Salvatore Rubera Inviato Giugno 19, 2011 Segnala Condividi Inviato Giugno 19, 2011 MI permetto un'osservazione. Considerato che i pescatori subacquei professionisti in Italia si contano forse sulle dita delle mani... il buco di una tahitiana o quelli in fila di una fiocinata (3, 4, 5, 6 denti) non è una marcatura sufficiente per un controllo al ristorante? Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
marcomix Inviato Giugno 19, 2011 Autore Segnala Condividi Inviato Giugno 19, 2011 E se uno taglia la coda, ma poi va comunque a cedere il pescato al ristorante compiacente che mette il pesce preso a nero in una ghiacciaia poco in vista e nella vetrina all'ingresso ci piazza un paio di pesci "puliti", chi se ne accorge? Sul pesce servito di sicuro non si nota la coda tagliata! Beh, ma se facessero i controlli ai ristoranti non servirebbe certamente la coda tagliata per pizzicarli: c'è la tracciabilità del pescato, a partire dalla fattura di acquisto, che ovviamente non può essere rispettata con i pesci presi dai professionisti abusivi, no? Solo un imbecille, secondo me, comprerebbe pesce marcato come "non vendibile". Giorgio, in Italia non hanno saputo prevenire il crack della Parmalat da 14 miliardi di euro e vuoi che vadano a pizzicare un ristoratore per due pesci "abusivi"... :laughing: :frustry: Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
paolotto Inviato Giugno 19, 2011 Segnala Condividi Inviato Giugno 19, 2011 MI permetto un'osservazione. Considerato che i pescatori subacquei professionisti in Italia si contano forse sulle dita delle mani... il buco di una tahitiana o quelli in fila di una fiocinata (3, 4, 5, 6 denti) non è una marcatura sufficiente per un controllo al ristorante? quello che ho sempre pensato (ma sai quanto ne vedo?) Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Giorgio Volpe Inviato Giugno 19, 2011 Segnala Condividi Inviato Giugno 19, 2011 Giorgio, in Italia non hanno saputo prevenire il crack della Parmalat da 14 miliardi di euro e vuoi che vadano a pizzicare un ristoratore per due pesci "abusivi"... In Italia? Direi proprio di sì, è un classico italiano ignorare inquinamento e distruzione sistematica del mare ad opera della pesca industriale e abusiva per concentrarsi sul vero problema del mare, la pesca in apnea... quindi :-) Non so dalle tue parti, ma qui in primavera sono scattati controlli a tappeto, nel senso più proprio del termine. La CP ha passato in rassegna i ristoranti ed ha effettuato controlli mirati sul pesce per verificare la regolarità della provenienza. Se non restassero un fenomeno isolato, questi controlli ridimensionerebbero il problema senza ombra di dubbio. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
zodiac Inviato Giugno 20, 2011 Segnala Condividi Inviato Giugno 20, 2011 E se uno taglia la coda, ma poi va comunque a cedere il pescato al ristorante compiacente che mette il pesce preso a nero in una ghiacciaia poco in vista e nella vetrina all'ingresso ci piazza un paio di pesci "puliti", chi se ne accorge? Sul pesce servito di sicuro non si nota la coda tagliata! Beh, ma se facessero i controlli ai ristoranti non servirebbe certamente la coda tagliata per pizzicarli: c'è la tracciabilità del pescato, a partire dalla fattura di acquisto, che ovviamente non può essere rispettata con i pesci presi dai professionisti abusivi, no? Solo un imbecille, secondo me, comprerebbe pesce marcato come "non vendibile". Su questo.mi permetto di dissentire,esistono da tempo ristoratori pronti a lusingare il proprio cliente affezzionato offrendogli sottobanco specie protette(crostacei,bivalvi,avannotti vari) sicuri della compiacenza del proprio cliente menefreghista. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Pepu Inviato Giugno 20, 2011 Segnala Condividi Inviato Giugno 20, 2011 Mi pare che questo provvedimento è già in vigore in Croazia e nasce principalmente per le catture fatte dalla pesca "sportiva", con la canna, palamiti o reti, fatta da pescatori non professionisti che vendono in nero come e più dei pescapneisti. In quel caso non c'è traccia del foro del pescapneista e sarebbe più difficile capirne la provenienza. Anche sulla tracciabilità del prodotto dai documenti fiscali, si possono fare "magie" e moltiplicazioni dei pesci (della stessa specie, s'intende), basta avere una ghiacciaia non annessa al locale di consumo... Se la norma fosse applicata con controlli capillari ai ristoratori (veri destinatari del provvedimento), allora sarebbe davvero efficace. In Italia, allo stato attuale non avrebbe senso fare una norma del genere, secondo me. Ciao. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
ciappuzzo Inviato Giugno 20, 2011 Segnala Condividi Inviato Giugno 20, 2011 MI permetto un'osservazione. Considerato che i pescatori subacquei professionisti in Italia si contano forse sulle dita delle mani... il buco di una tahitiana o quelli in fila di una fiocinata (3, 4, 5, 6 denti) non è una marcatura sufficiente per un controllo al ristorante? per quelli presi in apnea sì,se non sono fatti a tranci o filetti,ma la stragrande maggioranza del bracconaggio viene volto con tecniche di superficie,reti,palamiti,jigging,bolentino,surf casting,traina,bombe a mano... io sono per il presupposto che si dovrebbe regolarizzare l'abusivo,costringendolo a rispettare tutti gli adempimenti che il professionista è obbligato a seguire:certo se poi nel banco della coop o dell'auchan o carrefour o standa giusto per citare i più grossi ipermercati trovi cernie di un kg o sogliole di 10cm hai voglia di perseguire o perseguitare. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
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