento che ne fanno una preda "difficile".

 

Nella pesca in genere la Spigola è considerata la "Regina" di tutti i pesci costieri mentre lo scettro di RE spetta di diritto a "sua maestà il Dentice.

 

Per quanto riguarda il nostro sport le tattiche di pesca specializzate per questo serranide sono molto varie e prevedono sia l'impiego di tecniche statiche ma anche tecniche dinamiche come l'Agguato in bassofondo.

 

 

TECNICA: L'AGGUATO

A seguire cercherò di spiegare meglio anche le azioni dinamiche che riguardano l'Agguato nel bassofondo e come insidiare le spigole in azioni dinamiche...

 

continua......

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Segnalazione e DOVUTA CORREZIONE che dovrebbe interessare tutti:

 

La Spigola non viene più classificata nei Serranidi ma nella famiglia dei MORONIDI (Moronidae).

 

La precisazione è avvenuta grazie al contributo di Francesco (alias il nostro Cicciosacco) che è un preparatissimo e attento studente in Biologia e che ringrazio.

 

 

 

Famiglia> Moronidae

 

Genere> Dicentrarchus

 

Specie>Dicentrarchus labrax

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