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Serra con il 60!


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Questa cattura risale a ieri pomeriggio, in una zona nuova, dove mi sono recato sperando di trovare mare migliore rispetto a quello delle mie solite zone di pesca, caratterizzati da quasi una settimana dal torbidone estremo. Trovo mare mosso ma con acqua limpida, opto per un bassofondo a ridosso di un ridotto tratto di costa. La batimetrica è dai 2 ai 5 metri. Comincio a fare aspetti e agguatini alla ricerca di qualche spigola settembrina, ma,nonostante nutriti banchi di cefalotti, non ne vedo una. Invece sono presenti le salpe, che personalmente trovo molto divertenti da insidiare. Girano alcuni esemplari di taglia interessante, ma non vengono a tiro e le due che riesco a portare a tiro agguantandole le padello clamorosamente. Le ore passano e il cavetto è miseramente vuoto, vedo solo cefalotti e salpe e comincio ad abituarmi all’idea del cappottone. Il tramonto si avvicina, prendo dalla plancetta la torcia e il comanche 60 per insidiare qualche sarago nelle fessure che formano i frangiflutti. Niente di niente, solo qualche sparuto sarago sottomisura. Comincio a fare il tragitto inverso verso l’uscita esplorando gli spacchi. All’improvviso con la coda dell’occhio noto alla mia sinistra un movimento di qualcosa , sono tre bei pesci che nuotano veloci a mezz’acqua tra le rocce, sono a due metri scarsi da me, uno è dal corpo allungato, penso tra me e me che si tratta di un cefalo oversize. In un istante ruoto il fucile a sinistra, allineo il bersaglio e lascio partire la tahitiana del comanche che, da una distanza di un metro scarso, centra il pesce più grande nella parte alta della testa! Preso! Evvai! Per poco non l’ho mancato, 3 cm ed era padellona di quelle violente. Realizzo nel frattempo che si tratta di serra o ricciola. Subito il pescione parte verso il largo, sbobinando progressivamente tutto il nylon del mulinello, cerco di frenarne la fuga,ho il cuore in gola, non sono abituato a queste taglie. Finalmente qualcosa di grosso! esclamo nella mente tra me e me. Ho il terrore di perderlo, che si possa sfilare l’asta, ma mi ricordo che ho impiombato l’asta sul secondo foro, quindi dovrei essere al sicuro. Piano piano sento che il pesce comincia a perdere energie, vorrei doppiarlo ma la plancetta ora dista troppo e ripiego per un recupero tranquillo evitando di forzarlo troppo. Lo raggiungo e non senza difficoltà lo prendo per la testa e poi infilo la mano tra le branchie. Sono al settimo cielo! Il primo pescione della stagione estiva e il mio primo serra! E poi con il 60! Stento a crederci! Il cuore mi batte ancora forte mentre pinneggio verso l’uscita, la preda ora è tra le mie mani, è stata una bella lotta, la ammiro e penso a tutti i sacrifici e i cappotti , le levatacce, il crederci sempre e il non arrendersi mai. Una cattura inaspettata che mi ha regalato una forte emozione che difficilmente dimenticherò, in mare tutto può succedere. Meno male che sul fucilozzo gli montai a suo tempo il mulinello, altrimenti non avrei portato a casa la preda. A casa la bilancia si fermerà a 5 kg, per una lunghezza di quasi 90 cm.

 

 

 

 

 

 

 

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