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Si parla tanto che i pesci hanno cambiato abitudini, e che e' sempre piu' difficile insidiarli....oltretutto e questo e' inconfutable negli ultimi 20 anni c'e' stata un diminuzione notevole della loro presenza .Da un paio d'anni mi e' ripresa la passione di questa stupenda disciplina hobby che avevo abbandonato circa ventanni fa'.Premetto che a quei tempi andavo un po' "cosi" come tanti ,con la muta multicolore recuperata dall'amico piu' che altro prendevo polpi scorfani e insomma pesci facili.Ora invece grazie anche ad un 'amico che ha sempre continuato a pescare e che si e' "evoluto " cerco di impostarea le mie battue di pesca sul pesce bianco e altre specie pinnute in genere.

Mi sono naturalmente subito accorto della difficolta' della loro cattura,devo dire cmq che a un paio d'anni della mia "rinascita" sono riuscito a catturare quasi tutte le specie ....appparte il signor dentice che cmq pare sia la tesi di laurea del pescatore.

I carnieri naturalmente non sono mai decenti apparte quando vado in Corsica che va' un po' meglio.

Ultimamente pero' grazie all'"esperienza" acquisita' diciamo che qualche bel pesciotto viene a casa con me.

Diciamo che ho cambiato il mio modo di affrontare la pescata,nella fattispecie curo molto di piu' la ricerca visiva della preda e l'eventuale approccio che non l'andare a fare magari tuffi a ripetizione per pescare all'aspetto.Oppure andare a ricercare il pesce in tana un po' cosi' a caso.

Ho sempre naturalmente da imparare moltissimo e perfezionarmi tanto pero' qualche risultato vedo....

A questo punto dopo questa lunga premessa forse un po' pallosa ,volevo sapere da voi cos'e' che vi ha fatto fare quel piccolo o grande salto di qualita' in questa ottima disciplina.

Ciao a Tutti

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Eh..eh..Anche io aspetto il salto di qualita'......pero' mi sono accorto che piu' vai in mare e piu' ti si apre "la mente" su molte cose......Per esempio sto' imparando ogni qualvolta prendo un pesce all'aspetto di memomizzare luogo....orario e condizioni marine....In tana non so' se per fortuna o per caso mi capita a volte di essere come attirato da un sesto senso.....sabato scorso ho avuto la stessa sensazione quando ho tirato fuori il sarago di 7etti che ho postato...impari l'avvicinamento alla tana..stai attento alla posizione del sole in modo da non fare ombra dentro....insomma piu' vai e piu' esperienza ti fai....anche se con la miseria di pesce che c'e' non e' facile avere occasioni e quindi devi sfruttare al meglio quelle che ti capitano.....

Sono sempre piu' convinto che questa disciplina richiede molta passione...deve diventare una filosofia per poter raggiungere ottimi risultati...Poi il salto di qualita' lo faremo anche noi...... ;)

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Ospite Forchetta

 

ciao gialluca , bella introduzione, per quanto mi riguarda io mi sono avvicinato a questa disciplina meravigliosa solo per puro caso . nonostante fossi sempre piu attratto dal mare non avevo mai pescato ne sotto ne sopra, e per me è stato una scoperta del tutto casuale per il regalo di alcune attrezzature da parte del fratello piu piccolo un vero sfegatato della pesca sub . ho incominciato un estate mi sembra fine anni 70 primi 80 rincorrendo un po tutti i pesci che si potevano incontrare nel sotto costa livornese con un 50intino col 5 punte con pochissimi successi .

la svolta nel 84 quando impazito incominciai a pescare anche d inverno con una 3 mm tutta rotta , mi ricordo ancora che mi dicevano che era la muta di gaibaldi , una muta vecchissima in 3 pezzi con i buchi da tutte le parti che io integravo con maglioni di lana e mutandoni e che per piu di un ora non riuscivo a pescare in pieno inverno

 

poi nel 86 d aprile un coso alla maddalena di 3 mesi che mi cambio la vita. li incominciai a prendere polpi murene e i primi mugginoni i primi saraghi e la spigola che penso tuttora la piu grande che ho preso e tutto col 50intino ma grazie a dei ragazzi piu attrezzati di me e piu esperti di me che mi dettero modo di confrontarmi e fecero si a loro insaputa di migliorare i miei carnieri nonostante tutto. tornato poi piu volte a pescare in sardegna scoprii l arbalete da 75 con il quale all improvviso in una sola uscita presi un sacco di gaggia d oro bellissimi all aspetto tecnica che io non avevo mai fatto .

 

da li ho cominciato a pescare sempre in crescendo e utilizzando varie tecniche fino al 98 quando per un operazione d ernia del disco la mia vita è totalmente cambiata e anche il mio modo di pescare. con la perdita del tibiale anteriore causa intervento sbagliato ho solo l uso parziale della gamba dx e da quel periodo pesco solo al aspetto ma i miei carnieri sono migliorati in quantita di pesce bianco e in qualita con pesci sempre piu belli dovuti all esperienza e anche alla possibilita di andare in mare almeno 4 o 5 volte la settimana.

 

un rammarico che ho e quello di non essermi mai confrontato in gare di pesca quando potevo perche esendo un autodidatta non ho mai affrontato il discorso .

 

sono molto cosciente del fatto che nella vita e nella pesca non si finisce mai di imparare e per questo penso di essere molto umile e sono convinto che posso migliorare ancora tanto e cerco di capire e di rubbare con gl occhi e con l immaginazione carpendo piu messaggi e notizie possibili per poi elaborarle e adattarle alle mie esigenze sperimentando mille diavolerie che mi permettono di vivere questo sport al massimo

 

ciao a tutti e tanti pesci a tuui

 

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scondo me ci sono alcuni fattori che nella pesca in apnea sono basilari,e capirli ti fa fare il salto di qualità,naturalmente ogni tecnica ha il suo o i suoi.

per quel che mi riguarda,l'unica cosa che mi ha fatto fare questo salto fino ad ora è stato capire con quele velocità,o per meglio dire lentezza si debba fare l'agguato;infatti fino a quando la mia velocità era aggressiva non vedevo assolutamente nulla o tutt'al più qualche pesce scappare dietro al crinale che mi accingevo a superare,da quando ho trovato il modo giusto,mi capita sempre più spesso di soprendere quei maledetti saraghi mentre razzolano e anche di portarne a casa qualcuno.

per le altre tecniche,sopratutto per l'aspetto visto che la tana praticamente non la pratico,sto ancora cercando,chissà...

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scondo me ci sono alcuni fattori che nella pesca in apnea sono basilari,e capirli ti fa fare il salto di qualità,naturalmente ogni tecnica ha il suo o i suoi.

per quel che mi riguarda,l'unica cosa che mi ha fatto fare questo salto fino ad ora è stato capire con quele velocità,o per meglio dire lentezza si debba fare l'agguato;infatti fino a quando la mia velocità era aggressiva non vedevo assolutamente nulla o tutt'al più qualche pesce scappare dietro al crinale che mi accingevo a superare,da quando ho trovato il modo giusto,mi capita sempre più spesso di soprendere quei maledetti saraghi mentre razzolano e anche di portarne a casa qualcuno.

per le altre tecniche,sopratutto per l'aspetto visto che la tana praticamente non la pratico,sto ancora cercando,chissà...

una precisazione,ultimamente mi sta capitando ogno volta che vado a pescare di prendere dei cefali sempre all'aspetto,l'anno scorso mi ricordo che i miei compagn di avventura in ogni pescata li prendevano ed io non li vedevo neanche;evidentemente devo aver cambiato qualcosa anche nel mio modo di fare l'aspetto,ma ancora non ho capito...

 

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Sicuramente piu vai al mare e più apprendi,ma una cosa che mi ha permesso di fare il suddetto salto di qualità e stato andare a pesca con le persone piu esperte di me.

Fortunatamente conosco un amico il cui padre ha fatto gare a livello agonistico,quindi quando pescavo con lui apprendevo e mettevo in pratica tutto quello che mi diceva,con gli anni poi ho migliorato il tutto,vedendo un notevole cambiamento...sia nei carnieri e sia nel modo di affrontare una battuta di pesca.

Ciao :thumbup:

 

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ciao a tutti !

come si dice , non si smette mai di imparare..

io quando ho iniziato la mia avventura di pescatore , ora mai si parla di qualche annetto, sono da prima andato senza fucile con un mio collega tuttora andiamo a pesca insieme, a fare le mie prime uscite in mare . poi mi documentavo con riviste e mi sono accorto che ero portato per fare l'aspetto. il mio primo pesce fu un sarago fasciato e cosi via . ma il mio primo pesce con la P maiuscola è stato dopo pochi mesi , un dentice di un kilo e mezzo e da allora ho sempre perfezzionato il mio modo di pescare , ora faccio quello che la zona di mare mi offre

se è un posto per fare aspetti , se ci sono delle buche con possibilita' di cattura ecc..

poi non conoscevo ancora delle cose e la risposta è stata tutta chiarita con un bel corso di apnea

poi si parla di diminuzione di pesce e purtroppo è vero e io do' anche colpa alla tecnologia che aiuta tanto nel cercare il pesce con sistemi di scandaglio all'avanguardia, all inquinamento , allo sfruttamento delle risorse ittiche senza mai fare fermi pesca e poi non sto' a documentare il tutto altrimenti facciamo giorno

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Il salto di qualità, quello che ci fa vivere la pesca in maniera diversa, secondo me non è troppo legato a questioni fisiche e prettamente tecniche.

Rispetto a qualche anno fa oggi i praticanti, chi più e chi meno, sono tutti abbastanza preparati e con una buona acquaticità e hanno anche discrete doti apneistiche per fare carniere.

Del resto se prima aspettavamo con ansia le due pagine della rivista "il Subacqueo" oggi fra riviste varie e forum c'è solo l'imbarazzo della scelta per vivere il mare e la pesca stando comodamente a casa e apprendendo da qui la teoria.

Non parliamo poi dell'attrezzatura perchè se ieri sguazzavamo per anni senza muta e con fiocina a mano oggi chi inizia ha subilto la possibilità di farsi la muta su misura e il fucile potenzialmente migliore....

Ma questi sono altri discorsi.

Quel che conta ai fini del passaggio di livello è quel che avviene a terra prima di mettersi la muta e il comportamento adottato nel corso della pescata.

Capire prima di pescare il dove andare e come andare in funzione delle mille variabili del momento, dell'intuito e cambiare strategia se solo dopo 3 tuffi la situazione non si sblocca.

Ragionare come i pesci e anticipare il loro comportamento capendo perchè oggi stanno in quelle fessure invece che in quelle altre dove fino aieri li trovavamo.

Perchè con il levante li trovo in 6 metri e con il ponente in 12, perchè il ciglio si anima solo sulla tarda primavera e poi il pesce si disperde, perchè il panettone sul fango oggi fa pesce mentre ieri le corvine volevano la base di roccia ecc....

Secondo me sono queste le cose che fanno la differenza fra chi il pesce lo prende più o meno regolarmente e chi lo prende sporadicamente e grazie alla fortuna che prima o poi capita a tutti.

Dopo oltre 25 anni di pesca ancora tante cose mi sfuggono e non mi sono chiare e cerco di scoprirle giorno dopo giorno ma il bello è proprio questo e nessuno me ne voglia se dico che per racimolare queste informazioni è necessario vivere il mare in maniera totalizzante andando a mare non meno di 10 volte al mese per tutto l'anno.

 

Piero Malato

Santa Marinella - Roma

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Chiaramente i pesci non si prendono con la bacchetta magica!E' vero e straquoto in pieno il fatto di andare sott'acqua a pescare il piu' possibile,anche perche' oltre a conoscere di piu' i pesci si impara a conoscere se stessi proprio nella pratica stessa.Questa estate pescavo anche 5 volte alla settimana sia alla mattina che la sera a calasole,e a volte(parecchie) uscendo dall'acqua col cavetto vuoto mi sentivo dire dal pescatore o dal semplice snorkelista "un c'e' nulla",in relata' io il pesce lo vedevo sempre ,solo che m'ero "intrippato" a volere pescare all'aspetto ......facevo anche delle belle apnee cercavo gli appostamenti migliori all'ombra col sole alle spalle e via discorrendo.,ma pesce ne prendevo poco cmq.Mi ero interstardito sui saraghi ce nera un brancone di un centinaio di pezzi tutti superiori al mezzochilo che dopo 1.30 di apnea apparivano ma se ne stavano poi ben distanti a aspettare che tu andassi in" sincope".Poi diciamo ad un certo punto mi sono rotto le palline di farmi 50 -60 apnee dal 1.20 come mnimo a pescata anche perche' lo dico tranquillamente e sinceramente uscivo dall'acqua ero anche un po rintronato alla fine.E mi sono messo a cercare di in dividuare prima il pesce e poi cercare di catturarlo,l'aspetto dipende dalla giornata provo qualche tuffo ma se non vedo movimento lascio perdere quasi subito.Ora con la bella stagione che e' alle porte credo che qualcosa in piu' vedro',grazie proprio all'esperienza.

Un'altro quesito invece che vorrei porre e' quanto conta la conoscenza di zone "buone" rispetto d altre? Io credo che anche questo sia molto importante ai fini della pescata. :bye:

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