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Permessi Di Pesca In Sicilia


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Ho letto sul n.63 di maggio 2008 di Pesca in Apnea e più precisamente nella rubrica di G.Volpe che la Regione Sicilia da pochi mesi rilascia un permesso per la pesca generica e in apnea, ma non è ben chiaro l'iter burocratico da seguire per ottenere questo permesso e se è già in vigore. Dato che a fine agosto andrò a Pantelleria per 2 settimane, qualcuno ha per caso idee più precise sulla prassi da seguire per ottenerlo e se eventualmente si può fare direttamente sull'isola? Premetto che sono regolarmente iscritto alla Fipsas e quindi ho il permesso di pesca nazionale. Basta quello o va integrato dal permesso della Regione Sicilia? :sub:

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Ciao Franco,

 

ecco cosa ho scritto:

 

"

Licenza di pesca sportiva in Sicilia Un comunicato del 19 marzo apparso sul sito della Regione Sicilia ha annunciato l'insediamento del nuovo Consiglio Regionale della pesca, un organo consultivo presieduto dall'assessore regionale alla Cooperazione, Commercio, Artigianato e Pesca e partecipato dai vertici delle direzioni marittime e dai rappresentanti della ricerca scientifica, delle organizzazioni sindacali e delle marinerie siciliane. Nella sua prima seduta il consiglio ha approvato il regolamento per la pesca sportiva -già approvato dal parlamentino siciliano qualche anno fa ma bisognoso di modifiche a causa di alcune novità intervenute nel frattempo. Si tratta del primo passo di un iter che porterà il testo del regolamento all'attenzione dell'ufficio legale della Presidenza della Regione e poi al Consiglio di giustizia amministrativa prima della definitiva pubblicazione sotto forma di Decreto del Presidente della Regione. La proposta di regolamento riguarda tutte le forme di pesca sportiva da terra e imbarcazione, inclusa la pesca in apnea, e prevede che ogni pescatore sportivo debba munirsi di specifica autorizzazione presso gli uffici dei consorzi di ripopolamento ittico o quelli del Dipartimento regionale della pesca. Il permesso, di durata annuale, sarà rilasciato gratuitamente per il primo anno. E' sicuramente presto per un'analisi di questa novità, che ad onor del vero non giunge del tutto inattesa (il regolamento è previsto dalla legge regionale n. 32 del 2000), ma sarà interessante seguire da vicino gli sviluppi della vicenda, perché nella mia modesta opinione è del tutto scontato che un'analoga sorte toccherà, prima o poi, a tutti i pescasportivi dell'Europa Unita, ivi inclusi gli appassionati italiani. In quest'ottica, sicuramente l'esperienza di una regione a statuto speciale come la Sicilia potrà offrire indicazioni e modelli operativi utili all'elaborazione di un sistema nazionale. Anche se al momento è difficile tracciare una linea tra le competenze statali e quelle delle regioni ordinarie in materia di pesca marittima, ci appare probabile una competenza mista, ossia un sistema in cui lo Stato provvederà all'elaborazione di una legge quadro, che individuerà i principi generali cui le regioni dovranno attenersi nel disciplinare la materia secondo le proprie inclinazioni ed esigenze.

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Vi ricordo che la Regione Sicilia è a statuto autonomo e quindi legifera spesso in maniera diversa dal resto della nazione.

In questo caso, già con Giorgio il tema è stato affrontato qualche mese fa, mi sembra ci sia l'intenzione di fare una sorta di "censimento dei pescatori" e non sono convinto che sia una brutta cosa tuttaltro.

Consideriamo che la nostra è una Regione ricca di "abusivi", nottambuli, ricciaioli e quant'altro di illegale si può fare in mare un controllo più serrato e una eventuale revoca di licenza potrebbe essere utile.

Ancora sarei molto contento se per pescare si dovesse obbligatoriamente frequentare un corso (gestito o coordinato magari dalla FIPSAS) in maniera tale da conoscere norme, tipo e misure del pescato ammesso, aspetti sanitari e di pronto soccorso.

Si farebbe così una azione di cultura piscatoria limitando l'accesso alla pesca del pescatore della domenica.

...Non so quanto questo farebbe piacere alle ditte produttrici di attrezzature subacquee...

(...e ai nostri cari colleghi con il braccino corto...)

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Ciao Franco,

 

ecco cosa ho scritto:

 

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Licenza di pesca sportiva in Sicilia Un comunicato del 19 marzo apparso sul sito della Regione Sicilia ha annunciato l'insediamento del nuovo Consiglio Regionale della pesca, un organo consultivo presieduto dall'assessore regionale alla Cooperazione, Commercio, Artigianato e Pesca e partecipato dai vertici delle direzioni marittime e dai rappresentanti della ricerca scientifica, delle organizzazioni sindacali e delle marinerie siciliane. Nella sua prima seduta il consiglio ha approvato il regolamento per la pesca sportiva -già approvato dal parlamentino siciliano qualche anno fa ma bisognoso di modifiche a causa di alcune novità intervenute nel frattempo. Si tratta del primo passo di un iter che porterà il testo del regolamento all'attenzione dell'ufficio legale della Presidenza della Regione e poi al Consiglio di giustizia amministrativa prima della definitiva pubblicazione sotto forma di Decreto del Presidente della Regione. La proposta di regolamento riguarda tutte le forme di pesca sportiva da terra e imbarcazione, inclusa la pesca in apnea, e prevede che ogni pescatore sportivo debba munirsi di specifica autorizzazione presso gli uffici dei consorzi di ripopolamento ittico o quelli del Dipartimento regionale della pesca. Il permesso, di durata annuale, sarà rilasciato gratuitamente per il primo anno. E' sicuramente presto per un'analisi di questa novità, che ad onor del vero non giunge del tutto inattesa (il regolamento è previsto dalla legge regionale n. 32 del 2000), ma sarà interessante seguire da vicino gli sviluppi della vicenda, perché nella mia modesta opinione è del tutto scontato che un'analoga sorte toccherà, prima o poi, a tutti i pescasportivi dell'Europa Unita, ivi inclusi gli appassionati italiani. In quest'ottica, sicuramente l'esperienza di una regione a statuto speciale come la Sicilia potrà offrire indicazioni e modelli operativi utili all'elaborazione di un sistema nazionale. Anche se al momento è difficile tracciare una linea tra le competenze statali e quelle delle regioni ordinarie in materia di pesca marittima, ci appare probabile una competenza mista, ossia un sistema in cui lo Stato provvederà all'elaborazione di una legge quadro, che individuerà i principi generali cui le regioni dovranno attenersi nel disciplinare la materia secondo le proprie inclinazioni ed esigenze.

Grazie mille a JoeFox e a tutti per il chiarimento.

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