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IL TAR SOSPENDE IL REGOLAMENTO DEL REGNO DI NETTUNO

giovedì 10 luglio 2008

“La pronunzia del Tar non sospende l’istituzione dell’area marina marina to Stampa

 

non pregiudica istituzione del Regno di Nettunoescatori aida e con le associazioni dei pescatori per trovare protetta del Regno di Nettuno che resta formalmente istituita. Lo afferma in una nota l’assessore ai parchi e alle aree protette della Provincia di Napoli, Francesco Emilio Borrelli, evidenziano come “l’effetto della sentenza sia solamente quello di bloccare una parte del regolamento che disciplina la pesca all’interno dell’area marina”

 

 

 

“La Provincia di Napoli vuole evitare uno scontro con i pescatori, per tale ragione lavoreremo cercando di venire incontro alle loro esigenze” ha spiegato l’assessore Borrelli, annunciando di aver chiesto “una riunione con il Ministero dell’Ambiente, le amministrazioni comunali di Ischia e Procida e con le associazioni dei pescatori per trovare la miglior soluzione al problema”.

 

 

 

È obiettivo comune tutelare un parte incontaminata del nostro territorio marino, senza creare disagi all’attività dei pescatori” ha concluso l’assessore Borrelli

 

da www.teleischia.it

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Notizia ANSA

ISCHIA (NAPOLI), 10 LUG – La settima sezione del TAR Campania, in accoglimento del ricorso presentato da 15 imprese di pesca, ha sospeso il regolamento recante la disciplina delle attività consentite nelle diverse zone dell’area marina protetta “Regno di Nettuno” pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 21 Maggio 2008. Soddisfatto il segretario dell’ADIRI Pesca di Procida, Nicola Pellecchia, che ha dichiarato: “Questo è il riconoscimento delle nostre ragioni. Con la sospensiva del TAR si dimostra chi è che da otto anni ha ostacolato l’istituzione dell’Area Marina Protetta. Il nostro ricorso – sottolinea Pellecchia – non ha puntato a far saltare tutta l’Area Marina Protetta ma a far riconoscere la validità di quello che diciamo da otto anni”. Nello specifico del provvedimento del TAR è lo stesso Pellecchia a spiegare che: “Il tribunale amministrativo, nel merito ha stabilito che la pesca con il cianciolo non è mestiere impattante come si vuol far credere; sulla legittimità del provvedimento: fin dal 2000 si poteva far pescare con il cianciolo come avviene in altre aree marine protette e terzo ed ultimo punto, nel corso dell’istruttoria sono state commesse forzature indicibili. Il Ministero dell’Ambiente – prosegue il segretario dell’ADIRI Pesca - nella conferenza Stato-Regioni ha presentato un documento diverso da quello che il MIPAF (Ministero delle Politiche agricole forestali disciplinante le attività di pesca, ndr) aveva redatto, e che era a favore dei pescatori di Procida, in osservanza alle direttive Europee”. Tra i ricorrenti, oltre alle 15 imprese di pesca (13 di Procida e 2 di Ischia) ad adiuvandum si è costituta la Federpesca e la CGIL. Ad opponendum il Ministero dell’Ambiente, una cooperativa ischitana ed il consorzio dell’ente di gestione del Regno di Nettuno. (ANSA)

 

Adesso io dico... “Il tribunale amministrativo, nel merito ha stabilito che la pesca con il cianciolo non è mestiere impattante come si vuol far credere" ... ma por... miseria, qualcuno ha mai pensato di rivolgersi al TAR per vedere se la pescasub e IMPATTANTE!!! perchè non ci autotassiamo è facciamo un ricorso generico per far decidere una volta per tutte se la pescasub in zona C di TUTTE le aree marine è impattante o no!?!?!?!

 

 

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e ci metto pure l'articolo de IL Mattino di oggi:

 

"La settima sezione del Tar Campania ha accolto il ricorso presentato da quindici imprese di pesca e ha sospeso il regolamento con la disciplina delle attività consentite nelle diverse zone dell'area marina protetta «Regno di Nettuno». «Va disposta - si legge nell’ordinanza del Tar - la sospensione dell'efficacia con esclusivo riferimento allo svolgimento dellattività di pesca, ma fermi rimanendo vincoli e limiti posti all'esercizio di quest'ultima dalle vigenti normative nazionale e comunitaria». Decisione che il Tar ha preso per avere ravvisato un «vizio di difetto di istruttoria, su di un piano formale evidenziato sulla posizione del ministero in ordine alla possibilità di utilizzare il cianciolo». Soddisfatto il segretario dell'Adiri Pesca di Procida, Nicola Pellecchia: «È il riconoscimento delle nostre ragioni. Con la sospensiva del Tar si dimostra chi da otto anni ha ostacolato l'istituzione dell'Area Marina Protetta. Il nostro ricorso - sottolinea Pellecchia - non ha puntato a far saltare tutta l'area marina protetta ma a far riconoscere la validità di ciò che diciamo da otto anni». Nel merito del provvedimento «il tribunale amministrativo - spiega Pellecchia - ha stabilito che la pesca con il cianciolo non è mestiere che provoca impatto. Fin dal 2000 si poteva pescare con il cianciolo come in altre aree marine protette e che, terzo ed ultimo punto, nel corso dell'istruttoria sono state commesse forzature indicibilI». "

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  • 4 settimane dopo...

Regno Di Nettuno: No ai compensi esagerati per il C.D.A.

 

“Revoca immediata della deliberazione relativa la definizione dei compensi dei membri del c.d.a. del Consorzio Area Marina Protetta “Regno di Nettuno” assunta nel corso dell’Assemblea dei soci tenutasi nella mattinata di martedì scorso”, è quanto ha perentoriamente chiesto il Sindaco del Comune di Ischia in una nota indirizzata al Presidente in carica dell’Assemblea ed ai Sindaci del Comuni Consorziati dopo aver letto il deliberato sui compensi da riconoscere ai membri del cda. del Regno di Nettuno. “I tagli ai costi della Politica, introdotti con le ultime leggi Finanziarie ed i relativi decreti attuativi - si legge nella nota DEL Comune di Ischia - impongono ai Comuni un limite non derogabile per quanto attiene i compensi da attribuire ai componenti degli organi amministrativi. Risulta pertanto poco chiaro – prosegue il Sindaco Ferrandino - il criterio in base al quale sono stati definiti i compensi e le indennità così come deliberato in Assemblea, e da attribuire ai membri del cda.”. Sulla scorta di questa motivazione, il Sindaco di Ischia è entrato nel merito della questione sottolineando gli aspetti poco chiari di un deliberato dell’assemblea del consorzio con cui è stato deliberato di corrispondere per l’anno 2008: “€ 18.500,00 per il Presidente, € 13.000,00 per il Vicepresidente, € 12.000,00 per ciascun consigliere”. Il Sindaco Ferrandino ha considerato che “si ritengono eccessivi ed inopportuni gli emolumenti definiti” in quanto sembrerebbero avvicinarsi al limite massimo consentito per legge oltre ad essere stati richiesti per l’intero anno 2008, seppur solo nel mese di agosto, non tenendo in debito conto dunque della non retroattività dei dispositivi relativi. Per il sindaco d’Ischia “appare evidente che allo stato il Consorzio, seppur costituito, e l’Area Marina Protetta denominata “Regno di Nettuno”, seppur istituita, con giusto decreto, non sono ancora dotate di una struttura organizzativa definita e di un regolamento di gestione approvato oltre ad esser privi di fondi propri”. HA sottolineato inoltre Ferrandino: “riteniamo che quanto ci viene richiesto in termini di impegno economico non sia praticabile”. Ed è alla luce di tutto questo che l’Amministrazione del Comune di Ischia ha richiesto al Presidente in carica dell’Assemblea dei soci del “Regno di Nettuno”di convocare con la dovuta urgenza una nuova assemblea con all’ordine del giorno “la revoca della deliberazione assunta (lo scorso 5 Agosto, ndr) relativamente la definizione dei compensi dei membri del c.d.a.”. “Resta inteso - ha concluso il Sindaco Ferrandino che possa prevedersi una contenuta indennità forfetaria di rimborso, sempre nel rispetto degli orientamenti e del contenimento della spesa pubblica indicati dai nuovi dettati in tema di costi della Politica”.

 

Oh oh! Forse qualcosa sta cambiando??? ;)

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Il direttore del Parco marino “Regno di Nettuno” ha, questa mattina, autorizzato la società Turca “Akua Italia srl” alla conduzione dell’allevamento intensivo di tonno rosso nella baia del Carbonchio al largo di Punta Solchiaro (Procida), all’interno della zona “B” del parco marino. Il direttore del parco, Riccardo Strada, nel rilascio del nulla osta alla conduzione dell’allevamento di tonno rosso ha innanzitutto evidenziato: “il procedimento di concessione è privo, in tutte le sue fasi, di una valutazione di carattere ambientale, sia essa Valutazione di Impatto Ambientale ovvero di Valutazione di Incidenza, pur essendo la concessione in zona SIC (sito di interesse comunitario, ndr) e ZPS (zona protezione speciale, ndr)”, ed ancora: “seppure una concessione per l’esercizio di maricoltura non venga vincolata alla specie da allevare, l’allevamento di tonno rosso presenta, di per se, un impatto ambientale e profili di allarme nell’opinione pubblica di ordine superiore rispetto agli allevamenti di spigole, orate e saraghi pizzuti oggi in essere e già considerati ambientalmente problematici, tanto da indurre il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare a proibire nell’area marina protetta “Regno di Nettuno” il loro impianto e conduzione”. Successivamente il direttore del parco fa riferimento ad uno “studio di monitoraggio della società Akua Italia da cui emerge una incidenza negativa sui fondali sottostanti le gabbie di allevamento da accumulo di sostanza organica in quantitativo superiore a quanto metabolizzabile dall’ambiente, una incidenza sostanzialmente neutra relativa ai fondali all’intorno delle gabbie ed una incidenza moderata sulla colonna d’acqua”. A seguire il rilascio del nulla osta da parte del direttore del parco marino, vincolato ad una serie di prescrizioni. Scrive Riccardo Strada: “In considerazione della esplicita richiesta dell’amministrazione comunale di Procida, a fronte degli impegni già presi da detta amministrazione nei confronti della società Akua Italia che coinvolgono sul piano economico la società stessa; considerata la impossibilità di dare una precisa valutazione che l’impianto dell’allevamento del tonno rosso possa aver sull’Ambiente dell’area marina protetta; rilascia nulla osta alla conduzione dell’allevamento di tonno rosso dalla data odierna alla data del 31 dicembre 2008″. Ed ecco le prescrizioni: “la società è tenuta a produrre un monitoraggio ambientale svolto durante l’allevamento ed uno studio finalizzato alla valutazione dei suoi effetti. Il monitoraggio dovrà essere prodotto da un istituto scientifico di fiducia dell’ente gestore, lasciando alla società concessionaria la scelta tra stazione zoologica Anton Dohrn ed università degli studi di Napoli Parthenope, laboratorio di ecologia marina del dipartimento di scienze per l’ambiente”. Nella giornata di domani le navi della società Akua Italia sono attese al largo di Procida. Il Comune ha prodotto all’ente di gestione, che ha autorizzato l’allevamento di tonno rosso, copia di una deliberazione del consiglio comunale in cui l’amministrazione si dichiara favorevole ad una successiva delocalizzazione dell’allevamento, al di fuori dell’area marina protetta “Regno di Nettuno”.

 

Ma che autorizzeranno più?? La pesca con le bombe??? CHE RIDERE!!!

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  • 2 settimane dopo...

Ragazzi ma allora?

Che c@**o hannomdeciso per sta area?

S po' pisca' o no?

E come stanno messe le cose?

 

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