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Come vi capisco....

ho ancora bellissimi ricordi delle pescate tra i tripodi di una paio di porti abruzzesi...

Ma parlando sul serio... cosa potremmo fare per "riappropriarci" delle zone in questione?

E' sacrosanta l'assurdità di non poter pescare nelle pareti a picco e dover andare a 500 metri dalla costa... per ovvie quanto banali considerazioni di sicurezza, profondità ecc...

Lo capirebbe anche il più imbecille dei legiferatori!!

In antitesi al ritorno nelle aree marine protette (... che vedo realisticamente duro... a meno di un' implosione economica delle stesse) dovremmo trovare il modo di batterci per riprendere qualche tratto alternativo di costa svincolandolo dalle ordinanze balneari :

1) Le scogliere a picco e senza accessi da terra.... con l' obbligo inverso durante la stagione estiva: quello di non allontanarsi a più di 50 metri dalla costa!

2) Gli antemurali esterni dei porti.

3) Le dighe frangiflutti, almeno quelle ad una certa distanza dalla spiaggia.

In particolare le ultime due sono zone che non "soffrono" la concorrenza con i diving e per le quali è difficile sostenere presunte esigenze di rispetto paesaggistico.... ma che sono state sempre redditizie dal punto di vista venatorio... nonchè ottime palestre per ogni tipo di tecnica.

Aspetto contributi dagli esperti legali presenti nel forum per qualsiasi forma d' iniziativa possibile...

Grazie e ciao a tutti... :bye: :

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Come vi capisco....

ho ancora bellissimi ricordi delle pescate tra i tripodi di una paio di porti abruzzesi...

Ma parlando sul serio... cosa potremmo fare per "riappropriarci" delle zone in questione?

E' sacrosanta l'assurdità di non poter pescare nelle pareti a picco e dover andare a 500 metri dalla costa... per ovvie quanto banali considerazioni di sicurezza, profondità ecc...

Lo capirebbe anche il più imbecille dei legiferatori!!

In antitesi al ritorno nelle aree marine protette (... che vedo realisticamente duro... a meno di un' implosione economica delle stesse) dovremmo trovare il modo di batterci per riprendere qualche tratto alternativo di costa svincolandolo dalle ordinanze balneari :

1) Le scogliere a picco e senza accessi da terra.... con l' obbligo inverso durante la stagione estiva: quello di non allontanarsi a più di 50 metri dalla costa!

2) Gli antemurali esterni dei porti.

3) Le dighe frangiflutti, almeno quelle ad una certa distanza dalla spiaggia.

In particolare le ultime due sono zone che non "soffrono" la concorrenza con i diving e per le quali è difficile sostenere presunte esigenze di rispetto paesaggistico.... ma che sono state sempre redditizie dal punto di vista venatorio... nonchè ottime palestre per ogni tipo di tecnica.

Aspetto contributi dagli esperti legali presenti nel forum per qualsiasi forma d' iniziativa possibile...

Grazie e ciao a tutti... :bye:  :

 

 

Ben detto :thumbup:

Ormai le AMP divetano una realtà incontrastata, dove non ci sia possibilità di tornare indietro, ci si combatte con la speranza di avere piccole agevolazioni....però contemporaneamente potremo chiedere tramite gli strumenti adatti , tipo FIPSAS , associazioni, raccolte firme, delle zone atte a garantire sicurezza e divertiemnto per i sub, mettendo un pò di regola "sensata" nel traffico nautico!

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Così poco interesse..... PECCATO!

Possibile che l' argomento interessi solo 4 gatti....? :(

 

...5!!

Presente!

 

Qui a Napoli la situazione sta diventando davvero preoccupante! <_<

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Ormai le AMP divetano una realtà incontrastata, dove non ci sia possibilità di tornare indietro, ci si combatte con la speranza di avere piccole agevolazioni....però contemporaneamente potremo chiedere tramite gli strumenti adatti , tipo FIPSAS , associazioni, raccolte firme, delle zone atte a garantire sicurezza e divertiemnto per i sub, mettendo un pò di regola "sensata" nel traffico nautico!

 

Visto che le amp non si toccano, perchè non battersi affinchè non diventino un santuario integrale per tutti, a partire dalla pesca professionale, almeno nelle zone più interne?

Ne guadagneremmo in immagine, e comunque un polmone di ripopolamento effettivo e non fittizio come l'attuale non farebbe certo male alle zone circostanti.

Non è un'idea nuova, e non ritengo possa avere molto seguito vista la potenza della lobby della pesca professionale, ma certe battaglie di immagine si fanno anche quando si sà che non si può vincere.

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