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Lettera A ''silvi 15''


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Silvi 15 e' un periodico locale gratuito molto simpatico e gradevole da leggere, tratta ovviamente tematiche legate ai problemi locali.

L'anno scorso inviai una letterina al direttore che trovandola interessante decise di publicarla,

inaspettatamente ha avuto una grande attenzione cosi' ho deciso di mandarne un'altra che e' stata publicata nel numero appena uscito, parla della futura installazione di alcune nuove piattaforme per l'estrazione del petrolio che sembra sia stato trovato nei fondali antistanti la nostra costa.

Io ho detto la mia ma mi piacerebbe sapere anche il parrere di altri.

Allego il link dell'articolo:

 

 

http://www.silvi15.it/index.php?option=com...0&Itemid=35

 

:bye:

 

 

pakkio

Modificato da pakkio
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Sinceramente non credo sia da talebani dell'ecologia volere un parco marino o non volere delle piattaforme petrolifere.In fin dei conti spesso noi pescasub (e io di sicuro) non siamo contrari alla costituzione di un parco,ma ai limiti idioti alla pesca sub e ai non limiti a quella professionale.Che ci siano aree protette non mi sembra assolutamente da estremisti,alcune aree richiedono maggiori attenzioni.Venendo alle piattaforme: i rischi ci sono,e tu stesso dici che un solo incidente può portare a grossi danni per l'ambiente.Hai ,secondo me, troppa fiducia nella gestione della sicurezza da parte delle compagnie petrolifere.E anche rispettandole tutte..io non sarei contento di avere una piattaforma vicino alla mia costa.Leggiti questo..forse un po talebano lo é,ma riguardo ai rischi è abbastanza chiaro. http://www.marelibero.net/wp-content/uploa...idrocarburi.doc

Infine sugli effetti positivi per l'economia.Ecco su questi posso dirti che ce ne saranno ben pochi,e posso farti l'esempio della Basilicata.Riporto un paio di inchieste di Carlo Vulpio (quel giornalista famoso per essere stato cacciato dal Corriere solo per aver fatto i nomi dei politici coinvolti nelle inchieste di De Magistris..insomma uno indipendente e con i co***oni)

http://www.carlovulpio.it/economia/Lists/P...pForm.aspx?ID=2

http://www.carlovulpio.it/economia/Lists/P...AllItems%2Easpx

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Sinceramente non credo sia da talebani dell'ecologia volere un parco marino o non volere delle piattaforme petrolifere.In fin dei conti spesso noi pescasub (e io di sicuro) non siamo contrari alla costituzione di un parco,ma ai limiti idioti alla pesca sub e ai non limiti a quella professionale.Che ci siano aree protette non mi sembra assolutamente da estremisti,alcune aree richiedono maggiori attenzioni.Venendo alle piattaforme: i rischi ci sono,e tu stesso dici che un solo incidente può portare a grossi danni per l'ambiente.Hai ,secondo me, troppa fiducia nella gestione della sicurezza da parte delle compagnie petrolifere.E anche rispettandole tutte..io non sarei contento di avere una piattaforma vicino alla mia costa.Leggiti questo..forse un po talebano lo é,ma riguardo ai rischi è abbastanza chiaro. http://www.marelibero.net/wp-content/uploa...idrocarburi.doc

Infine sugli effetti positivi per l'economia.Ecco su questi posso dirti che ce ne saranno ben pochi,e posso farti l'esempio della Basilicata.Riporto un paio di inchieste di Carlo Vulpio (quel giornalista famoso per essere stato cacciato dal Corriere solo per aver fatto i nomi dei politici coinvolti nelle inchieste di De Magistris..insomma uno indipendente e con i co***oni)

http://www.carlovulpio.it/economia/Lists/P...pForm.aspx?ID=2

http://www.carlovulpio.it/economia/Lists/P...AllItems%2Easpx

 

grazie del contributo e aspetto quello degli altri,

l'inverno e' ancora lungo in adriatico e farci pippe mentali aiuta a superarlo.

 

pakkio

 

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Pakkio, visto che lo chiedi, io sono sostanzialmente d'accordo con te e condivido la tua lettera.

Ho lavorato su piattaforme in perforazione davanti ad Ortona, quando ero in ENI. Lì abbiamo realizzato quattro pozzi per l'estrazione di petrolio.

La sera scendevo sulla testa pozzo e i fari che illuminavano l'acqua consentivano di vedere spettacoli incredibili. Migliaia di pesci, penso sgombri, che ogni tanto iniziavano a scappare e saltar fuori dall'acqua perché attaccati da predatori enormi (non so cosa fossero, pescavano in branco, forse lecce o ricciole).

Anche di giorno si vedeva tantissimo pesce.

Sicuramente non è bello scrutare l'orizzonte del mare e vedere quegli accrocchi (almeno a me proprio disturba)

Per quanto riguarda la sicurezza, certamente la fase più critica è durante la perforazione, ma le misure di sicurezza sono molto elevate (non pensate solo per questioni ambientali, avete idea di quanto possa costare la perforazione di un pozzo a mare??).

Purtroppo sono molto più pericolose certe bettole che si spacciano per petroliere e che purtroppo continuano a navigare nei nostri mari.

Ho lavorato anche in Basilicata, conoscevo un pò la questione, però bisogna distinguere gli aspetti ambientali da quelli politico-economici; dipende molto da chi gestisce il territorio, bisogna saper contrattare...

Siamo di fronte alle conseguenze del progresso e dello sviluppo. Io penso che, come in tutte le cose, occorre trovare il giusto equilibrio; l'integralismo ecologico va bandito, come vanno bandite certe scelte scellerate che danneggiano irrimediabilmente l'ambiente.

Infine penso che sia fondamentale conoscere le situazioni locali, non si può generalizzare.

Ciao :bye:

 

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Pakkio, visto che lo chiedi, io sono sostanzialmente d'accordo con te e condivido la tua lettera.

Ho lavorato su piattaforme in perforazione davanti ad Ortona, quando ero in ENI. Lì abbiamo realizzato quattro pozzi per l'estrazione di petrolio.

La sera scendevo sulla testa pozzo e i fari che illuminavano l'acqua consentivano di vedere spettacoli incredibili. Migliaia di pesci, penso sgombri, che ogni tanto iniziavano a scappare e saltar fuori dall'acqua perché attaccati da predatori enormi (non so cosa fossero, pescavano in branco, forse lecce o ricciole).

Anche di giorno si vedeva tantissimo pesce.

Sicuramente non è bello scrutare l'orizzonte del mare e vedere quegli accrocchi (almeno a me proprio disturba)

Per quanto riguarda la sicurezza, certamente la fase più critica è durante la perforazione, ma le misure di sicurezza sono molto elevate (non pensate solo per questioni ambientali, avete idea di quanto possa costare la perforazione di un pozzo a mare??).

Purtroppo sono molto più pericolose certe bettole che si spacciano per petroliere e che purtroppo continuano a navigare nei nostri mari.

Ho lavorato anche in Basilicata, conoscevo un pò la questione, però bisogna distinguere gli aspetti ambientali da quelli politico-economici; dipende molto da chi gestisce il territorio, bisogna saper contrattare...

Siamo di fronte alle conseguenze del progresso e dello sviluppo. Io penso che, come in tutte le cose, occorre trovare il giusto equilibrio; l'integralismo ecologico va bandito, come vanno bandite certe scelte scellerate che danneggiano irrimediabilmente l'ambiente.

Infine penso che sia fondamentale conoscere le situazioni locali, non si può generalizzare.

Ciao :bye:

 

 

grazie anche a te per la tua testimonianza vissuta :bye: .

 

 

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Sicuramente il succo della lettera è condivisibile: troppa scena e poca sostanza nella politica di tutela ambientale.

Riaffermare l'esistenza di una categoria organizzata che eprime opinioni nella società civile è cosa buona e giusta.

 

Joefox

 

 

grazie joe,

aspettavo il tuo parere.

 

pakkio

 

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il mio te lo dò anche se non apettato :whistling:

per in questi casi le opinioni sono sostanzialmente 2:quella di chi chiami talebani,per i quali qualsiasi intervento umano è da proibire anche se si trattasse di barriere anti incendio nei boschi,e quelli che invece vedono queste realizzazioni come un segno del progresso e occasione di sviluppo economico,però non in casa loro!

nel mezzo,i realisti che non si fanno neppure un opinione:sanno che i giochi sono fatti e non possono farci niente se non vigilare e pretendere che tutto venga fatto a regola d'arte.

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il mio te lo dò anche se non apettato :whistling:

per in questi casi le opinioni sono sostanzialmente 2:quella di chi chiami talebani,per i quali qualsiasi intervento umano è da proibire anche se si trattasse di barriere anti incendio nei boschi,e quelli che invece vedono queste realizzazioni come un segno del progresso e occasione di sviluppo economico,però non in casa loro!

nel mezzo,i realisti che non si fanno neppure un opinione:sanno che i giochi sono fatti e non possono farci niente se non vigilare e pretendere che tutto venga fatto a regola d'arte.

 

 

 

grazie anche a te,

aspettavo il tuo come aspetto anche quello di altri,

magari anche quello dei ''realisti'' un po' troppo fatalisti.

E' troppo comodo e facile rimanere nell'ombra per poi dire :

-Te lo avevo detto!! :laughing:

-Lo sapevo :siiiii:

-Tanto noi non possiamo farci nulla <_<

-Ecc. ecc.

 

pakkio

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  • 2 settimane dopo...

Qui in Polesine ci troviamo in una situazione analoga, sono stati (ri)scoperti dei giacimenti di gas nel fondale prospicente la costa e molte "forze" spingono per lo sfruttamento di queste risorse naturali, fin qui nulla di strano, ma la popolazione è fondamentalmente contraria, non per una sorta di "integralismo ambientalista", ma perchè in passato le strazioni hanno creato delle forme di subsidenza molto forti, tali da abbassare il suolo in alcune zone del delta del Pò anche di metri, e rendendo necessario uno stop di dette estrazioni.

La tecnologia è sicuramente migliorata, ma quando ci si scotta con l'acqua calda...E poi chi si fiderebbe del parere di tecnici pagati da chi è interessato all'inizio delle estrazioni?

Per il futuro penso che le estrazioni ricominceranno (visto le forti pressioni politiche nazionali in tal senso), anche perchè la politica locale ha zero voce in capitolo, basti vedere come si sia deciso di installare il famoso rigassificatore (un vero mostro visto dal mare) proprio di fronte al più esteso (e delicato) parco veneto (quello del delta del Pò).

Sicuramente qualsiasi struttura costruita nel deserto di sabbia che è l'Adriatico centro/settentrionale diventa un polmone di ripopolamento e sarebbe auspicabile la creazione di sempre nuove barriere artificiali create ad hoc.

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finalmente qualcuno si e' degnato di replicare,

l'occasione e' ghiotta e non me la faccio scappare B)

a presto la risposta su ''silvi 15''

 

 

pakkio

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Leggo oggi su di un quotidiano locale "La Piazza di Chioggia" (www.lapiazzaweb.it): "Nel caso del Polesine si è iniziato ad estrarre (metano) nel 1930 e smesso nel 1954 e la subsidenza è ugualmente continuata sia pure rallentando fino a raggiungere in certe zone i - 3,50 metri (!!!) rendendo le campagne coltivate acquitrini, ore trasformati in parco nazionale.Nel Ravennate le estrazioni iniziate nel 1960 hanno provocato finora una subsidenza di - 1,3 mt. con conseguente sparizione di spiagge, danni alle difese a mare, perdita irreversibile di intere coltivazioni di pesche".

L'ENI è interessata allo sfruttamento dei giacimenti, ma sembra che un'emendamento della Lega Nord presentato nel decreto anti crisi, imponga il parere favorevole alle estrazioni da parte della regione Veneto, che per adesso, nel,a persona del governatore Galan, ha opposto un netto rifiuto.

Che dire incrociamo le dita...

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