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A grosseto ripolamento ittico


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Nuove casette per i pesci e visto che si tratta di Follonica polpi!

 

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A Grosseto cemento in fondo al mare, ma per migliorare la vita dei pesci

 

 

 

 

 

La provincia di Grosseto prosegue il progetto di ripopolamento ittico della costa maremmana e a tal fine in questi giorni sta compiendo le operazioni di posizionamento di 269 blocchi di calcestruzzo sul fondo marino, alla Giannella e nel Golfo di Follonica.

«Si tratta di parallelepipedi di 1,84 metri per 1,84, e con un altezza di 1,76 metri, caratterizzati dalla presenza di ampi fori laterali per favorire, l’ingresso e la permanenza dei pesci, che utilizzeranno queste strutture come una sorta di tana, in cui nascondersi, cibarsi, deporre le uova e riprodursi- hanno spiegato dalla provincia- I blocchi saranno posizionati a scacchiera, sul fondo marino, ad una distanza media dalla costa di circa 500 metri, in modo da garantire una doppia finalità: non solo ricreare l’ambiente ideale per la riproduzione della flora e della fauna ittica, ma anche difendere l’area dai pesanti danni provocati dalla pesca a strascico illegale, quella che viene praticata sotto costa, spazzando via, con le reti, tutto ciò che si trova sul fondale marino, compresa la posidonia, una pianta fondamentale per la difesa del litorale dall’erosione meteomarina. I blocchi di calcestruzzo, così posizionati, impediranno di fatto, il passaggio sotto costa dei pescherecci che praticano la pesca a strascico illegale».

Le operazioni di messa in mare sono piuttosto complesse: i pezzi partono dal Porto di Talamone e la collocazione sul fondale marino avviene mediante “bracatura”, con il sollevamento e la calata sul fondale attraverso una particolare apparecchiatura di sgancio, collegata ad una gru trainata dal rimorchiatore.

Dei 269 blocchi, 135 saranno posizionati nell’area del Golfo di Follonica e 134 alla Giannella. Se le condizioni meteomarine lo permetteranno, la ditta incaricata, che è la Deep Sea Technology srl, sarà in grado di terminare l’intervento alla Giannella entro la fine della settimana ed entro la fine del mese di novembre, quello a Follonica. L’investimento della Provincia ammonta a 250mila euro, con finanziamenti statali Cipe.

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raro caso di cemento che fa bene all'ambiente! :thumbup:

 

Ma c'è anche di meglio e più artistico del solito cemento forse non l'avete letta c'è anche chi utilizza il marmo e le le sculture leggete qui

 

Una “Casa dei pesci” in marmo, per proteggere la costa maremmana dai danni della pesca a strascico

 

 

[27 settembre 2013]

 

 

Con il progetto promosso dall’associazione onlus “Comitato per la Casa dei pesci”, arte e tutela dell’ambiente vanno a braccetto. Il progetto, che prevede l’utilizzazione di 100 blocchi di marmo provenienti dalle “Cave Michelangelo” di Massa Carrara per proteggere la costa maremmana dai danni ambientali provocati dalla pesca a strascico illegale, quella che viene praticata al di sotto dei 50 metri di profondità, è stato condiviso formalmente da parte della Regione Toscana e delle Istituzioni locali, attraverso la firma di un Protocollo d’Intenti.

A siglare il documento sono stati l’assessore regionale all’Ambiente Anna Rita Bramerini, il presidente della provincia Leonardo Marras, il presidente dell’associazione Comitato “La Casa dei Pesci” Lucio Sabbadini; Loriano Valentini, presidente della Fondazione Grosseto Cultura; l’assessore alla Cultura del Comune di Grosseto, Giovanna Stellini; il vicesindaco di Magliano in Toscana, Eva Bonini; il sindaco del Comune di Orbetello Monica Paffetti; e il vicesindaco del Castiglione della Pescaia Elena Nappi.

«Per comprendere il senso del progetto – ha spiegato Sabbadini– bisogna fare un passo indietro, al 2006, quando la Regione ha posizionato a mare dissuasori contro la pesca a strascico illegale dal Chiarone a Piombino. Nel tratto da Talamone a Bocca d’Ombrone il Consorzio dei piccoli pescatori dell’Argentario ottenne il permesso di intensificare il numero di dissuasori, triplicandolo. Ne furono posizionati 150, rendendo praticamente impossibile la pesca a strascico illegale nella zona. Dal risultato ottenuto a Talamone è nata l’idea di estendere il progetto al resto della costa, dall’Argentario a Punta Ala, con la scelta sostenibile di utilizzare ciò che già esiste in natura: il marmo, al posto dei blocchi in cemento. Così, nel 2012, è nata l’associazione la Casa dei Pesci onlus, che sta raccogliendo fondi, anche dai privati, per finanziare la messa in mare dei dissuasori. Ci siamo mossi in tutta Italia e all’estero ottenendo il sostegno economico di tanti cittadini. Sono nostri sostenitori, ad esempio, i gruppi di acquisto solidale».

I firmatari si impegnano a collaborare ognuno per quanto di propria competenza al fine di fornire l’assistenza tecnica necessaria per l’ottenimento dei permessi di posa in mare dei blocchi di marmo. Un tavolo tecnico coordinerà le azioni e verrà anche istituito dalla Fondazione Grosseto Cultura un fondo per raccogliere i contributi pubblici e privati da destinare alla Casa dei Pesci.

«Alla firma arriviamo tutti con due ferme convinzioni – ha sottolineato l’assessore Bramerini – che il mare della Maremma e il suo habitat sono un patrimonio unico e per questo da salvaguardare e valorizzare. E che solo insieme è possibile farlo. Il protocollo che abbiamo sottoscritto mette in campo una serie di azioni coordinate e integrate per tutelare la flora e la fauna marina, minacciate e spesso purtroppo danneggiate dalla pesca a strascico. Il tutto sotto il filo conduttore della cultura e dell’arte, elementi fondanti di questa nostra terra. Da tempo la Regione e la Provincia hanno posto in essere attività specifiche per tutelare l’ambiente marino come i dissuasori a mare della pesca illegale. Con il progetto “La Casa dei Pesci” vogliamo fare di più dando vita, non solo ad azioni per proteggere il mare e migliorare il ripopolamento ittico, ma anche percorsi ambientali di mare, con sculture di artisti famosi, un giardino dell’arte marino. Saranno interventi utili a promuovere una fruizione più responsabile dell’ambiente marino e a sensibilizzare ed accrescere la consapevolezza per il rispetto dell’ambiente, del paesaggio e insieme della cultura e dell’arte».

Infatti alcuni blocchi di marmo verranno posizionati in mare allo stato grezzo, altri diventeranno opere scultoree sottomarine, che oltre a svolgere una azione di protezione, saranno una originale attrazione turistica.

I primi 20 blocchi di marmo verranno posizionati a partire dalla prossima primavera a Giannella, ci vorranno circa 3 anni per mettere a mare i 100 pezzi e di questi almeno una trentina saranno destinati a diventare opere d’arte.

Gli artisti che ad oggi hanno dato la loro adesione a titolo gratuito sono Massimo Lippi di Siena, lo scultore Massimo Catalani di Roma; Giorgio Butini di Firenze, Beverly Pepper americana che vive a Perugia; Emily Young artista inglese molto famosa che lavora a Braccagni, Girolamo Ciulia ed Emanuele De Reggi di Pietra Santa.

«La Provincia darà pieno sostegno a questa importante operazione di tutela ambientale e valorizzazione artistica del territorio, mettendo a disposizione le proprie professionalità per garantire i migliori risultati– ha affermato il presidente Marras –. Una barriera così fitta di dissuasori renderà realmente impossibile il passaggio a chi pratica la pesca illegale, garantendo una buona base di partenza per il successo delle operazioni di ripopolamento ittico».

«Alla fine di questo percorso sarà realizzato il più grande parco italiano d’arte pubblica, con opere a mare e a terra su decine di chilometri di costa» ha concluso Loriano Valentini, presidente della Fondazione Grosseto Cultura.

 

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Modificato da Barbara Pignataro
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Qui da noi se qualcuno propone una cosa del genere lo mettono al rogo......il concetto delle nostre zone è VIETARE per ripopolare, sembra che chi deve decidere non trovi altre soluzioni.

 

Eppure,,,,ce ne sarebbero tante soluzioni ma vietare lo trovano più semplice più che controllare oppure trovare alternative.

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