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Pianosa:i Soliti Noti Nella Rete Della Capitaneria


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PORTOFERRAIO. Il 9 gennaio è stato un giorno fruttuoso per le motovedette della Capitaneria di porto di Portoferraio, che hanno pescato bracconieri di mare nelle acque dell’isola di Pianosa. In mattinata una motovedetta ha controllato alcune imbarcazioni che stavano pescando al limite della zona protetta di Pianosa ed hanno sequestrato un palamito.

 

Nel pomeriggio un’altra motovedetta della Guardia costiera ha fermato una imbarcazione da diporto, già controllata in mattinata, con a bordo un quantitativo di pescato superiore a quello consentito. L’imbarcazione è stata scortata nel porto di Marciana Marina dove sono stati sequestrate le attrezzature da pesca, una cernia di 21 chili e 10 Kg di dentici, per un valore commerciale di circa mille Euro. «Sono quindi stati emessi due verbali da 1.032 euro a carico di due persone residenti a Marciana Marina» ha spiegato in una conferenza stampa la Capitaneria di Porto.

Oggi, sempre a Pianosa, è stato fermato al limite delle acque del parco nazionale, un noto pescatore professionale di Marina di Campo , già incappato nelle sanzioni della Capitaneria, che pescava con attrezzi non consentiti e con a bordo personale non correttamente imbarcato e i militari provvedevano al sequestro di 600 metri di reti e del pescato e ad elevare due verbali per 1.400 euro.

 

La Capitaneria sottolinea che «l’operazione, condotta con modalità diverse dal solito, ha consentito di mettere il “sale sulla coda” ai “soliti noti” che non più tardi di alcuni giorni fa si erano pubblicamente vantati dello loro pescate miracolose».

 

In conferenza stampa il comandante della Capitaneria di Porto Nerio Busdraghi, visibilmente soddisfatto, ha detto che questo «è un tipo di attività che sarà sicuramente ripetuta con frequenza, proprio per cercare di limitare il fenomeno del bracconaggio. L’importante risultato conseguito, che, se sommato al fermo del peschereccio spagnolo “Ciudad de Cartagena”, avvenuto il 27 novembre scorso nelle acque di Montecristo, fa segnare a carico della capitaneria di Portoferraio due successi di notevole livello. Sono risultati – continua il Comandante Busdraghi – che si ottengono grazie ad un lavoro corale di tutti gli uffici della Capitaneria e all’impegno e al sacrificio del personale impiegato sul territorio. Voglio pertanto ringraziarli pubblicamente».

 

I primi complimenti arrivano da Legambiente Arcipelago Toscano, che negli ultimi giorni dell’anno aveva segnalato la pesca abusiva di aragoste proprio a Pianosa. «Ci congratuliamo con la Capitaneria di Porto di Portoferraio per le due brillanti operazioni messe a segno a Pianosa. Il nostro allarme era fondato e l’azione della Guardia costiera ha confermato che i soliti noti continuano a saccheggiare il mare protetto a scapito dei pescatori onesti e corretti. L’impegno della Capitaneria di Porto e delle altre forze dell’ordine va rafforzata fornendo mezzi ed uomini, ma anche civile collaborazione, per poter difendere le nostre acque dai bracconieri del mare» .

 

http://www.greenreport.it/contenuti/leggi.php?id_cont=11415

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sia i professionisti che i pescatori di superficie fanno danni e quasi sempre la fanno franca, meno male che ogni tanto esce una notizia come questa, purtroppo però è in tutta italia che succede così e non solo nelle amp.

 

questa è la giusta risposta alla politica delle amp italiane "dentro tutti fuori che i pescatori in apnea".

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Sapete qual è la cosa triste?

Che per quanto riescono a guadagnare questi pescatori di frodo giornate del genere sono messe in conto ed annoverate tra quei "rischi imprenditoriali" che si possono tranquillamente correre...

:(

mi hai rubato le parole di bocca....

anzi a vederla tutta il rischio è molto inferiore ad attività permesse....

se ti sanzionano "perdi la giornata" ma la perdi solo quando ti beccano....gli altri giorni invece.....

$$$$$$$ :ajo:

 

:vomito:

:bye:

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Sapete qual è la cosa triste?

Che per quanto riescono a guadagnare questi pescatori di frodo giornate del genere sono messe in conto ed annoverate tra quei "rischi imprenditoriali" che si possono tranquillamente correre...

:(

mi hai rubato le parole di bocca....

anzi a vederla tutta il rischio è molto inferiore ad attività permesse....

se ti sanzionano "perdi la giornata" ma la perdi solo quando ti beccano....gli altri giorni invece.....

$$$$$$$ :ajo:

 

:vomito:

:bye:

 

Fatti due conti della serva, i primi due bracconieri hanno pescato circa mille euro di pesce e hanno preso circa mille euro di multa a testa. Certo, gli hanno sequestrato l'attrezzatura, ma, a parte questo, con un paio di uscite di frodo fortunate si rimettono subito in pari. Basta avere la probabilità di cavarsela il 50 per cento delle volte, e l'affare diventa conveniente. Come rischio imprenditoriale non è granché :bye:

Modificato da zefiro
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Un palamito non costa poi così tanto.....

 

Gia! :angry:

Servirebbero multe dieci volte superiori e confisca di mezzi ed attrezzature! Quella si che sarebbe una perdita da non sottovalutare.. :boxing:

Modificato da Ottavio Infantino
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un bel siluro nella fiancata sarebbe piu' efficace !

 

sono un po' drastico ma son convinto che , se con le attivita' "a delinquere" , quali esse siano , non si usi il pugno duro , queste esisteranno sempre .

 

insomma un paio di mesi a pane e acqua , un bel falo' con la barca/peschereccio e vedi poi in quanti s'arrischieranno ancora.

Modificato da Luca S
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un bel siluro nella fiancata sarebbe piu' efficace !

 

sono un po' drastico ma son convinto che , con le attivita' "a delinquere" , quali esse siano , non si usi il pugno duro , queste esisteranno sempre .

 

insomma un paio di mesi a pane e acqua , un bel falo' con la barca/peschereccio e vedi poi in quanti s'arrischieranno ancora.

 

Volevo essere un pò più garantista, e poi la confisca del mezzo equivale ad un ritorno economico per lo Stato quando lo rivende; siamo già messi maluccio in Italia con i conti pubblici, quindi.. :)

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Quoto Ottavio la confisca e la messa all'asta dei beni sequestrati dovrebbe far riflettere più che una semplice multa......

 

:bye:

Questo dovrebbe invece far riflettere voi sull'intoccabilità della loro lobby, certamente non siete stati i primi ad averci pensato, ma quando si tratta di tradurre un provvedimento così in fatti scendono in campo ben altri tabù.

Eppure misure che prevedono la confisca del mezzo sfruttato nell'azione di bracconaggio già esistono in altri contesti e sono state perfino inasprite recentemente, guardacaso proprio dall'accozzaglia verde e urlante che fa capo a questa bella teshta di ministro che ci ritroviamo. Infatti nei regolamenti per i parchi terrestri, aree protette e via dicendo, dove la caccia è interdetta, chi compie un'azione di bracconaggio sparando dal finestrino è soggetto all'ammenda e al sequestro di mezzo e fucile e alla condanna penale. Anzi, addirittura, pare che neanche si possa attraversare una strada o un sentiero all'interno del parco portando con sè un'arma da caccia, pur se questa, nota bene, è custodita scarica, dentro l'obbligatorio fodero e nel portabagagli!

Cioè, questi manco s'accontentano più della massima inoffensività della situazione creata e già prevista per legge! E' chiaramente una misura persecutoria, vessatoria ed esagerata, come vi pare, tesa a penalizzare oltre ogni ragionevole misura, quasi con intenti vendicativi, il possessore d'un porto di fucile.

Noi adesso siamo finiti in mano a questa cricca.

Con cui non si discute nè si sindaca, coi quali non c'è dialogo ma solo dura lotta e scarsissima storia.

La categoria peggiore: quella forte coi deboli e lacchè con chi teme e questa è la dimostrazione. Se non ce l'hanno fatta i cacciatori, che sono 2000 volte più organizzati e coesi di noi, rendetevene conto da soli.

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