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Episodi Spiacevoli


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in quanto sono stato io a uscire la discussione e' mio dovere iniziare una storia....

CAPO S ALESSIO (me):con un mio amico all'alba siamo gia sul posto.... il mare aveva un anda bassa e veloce ancora INESPERTI nell ascoltare il mare quando c parla decidiamo d entrare in acqua un oretta e siamo gia a largo della ripida parete...CAMBIA IL VENTO scirocco... ande alte due tre metri si materilizzano nel giro d meno di mezzora la visibilita scende a 3/4metri e con un po d paura tentiamo il rientro.... ma per tornare a terra passimo troppo vicini a dei scogli affiorant...(la zona ne e' piena anche a largo) ke con tutti i loro vortici nn riusciamo a venirne a capo.... un onda c solleva e c sbattiamo violentemente contro gli scogli...inizia la paura...piero ha la peggio e viene sbattuto da uno scoglio all'altro io perdo tubo e pinna....SECONDI O FORSE MINUTI INFINITI D PANICO!!!!!!intravediamo una minuscola spiaggietta di poki metri c avviciniamo con tantissimi sforzi e un onda c appoggia per terra..... numerosi graffi ed ematomi per tutti e due.... ma.... c'e andata di lusso... X CHI ANCORA NN SA INTERPETRARE IL MARE:

NON FARE CAZ--TE SE NN T CONVINCE NN ENTRARE IL GIOCO NN VALA MAI LA CANDELA

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mai lasciare guanti ciabatte pinne e quant'altro negli scogli dove stiamo per entrare in acqua...se c'è un onda più fortina difficilmente ritroverete tutto al suo posto,e difficilmente recupererete tutto :(

bravo only a schot

rispondiamo numerosi,domani la tua esperienza puo essere utile a un neofita...

 

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A Giugno di quest'anno parto con un mio amico per l'isola d'elba. Un pomeriggio verso le 5 il mare comincia ad alzarsi, la nostra smania di entrare ci fa cechi davanti a serie di onde potenti che si infrangono sugli scogli. Il mio amico nativo dell'Elba è un pò indeciso perchè dice di conoscere quelle onde e che una volta in acqua ha paura che non riusciremo più ad uscire. Ma alla fine ci venstiamo, si butta lui per primo e si allontana velocemente dalla scogliera prima che arrivi la serie di onde grosse. Comincio a tirargli il resto dell'attrezzatura, in modo da fargliela agganciare al pallone per prenderla più facilmente una volta in acqua. Lui mi sembra abbastanza tranquillo e ciò mi conforta. Mi butto in acqua e lo raggiungo. Vengo immediatamente investito da una sensazione che già avevo provato l'agosto dell'anno prima e mi aveva fatto uscire immediatamente dall'acqua. Un senso di soffocamento, nausea e disagio. Mi attacco immediatamente al pallone, rimanendoci credo per una 10ina di minuti alllagandomi continuamente la muta, quando comincia ad andare meglio provo a ad effettuare un immersione e qui mi viene un misto di stupore e paura. Le prime immersioni che faccio anche in batimetriche di 3 o 5 metri di solito durano una 20ina di secondi, poi pian piano comincio a trovare la concentrazione giusta e i tempi aumentano. Qui ci trovavamo a 10 metri e al primo tuffo mi accorgo di non sentire minimamente fame d'aria passati anche una 50ina di secondi. Quando riemergo passano pochi secondi ed il disagio e la nausea riprendono. A quel punto decido di uscire, mi avvicino al mio amico che mi toglie la convinzione che lui stia bene, mi dice che prova le stesse sensazioni che provo io compresi i tempi di apnea. Decidiamo così di uscire. Ci accorgiamo che è impossibile uscire dal punto in cui siamo entrati, le onde sfracellerebbero sulla scogliera, quindi dobbiamo doppiare la punta della scogliera e uscire dalla spiaggia, ci avremo messo 20minuti, i peggiori della mia vita. Una volta fuori ci cominciamo a prendere a parolaccie da soli. LA MORALE é SEMPRE LA STESSA: EVITARE COSTANTEMENTE DI FARE CAZZATE SIMILI SOPRATTUTTO QUANDO NON SI HA UN'ESPERIENZA ADEGUATA NEL TENER TESTA A TALI SITUAZIONI.

 

P.s.

Se qualcuno è in grado di poter spiegare le sensazioni che provavamo e la scomparsa della fame d'aria gliene sarei molto grato.

Modificato da Bullet
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A Giugno di quest'anno parto con un mio amico per l'isola d'elba. Un pomeriggio verso le 5 il mare comincia ad alzarsi, la nostra smania di entrare ci fa cechi davanti a serie di onde potenti che si infrangono sugli scogli. Il mio amico nativo dell'Elba è un pò indeciso perchè dice di conoscere quelle onde e che una volta in acqua ha paura che non riusciremo più ad uscire. Ma alla fine ci venstiamo, si butta lui per primo e si allontana velocemente dalla scogliera prima che arrivi la serie di onde grosse. Comincio a tirargli il resto dell'attrezzatura, in modo da fargliela agganciare al pallone per prenderla più facilmente una volta in acqua. Lui mi sembra abbastanza tranquillo e ciò mi conforta. Mi butto in acqua e lo raggiungo. Vengo immediatamente investito da una sensazione che già avevo provato l'agosto dell'anno prima e mi aveva fatto uscire immediatamente dall'acqua. Un senso di soffocamento, nausea e disagio. Mi attacco immediatamente al pallone, rimanendoci credo per una 10ina di minuti alllagandomi continuamente la muta, quando comincia ad andare meglio provo a ad effettuare un immersione e qui mi viene un misto di stupore e paura. Le prime immersioni che faccio anche in batimetriche di 3 o 5 metri di solito durano una 20ina di secondi, poi pian piano comincio a trovare la concentrazione giusta e i tempi aumentano. Qui ci trovavamo a 10 metri e al primo tuffo mi accorgo di non sentire minimamente fame d'aria passati anche una 50ina di secondi. Quando riemergo passano pochi secondi ed il disagio e la nausea riprendono. A quel punto decido di uscire, mi avvicino al mio amico che mi toglie la convinzione che lui stia bene, mi dice che prova le stesse sensazioni che provo io compresi i tempi di apnea. Decidiamo così di uscire. Ci accorgiamo che è impossibile uscire dal punto in cui siamo entrati, le onde sfracellerebbero sulla scogliera, quindi dobbiamo doppiare la punta della scogliera e uscire dalla spiaggia, ci avremo messo 20minuti, i peggiori della mia vita. Una volta fuori ci cominciamo a prendere a parolaccie da soli. LA MORALE é SEMPRE LA STESSA: EVITARE COSTANTEMENTE DI FARE CAZZATE SIMILI SOPRATTUTTO QUANDO NON SI HA UN'ESPERIENZA ADEGUATA NEL TENER TESTA A TALI SITUAZIONI.

 

P.s.

Se qualcuno è in grado di poter spiegare le sensazioni che provavamo e la scomparsa della fame d'aria gliene sarei molto grato.

capita anche a me.....credo che e perke t concentri + sul tuo disagio ke sull apnea e nn t rendi conto del tempo...o meglio il corpo trscura alcuni elementi...

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Apparte essere rimasto in balia delle onde ed essere riuscito a farmi buttari da un onda sulla spiaggia dopo ore che pinneggiavo ormai stemato sperando che il mare e la corrente si calmassero :boat: , niente...

 

 

 

 

 

 

 

p.s. x bullet: potrebbre essere stato mal di mare :vomito: , avvolte capita quando vieni sballonzolato di quà e di là dalle onde.

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p.s. x bullet: potrebbre essere stato mal di mare , avvolte capita quando vieni sballonzolato di quà e di là dalle onde.

 

Credo di no, questo mi è successo una volta sulla posidonia, ma era controllabile. Sono convinto fosse un mix di stanchezza dovuta a "seratacce" e troppo caldo con la 5mm messa trall'altro dopo aver passato diverse ore al sole, e quindi accaldati. I giorni successivi prima di infilarcele ci facevamo prima un bagno. Certo il mare mosso ha sicuramente messo la cigliegina sulla torta.

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Ciao ragazzi vi racconto la mia.....

Capo zafferano (PA), inizio di maggio ...dopo un inverno di pesca in acqua bassa a caccia di cefali e spigole l'unica cosa che mi passa per la testa sono i dentici.Cosi' decido con il mio amico di impostare una battuta a questi predoni che per me sono davvero un malattia!!!

Arrivati sul posto ci dirigiamo sul punto strategico dove questi pesci si aggirano nervosi..

La prima discesa a -16mt dà buone speranze infatti dopo un lungo aspetto, si avvicinano i soliti saraghi ,che fanno sicuramente presagire che dietro di loro ci saranno anche i dentici e qualche bella orata...anche le castagnole ben raggruppate mi danno ottimi indizzi.

Ma nel secondo tuffo succede una cosa assurda!!! Solito aspetto a 22mt vedo i dentici all'limite della visibilità che non sembrano perniente incuriositi dalla mia presenza,ma dopo una trentina di secondi cominciano ad avvicinarsi sempre più mantenendosi fuori tiro...è passato già più di un minuto e mezzo ma sono troppo tranquillo è rilassato posso ancora aspettarli....passano i due minuti e bel dentice mi punta deciso ma sul più bello compie una bruschissima virata....decido che arrivato il momento di risalire ma............................perchè non riesco a muovermi?non capisco!d'un tratto la mia bella e tranquilla apnea... diventa poca e nervosa!ma cosa è che mi impedisce di risalire? Mi giro e mi accorgo che nelle mie gambe (comprese le pinne) c'è una bella matassa di filo si nylon..ancora oggi non riesco a capire come ho fatto a liberarmi da quel filo.....ricordo solamente di dover affrontare la risalita con una sola pinna e 4mt prima della superficie la mia vista si è offuscata totalmente....il mio amico arrivato in superficie accortosi della brutta situazione mi ha aiutato...ricordo che non riuscivo a muovere gli arti e tremavo.....insomma una bella sincope.......ma perchè? Per questi min@hia di fili.

 

QUINDI RAGAZZI STATE ATTENTI ALLE RETI ABBANDONATE E AI FILI DI NYLON PERCHE POSSONO DIVENTARE DELLE TRAPPOLE .

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Ciao ragazzi vi racconto la mia.....

Capo zafferano (PA), inizio di maggio ...dopo un inverno di pesca in acqua bassa a caccia di cefali e spigole l'unica cosa che mi passa per la testa sono i dentici.Cosi' decido con il mio amico di impostare una battuta a questi predoni che per me sono davvero un malattia!!!

Arrivati sul posto ci dirigiamo sul punto strategico dove questi pesci si aggirano nervosi..

La prima discesa a -16mt dà buone speranze infatti dopo un lungo aspetto, si avvicinano i soliti saraghi ,che fanno sicuramente presagire che dietro di loro ci saranno anche i dentici e qualche bella orata...anche le castagnole ben raggruppate mi danno ottimi indizzi.

Ma nel secondo tuffo succede una cosa assurda!!! Solito aspetto a 22mt vedo i dentici all'limite della visibilità che non sembrano perniente incuriositi dalla mia presenza,ma dopo una trentina di secondi cominciano ad avvicinarsi sempre più mantenendosi fuori tiro...è passato già più di un minuto e mezzo ma sono troppo tranquillo è rilassato posso ancora aspettarli....passano i due minuti e bel dentice mi punta deciso ma sul più bello compie una bruschissima virata....decido che arrivato il momento di risalire ma............................perchè non riesco a muovermi?non capisco!d'un tratto la mia bella e tranquilla apnea... diventa poca e nervosa!ma cosa è che mi impedisce di risalire? Mi giro e mi accorgo che nelle mie gambe (comprese le pinne) c'è una bella matassa di filo si nylon..ancora oggi non riesco a capire come ho fatto a liberarmi da quel filo.....ricordo solamente di dover affrontare la risalita con una sola pinna e 4mt prima della superficie la mia vista si è offuscata totalmente....il mio amico arrivato in superficie accortosi della brutta situazione mi ha aiutato...ricordo che non riuscivo a muovere gli arti e tremavo.....insomma una bella sincope.......ma perchè? Per questi min@hia di fili.

 

QUINDI RAGAZZI STATE ATTENTI ALLE RETI ABBANDONATE E AI FILI DI NYLON PERCHE POSSONO DIVENTARE DELLE TRAPPOLE .

picciottibella ma tu non ti sei accorto che ti eri appoggiato su quella matassa????meno male che e' andata bene...

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Ciao ragazzi vi racconto la mia.....

Capo zafferano (PA), inizio di maggio ...dopo un inverno di pesca in acqua bassa a caccia di cefali e spigole l'unica cosa che mi passa per la testa sono i dentici.Cosi' decido con il mio amico di impostare una battuta a questi predoni che per me sono davvero un malattia!!!

Arrivati sul posto ci dirigiamo sul punto strategico dove questi pesci si aggirano nervosi..

La prima discesa a -16mt dà buone speranze infatti dopo un lungo aspetto, si avvicinano i soliti saraghi ,che fanno sicuramente presagire che dietro di loro ci saranno anche i dentici e qualche bella orata...anche le castagnole ben raggruppate mi danno ottimi indizzi.

Ma nel secondo tuffo succede una cosa assurda!!! Solito aspetto a 22mt vedo i dentici all'limite della visibilità che non sembrano perniente incuriositi dalla mia presenza,ma dopo una trentina di secondi cominciano ad avvicinarsi sempre più mantenendosi fuori tiro...è passato già più di un minuto e mezzo ma sono troppo tranquillo è rilassato posso ancora aspettarli....passano i due minuti e bel dentice mi punta deciso ma sul più bello compie una bruschissima virata....decido che arrivato il momento di risalire ma............................perchè non riesco a muovermi?non capisco!d'un tratto la mia bella e tranquilla apnea... diventa poca e nervosa!ma cosa è che mi impedisce di risalire? Mi giro e mi accorgo che nelle mie gambe (comprese le pinne) c'è una bella matassa di filo si nylon..ancora oggi non riesco a capire come ho fatto a liberarmi da quel filo.....ricordo solamente di dover affrontare la risalita con una sola pinna e 4mt prima della superficie la mia vista si è offuscata totalmente....il mio amico arrivato in superficie accortosi della brutta situazione mi ha aiutato...ricordo che non riuscivo a muovere gli arti e tremavo.....insomma una bella sincope.......ma perchè? Per questi min@hia di fili.

 

QUINDI RAGAZZI STATE ATTENTI ALLE RETI ABBANDONATE E AI FILI DI NYLON PERCHE POSSONO DIVENTARE DELLE TRAPPOLE .

a me è successo di rimanere impigliato con le pinne in una fantastica e rassicurante rete di nylon ben nascosta nella sabbia, per fortuna ero in immersione con le bombome più o meno alla stessa profondità

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