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Vorrei portare in evidenza a tutti la presa di posizione del Sindaco di Favignana e presidentede dell'AMP Egadi segnalatami da un socio AAMPIA.

 

http://favignana.trapanicronaca.it/cronaca...ortiva_2202.php

 

Questo potrebbe essere un altro valido veicolo volto ad un confronto con chi fà il bello ed il brutto tempo, legislamente parlando, per le sorti del popolo dei pescatori in apnea.

 

Iniziative come queste, anche se limitate ai singoli casi territoriali, potrebbero ritenersi opportuni a spostare l'attenzione sul quadro normativo che si trascina vecchie interpretazioni che danno luogo a discriminazioni.

 

Mi riferivo anche a questi episodi quando parlavo di fervore, episodi che meritano tutto ilnostro supporto.

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Scusate ... qui trovate il comunicato stampa ufficiale e relativa lettera "su carta intestata dell'AMP" :eek: spedita alla ministra :

 

http://www.ampisoleegadi.it/comsub.pdf

 

tutto bello ma avrei evitato il riferimento alla caccia , al porto d'armi e l'uso di fucile da sub per fare rapine !

Direi anche che e' un po' ignorantello in materia , visto che sappiamo bene che la pescasub come prelievi non e' differente dalla pesca di superfice .

 

Comunque questo va' contattato x forza !

Modificato da Luca S
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A fronte di un riordino normativo in tale senso, lo scrivente ritiene che la S.V. potrebbe riconsiderare i presupposti dell’adozione del principio di precauzione citato in premessa, consentendo nelle aree marine protette l’esercizio della pesca subacquea sportiva in apnea, limitata ai soli residenti, previa autorizzazione degli Enti gestori, e svolta esclusivamente nelle zone di minore tutela (C e D).

questa parte a me non sta bene , le zone C D delle AMP devono essere fruibili a tutti e non solo ai residenti

Luigi

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A fronte di un riordino normativo in tale senso, lo scrivente ritiene che la S.V. potrebbe riconsiderare i presupposti dell’adozione del principio di precauzione citato in premessa, consentendo nelle aree marine protette l’esercizio della pesca subacquea sportiva in apnea, limitata ai soli residenti, previa autorizzazione degli Enti gestori, e svolta esclusivamente nelle zone di minore tutela (C e D).

questa parte a me non sta bene , le zone C D delle AMP devono essere fruibili a tutti e non solo ai residenti

Luigi

 

Luigi e lo dici a me che risiedo in provincia di Pistoia.... ;) tante cose opinabili nel comunicato e probabilmente lo scopo reale del sindaco è tutt'altro.... ma se può essere utile a creare un confronto che possa valutare l'inadeguatezza delle leggi attuale al mondo della pesca in apnea... intanto mettiamoci a sedere poi se ne ragiona! no?

Ti voglio dire di più, il nostro ricorso è mirato all'ammissione della PIA in zona B e C, della serie: o ci pescano tutti o nessuno!!!

:bye:

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A fronte di un riordino normativo in tale senso, lo scrivente ritiene che la S.V. potrebbe riconsiderare i presupposti dell’adozione del principio di precauzione citato in premessa, consentendo nelle aree marine protette l’esercizio della pesca subacquea sportiva in apnea, limitata ai soli residenti, previa autorizzazione degli Enti gestori, e svolta esclusivamente nelle zone di minore tutela (C e D).

questa parte a me non sta bene , le zone C D delle AMP devono essere fruibili a tutti e non solo ai residenti Luigi

Ma se io ci sono stato circa 15 anni fa, pescavano cani e porci e non solo in apnea! <_>

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A fronte di un riordino normativo in tale senso, lo scrivente ritiene che la S.V. potrebbe riconsiderare i presupposti dell’adozione del principio di precauzione citato in premessa, consentendo nelle aree marine protette l’esercizio della pesca subacquea sportiva in apnea, limitata ai soli residenti, previa autorizzazione degli Enti gestori, e svolta esclusivamente nelle zone di minore tutela (C e D).

questa parte a me non sta bene , le zone C D delle AMP devono essere fruibili a tutti e non solo ai residenti Luigi

 

 

Ma se io ci sono stato circa 15 anni fa, pescavano cani e porci e non solo in apnea! <_<

 

 

io come prima cosa prenderei in considerazione l'idea di fare un mezzo busto in marmo a questo sindaco perche anche se solo per i suoi concittadini quanto meno ha provato a fare qualcosa contro l'ignoranza governativa e non so quanti e quali sono gli altri sindaci che lo farebbero l'abbiano mai fatto o tanto meno lo faranno!

 

 

come seconda cosa volevo dire che è normale che in una regione come la sicilia a mare ci vadano cani e porci poiche è un isola e magari i locali il mare lo portano dentro ... il vero fatto deprecabile e che io in ogni occasione condanno pero è proprio il metodo di pesca che viene usato ... in sicilia è la consuetudine pescare con le bombole di notte ... con le reti a circuizione sotto costa ( anche a venti metri ) ... addirittura ancora USANO L'ESPLOSIVO ... oppure si cattura il novellame ... ma la colpa io non la do a questa gente perche spesso ignorante e magari in una realtà dove non si trova un lavoro o lo si trova ma retribuito tipo terzo mondo e chi deve sfamare dei figli preferisce pescare con le bombole anziche andare a rubare .... no no la colpa non è la loro ... io la colpa la dò alle autorità (carabinieri capitaneria polizia finanza ) i quali come vedono un palloncino da sub si fiondano a vedere chi c'è o che come vedono uno di quei vecchietti che pescano col gozzetto a polpi vanno a cercargli il pelo nell'uovo eppoi come vedono un cianciolo acceso a pochi metri dalla costa SPARISCONO ma dove vanno a finire non si sa si dileguano...o quando il bombolaro arriva a terra si girano dall'altro lato e fanno finta di nulla ... però a questi non lo puo dire nessuno che sbagliano no ! perche loro sono la legge loro non sbagliano ! MAI ... peccato però che continuiamo a pagare le tasse ed a loro lo stipendio non lo tocca nessuno

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kazzarola! questo sindaco gli faccio la statua :clapping: !dovremmo contattarlo!anzi dovremmo fare una bella cosa tutti i sindaci dovrebbere avere questa posizione!

 

Giusto, come alcuni presidentidi AMP che, durante il workshop di Bologna 2010 si sono dimostrati favorevoli all'ingresso dei Pescatori in apnea in zona C.

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Per curiosità, l'avete letta la versione integrale della lettera al Ministero?

Eccola, con sottolineate le parti più simpatiche:

 

AREA MARINA PROTETTA DELLE ISOLE EGADI – PIAZZA EUROPA FAVIGNANA (TP)

TEL. E FAX: 0923921659 – www.ampisoleegadi.it – info@ampisoleegadi.it

COMUNE DI FAVIGNANA

AREA MARINA PROTETTA

ISOLE EGADI

C o m u n i c a t o s t a m p a

Il Sindaco di Favignana Lucio Antinoro, in qualità di Presidente dell’Area Marina Protetta “Isole Egadi”, ha chiesto al Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, la costituzione di un tavolo tecnico tra il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, competente per le aree marine protette, e il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, competente in materia di pesca, per la revisione della legge nazionale vigente sulla pesca sportiva subacquea.

Tale normativa (legge 14 luglio 1965 n. 963, DPR 2 ottobre 1968 n. 1639) risale a più di 40 anni fa ed è ritenuta da tutti gli addetti ai lavori obsoleta e del tutto inadeguata a disciplinare tale pratica sportiva, che raccoglie oggi centinaia di migliaia di appassionati, anche nelle Isole Egadi.

Nelle Aree marine protette italiane, compresa l’AMP “Isole Egadi”, la pesca subacquea è vietata integralmente, proprio in considerazione dell’assenza di una norma quadro efficace a livello nazionale.

“ Se tale Tavolo portasse a un aggiornamento della norma nazionale - dichiara il Sindaco Antinoro –, con un riallineamento della pesca subacquea a quanto previsto per la caccia, sono certo che il Ministro potrebbe rivedere il divieto integrale nelle AMP. L’obiettivo è rendere possibile agli appassionati della pesca subacquea residenti alle Egadi, nelle altre isole minori e nelle piccole comunità costiere di potere esercitare tale disciplina, anche se limitatamente alle aree di minore interesse ambientale (le cosiddette Zone C di riserva parziale), con un’autorizzazione e una licenza di caccia subacquea. “Stiamo raccogliendo adesioni a livello nazionale, su questa proposta - ha concluso il Presidente dell’AMP - e siamo fiduciosi che il Ministro Prestigiacomo terrà in debita considerazione tale istanza, attivando questo Tavolo tecnico.

L’Ufficio Stampa

In allegato, la nota inviata al Ministro dell’Ambiente on. Stefania Prestigiacomo in data odierna.

AREA MARINA PROTETTA DELLE ISOLE EGADI – PIAZZA EUROPA FAVIGNANA (TP)

TEL. E FAX: 0923921659 – www.ampisoleegadi.it – info@ampisoleegadi.it

all’Onorevole Signor Ministro Stefania Prestigiacomo

Ministero dell’Ambiente

e della Tutela del Territorio e del Mare

Via Cristoforo Colombo, 44 – 00154 ROMA

Oggetto: richiesta istituzione di un tavolo tecnico per l’aggiornamento della normativa nazionale in materia di pesca subacquea sportiva

Onorevole Ministro,

come noto, la legislazione vigente in materia di pesca subacquea sportiva risale agli anni ’60, secondo le disposizioni della legge 14 luglio 1965 n. 963 e del relativo Regolamento attuativo adottato con DPR 2 ottobre 1968 n. 1639, su cui sono intervenute ulteriori modifiche apportate dal Decreto 7 gennaio 1980 del Ministro della marina mercantile.

Da tale quadro legislativo, oggettivamente non più adeguato a disciplinare la materia della pesca sportiva subacquea, discende una situazione di sostanziale deregulation della pratica di tale tipologia di pesca ricreativa, che solo recentemente, con decreto del 6 dicembre 2010, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, competente in materia, ha parzialmente regolamentato introducendo l’obbligo della comunicazione dell’attività di pesca sportiva alle Autorità competenti.

Per analogia, da più parti è stato evidenziato che l’attività di pesca ricreativa subacquea in apnea, anche definita caccia subacquea, sia assimilabile alle attività venatorie che si svolgono in ambiente emerso. Tuttavia, mentre la caccia è assoggettata a normative stringenti, oggetto di frequenti integrazioni e aggiornamenti, la pesca subacquea in apnea non ha ricevuto l’attenzione dovuta da parte del Legislatore, soprattutto se si tiene conto del notevole bacino di utenti e appassionati, stimato in centinaia di migliaia di praticanti.

In ragione di tale scenario, codesto Ministero ha adottato nei decreti istitutivi e nei regolamenti delle aree marine protette il principio di precauzione, vietando inderogabilmente la pesca subacquea sportiva in tutte le AMP. Tale approccio scaturisce da considerazioni scientifiche e gestionali, acquisite su basi oggettive e riportate nella relazione della Segreteria tecnica del Ministero dell’ambiente allegata alla presente nota.

Anche nell’Area marina protetta “Isole Egadi”, ai sensi del Regolamento di organizzazione approvato dalla S.V. con decreto ministeriale 1 giugno 2010, è stata vietata integralmente la pesca sportiva subacquea in apnea, andando così a esplicitare un divieto, previsto a livello generale dalla norma quadro (L. 394/91), ma non espressamente richiamato dalle disposizioni del decreto istitutivo dell’AMP, risalente al 1993, per la zona C di tutela generale.

AREA MARINA PROTETTA DELLE ISOLE EGADI – PIAZZA EUROPA FAVIGNANA (TP)

TEL. E FAX: 0923921659 – www.ampisoleegadi.it – info@ampisoleegadi.it

L’adozione di tale provvedimento e la formalizzazione del divieto di pesca subacquea hanno prodotto nell’arcipelago delle Egadi, come su molte altre realtà, un certo malcontento da parte degli appassionati di questa attività sportiva, che annovera molti giovani cresciuti in queste comunità dove la cultura del mare è fortemente radicata.

Per tanto, pur rilevando e condividendo in pieno l’approccio di codesto Ministero in ragione delle necessità di tutela, lo scrivente, facendosi promotore delle istanze degli appassionati locali nonché delle realtà associative del settore, ravvisa l’opportunità che codesto Ministero avvii, con il coinvolgimento degli Enti gestori delle Aree marine protette, un confronto con il Dicastero competente sull’argomento sopra esposto.

Tale confronto dovrebbe portare, auspicabilmente, ad un aggiornamento della normativa in materia di pesca sportiva subacquea, prevedendo un sostanziale allineamento della regolamentazione della medesima con la disciplina delle attività venatorie in ambiente emerso.

Per esempio, si potrebbero introdurre una sorta di licenza di caccia subacquea e il censimento del possesso dei fucili subacquei, tuttora non rubricati dalla normativa vigente come armi, ma sovente utilizzati a tale scopo anche per attività criminali (rapine).

A fronte di un riordino normativo in tale senso, lo scrivente ritiene che la S.V. potrebbe riconsiderare i presupposti dell’adozione del principio di precauzione citato in premessa, consentendo nelle aree marine protette l’esercizio della pesca subacquea sportiva in apnea, limitata ai soli residenti, previa autorizzazione degli Enti gestori, e svolta esclusivamente nelle zone di minore tutela (C e D).

Confidando in un positivo riscontro alla presente, nel rappresentare la massima disponibilità di questo Ente a raccogliere un maggiore consenso attorno alla presente istanza, si coglie l’occasione per porgere i più cordiali saluti e auguri di buon lavoro.

il Sindaco e Presidente

dell’AMP “Isole Egadi”

Lucio Antinoro

 

Ad ognuno le proprie conclusioni, io ci trovo poco da applaudire. Nemmeno i Verdi hanno chiesto così tante limitazioni.

 

Fabrizio D'Agnano

Totemsub Srl

Modificato da totemsub
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Eccola, con sottolineate le parti più simpatiche:

 

AREA MARINA PROTETTA DELLE ISOLE EGADI – PIAZZA EUROPA FAVIGNANA (TP)

TEL. E FAX: 0923921659 – www.ampisoleegadi.it – info@ampisoleegadi.it

COMUNE DI FAVIGNANA

AREA MARINA PROTETTA

ISOLE EGADI

C o m u n i c a t o s t a m p a

Il Sindaco di Favignana Lucio Antinoro, in qualità di Presidente dell’Area Marina Protetta “Isole Egadi”, ha chiesto al Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, la costituzione di un tavolo tecnico tra il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, competente per le aree marine protette, e il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, competente in materia di pesca, per la revisione della legge nazionale vigente sulla pesca sportiva subacquea.

Tale normativa (legge 14 luglio 1965 n. 963, DPR 2 ottobre 1968 n. 1639) risale a più di 40 anni fa ed è ritenuta da tutti gli addetti ai lavori obsoleta e del tutto inadeguata a disciplinare tale pratica sportiva, che raccoglie oggi centinaia di migliaia di appassionati, anche nelle Isole Egadi.

Nelle Aree marine protette italiane, compresa l’AMP “Isole Egadi”, la pesca subacquea è vietata integralmente, proprio in considerazione dell’assenza di una norma quadro efficace a livello nazionale.

“ Se tale Tavolo portasse a un aggiornamento della norma nazionale - dichiara il Sindaco Antinoro –, con un riallineamento della pesca subacquea a quanto previsto per la caccia, sono certo che il Ministro potrebbe rivedere il divieto integrale nelle AMP. L’obiettivo è rendere possibile agli appassionati della pesca subacquea residenti alle Egadi, nelle altre isole minori e nelle piccole comunità costiere di potere esercitare tale disciplina, anche se limitatamente alle aree di minore interesse ambientale (le cosiddette Zone C di riserva parziale), con un’autorizzazione e una licenza di caccia subacquea. “Stiamo raccogliendo adesioni a livello nazionale, su questa proposta - ha concluso il Presidente dell’AMP - e siamo fiduciosi che il Ministro Prestigiacomo terrà in debita considerazione tale istanza, attivando questo Tavolo tecnico.

L’Ufficio Stampa

In allegato, la nota inviata al Ministro dell’Ambiente on. Stefania Prestigiacomo in data odierna.

AREA MARINA PROTETTA DELLE ISOLE EGADI – PIAZZA EUROPA FAVIGNANA (TP)

TEL. E FAX: 0923921659 – www.ampisoleegadi.it – info@ampisoleegadi.it

all’Onorevole Signor Ministro Stefania Prestigiacomo

Ministero dell’Ambiente

e della Tutela del Territorio e del Mare

Via Cristoforo Colombo, 44 – 00154 ROMA

Oggetto: richiesta istituzione di un tavolo tecnico per l’aggiornamento della normativa nazionale in materia di pesca subacquea sportiva

Onorevole Ministro,

come noto, la legislazione vigente in materia di pesca subacquea sportiva risale agli anni ’60, secondo le disposizioni della legge 14 luglio 1965 n. 963 e del relativo Regolamento attuativo adottato con DPR 2 ottobre 1968 n. 1639, su cui sono intervenute ulteriori modifiche apportate dal Decreto 7 gennaio 1980 del Ministro della marina mercantile.

Da tale quadro legislativo, oggettivamente non più adeguato a disciplinare la materia della pesca sportiva subacquea, discende una situazione di sostanziale deregulation della pratica di tale tipologia di pesca ricreativa, che solo recentemente, con decreto del 6 dicembre 2010, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, competente in materia, ha parzialmente regolamentato introducendo l’obbligo della comunicazione dell’attività di pesca sportiva alle Autorità competenti.

Per analogia, da più parti è stato evidenziato che l’attività di pesca ricreativa subacquea in apnea, anche definita caccia subacquea, sia assimilabile alle attività venatorie che si svolgono in ambiente emerso. Tuttavia, mentre la caccia è assoggettata a normative stringenti, oggetto di frequenti integrazioni e aggiornamenti, la pesca subacquea in apnea non ha ricevuto l’attenzione dovuta da parte del Legislatore, soprattutto se si tiene conto del notevole bacino di utenti e appassionati, stimato in centinaia di migliaia di praticanti.

In ragione di tale scenario, codesto Ministero ha adottato nei decreti istitutivi e nei regolamenti delle aree marine protette il principio di precauzione, vietando inderogabilmente la pesca subacquea sportiva in tutte le AMP. Tale approccio scaturisce da considerazioni scientifiche e gestionali, acquisite su basi oggettive e riportate nella relazione della Segreteria tecnica del Ministero dell’ambiente allegata alla presente nota.

Anche nell’Area marina protetta “Isole Egadi”, ai sensi del Regolamento di organizzazione approvato dalla S.V. con decreto ministeriale 1 giugno 2010, è stata vietata integralmente la pesca sportiva subacquea in apnea, andando così a esplicitare un divieto, previsto a livello generale dalla norma quadro (L. 394/91), ma non espressamente richiamato dalle disposizioni del decreto istitutivo dell’AMP, risalente al 1993, per la zona C di tutela generale.

AREA MARINA PROTETTA DELLE ISOLE EGADI – PIAZZA EUROPA FAVIGNANA (TP)

TEL. E FAX: 0923921659 – www.ampisoleegadi.it – info@ampisoleegadi.it

L’adozione di tale provvedimento e la formalizzazione del divieto di pesca subacquea hanno prodotto nell’arcipelago delle Egadi, come su molte altre realtà, un certo malcontento da parte degli appassionati di questa attività sportiva, che annovera molti giovani cresciuti in queste comunità dove la cultura del mare è fortemente radicata.

Per tanto, pur rilevando e condividendo in pieno l’approccio di codesto Ministero in ragione delle necessità di tutela, lo scrivente, facendosi promotore delle istanze degli appassionati locali nonché delle realtà associative del settore, ravvisa l’opportunità che codesto Ministero avvii, con il coinvolgimento degli Enti gestori delle Aree marine protette, un confronto con il Dicastero competente sull’argomento sopra esposto.

Tale confronto dovrebbe portare, auspicabilmente, ad un aggiornamento della normativa in materia di pesca sportiva subacquea, prevedendo un sostanziale allineamento della regolamentazione della medesima con la disciplina delle attività venatorie in ambiente emerso.

Per esempio, si potrebbero introdurre una sorta di licenza di caccia subacquea e il censimento del possesso dei fucili subacquei, tuttora non rubricati dalla normativa vigente come armi, ma sovente utilizzati a tale scopo anche per attività criminali (rapine).

A fronte di un riordino normativo in tale senso, lo scrivente ritiene che la S.V. potrebbe riconsiderare i presupposti dell’adozione del principio di precauzione citato in premessa, consentendo nelle aree marine protette l’esercizio della pesca subacquea sportiva in apnea, limitata ai soli residenti, previa autorizzazione degli Enti gestori, e svolta esclusivamente nelle zone di minore tutela (C e D).

Confidando in un positivo riscontro alla presente, nel rappresentare la massima disponibilità di questo Ente a raccogliere un maggiore consenso attorno alla presente istanza, si coglie l’occasione per porgere i più cordiali saluti e auguri di buon lavoro.

il Sindaco e Presidente

dell’AMP “Isole Egadi”

Lucio Antinoro

 

Ad ognuno le proprie conclusioni, io ci trovo poco da applaudire. Nemmeno i Verdi hanno chiesto così tante limitazioni.

 

Fabrizio D'Agnano

Totemsub Srl

 

Altro che applausi...

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Eccola, con sottolineate le parti più simpatiche:

 

AREA MARINA PROTETTA DELLE ISOLE EGADI – PIAZZA EUROPA FAVIGNANA (TP)

TEL. E FAX: 0923921659 – www.ampisoleegadi.it – info@ampisoleegadi.it

COMUNE DI FAVIGNANA

AREA MARINA PROTETTA

ISOLE EGADI

C o m u n i c a t o s t a m p a

Il Sindaco di Favignana Lucio Antinoro, in qualità di Presidente dell’Area Marina Protetta “Isole Egadi”, ha chiesto al Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, la costituzione di un tavolo tecnico tra il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, competente per le aree marine protette, e il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, competente in materia di pesca, per la revisione della legge nazionale vigente sulla pesca sportiva subacquea.

Tale normativa (legge 14 luglio 1965 n. 963, DPR 2 ottobre 1968 n. 1639) risale a più di 40 anni fa ed è ritenuta da tutti gli addetti ai lavori obsoleta e del tutto inadeguata a disciplinare tale pratica sportiva, che raccoglie oggi centinaia di migliaia di appassionati, anche nelle Isole Egadi.

Nelle Aree marine protette italiane, compresa l’AMP “Isole Egadi”, la pesca subacquea è vietata integralmente, proprio in considerazione dell’assenza di una norma quadro efficace a livello nazionale.

“ Se tale Tavolo portasse a un aggiornamento della norma nazionale - dichiara il Sindaco Antinoro –, con un riallineamento della pesca subacquea a quanto previsto per la caccia, sono certo che il Ministro potrebbe rivedere il divieto integrale nelle AMP. L’obiettivo è rendere possibile agli appassionati della pesca subacquea residenti alle Egadi, nelle altre isole minori e nelle piccole comunità costiere di potere esercitare tale disciplina, anche se limitatamente alle aree di minore interesse ambientale (le cosiddette Zone C di riserva parziale), con un’autorizzazione e una licenza di caccia subacquea. “Stiamo raccogliendo adesioni a livello nazionale, su questa proposta - ha concluso il Presidente dell’AMP - e siamo fiduciosi che il Ministro Prestigiacomo terrà in debita considerazione tale istanza, attivando questo Tavolo tecnico.

L’Ufficio Stampa

In allegato, la nota inviata al Ministro dell’Ambiente on. Stefania Prestigiacomo in data odierna.

AREA MARINA PROTETTA DELLE ISOLE EGADI – PIAZZA EUROPA FAVIGNANA (TP)

TEL. E FAX: 0923921659 – www.ampisoleegadi.it – info@ampisoleegadi.it

all’Onorevole Signor Ministro Stefania Prestigiacomo

Ministero dell’Ambiente

e della Tutela del Territorio e del Mare

Via Cristoforo Colombo, 44 – 00154 ROMA

Oggetto: richiesta istituzione di un tavolo tecnico per l’aggiornamento della normativa nazionale in materia di pesca subacquea sportiva

Onorevole Ministro,

come noto, la legislazione vigente in materia di pesca subacquea sportiva risale agli anni ’60, secondo le disposizioni della legge 14 luglio 1965 n. 963 e del relativo Regolamento attuativo adottato con DPR 2 ottobre 1968 n. 1639, su cui sono intervenute ulteriori modifiche apportate dal Decreto 7 gennaio 1980 del Ministro della marina mercantile.

Da tale quadro legislativo, oggettivamente non più adeguato a disciplinare la materia della pesca sportiva subacquea, discende una situazione di sostanziale deregulation della pratica di tale tipologia di pesca ricreativa, che solo recentemente, con decreto del 6 dicembre 2010, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, competente in materia, ha parzialmente regolamentato introducendo l’obbligo della comunicazione dell’attività di pesca sportiva alle Autorità competenti.

Per analogia, da più parti è stato evidenziato che l’attività di pesca ricreativa subacquea in apnea, anche definita caccia subacquea, sia assimilabile alle attività venatorie che si svolgono in ambiente emerso. Tuttavia, mentre la caccia è assoggettata a normative stringenti, oggetto di frequenti integrazioni e aggiornamenti, la pesca subacquea in apnea non ha ricevuto l’attenzione dovuta da parte del Legislatore, soprattutto se si tiene conto del notevole bacino di utenti e appassionati, stimato in centinaia di migliaia di praticanti.

In ragione di tale scenario, codesto Ministero ha adottato nei decreti istitutivi e nei regolamenti delle aree marine protette il principio di precauzione, vietando inderogabilmente la pesca subacquea sportiva in tutte le AMP. Tale approccio scaturisce da considerazioni scientifiche e gestionali, acquisite su basi oggettive e riportate nella relazione della Segreteria tecnica del Ministero dell’ambiente allegata alla presente nota.

Anche nell’Area marina protetta “Isole Egadi”, ai sensi del Regolamento di organizzazione approvato dalla S.V. con decreto ministeriale 1 giugno 2010, è stata vietata integralmente la pesca sportiva subacquea in apnea, andando così a esplicitare un divieto, previsto a livello generale dalla norma quadro (L. 394/91), ma non espressamente richiamato dalle disposizioni del decreto istitutivo dell’AMP, risalente al 1993, per la zona C di tutela generale.

AREA MARINA PROTETTA DELLE ISOLE EGADI – PIAZZA EUROPA FAVIGNANA (TP)

TEL. E FAX: 0923921659 – www.ampisoleegadi.it – info@ampisoleegadi.it

L’adozione di tale provvedimento e la formalizzazione del divieto di pesca subacquea hanno prodotto nell’arcipelago delle Egadi, come su molte altre realtà, un certo malcontento da parte degli appassionati di questa attività sportiva, che annovera molti giovani cresciuti in queste comunità dove la cultura del mare è fortemente radicata.

Per tanto, pur rilevando e condividendo in pieno l’approccio di codesto Ministero in ragione delle necessità di tutela, lo scrivente, facendosi promotore delle istanze degli appassionati locali nonché delle realtà associative del settore, ravvisa l’opportunità che codesto Ministero avvii, con il coinvolgimento degli Enti gestori delle Aree marine protette, un confronto con il Dicastero competente sull’argomento sopra esposto.

Tale confronto dovrebbe portare, auspicabilmente, ad un aggiornamento della normativa in materia di pesca sportiva subacquea, prevedendo un sostanziale allineamento della regolamentazione della medesima con la disciplina delle attività venatorie in ambiente emerso.

Per esempio, si potrebbero introdurre una sorta di licenza di caccia subacquea e il censimento del possesso dei fucili subacquei, tuttora non rubricati dalla normativa vigente come armi, ma sovente utilizzati a tale scopo anche per attività criminali (rapine).

A fronte di un riordino normativo in tale senso, lo scrivente ritiene che la S.V. potrebbe riconsiderare i presupposti dell’adozione del principio di precauzione citato in premessa, consentendo nelle aree marine protette l’esercizio della pesca subacquea sportiva in apnea, limitata ai soli residenti, previa autorizzazione degli Enti gestori, e svolta esclusivamente nelle zone di minore tutela (C e D).

Confidando in un positivo riscontro alla presente, nel rappresentare la massima disponibilità di questo Ente a raccogliere un maggiore consenso attorno alla presente istanza, si coglie l’occasione per porgere i più cordiali saluti e auguri di buon lavoro.

il Sindaco e Presidente

dell’AMP “Isole Egadi”

Lucio Antinoro

 

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Fabrizio D'Agnano

Totemsub Srl

 

Ciao Fabrizio,

non c'è bisogno di fare tanti commenti, anzi forse è meglio...per lui! Si evince chiaramente l'ignoranza in materia di pesca in apnea del Sig. Antinoro ma è pur sempre una proposta per affrontare una trattativa e se i tempi della politica sono più brevi di quelli legislativi, io personalmente cercherei di potermi sedere a quel tavolo per poter esibire la mia documentazione e le mie proposte, non credi?

Ti ringrazio comunque di averci dato il tuo punto di vista che terremo sicuramente a mente, stasera nel consiglio di AAMPIA, quando decideremo se e come contattare il sindaco.

A Presto

 

Paolo

 

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