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Big Game Fish In Bonesseola


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Ed è stata la scelta veramente giusta. Come se mi avesse sentito ha scartato oscillando il testone come una torcia, mi ha puntato dritto. Il tiro è partito ravvicinatissimo, ma con un pesce così, in mare senza nessun punto di riferimento, come si fa a dire quanto fosse davvero vicino? Comunque non ho visto l’asta colpirlo, non c’è stata nessuna reazione del pesce, che non si è nemmeno fermato, ma ha continuato a nuotare come prima.

Uno, due, tre secondi di sospensione: il mulinello parte a manetta; allento la frizione, poi impugno il fusto del fucile per frenare la fuoriuscita della sagola, come ho visto fare nei video di pesca; ma è evidente che non so bene che c@**o fare, è la prima volta che sono alle prese con un pesce simile.

Il colpo è andato a segno al centro del corpo, sulla schiena. almeno così ho letto proprio qui sul forum, nella discussione sui pelagici delle acque tropicali. Bene. Se non altro comincio a ragionare. L’asta l’ha trapassato e penzola dall’altra parte, il pesce è insagolato.

Col c@**o. Appena comincio a recuperare la sagola e mi avvicino quello riparte come un razzo, stavolta punta verso il fondo.

Appena esaurisce la sua sparata scendo giù anch’io a vedere: “Sdeng-sdeng” le alette che sbattono all’impazzata sugli scogli suonano come una campana a morto per le mie speranze di gloria. Afferro direttamente la sagola e cerco di staccare il pesce dal fondo. Ci riesco, ma non è un gran sistema: troppo faticoso, inoltre la ferita si è aperta con un bel sette sulla schiena del pesce. Il taglio corre lungo il corpo, non si avvicina al margine del pesce, ma non sono tranquillo. Non voglio neanche esserlo; troppe cose possono ancora andare storte. L’asta si può rompere, il nodino che ho fatto al posto dell’impiombatura potrebbe cedere, mi viene in mente che non ho controllato lo stato del nylon prima della pescata: le cose vanno bene in un caso soltanto; tutti gli altri per semplificare li chiamiamo sfiga. Ma era destino che quella fosse la giornata buona.

C’è ancora tempo per la cazzata del giorno: il pesce si ferma sul fondo a una quindicina di metri e provo a scendere a recuperarlo. See. Quello si libera di me con un solo movimento della coda. Guardo con preoccupazione la plancetta che è rimasta pedagnata là in fondo dove ho sparato al pesce (e dove galleggiano anche le chiavi della mia macchina). Andare a recuperare il secondo fucile che è lì attaccato e doppiare il colpo no eh? Le penso tutte, penso alle chiavi, ma quello non c’è pericolo che mi venga in mente per tutta la durata del carosello. Complimenti. Si vede che in realtà non stavo pensando un granché bene (peccato per il pesce, gli avrei risparmiato una mezz’ora buona di sofferenze, altroché filosofia del colpo solo).

Mi limito a pilotare il pesce tenendomi nel raggio di protezione della boa (oltretutto al largo è tutto un viavai di barche). Recupero e quello ridiscende; nuoto verso terra (le pareti però sono a picco) e quello riparte al largo, recupero di nuovo facendolo virare verso la boa e ripartiamo; giriamo così in tondo tutti e due, legati uno all’altro e danziamo entrambi la stessa danza fino all’ultimo.

Ora non nuota più sul fondo; si è portato a due metri dalla superficie, mi avvicino con il coltello in mano, lo tenevo in pungo da almeno un quarto d’ora; è davvero stremato se no non mi avrebbe mai permesso di farlo senza reagire; ma quel codone che adesso si muove lento fa ancora paura. Una mezza capovolta e ho il pesce tra le braccia: cerco il punto buono con la lama e due secondi dopo nuoto in una nuvola di sangue. Mi porto fuori con due pinnate, ora posso fare quello che desideravo: guardarlo finalmente, prima che la morte lo scolori. E’ una meraviglia: giallo oro e blu zaffiro come l’icona di una madonna: nelle foto non sarà già più così.

Sto lì con il pesce tra le braccia e mi ripeto:

Ma non è vero, è vero semmai il contrario, per un minuto sono io che appartengo al pesce: guardate questo mare, sono uscito parendo da uno scoglio con la puzza di creme solari e di sudore, gli strilli dei bagnanti nelle orecchie che arrivavano dalla caletta vicina; ho nuotato per un bel po’ di più di 500 metri con il fucile scarico tra kajak e barchini, ho sopportato con pazienza il pedinamento di un bagnante con il fucile subacqueo (non posso definirlo pescatore) e adesso sono qui, solo come un cane con il pesce tra le braccia; le barche continuano a passare è vero, ma adesso passano molto al largo e io nemmeno le sento. Vedo solo il mare che mi mostra il suo volto soprannaturale, uguale a quello che aveva diecimila anni fa. E il pesce, identico a come doveva essere diecimila anni fa. E io sono qui con loro distante diecimila anni dalle creme solari, dai canottini e dagli schiamazzi. Per questo non è il pesce che appartiene a me, adesso sono io che appartengo al pesce. Meglio di così non riesco a spiegarlo, ma sono convinto che mi capirete. Massì, lo confesso, ho pianto.

Rientrando c’è tempo anche per una gag con i cannisti. Ci sono due che si sono messi a pescare sullo scoglio dove avevo lasciato le mie cose. Mi avvicino ostentando la massima umiltà:

fa uno dei due abbastanza scocciato e si sposta proseguendo imperturbabile a pescare.

L’altro come mi vede uscire comincia a ridere; chiama l’amico ma quello niente, continua a fare il sostenuto. Allora l’altro mette via la canna e non la smette più di ridere:

 

http://img512.imageshack.us/img512/117/lampkv2.jpg

http://img523.imageshack.us/img523/7532/lamp1iu7.jpg

http://img394.imageshack.us/img394/221/lamp3tx7.jpg

 

Bella no? Ci voleva anche un buon racconto.

 

Ps. Soltanto le foto sono notturne, non avevo la macchina fotografica e me le hanno scatte i miei dopo cena sul pontile di Fezzano, la pescata è stata fatta a Bonassola alle 19.00, mezz'ora più, mezzo'ora meno. Non l'ho pesata, dite pure la vostra, che poi io ci aggiungo un buon 50% :laughing:

Per la lunghezza, io sono alto uno e 82.

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Beh grazie davvero. I complimenti fanno sempre piacere, tantopiù che, sono convinto, sono arrivati tutti da gente ben più brava di me a pescare. Volevo approfittare per chiedere una cosa. Le foto sono state abbassate di risoluzione, ma anche così si possono vedere dei bargigli scuri sui fianchi della Lampuga. In acqua erano uguali ai segnavento che pendono dalle vele delle grandi barche. Staccandoli veniva via anche un pezzetto di carne sottopelle. Sono parassiti, alghe o fanno parte dell'animale? :bye:

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