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L'ultima pescata prima della fine del mondo.......


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Miglior contributo in questa discussione

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Ringrazio tutti per i complimenti.....fanno sempre mooolto piacere!!!!

Anche le critiche sono ben accette. Fanno parte del gioco e servono per crescere sia culturalmente che dal punto di vista strettamente piscatorio. Ci tengo a precisare che con "apneista anonimo" ho avuto modo di chiarirmi in MP in maniera pacata e civile facendogli presente quello che la scienza dice circa l'argomento del nostro contendere. Ovviamente ci sono ricercatori che danno ragione a lui ed altri che danno ragione a me. L'importante è comportarsi in maniera il più possibile etica....come del resto ho fatto io!!!!

 

Che dire, Cosimo... SUPERLATIVO come sempre! :clapping: :clapping: :clapping:...e tanta, tanta sana invidia! :)

Comunque forse io avrei provato a dare una schioppettata alla cieca nel polverone, nella direzione in cui sembrava occultarsi quel corvinone... Era talmente grosso che probabilmente l'avresti beccato. E' vero pure, però, che tra il dire e il fare c'è di mezzo "e il" (come dice Elio...). :laughing: ...Scherzi a parte, tanto di cappello!

A presto e ancora complimenti

 

Tano

 

Ciao Gaetano,

effettivamente la corvina era davvero bella grossa ma in certe occasioni si tratta di frazioni di secondo e non sempre si è così pronti con i riflessi. Si certo, hai perfettamente ragione, avrei potuto azzardare il tiro, ma non l'ho fatto per una semplice ragione: la corvina era di coda e sparando alla cieca avrei rischiato seriamente di colpirla di striscio ferendola inutilmente (considera che avevo la fiocina e non la tahitiana con la quale magari l'avrei potuta spiedinare con una botta di culo).

Ho preferito far riposare la tana, far depositare la sospensione e sparare a colpo sicuro. Dopotutto ho perso una corvina stimata sui due chili, ma ne ho presa una di 1,7 kg effettivi!!!!!

E poi preferisco sempre sparare alle corvine sull'imboccatura della tana (o poco oltre) e quasi mai quando sono profondamente intanate, per evitare di spaventarle eccessivamente.

Tutti questi accorgimenti, assieme al fatto che non pesco mai sulle stesse tegnue per più di 2/3 volte all'anno, mi consentono di fare i carnieri che avete visto.

 

Ho preso spunto da quanto schersosamente scritto dal mitico Gaetano (grande pescatore ed amico di innumerevoli pescate in Croazia) per far capire ai neofiti quali dovrebbero essere i giusti comportamenti da tenere durante l'azione di caccia in tana :bye: :bye: :bye:

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  • 2 settimane dopo...

Splendide catture e grandi capacità apneistiche.. Però che posti top che conosci, beato te... Un privilegio raro. Se hai voglia sarei curioso che ci raccontassi come ti alleni (piscina, corsa, yoga) per pescare a quelle quote con un imbardatura e freddo del genere..

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Splendide catture e grandi capacità apneistiche.. Però che posti top che conosci, beato te... Un privilegio raro. Se hai voglia sarei curioso che ci raccontassi come ti alleni (piscina, corsa, yoga) per pescare a quelle quote con un imbardatura e freddo del genere..

Se hai voglia sarei curioso che ci raccontassi come ti alleni (piscina, corsa, yoga) per pescare a quelle quote con un imbardatura e freddo del genere..

Magìa...

 

Allo stato attuale delle cose (ossia da quando nel maggio del 2012 sono diventato padre) effettivamente ha ragione il caro amico Leonardo.......si tratta di pura magia :lol: :lol: :lol: :lol:

 

Prima della nascita di mia figlia ero solito fare il seguente allenamento settimanale:

- due allenamenti settimanali (martedì e giovedì) di apnea dinamica in piscina della durata di almeno 1 ora,

- due corsette settimanali (mercoledì e venerdì) molto leggere, giusto per sciogliere l'acido lattico accumulato in piscina;

- sabato riposo;

- domenica pescata (tutto il giorno). In caso di condimeteo avverse ripiegavo con un allenamento di apnea profonda al lago;

- lunedì riposo.

 

Ovviamente i dettagli sono top secret :whistling: :whistling: :whistling:

 

Attualmente il tutto ovviamente è stato scombinato dall'arrivo della mia piccola Chiara e quindi cerco di tenere fermi almeno i due allenamenti settimanali di apnea dinamica in piscina e tutto il resto lo faccio quando posso. Anche le pescate si sono nettamente rarefatte. Nonostante tutto, cerco di mantenere botta e con un po' di "magia" qualche pesce lo prendo lo stesso, pescando a quote non proprio alla portata di tutti.....nonostante le mie 40 primavere sulle spalle B) B) B)

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secondo me la corsetta leggera più che a sciogliere l'acido lattico serviva a seminare l'avvocato incazzato all'inseguimento con il mattarello in mano :D

 

:lol: :lol: :lol: :lol:

Beh si, la dura vita del pescasubbo ammogliato è fatta anche di queste cose :laughing: :laughing: :laughing:

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Splendide catture e grandi capacità apneistiche.. Però che posti top che conosci, beato te... Un privilegio raro. Se hai voglia sarei curioso che ci raccontassi come ti alleni (piscina, corsa, yoga) per pescare a quelle quote con un imbardatura e freddo del genere..

Se hai voglia sarei curioso che ci raccontassi come ti alleni (piscina, corsa, yoga) per pescare a quelle quote con un imbardatura e freddo del genere..

Magìa...

 

Allo stato attuale delle cose (ossia da quando nel maggio del 2012 sono diventato padre) effettivamente ha ragione il caro amico Leonardo.......si tratta di pura magia :lol: :lol: :lol: :lol:

 

Prima della nascita di mia figlia ero solito fare il seguente allenamento settimanale:

- due allenamenti settimanali (martedì e giovedì) di apnea dinamica in piscina della durata di almeno 1 ora,

- due corsette settimanali (mercoledì e venerdì) molto leggere, giusto per sciogliere l'acido lattico accumulato in piscina;

- sabato riposo;

- domenica pescata (tutto il giorno). In caso di condimeteo avverse ripiegavo con un allenamento di apnea profonda al lago;

- lunedì riposo.

 

Ovviamente i dettagli sono top secret :whistling: :whistling: :whistling:

 

Attualmente il tutto ovviamente è stato scombinato dall'arrivo della mia piccola Chiara e quindi cerco di tenere fermi almeno i due allenamenti settimanali di apnea dinamica in piscina e tutto il resto lo faccio quando posso. Anche le pescate si sono nettamente rarefatte. Nonostante tutto, cerco di mantenere botta e con un po' di "magia" qualche pesce lo prendo lo stesso, pescando a quote non proprio alla portata di tutti.....nonostante le mie 40 primavere sulle spalle B) B) B)

 

Bei corvi, belle pescate, ma che i 18 metri non siano alla portata di tutti lascia un pò il tempo che trova. Sinceramente dato il poco pesce in giro, i 18 mt sono una condizione base per riempire il frigo indipendentemente dagli "anta". A Cala Gonone e all'Elba d'inverno sopra quei metri trovi solo polpi e qualche spigola, sulla costa toscana spesso manco quelli.

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ma i - 18 del del circolo polare Adriartico sono una cosa ben diversa dai - 18 di cala Gonone o dell'Elba

 

Ahahah, forse ti confondi con le Bahamas :D Se tu a gennaio trovi 18° a Cala Gonone e all'Elba ti pago volentieri la cena e una buona bottiglia di vino DOC, dato che anche l'anno scorso si stava sugli 11/12° con vento a 50 nodi di maestrale di ritorno a scirocco, smorzato ma che creava correnti tali da dover usare 3 kg extra su pedagno per non ritrovarsi a 20 mt dalla tana segnata (vedere meteo gennaio 2012 per credere). Dove si pescava le spigole, dato che eravamo alla foce di fiumi di montagna si stava anche sui 9/10°, così come a Punta Nera, infatti girano parecchi tonni e balene. Vedi tu...... ;) Poi, nessuno mette in discussione le qualità individuali, anzi il contrario, tanto di cappello, ma si fa solo una precisazione sul fatto che siamo purtroppo in molti a dover pescare in quelle condizioni. Sono bolognese, pesco spesso anche in Adriatico e i 9° pasquali dell'Istria li conosco bene, anche perchè la prima volta avevo calzari da 3mm e le dita dei piedi si sono riconciliate all'ora di cena..... :thumbup:

Modificato da Frank Selleri
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ma i - 18 del del circolo polare Adriartico sono una cosa ben diversa dai - 18 di cala Gonone o dell'Elba

 

Ahahah, forse ti confondi con le Bahamas :D Se tu a gennaio trovi 18° a Cala Gonone e all'Elba ti pago volentieri la cena e una buona bottiglia di vino DOC, dato che anche l'anno scorso si stava sugli 11/12° con vento a 50 nodi di maestrale di ritorno a scirocco, smorzato ma che creava correnti tali da dover usare 3 kg extra su pedagno per non ritrovarsi a 20 mt dalla tana segnata (vedere meteo gennaio 2012 per credere). Dove si pescava le spigole, dato che eravamo alla foce di fiumi di montagna si stava anche sui 9/10°, così come a Punta Nera, infatti girano parecchi tonni e balene. Vedi tu...... ;) Poi, nessuno mette in discussione le qualità individuali, anzi il contrario, tanto di cappello, ma si fa solo una precisazione sul fatto che siamo purtroppo in molti a dover pescare in quelle condizioni. Sono bolognese, pesco spesso anche in Adriatico e i 9° pasquali dell'Istria li conosco e li ricordo bene, anche perchè la prima volta avevo calzari da 3mm e le dita dei piedi si sono riconciliate all'ora di cena..... :thumbup:

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Probabilmente Leo si riferiva alle condizioni di visibilità dell'Alto Adriatico, non alla temperatura.

Effettivamente, scendere a 18 m praticamente alla cieca (tanto che più volte ci si ritrova improvvisamente con la faccia affondata nel fango) non è la cosa più semplice del mondo. Almeno per quanto mi riguarda, le condizioni di visibilità influiscono tremendamente sulla resa del tuffo, più per una questione psicologica che fisica...

Modificato da g.doddis
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Frank, conosco Punta nera, perte della costa toscana e un pò di sardegna, dove ti confermo che comunque c'è corrente. Ho pescato pure a Scilla dove la corrente è un fiume in piena al pari di una normale condizione dell'alto adriaco quando esci in mare aperto. Però c'è un però, mentre le condizioni da te descritte sono estreme, lì stiamo parlando di normalità, e non mi riferisco solo alla pemperatura dell'acqua... che quello è il meno.

Onestamente con le condizioni da te descritte, o come quelle in cui opera Cosimo, un pischello in mare non ce lo porterei, nemmeno se abitualmente scende ad oltre -20. Io ci sono stato a tre miglia fuori Venezia eravamo su un relitto pogiato a 19 m con la tolda e -15 ti assicuro che pur avendo trovato il relitto col gps ed aver ancorato poco distante, una volta entrati in acqua trovare il relitto (che aveva un gavitello con la cima disposta a 45°) e farci le immersioni non era pur nulla agevole. Restare in zona non era uno scherzo, non hai nessun riferimento. Giusto giusto ti puoi vagamente regolare rispetto all'imbarcazione ancorata, il litorale piatto del Veneto a quella distanza non ti per nulla utile, anzi dal pelo dell'acqua fai difficoltà a vederlo. e ti sto parlando di una imbarcazione affondata abbasdtanza grande, figuriamo a trovare piccole e basse conformazioni di grotto che hanno lo stesso colore del fondo il tutto avvolto da una fitta nebbia. Converrai con me che l'acqua limpida è un bell'aiuto.

Il non per tutti non deve essere inteso proprio in modo esclusivo, pescare sulle tegnue è da gente esperta anzi oltre che esperta anche abituata a pescare in quel particolare ambiente

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