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Quanto conta l'allenamento per la pesca in apnea?


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Come già accennato il MIGLIOR allenamento sarebbe andare a pescare "due volte al giorno prima dei pasti"

Prendo spunto da questo passaggio.

Io non ne sono più così convinto.

Pesco regolarmente (diciamo tre volte la settimana) e difficilmente una mia pescata (anche in inverno) dura meno di 4/5 ore.

Pesco in zone di forte corrente e non disdegno il mare masso.

Da qualche tempo, tuttavia, sento la necessità di un allenamento da affiancare alla pratica diretta pur avendo raggiunto profondità e tempi necessari per le pratiche di pesca che prediligo maggiormente.

Tuttavia, mi frega l'elemento psicologico: se ho tempo per andare a correre...non conviene andare a provare due tiri?

 

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Miglior contributo in questa discussione

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per me la corsa conta...ma dipende in che modo si corra

direi che correndo un giorno si e uno no in linea di massima incrocio molti corridori che vanno spedidi ma con un passo non troppo convincente a mio dire

altre volte corro con la squadra e anche qui noto delle differenze tra i vari passi

differenze tra la respirazione, in alcuni casi corta e rapida nel mio profonda e controllata

differenze nel modo di appoggio dellla pianta, nei talloni da alcuni e sulla parte anteriore nel mio

differenze sul movimento delle spalle, rigide e bloccate da alcuni e sciolte da me

nonostante abbia un passo molto lento però sullo scatto dei 100m riesco a scaricare molta energia a differenza di altri con passo veloce che nello scatto non scaricano bene l'energia a scapito della velocità

 

l'apnea deve contare su tutta la disponibilità polmonare quindi la respirazione nella corsa credo giochi un ruolo fondamentale

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Ma nessuno di voi lavora ? :lol: 4 , 5 allenamenti alla settimana :oandare a lavorare :lol:

Quasi parlando sul serio :P

Io non ho notato quasi nessuna differenza fra pesca -allenato e pesca- non allenato......mi spiego, quando mi allenavo e praticavo attività agonistica e poi per diletto pescavo i risultati erano X. Smesso con l'attività agonistica e per diletto pescavo con maggiore frequenza i risultati erano 2 per X :o

Morale della favola per quanto riguarda la mia persona, molto meglio andare a pesca che allenarsi se poi non si può andare a pesca sempre meglio un allenamento che niente. ;)

Se parliamo di apnea pura sono un'altro paio di maniche

Non so se per voi è uguale ma vi riporto una mia sensazione che ormai a 42 anni suonati penso che per me sia una certezza,

all'inizio del periodo estivo , momento in cui coincide un'aumento di frequenza delle uscite, arrivo alle mie quote come alla fine della stagione , ma.....mi accorgo che all'inizio della stagione ci arrivo di forza ....con il fisico......alla fine della stagione invece ci arrivo di testa ....è un po' difficile spiegarlo ma credo che sia una sensazione comune a tutti.

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Ospite fumo denso

Secondo me per noi apneisti della strada l importante è fare attività aerobica,correre o nuotare almeno 3 volte a settimana sono la base che sia nuoto o che sia corsa secondo me non fa differenza,se imposti una pescata partendo da terra l importante è che tu non vada in affanno e che se ci vai il tuo cuore recuperi in fretta.tutto il resto viene dopo,certo allenarsi in piscina con l attrezzatura sarebbe il massimo da affiancare a qualsiasi attivita aerobica,ma a questo punto all attività aerobica meglio affiancarci il mare!questo è il mio pensiero da pescatore ignorante

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...mi accorgo che all'inizio della stagione ci arrivo di forza ....con il fisico......alla fine della stagione invece ci arrivo di testa ....è un po' difficile spiegarlo ma credo che sia una sensazione comune a tutti.

 

Ma perchè c'hai er fisico... :blink:

 

E la testa? Ormai è bell'e andata! :wacko::mim:

 

scusa amichetto mio lo sai che so un cojone ma te vojo bene :wub: ...... :lol::lol::lol:

 

Vabbhè la prossima volta me meni... anzi vista la differenza di stazza, meglio dire, me faccio menare!!! :lol::lol::lol:

 

Comunque stanotte ho trovato la quadra... ve la scrivo dopo che ora non ho tempo1 :rolleyes:

 

:bye:

 

 

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Credo che il commento di Fabrizio D'Agnano abbia concretizzato il senso di questa discussione.

 

L'apnea si allena solo con l'apnea, così come l'adattamento alla profondità e l'attivazione ottimale di tutti quei meccanismi fisiologici che funzionano solo se si sta a mollo, ma se a ciò non si affianca una corretta preparazione atletica si aumentano i rischi di incidente in modo esponenziale.

 

Un pescatore che va in mare tutti i giorni avrà un'apnea da record e delle gambe sicuramente allenate, ma tutto il resto del fisico risponderà in modo sempre meno prestante fino all'esaurimento muscolare.

 

Compatibilmente con i propri obiettivi ed il tempo a disposizione (oltre allo stato fisico, età, ecc.) è assolutamente consigliata una regolare pratica sportiva che solleciti tutti i gruppi muscolari e sia mirata ad un'attività aerobica, quanto più possibile.

 

I motivi li hanno già elencati in tanti, ma il principio basilare si spiega con l'ottenimento di un'ottimale irrorazione sanguigna di tutti i muscoli ed una risposta cardiaca buona, che ci consente di ristabilire la frequenza cardiaca a livelli normali in minore tempo, anche dopo uno sforzo intenso.

 

Va benissimo tutto ciò che ci fa lavorare sulla resistenza in genere, dal nuoto, meglio se pinnato per incrementare l'utilizzo della muscolatura delle gambe, normalmente più sollecitata che non nel nuoto senza pinne, alla corsa nelle sue varie forme, compreso il calcio.

 

L'allenamento dell'apnea in piscina lo considero solo complementare per migliorare la parte tecnica, ma non significativo se fatto in modo esclusivo.

 

Anche l'utilizzo dei pesi, in modo integrato alle altre attività e senza carichi finalizzati allo sviluppo della massa muscolare, ma della forza, aiuta, in quanto un muscolo allenato compierà lo stesso gesto in modo molto meno dispendioso.

 

Alla fine, ciascuno deve vedere cosa riesce a fare nel tempo che lavoro e famiglia gli concedono, ma con la consapevolezza che se la sua attività fisica sarà limitata alla sola uscita settimanale di pesca, anche le sue performances ne dovranno tenere conto per non esporsi a rischi inutili, che, tengo a precisarlo, non sono legati solo al "black out", ma soprattutto a tutta una serie di incidenti muscolari che possono mettere in serio pericolo la vita del pescasub.

 

Pensate solo ad avere i crampi per la fatica, lontani dal punto di uscita col mare che si agita improvvisamente.

 

Ciao. Pepu.

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Chi predica la pesca tutti i giorni, l'ha mai provato? E se si per quanto tempo?..

 

 

SI! Durante un lungo periodo estivo(60 giorni), in media, 2 volte al giorno di circa 4 ore ciascuna !

Posso confermarti che avevo raggiunto dei livelli molto buoni(riferito alla mia età e a livello amatoriale).

L'unico problema riscontrato era dato dalla sinusite.

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il discorso apnea si allena con l'apnea è vero ma ha delle riserve

se per esempio la coordinazione fisica è sfasata a secco lo sarà anche in acqua, di fatto molti buoni apneisti hanno lo yoga come integratore

se la respirazione che fà sempre parte della coordinazione muscolare è sfasata a secco lo è anche in acqua

in acqua tutto viene amplificato e per questo un movimento errato viene percepito nell'immediato, quindi nell'acqua ci si corregge con maggior facilità che a secco

quindi non ci può essere miglior modo che stare in ammollo per allenare il movimento, la respirazione, la compensazione ed il metabolismo tutto ma la coordinazione fisica deve essere allenata anche a secco e con maggiore attenzione e percezione dunque

io non ho il mare sotto casa per il momento, quindi mi concentro su allenamenti che mi portano a coordinarmi per poi entrare in acqua col piede giusto quando arriva il momento

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Ho da poco finito la mia ricerca in merito.

Il mio problema era un po' diverso, volevo sapere il miglior modo di fare allenamento per il fiato e dovevo scegliere tra l'andare a mare 3/4 volte a settimana come faccio sempre oppure ridurre le uscite per fare altri tipi di allenamento.

Parlando con diversi atleti mi hanno tutti consigliato l'allenamento in acqua rispetto agli altri, quindi anche in piscina, ma apnea non nuoto.

Se non si possono fare queste uscite ( pero'...se puoi andare a correre, puoi anche andare a mare a meno che non sia molto distante da casa.....) le cose migliori sono quegli allenamenti che potenziano il cuore e le gambe, su tutti bicicletta e corsa. Pero' se si vuole avere un risultato mirato e non "alla carlona..." bisogna proggetare la preparazione almeno il minimo indispensabile che ad esempio per la corsa vuol dire:

1) COmprare un cardiofrequenzimetro ( li trovate a 30 euro da decathlon)

2) Progettare un mese di preparazione di corsa dove fate fondo diciamo fatevi un oretta mantenendo il cuore sempre intorno ai 120 bpm

3)Vedrete che gia' dopo 15 giorni vi sentirete DIVERSI:) e allora iniziate a progettare uscite di corsa dove aumentate man mano i bpm

4) Dopo un mese lavorate in un range di bpm che da 130 a 165 bpm

NOTA IMPORTANTE: I BPM che dovete rispettare dipendono dalla vostra eta' e dal tipo di allenamento che dovete fare, è semplice calcolarlo e nel cardiofrequenzimetro è spiegato tutto.

Sbagliare la falange di sforzo puo' essere pericoloso

Se farete tutto bene e con costanza in due mesi avrete grandi miglioramenti in acqua.

Ma se potete andare sempre a mare a fare apnea posso consigliarvi altri tipi di esercizi:

Se volete fare preparazione alla profondità:

1)Iniziate a scendere ad una quota che avete nei polmoni e nelle gambe.e fate un aspetto sul fondo fino a quando riuscite a stare, diciamo 20 secondi sarebbe l'ideale. Fate 8 tuffi, intervallati ovviamente dai giusti recuperi che dovranno essere almeno doppi rispetto al tempo d'apnea

2) Aumentate la profondita' di circa 2 metri e fate la stessa cosa.Sempre serie di otto tuffi come sopra.Se non riuscite a stare 20 secondi, rimanete meno ma non diminuite la profondità

Quando iniziate a notare un calo di prestazioni nei tempi di apnea mangiate qualcosa e bevete molto e riposatevi dopo aver mangiato qualcosa per una decina di minuti.

NOTA IMPORTANTE: QUesti esercizi vanno fatti sempre in coppia, è importante per la vostra sicurezza.

Per me questo è uno dei migliori esercizi per fare fiato e aumentare la profondità e abituarsi alla pressione che la nuova profondità comporta.

Spero di essere stato d'aiuto.

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Chi predica la pesca tutti i giorni, l'ha mai provato? E se si per quanto tempo?..

 

 

C'è stato un periodo della mia vita in cui, per vari motivi, andavo a pesca tutti i giorni sempre e comunque.

In quel periodo ho imparato a pescare in un certo modo e ho raggiunto dei risultati, fisici e non, che poi non mi hanno più abbandonato.

In compenso ti dico che pescare tutti i giorni è snervante e massacrante specie quando devi, in un modo o nell'altro, portare a casa il bottino a tutti i costi.

Oggi pesco solo quando ho voglia e mi mantengo allenato con la pratica, che comunque resta costante, e con la corsa che faccio regolarmente da 6 anni.

Ho cominciato correndo per aumentare e mantenere l'apnea ma nel corso del tempo mi sono appassionato a tal punto del running che oggi arrivo a dire lo faccio a prescindere dalla pesca subacquea.

La corsa mi dà benessere fisico e sensazioni difficili da spiegare che comunque sono diventate per me irrinunciabili.

La tempesta di endorfine dopo una sessione di corsa sono per me una droga irrinunciabile e spesso, mi alleno tre volte a settimana, sempre, salvo il mese di agosto e settembre, rinuncio a un'uscita a mare per andare a correre.

Dopo una vita passata in mare a rincorrere i pesci oggi trovo anche altrove le mie emozioni e lo sfiocinare una bella corvina, dopo un tuffo profondo, oggi è un'emozione che non mi appaga più e spesso mi lascia indifferente.

In tutto questo ho visto poi che la corsa, oggi praticata per motivi indipendenti dall'apnea, giova tantissimo a quest'ultima al punte che adesso raggiungo prestazioni che prima non mi erano permesse.

Non so se questo sia dovuto alla corsa o a una maturità mentale e tecnica acquisita ma tant'è.

Di certo uno sport come il nostro non può e non deve essere praticato senza una buona base atletica perchè ci esporremo a inutili rischi.

A questo punto ben venga il nuoto, che a me annoia, la corsa o qualsiasi altro sport purchè fatto con costanza in modo da farci stare in forma.

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Conta conta

soprattutto quando gli anni passano.....

sicuramente la continuità in mare è la cosa principale, ma gli allenamenti, a secco o in piscina, consentono di tornare in mare dopo lunghe pause come se non avessimo mai interrotto..... con le stesse condizioni di tono muscolare, elasticità toracica e capacità di recupero.................. esperienza personale

La corsa per me aiuta tantissimo, il nuoto pure perchè si mantiene l'acquaticità ma se non si hanno basi tecniche per macinare chilometri in piscina può non essere utile a tutti.

Ciao vado ......... in mare ovvio :D

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Non so se può interessare forse va un po' ot: sto leggendo l'ultimo libro di Federico Mana, Allenare l'apnea a secco, parla proprio di tutte le forme di allenamento complementari, corsa, nuoto, palestra, bicicletta, yoga. A mio parere è molto interessante e ben fatto. Si rischia spesso di fare allenamenti "a caso" anche in piscina, se non si è avuta una esperienza di nuoto sportivo e di solito nuotare senza un fine, una programmazione annoia e basta, idem per la corsa, bisogna sapersi porre degli obiettivi e ragguungerli con un programma di allenamento.

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