authorized Inviato Novembre 10, 2011 Segnala Condividi Inviato Novembre 10, 2011 Salve a tutti devo acquistare una muta da usare sia in apnea sia con ara -30 mt. anche d’inverno. Dato che -non voglio spendere- per una semistagna ne una su misura, volevo sapere se c’è chi mi può dare consigli perchè ha risolto per gli stessi utilizzi con una muta calda in spaccato e alta resistenza a schiacciamento da profondità (mares instinct 5.5/ cressi competition 5) o una muta bifoderata con cerniera e sottomuta, (seac privilege 5/ mares dual 5) più resistente e duratura certo ma più fredda. Grazie. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
stilet Inviato Novembre 10, 2011 Segnala Condividi Inviato Novembre 10, 2011 Salve a tutti devo acquistare una muta da usare sia in apnea sia con ara -30 mt. anche d’inverno. Dato che -non voglio spendere- per una semistagna ne una su misura, volevo sapere se c’è chi mi può dare consigli perchè ha risolto per gli stessi utilizzi con una muta calda in spaccato e alta resistenza a schiacciamento da profondità (mares instinct 5.5/ cressi competition 5) o una muta bifoderata con cerniera e sottomuta, (seac privilege 5/ mares dual 5) più resistente e duratura certo ma più fredda. Grazie. Secondo me a -30 in inverno ti ci vuole una muta per ARA le due cose vanno difficilmente daccordo ( anche perchè il neoprene da apnea è più morbido rischi di schiaccialo permanendo a -30 per lungo tempo). Forse ( perchè l'ho avuta e la con conosco) , la competition cressi è adatta, ma molto molto forse.. In tutta sincerità io, a -30 in invenro userei una semistagna. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
authorized Inviato Novembre 11, 2011 Autore Segnala Condividi Inviato Novembre 11, 2011 (modificato) Stilet: grazie per tuo contributo, riporto la relazione molto chiara di utente - RANA "Ciao Authorized, come già ti hanno detto il comportamento del neoprene (indipendentemente se foderato o meno) non cambia e lo schiacciamento in profondità è solo momentaneo risalendo il neoprene riacquista il suo iniziale spessore. Il potere isolante del neoprene è dato sia dalla gomma che ha comunque un proprio potere isolante ma anche e soprattutto da una serie di bollicine di gas in essa contenute. Più le bollicine di gas sono grosse di diametro (neoprene macrocellulare) più il neoprene è morbido, confortevole e isolante ma al tempo stesso subisce un maggior schiacciamento con l’aumento della pressione e di conseguenza in profondità protegge di meno dal freddo. Più le bollicine sono piccole di diametro (microcellulare) più il neoprene è meno morbido e meno coibentante ma al tempo stesso subisce una minore compressione con l’aumento della profondità di conseguenza mantiene una maggiore capacità di proteggerci dal freddo. Nelle mute per l’apnea si preferisce un neoprene macrocellulare comodo e coibentate in superficie anche se in profondità protegge di meno dal freddo ma tanto in profondità si trascorre poco tempo in apnea. Nelle mute per il subacqueo con le bombole si preferisce un neoprene microcellulare meno morbido ma che subisce meno la compressione di conseguenza più caldo in profondità. Il neoprese sia micro che macro con il passare del tempo (le continue compressioni) perde la sua elasticità perché parte delle bollicine collassano è il normale invecchiamento del materiale. Le mute con tante immersioni perdono parte del loro spessore, al tatto appaiono incartapecorite, più rigide rispetto a una analoga muta nuova. In poche parole le continue immersioni trasformano il normale neoprene in una sorta di neoprene precompresso quello che viene utilizzato a spessori minimi per confezionare le mute stagne. Il problema delle mute d’apnea usate con le bombole deriva dal fatto che essendo monofoderate sono cucite solo all’esterno e non all’interno dove sono solo incollate questo le rende più delicate se indossate sotto un gruppo ARA è come guidare un trattore a cingoli indossando uno smoking . Cordialmente Rana " Modificato Novembre 12, 2011 da Cono Corrado Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
stilet Inviato Novembre 13, 2011 Segnala Condividi Inviato Novembre 13, 2011 (modificato) Stilet: grazie per tuo contributo, riporto la relazione molto chiara di utente - RANA "Ciao Authorized, come già ti hanno detto il comportamento del neoprene (indipendentemente se foderato o meno) non cambia e lo schiacciamento in profondità è solo momentaneo risalendo il neoprene riacquista il suo iniziale spessore. Il potere isolante del neoprene è dato sia dalla gomma che ha comunque un proprio potere isolante ma anche e soprattutto da una serie di bollicine di gas in essa contenute. Più le bollicine di gas sono grosse di diametro (neoprene macrocellulare) più il neoprene è morbido, confortevole e isolante ma al tempo stesso subisce un maggior schiacciamento con l’aumento della pressione e di conseguenza in profondità protegge di meno dal freddo. Più le bollicine sono piccole di diametro (microcellulare) più il neoprene è meno morbido e meno coibentante ma al tempo stesso subisce una minore compressione con l’aumento della profondità di conseguenza mantiene una maggiore capacità di proteggerci dal freddo. Nelle mute per l’apnea si preferisce un neoprene macrocellulare comodo e coibentate in superficie anche se in profondità protegge di meno dal freddo ma tanto in profondità si trascorre poco tempo in apnea. Nelle mute per il subacqueo con le bombole si preferisce un neoprene microcellulare meno morbido ma che subisce meno la compressione di conseguenza più caldo in profondità. Il neoprese sia micro che macro con il passare del tempo (le continue compressioni) perde la sua elasticità perché parte delle bollicine collassano è il normale invecchiamento del materiale. Le mute con tante immersioni perdono parte del loro spessore, al tatto appaiono incartapecorite, più rigide rispetto a una analoga muta nuova. In poche parole le continue immersioni trasformano il normale neoprene in una sorta di neoprene precompresso quello che viene utilizzato a spessori minimi per confezionare le mute stagne. Il problema delle mute d’apnea usate con le bombole deriva dal fatto che essendo monofoderate sono cucite solo all’esterno e non all’interno dove sono solo incollate questo le rende più delicate se indossate sotto un gruppo ARA è come guidare un trattore a cingoli indossando uno smoking . Cordialmente Rana " Sotto al gruppo ara indossi il GAV che è morbido , se poi usi la zavorra morbida sul GAV, addosso non hai nulla che ti rovina una muta anche se non cucita internamente. Quindi non è quello il problema, inoltre se fai ara non strusci o non dovresti strusciare sul fondo, scogli o altro, quindi non è la delicatezza a essere importante, la differenza è principalmente nel neprene che per le muta ara è più resistente allo schiacciamento nel tempo. Inoltre la muta ara è quasi sempre bifoderata con cerniera perchè stai sotto in media poco meno di un ora, quindi la indossi facilmente, a fine immersione sali in barca e te la togli, o la apri, o togli solo la parte sopra e la leghi ai fianchi, ecc ecc. Se peschi, invece stai in acqua anche 3-4 ore, per cui serve morbida calda e con poche infiltrazioni. Quando faccio qualche uscita ARA uso mute da pesca, ( ho solo quelle ) per immersioni fino a 15-20 mt. ti assicuro che vanno benissimo, però oltre ci vuole una muta da ARA per non rovinarle con lo schiacciamento ( come già spiegato) quella da apnea. Cmq per ricapitolare servirebbero due tipi di mute per ciascuna attività . Modificato Novembre 13, 2011 da stilet Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
authorized Inviato Novembre 14, 2011 Autore Segnala Condividi Inviato Novembre 14, 2011 stilet: grazie era quello che mi interessava sapere che schiacciamento e stress del neoprene usato a certe profondità non è solo momentaneo ma diventa permanente. Certo esistono mute da apnea più resistenti ma, è tutto chiaro. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
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